Primi passi con la Cancelleresca

[watchman5]

Ciao a tutti, scusatemi per l'intrusione, ma vorrei mostrarvi anche io una recente prova effettuata con la Cancelleresca. E' stato utilizzato il pennino Mitchell numero 2.

[Irishtales]

Benvenuto fra gli studenti di Cancelleresca - Italico! Dopo il bel Copperplate che ci hai mostrato, sono certa che anche con l'Italico riuscirai a raggiungere livelli ottimi
Nel primo test che hai condiviso, mi sembra che l'altezza delle lettere sia maggiore del previsto, ma potrebbe essere una mia impressione. Per darti un riferimento, che comunque immagino sia presente anche sul tuo testo di studio, ti rimando ad un paginetta del bel libriccino del prof. Reynolds che puoi trovare qui:

viewtopic.php?f=32&t=5195&start=0

L'inclinazione della punta del pennino mi sembra corretta, cerca di mantenerla costante; anche la forma-base delle lettere comincia già a palesarsi chiaramente nel primo esercizio

[watchman5]

Purtroppo devo ancora abituarmi a questo nuovo pennino ( anche se prediligo quelli fini ). Una domanda: con una penna stilografica dotata di pennino di misura M, posso lo stesso provare a scrivere in Copperplate? Oppure il tratto è troppo spesso?

[Irishtales]

La risposta è sì (è troppo spesso), anche se si trattasse di un pennino flessibile o semiflessibile.
Le caratteristiche peculiari di un buon pennino da Copperplate sono due: avere una certa flessibilità, in modo che esercitando una pressione ragionevole si possa ottenere un tratto che varia gradualmente da fine a spesso e, altra peculiare caratteristica, che il tratto di partenza senza esercitare pressione, sia sottile o meglio sottilissimo.
Un pennino M che ha poca o nulla flessibilità, per il Copperplate è da scartare.
Questo non significa che non vi si possa scrivere un bel corsivo, ma di certo non il corsivo Inglese per antonomasia, che fa dell'alternanza fra linee filiformi e tratti spessi la sua caratteristica più evidente.
Inoltre una cosa va aggiunta perché è importante. Il Copperplate ha un'angolazione precisa, è piuttosto inclinato: per disegnare bene i tratti spessi, un pennino angolare (o una cannuccia angolare con installato un pennino normale flessibile, ad intinzione) è quanto di meglio si possa desiderare. Nessuna penna stilografica sarà mai precisa quanto un pointed nib flessibile. Ciò detto esistono (pochi) pennini da stilografica più o meno vintage e più o meno preziosi, adatti allo scopo, specie se ci si vuole scrivere un Copperplate di dimensioni non impegnative.
Mi sto divertendo moltissimo con una penna Osmiroid, della fine degli anni Ottanta, dotata di un pennino di buona flessibilità che parte da un tratto fine per arrivare, sotto pressione, ad un tratto ben marcato. Non è certo un Brause 76 e nemmeno un 361, non si avrà la stessa piacevole sensazione che si ha nel trovare la perfetta inclinazione del pennino sulla cannuccia angolare Speedball, ma è molto gradevole da utilizzare per biglietti, lettere, tutto ciò che deve avere una dimensione del testo contenuta e non necessita di una precisione millimetrica nel corretto disegno dei tratti già spessi in partenza, come accade ad esempio nelle aste delle lettere "p" o delle "q". Non voglio entrare troppo nel dettaglio, comunque è la sola penna realmente adatta al Copperplate che ho attualmente, assieme ad un set di pennini vintage flessibilissimi che ho adattato ad un paio di penne della prima metà del secolo scorso, di scarso valore collezionistico ma grande funzionalità, ed al pennino semiflessibile Serwex che utilizzo su una Cross ATX.

[Resvis71]

Dopo un lungo periodo in cui poco mi sono esercitato col pennino, ma bensì solo con la Parallel Pen, riprendo gli studi/esercizi con il pennino Mitchell N°1, e tutte le magagne saltano fuori Sono felice di poter nuovamente condividere con voi nell'attesa di qualche ottimo ( come al solito ) consiglio.

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[Irishtales]

Ma guarda guarda chi si rivede nella sezione Calligrafia!!
Bravo Massimiliano, si vede che hai studiato!!!
Un solo appunto, anzi due: anche se si nota poco a causa della vista "prospettica" e quindi magari mi inganno, fai attenzione alla costanza dell'inclinazione (5-10°) dello scritto e tieni a mente che i tratti discendenti delle j e delle y sono lineari, non curve, esattamente come fai con gli ascendenti di k ed l che sono invece corrette.
Complimenti ancora per i progressi

[Resvis71]

Ciao Daniela!Non è la prospettiva che inganna, hai proprio ragione.Faccio fatica con l'inclinazione, e senza attaccar i alle scuse ma il pennino Nº 1 è un bel birichino Tendo sì a curvare le ascendenti e discendenti,già Alessandro mi aveva fatto notare questa cosa.Conto che dopo l'esperienza fatta al corso nelle due scorse domeniche, e i vostri preziosi consigli, di migliorarmi.

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[Irishtales]

Se ti va di raccontarci come si è svolto il corso, opinioni, impressioni, etc. etc...sarebbe un arricchimento per tutti e anche una bella testimonianza utile a chi, come me, desiderasse frequentarne uno a breve...(soffro ancora per non avere potuto partecipare ad uno degli ambitissimi corsi di Copperplate tenuti a fine marzo da Hamid Reza Ebrahimi in Germania...speriamo torni presto in Europa!)

[Resvis71]

Più che volentieri Daniela
Ora seleziono alcune foto e poi scrivo...

[courthand]

Ciao Massimiliano, prima di tutto complimenti per i progressi.
per il resto, se ti resta difficile mantenere una inclinazione costante prova ad usare falsarighe con i riferimenti anche per quella, tipo quelle inserite nel quaderno Calligrafia Facile, ti potrebbero aiutare anche a non curvare asce/discendenti. Per i pennini ti dirò che, avendo la mano pesante e un po' tremula, personalmente ho trovato più facile domare i Brause Bandzug che i Mitchell, anche se qualcuno griderà all'eresia...

[Resvis71]

Ciao Alessandro, grazie per i consigli.
Proverò sicuramente i Brause Bandzug.
Voglio provarli tutti

[Irishtales]

Sono comprensibilmente più gestibili, in quanto i Mitchell Italics sono in rame e il loro metallo, oltre ad essere più flessibile, è anche più sottile.
(Ho la stessa sensazione nel Copperplate, con i pennini a punta, prediligendo a parità di shading, quelli meno flessibili rispetto a certi pur ottimi "pennelli di metallo").
Però i Mitchell hanno una scorrevolezza...
Ma ha proprio ragione Bob Hurford...“Sometimes it is the nib that chooses the penman.”

[Resvis71]

Sai che sto cominciando a crederci?Anche per le stilo...

[courthand]

Bisogna anche dire che la punta "right oblique" facilita chi, come me, ha difficoltà a tenere il gomito vicino al corpo e tende a stravaccarsi sul piano di scrittura ....

[Resvis71]

Io invece in questi giorni sto faticando ad abituarmi allo scriptorium che mi sono costruito.