pareri sulla mia scrittura
- Irishtales
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Fabio, come ti ha suggerito Filippo nella presentazione, dai un'occhiata alla Libreria Condivisa; potresti trovare degli spunti.
Parlare di ortodossia in un contesto come questo, invece, mi sembra una forzatura. Ha senso quando si studia uno stile calligrafico (allora le personalizzazioni possono stonare, e parecchio) ma in ambito di grafia personale, bah...de gustibus, disputandum non est!
Parlare di ortodossia in un contesto come questo, invece, mi sembra una forzatura. Ha senso quando si studia uno stile calligrafico (allora le personalizzazioni possono stonare, e parecchio) ma in ambito di grafia personale, bah...de gustibus, disputandum non est!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Completamente d'accordo con Irishtales ti auguro di vivere l'esperienza della scrittura senza fretta e ansia.
Goditela
Goditela
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Massimiliano
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Approfitto dell'argomento per una rifllessione o, forse, una provocazione.
La scrittura è qualcosa di strettamente personale, intimamente legata al nostro modo di essere che da questa traspare.
Nello stesso studio calligrafico, una volta appreso il modello formale (che comunque deve rimanere sempre riproducibile) con la pratica giornaliera la grafia assumerà spontaneamente dei caratteri personali che la renderanno unica al mondo: la mia cancelleresca è molto diversa da quella del mio insegnante pur rientrando ambedue nei canoni di una cancelleresca. E' quella che Hebborn definisce "la variante inevitabile di una regola" e che conferisce allo "scrivere a mano" la necessaria vitalità.
Se, quindi, da un lato è comprensibile l'aspirazione e l'impegno a rendere comprensibile a tutti la nostra scrittura corsiva di tutti i giorni (perchè di ciò qui si parla), personalmente ritengo che gli sforzi si debbano concentrare sull'aspetto funzionale (la leggibilità); invece mi pare sia sottintesa una certa ricerca estetica, un voler migliorare l'impatto visivo della propria scrittura. Senza entrare nei risvolti psicologici della questione (non ne ho assolutamente la competenza), vorrei però esprimere un parere: stiamo attenti a non produrre qualcosa finto, non vitale e che, tra l'altro, richiede concentrazione ed energie per il proprio mantenimento.
La scrittura è qualcosa di strettamente personale, intimamente legata al nostro modo di essere che da questa traspare.
Nello stesso studio calligrafico, una volta appreso il modello formale (che comunque deve rimanere sempre riproducibile) con la pratica giornaliera la grafia assumerà spontaneamente dei caratteri personali che la renderanno unica al mondo: la mia cancelleresca è molto diversa da quella del mio insegnante pur rientrando ambedue nei canoni di una cancelleresca. E' quella che Hebborn definisce "la variante inevitabile di una regola" e che conferisce allo "scrivere a mano" la necessaria vitalità.
Se, quindi, da un lato è comprensibile l'aspirazione e l'impegno a rendere comprensibile a tutti la nostra scrittura corsiva di tutti i giorni (perchè di ciò qui si parla), personalmente ritengo che gli sforzi si debbano concentrare sull'aspetto funzionale (la leggibilità); invece mi pare sia sottintesa una certa ricerca estetica, un voler migliorare l'impatto visivo della propria scrittura. Senza entrare nei risvolti psicologici della questione (non ne ho assolutamente la competenza), vorrei però esprimere un parere: stiamo attenti a non produrre qualcosa finto, non vitale e che, tra l'altro, richiede concentrazione ed energie per il proprio mantenimento.
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Ho seguito tutti i vostri consigli e sono arrivato a fare questa prova.
Correggetemi dove sbaglio.
(scusate se sono troppo invasivo, ma guardando il forum ho notato che siete persone competenti. Quindi non esito a chiedere i miei problemi)
PS: se riuscite a mandarmi un allegato su come dovrei fare m, n ed r, ne sarei molto grato.
Le i le ho fatte ancora male, ma almeno quello ho capito come farle.
Adesso allego la mia prova, quella che uso negli "esami", dato che le tempistiche devono essere veloci.
Correggetemi dove sbaglio.
(scusate se sono troppo invasivo, ma guardando il forum ho notato che siete persone competenti. Quindi non esito a chiedere i miei problemi)
PS: se riuscite a mandarmi un allegato su come dovrei fare m, n ed r, ne sarei molto grato.
Le i le ho fatte ancora male, ma almeno quello ho capito come farle.
Adesso allego la mia prova, quella che uso negli "esami", dato che le tempistiche devono essere veloci.
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- Ottorino
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BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!!toffino ha scritto: Adesso allego la mia prova, quella che uso negli "esami", dato che le tempistiche devono essere veloci.
ERRORE !!!!
BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!!
ERRORE !!!!
BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!!
ERRORE !!!!
BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!! BEEEP !!!
ERRORE !!!!
