La vostra conditio sine qua non in una penna
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La vostra conditio sine qua non in una penna
Ciao, qual'è la caratteristica a cui non rinunciate assolutamente per la scelta della penna? La mia è diventata il sistema di caricamento che deve essere integrato e non a cartuccia/converter. Unica concessione è se il converter si può avvitare o fissare tipo Lamy Safari
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La vostra conditio sine qua non in una penna
Ormai mi sono assestato su queste caratteristiche irrinunciabili:TSRM ha scritto:Ciao, qual'è la caratteristica a cui non rinunciate assolutamente per la scelta della penna?
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Ultima modifica di A Casirati il mercoledì 18 giugno 2014, 16:22, modificato 1 volta in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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La mia conditio sine qua non è il fascino. La penna mi deve piacere in qualche modo e soprattutto dal punto di vista estetico (mi è difficile avere sempre sotto gli occhi un oggetto che non mi piace!) e magari avere una sua attrattiva costruttiva, o storica, etc...
Ciò mi porta ad escludere penne - sia economiche o scolastiche che di fascia alta e materiali più costosi - anche molto amate dai più, ma di cui non riesco a tollerare il design, o l'abbinamento dei colori.
Anche la penna più bella però, se scrive in modo inadeguato alle mie aspettative, finisce presto in un cassetto. Quindi dovrei forse dire che ho due conditio sine qua non, ma il fattore estetico indubbiamente viene prima, non perché più importante ma perché determinante già in fase di selezione, prima dell'acquisto.
Ciò mi porta ad escludere penne - sia economiche o scolastiche che di fascia alta e materiali più costosi - anche molto amate dai più, ma di cui non riesco a tollerare il design, o l'abbinamento dei colori.
Anche la penna più bella però, se scrive in modo inadeguato alle mie aspettative, finisce presto in un cassetto. Quindi dovrei forse dire che ho due conditio sine qua non, ma il fattore estetico indubbiamente viene prima, non perché più importante ma perché determinante già in fase di selezione, prima dell'acquisto.
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Anch'io ho un po' gli stessi parametri di Daniela: una penna deve innanzitutto piacermi.
Se vedendola in una vetrina mi piace e mi attira è già un grosso passo avanti per approfondire la conoscenza.
Non ho pregiudizi verso nessun materiale o sistema di caricamento ma devo subito sentirmi attratto dalle caratteristiche estetiche per avere il desiderio di prendere la penna in mano e proseguire nella valutazione.
Se vedendola in una vetrina mi piace e mi attira è già un grosso passo avanti per approfondire la conoscenza.
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Che scriva bene , che abbia una bella estetica per me, che abbia la possibilità di controllare il livello dell'inchiostro.
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Quoto tutta la risposta di Alberto e la sottoscrivo in pieno; il punto 5 perchè più spesso della media una penna inglese incorpora tutti e 4 i punti precedenti.A Casirati ha scritto:Ormai mi sono assestato su queste caratteristiche irrinunciabili:TSRM ha scritto:Ciao, qual'è la caratteristica a cui non rinunciate assolutamente per la scelta della penna?
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1) che scriva BENE (e, per me, BENE significa con un flusso controllato, un tratto fine ma "vellutato")
2) che mi susciti emozioni alla vista e al tatto (due esempi? La Delta Gallery e la Visconti Homo Sapiens, ma anche la Pelikan M805 o la Parker Duofold Mandarine)
3) che abbia "carattere" (gli inglesi direbbero "overall"..... deve essere un tutt'uno "scatenante")
le penne le vivo "a pelle" e la lella deve essere (sempre) sollecitata........
Ciao a tutti
2) che mi susciti emozioni alla vista e al tatto (due esempi? La Delta Gallery e la Visconti Homo Sapiens, ma anche la Pelikan M805 o la Parker Duofold Mandarine)
3) che abbia "carattere" (gli inglesi direbbero "overall"..... deve essere un tutt'uno "scatenante")
le penne le vivo "a pelle" e la lella deve essere (sempre) sollecitata........
Ciao a tutti
Roberto
Una penna è certamente uno strumento eccellente per fissare l'attenzione di un uomo e per alimentare la sua ambizione.
(John Adams)
Una penna è certamente uno strumento eccellente per fissare l'attenzione di un uomo e per alimentare la sua ambizione.
