Ma dal "cassetto della memoria" ho recuperato un paio di altre mie conoscenze di cui forse avevo già parlato, la Reform Calligraphy che usai in III Liceo, e la Pelikan (credo M250) che usai gli ultimi anni di Università, al posto della Omas (a dire il vero la Pelikan, finché non l'ho rivista, non la ricordavo proprio).
Partiamo dalla Pelikan:
La penna è di fine anni '80 - inizio '90, la cosa è dimostrata (secondo le scarse ricerche in rete che ho fatto!) dalla doppia riga dorata sul collarino del tappo, e - soprattutto - dalla serigrafia stessa sul bordo dorato che recita "W-GERMANY", a testimonianza della costruzione all'epoca in cui la Germania era ancora divisa tra Ovest ed Est: si sono riunite nel Marzo 1990, perciò la penna deve essere precedente. Il pennino è misura "F", tuttavia il tratto - come si può vedere nell'esempio successivo - non è molto dissimile da quello del pennino "M" della Omas.
Dal punto di vista della manutenzione era in condizioni incredibilmente buone considerata il lungo inutilizzo e il fatto che, probabilmente, non la pulii più di tanto prima di "metterla via". La meccanica si è confermata un vero gioiello, il pistone scorreva ancora in modo magnificamente fluido anche prima di pulirla, ed è stato sufficiente immergerla una mezza giornata in acqua per ripulirla a dovere. "Su strada" (ovvero: su carta) mi ha però deluso: me la ricordavo fluida e scorrevole, mentre invece mi sono ritrovato un pennino piuttosto "ruvido" e un po' "grattugione", e non è certo per colpa di cadute o deformazioni. Il pennino è in condizioni perfette. La Omas è un altro pianeta, da questo punto di vista, non capisco come avessi potuto preferire questa Pelikan, all'epoca. Può essere che la Omas si fosse inceppata in modo rovinoso (ho dovuto farle una manutenzione piuttosto massiccia per rimetterla in marcia) e non sapendo che fare l'avessi data per persa. Oppure può anche darsi che, dovendo scrivere molto all'Università e dovendo quindi gestire accuratamente la quantità d'inchiostro, la possibilità di verificare il livello dalla finestrella trasparente (presente sulla Pelikan ma non sulla Omas) me l'avesse fatta preferire. Non ricordo, purtroppo... sono passati 20 anni...

Comunque, ecco la Pelikan su carta, caricata col mio "solito" Iroshizuku Kon-Peki. Mi perdoneranno i puristi calligrafi, ma non ho guardato molto per il sottile, ho scritto e basta:
Il tratto è regolare e preciso, con un flusso abbondante nonostante il pennino "F", anche se, come detto, non è "liscio" come uno si aspetterebbe da un pennino di quel tipo e livello.
Passiamo quindi alla "Reform Calligraphy", che comprai circa a metà anni '80 attratto dal pennino calligrafico. Brivido terrore raccapriccio... ricordavo che il pennino calligrafico, di pessima qualità visto che la penna era clamorosamente economica - pur avendo il caricamento a pompetta e una meccanica che non ha niente da invidiare alla Pelikan: anche la Reform era in perfetta efficienza ed è bastasto lasciarla mezza giornata in acqua - si "consumava" letteralmente nell'uso intenso scolastico.
Non ricordavo però di averlo CAMBIATO! In ogni caso il pennino che c'è ora è un pianto, rigido, ruvido, poco piacevole, scarso di flusso, scorrevole come una vanga.
Che poi, alla fine, il risultato di tanto disastro non è neanche terribile... sarà merito dell'inchiostro!