Prenditi tutto il tempo.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Assolutamente ragione, ma in alcuni casi, quando mi vengono chieste tre domande aperte in 50 minuti, direi che nemmeno scrivendo a computer riesca a scrivere così veloce. E quella scrittura che ho postato, credo sia perfettamente leggibile.
Ma mi chiedevo se i vostri consigli li ho "inseriti" nella prova, o se siamo ancora "in alto mare"
Ma mi chiedevo se i vostri consigli li ho "inseriti" nella prova, o se siamo ancora "in alto mare"
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Salve a tutti,
ho letto con interesse i vostri commenti alla richiesta del nostro amico e dico la mia.
La velocità credo sia nemica della bella scrittura, e comunque sia un obiettivo da ricercare quando si sono ben capiti alcuni concetti di base sulla composizione dello scritto.
Certi metodi per la scrittura commerciale si prestano benissimo ad essere studiati per unire leggibilità a velocità (relativa) di esecuzione. il corsivo americano, che qualcuno di voi studia sul metodo Palmer, ne è un esempio lampante.
Tracciare le lettere con cura sarà sempre e comunque piu' lento che lasciare andare la mano a ruota libera.
Mi vengono in mente alcuni punti:
1 - scrivere legato è piu' veloce che scrivere alzando la penna dal foglio.
2 - le ascendenti e le discendenti non devono per forza essere troppo lunghe, se voglio andare veloce anzi non c'e' necessità di andare oltre un corpo lettera sopra o sotto.
3- le forme delle lettere meno angoli hanno e piu' sono semplici, piu' veloce si va nello scrivere.
4- è importante capire come le lettere siano composte da un numero molto basso di segni elementari che si ripetono combinandosi opportunamente. utilizzare pochi segni li automatizza e semplifica la vita (ad es.: non esiste la "a", ma una "o" con a fianco una "i", la "q" è sempre una "o" ma seguita da una discendente che è la stessa della "p", ecc ecc).
Nel caso di Toffino mi sentirei di dire di semplificare ascendenti e discendendti facendole piu' brevi e soprattutto chiudendole e legandole alle lettere successive. anche le t potrebbero essere piu' basse e con un trattino piu' contenuto.
le n e le m di "intorno a me" finiscono un po' nel nulla, invece di essere legate al carattere successivo.
Comunque, la grafia è perfettamente leggibile, quindi... beato te!
A presto!
ho letto con interesse i vostri commenti alla richiesta del nostro amico e dico la mia.
La velocità credo sia nemica della bella scrittura, e comunque sia un obiettivo da ricercare quando si sono ben capiti alcuni concetti di base sulla composizione dello scritto.
Certi metodi per la scrittura commerciale si prestano benissimo ad essere studiati per unire leggibilità a velocità (relativa) di esecuzione. il corsivo americano, che qualcuno di voi studia sul metodo Palmer, ne è un esempio lampante.
Tracciare le lettere con cura sarà sempre e comunque piu' lento che lasciare andare la mano a ruota libera.
Mi vengono in mente alcuni punti:
1 - scrivere legato è piu' veloce che scrivere alzando la penna dal foglio.
2 - le ascendenti e le discendenti non devono per forza essere troppo lunghe, se voglio andare veloce anzi non c'e' necessità di andare oltre un corpo lettera sopra o sotto.
3- le forme delle lettere meno angoli hanno e piu' sono semplici, piu' veloce si va nello scrivere.
4- è importante capire come le lettere siano composte da un numero molto basso di segni elementari che si ripetono combinandosi opportunamente. utilizzare pochi segni li automatizza e semplifica la vita (ad es.: non esiste la "a", ma una "o" con a fianco una "i", la "q" è sempre una "o" ma seguita da una discendente che è la stessa della "p", ecc ecc).
Nel caso di Toffino mi sentirei di dire di semplificare ascendenti e discendendti facendole piu' brevi e soprattutto chiudendole e legandole alle lettere successive. anche le t potrebbero essere piu' basse e con un trattino piu' contenuto.
le n e le m di "intorno a me" finiscono un po' nel nulla, invece di essere legate al carattere successivo.
Comunque, la grafia è perfettamente leggibile, quindi... beato te!
A presto!
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Precedentemente alla modifica di ascendenti e discendenti, scrivevo proprio nel modo in cui mi hai detto tu, ma appunto l'ho voluta modificare per renderla più 'adulta'.
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Ciao toffino.
Se rileggerai tutti i pareri e consigli, e li seguirai, vedrai che sarai soddisfatto del risultato e felice per il percorso intrapreso.
Non avere fretta, davvero.
Tienici aggiornati
Se rileggerai tutti i pareri e consigli, e li seguirai, vedrai che sarai soddisfatto del risultato e felice per il percorso intrapreso.
Non avere fretta, davvero.
Tienici aggiornati
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Massimiliano
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Adesso mi serve soprattutto Prendere la mano con la mia nuova Lamy CP1.
Poi posterò qualche lavoretto con quest'ultima!
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Alla fine sono riuscito a fare qualche prova con la nuova Lamy CP1 con pennino F. Su un taccuino Moleskine.