(John Adams)
La vostra conditio sine qua non in una penna
Concordo pienamente !sabbate ha scritto:Che scriva bene , che abbia una bella estetica per me, che abbia la possibilità di controllare il livello dell'inchiostro.

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Beh, oltre a dover scrivere bene, con un flusso senza incertezze, vellutato, come giustamente definiva poco sopra Colaman, la mia vera conditio sine qua non è il sistema di caricamento: deve richiedere quel tempo e quella gestualità tali da far diventare questa operazione un rito.
Ricordo un vecchio post di Vikingo60, in cui descriveva il piacere di caricare dalla boccetta. Ecco è questo che io cerco!
In genere le mie penne sono a pistone, ne ho una a depressione e qualcuna a cartuccia, che non uso moltissimo, proprio perché trovo banale il cambio cartuccia (che genera, oltretutto rifiuti, per fortuna riciclabili, comunque in queste penne uso il converter), tranne la MB Boheme (per cui non c'è converter)... Avete presente come si cambia la cartuccia in una Boheme? E' macchinoso! Ciò mi piace assai! Altro esempio... A centinaia di euro di distanza? La Dollar 717: devi svitare il fondello, riporlo (ricordandoti che, anche se è sotto il tuo naso, dopo potresti anche faticare a trovarlo) e agire sul pomello che comanda lo stantuffo...
Ricordo un vecchio post di Vikingo60, in cui descriveva il piacere di caricare dalla boccetta. Ecco è questo che io cerco!
In genere le mie penne sono a pistone, ne ho una a depressione e qualcuna a cartuccia, che non uso moltissimo, proprio perché trovo banale il cambio cartuccia (che genera, oltretutto rifiuti, per fortuna riciclabili, comunque in queste penne uso il converter), tranne la MB Boheme (per cui non c'è converter)... Avete presente come si cambia la cartuccia in una Boheme? E' macchinoso! Ciò mi piace assai! Altro esempio... A centinaia di euro di distanza? La Dollar 717: devi svitare il fondello, riporlo (ricordandoti che, anche se è sotto il tuo naso, dopo potresti anche faticare a trovarlo) e agire sul pomello che comanda lo stantuffo...
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Per me, LA conditio sine qua non è diventata la calzabilità del cappuccio, dove per calzabilità intendo non solo il fatto che il cappuccio si possa fisicamente montare sul retro della penna, ma anche che non danneggi il fusto e che non sbilanci eccessivamente all'indietro il peso.
Filippo
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Per me il fatto re veramente fondamentale nella scelta è l'anima.
La penna deve avere un'anima...e deve comunicare con la mia quando la impugno o quando ci scrivo.
Deve insomma avere quella caratteristica che ti porta, durante il periodo di rotazione (uso le penne a rotazione per non tenerle troppo tempo ferme) ad impugnarla e a volerci scrivere almeno qualche riga, come per comunicargli che non ti sei dimenticato di lei!
Una penna che ha sicuramente questa caratteristica è la mia Delta Dolcevita Wè, accompagnata dalla Florida White Star, dalla Jinhao X-450 e dalla Sheaffer's 1000 triumph
La penna deve avere un'anima...e deve comunicare con la mia quando la impugno o quando ci scrivo.
Deve insomma avere quella caratteristica che ti porta, durante il periodo di rotazione (uso le penne a rotazione per non tenerle troppo tempo ferme) ad impugnarla e a volerci scrivere almeno qualche riga, come per comunicargli che non ti sei dimenticato di lei!
Una penna che ha sicuramente questa caratteristica è la mia Delta Dolcevita Wè, accompagnata dalla Florida White Star, dalla Jinhao X-450 e dalla Sheaffer's 1000 triumph
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La mia conditio sine qua non è l'ideale (adesso non bisogna esagerare, casomai l'idea) con qui deve combaciare (la penna), anche se non sempre è corretto, per me la penna è europea, niente che sia dell'est o dell'ovest può interessarmi (devo ammettere che la ahab mi fa impazzire, ma comunque, andiamo avanti) ma, oltre a questo abbozzo di selezione la penna esteticamente mi deve andare a genio, se mi va MOLTO a genio posso soprassedere pure su una scrittura non perfetta ma comunque con flusso decente.
So che rischio il bacchettamento.
So che rischio il bacchettamento.
- Papo56
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Come sempre la nostra Irishtales ha colto nel segno, con quella grazia e precisione che le sono tipiche.
Altrettanto dicasi per Funkyostilo, che ha parlato d'anima.
Mi viene da citare Lucio:
Capire tu non puoi, tu chiamale, se vuoi, emozioni...
Altrettanto dicasi per Funkyostilo, che ha parlato d'anima.
Mi viene da citare Lucio:
Capire tu non puoi, tu chiamale, se vuoi, emozioni...
... via... tutto il resto è già poesia
- Phormula
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- La mia penna preferita: Lamy 2000 F
- Il mio inchiostro preferito: R&K Phormula Blau
- Misura preferita del pennino: Medio
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La vostra conditio sine qua non in una penna
La prima condizione è che mi deve piacere esteticamente.
Io amo le linee moderne e quindi mi tengo alla larga dalle penne classiche, salvo pochissime eccezioni.
Inoltre ho una passione per le demonstrator.
Il fatto che mi piaccia crea la condizione affinchè finisca sotto il mio radar pennistico personale, se non mi piace, la ignoro.
A questo punto entrano in gioco due fattori, che me ne fanno valutare l'acquisto.
Il primo è il rapporto tra qualità e prezzo: quanto costa in base alle caratteristiche.
Il secondo è che deve avere una ragione d'essere nel mio sistema, nel senso che se la compro, devo avere un motivo per usarla.
Non compro penne per tenerle negli armadi, quindi un acquisto deve entrare in qualche modo nella mia rotazione, utilizzando un certo tipo di inchiostro.
Ci sono penne che non ne escono mai, ma le altre devono avere un motivo per starci, anche solo per un mese l'anno.
Se ho una ragione per comprarla e lo faccio, inutile dire che la penna deve scrivere bene. In teoria questo è il requisito fondamentale, ma non sempre si trovano informazioni adeguate ed alla fine è quando una penna ce l'hai in mano e la usi che vedi se scrive bene o no. Le recensioni aiutano, per esempio, a scegliere il tratto del pennino o il tipo di inchiostro, ma nulla sostituisce la prova sul campo, che deve essere abbastanza prolungata, perchè sono sempre meno le penne che scrivono bene al primo colpo.
In pratica, se non mi piace, non la considero
Se mi piace, devo avere una ragione per comprarla
Se medito di comprarla, non deve avere una cattiva reputazione di scrittura e comunque deve dimostrare di essere valida sul campo.
Una volta comprata, se scrive bene ma non viene usata, finisce in adozione.
Se invece scrive male e non può essere sistemata, finisce tra l'incudine e il martello (nel senso fisico del termine).
Io amo le linee moderne e quindi mi tengo alla larga dalle penne classiche, salvo pochissime eccezioni.
Inoltre ho una passione per le demonstrator.
Il fatto che mi piaccia crea la condizione affinchè finisca sotto il mio radar pennistico personale, se non mi piace, la ignoro.
A questo punto entrano in gioco due fattori, che me ne fanno valutare l'acquisto.
Il primo è il rapporto tra qualità e prezzo: quanto costa in base alle caratteristiche.
Il secondo è che deve avere una ragione d'essere nel mio sistema, nel senso che se la compro, devo avere un motivo per usarla.
Non compro penne per tenerle negli armadi, quindi un acquisto deve entrare in qualche modo nella mia rotazione, utilizzando un certo tipo di inchiostro.
Ci sono penne che non ne escono mai, ma le altre devono avere un motivo per starci, anche solo per un mese l'anno.
Se ho una ragione per comprarla e lo faccio, inutile dire che la penna deve scrivere bene. In teoria questo è il requisito fondamentale, ma non sempre si trovano informazioni adeguate ed alla fine è quando una penna ce l'hai in mano e la usi che vedi se scrive bene o no. Le recensioni aiutano, per esempio, a scegliere il tratto del pennino o il tipo di inchiostro, ma nulla sostituisce la prova sul campo, che deve essere abbastanza prolungata, perchè sono sempre meno le penne che scrivono bene al primo colpo.
In pratica, se non mi piace, non la considero
Se mi piace, devo avere una ragione per comprarla
Se medito di comprarla, non deve avere una cattiva reputazione di scrittura e comunque deve dimostrare di essere valida sul campo.
Una volta comprata, se scrive bene ma non viene usata, finisce in adozione.
Se invece scrive male e non può essere sistemata, finisce tra l'incudine e il martello (nel senso fisico del termine).
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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La mia condicio sine qua non è che sia una Pelikan con pennino in acciaio e assolutamente con caricamento a stantuffo.
Sono quasi talebana
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