Risultato: leggermente deludente.
Innanzitutto il pennino: speri che l'EF sia abbastanza fine come vorrei io. Come potete notare nell'allegato, il pennino é troppo grosso e non faccio bene i contorni delle lettere, facendo diventare qualche parola quasi illeggibile (insomma dovrei aumentare il carattere di ogni lettera).
E poi aggiungo anche la carta, Moleskine.
Credo proprio non sia il massimo per una stilografica.
Con la sua penna a Gel Moleskine é perfetta. O con una semplice Bic. Ma la stilo impregna troppo la carta, lasciando un colore sbiadito.
In conclusione, prenderò un EF della Lamy. E spero sia quello che in realtà voglio io.
Altrimenti non saprei proprio che fare.
Risultato: leggermente deludente.
Innanzitutto il pennino: speri che l'EF sia abbastanza fine come vorrei io. Come potete notare nell'allegato, il pennino é troppo grosso e non faccio bene i contorni delle lettere, facendo diventare qualche parola quasi illeggibile (insomma dovrei aumentare il carattere di ogni lettera).
E poi aggiungo anche la carta, Moleskine.
Credo proprio non sia il massimo per una stilografica.
Con la sua penna a Gel Moleskine é perfetta. O con una semplice Bic. Ma la stilo impregna troppo la carta, lasciando un colore sbiadito.
In conclusione, prenderò un EF della Lamy. E spero sia quello che in realtà voglio io.
Altrimenti non saprei proprio che fare.
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Funzione "Cerca" in alto, sul monitor: è utilissima e ti avrebbe evitato i risultati deludenti.
- Moleskine: sulla qualità della carta Moleskine sono stati spesi fiumi di inchiostro (virtuale) sul Forum. Chi fra noi utenti scrive molto, ha infatti spesso sottolineato sia l'incostanza della qualità da un lotto all'altro (ma anche da una pagina all'altra...) e il penalizzante rapporto qualità\prezzo dei prodotti della Casa. Hanno il loro fascino e personalmente li utilizzo solo a pagine bianche e con il lapis, quindi no problem. Però c'è di meglio per un utilizzo con le stilo: se ne è parlato a lungo nella sezione apposita.
- Pennini Lamy. Anche qui cercare e informarsi prima degli acquisti è utile. Su Lamy si è spesso constatato come gli EF hanno a volte dato problemi di scorrevolezza a vari utenti a differenza degli altri pennini della Casa. Inoltre se ti aspetti un tratto davvero fine, non è Lamy la marca di riferimento... meglio orientarti su un pennino orientale, in particolare Sailor e Pilot, che hanno una scorrevolezza, nitidezza, finezza del tratto notevolissimi.
Proverei una economica Pilot 78G tratto F. Non ti deluderà.
- Moleskine: sulla qualità della carta Moleskine sono stati spesi fiumi di inchiostro (virtuale) sul Forum. Chi fra noi utenti scrive molto, ha infatti spesso sottolineato sia l'incostanza della qualità da un lotto all'altro (ma anche da una pagina all'altra...) e il penalizzante rapporto qualità\prezzo dei prodotti della Casa. Hanno il loro fascino e personalmente li utilizzo solo a pagine bianche e con il lapis, quindi no problem. Però c'è di meglio per un utilizzo con le stilo: se ne è parlato a lungo nella sezione apposita.
- Pennini Lamy. Anche qui cercare e informarsi prima degli acquisti è utile. Su Lamy si è spesso constatato come gli EF hanno a volte dato problemi di scorrevolezza a vari utenti a differenza degli altri pennini della Casa. Inoltre se ti aspetti un tratto davvero fine, non è Lamy la marca di riferimento... meglio orientarti su un pennino orientale, in particolare Sailor e Pilot, che hanno una scorrevolezza, nitidezza, finezza del tratto notevolissimi.
Proverei una economica Pilot 78G tratto F. Non ti deluderà.
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Daniela
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- La mia penna preferita: Troppe...
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Tenderei a piazzarla verso il minimo.toffino ha scritto: Credo proprio non sia il massimo per una stilografica.
Ma oltre alla grandezza della punta attento anche alla scelta dell'inchiostro. Ad esempio nel mio caso ho ottenuto dei risultati totalmente diversi fra Pelikan Royal Blue, senza trapassamento o spiumaggio, con uno stub Pilot 98, e lo Sherwood Green che pur usando un fine (Patrician) trapassa e spiuma in maniera molto consistente (sembra di scrivere sulla carta assorbente). E' inoltre critico il flusso (che non dipende dalla misura del pennino). Se usi penne con flusso abbondante la moleskine è sostanzialmente inusabile.
Potendo scegliere avrei cambiato la carta (diciamo pure la volerei volentieri nella spazzatura, è veramente penosa) ma trattasi si un regalo...
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Allora....la scelta della Lamy CP1, non é stata deludente. anzi!!! Il corpo sottile e lineare é proprio quello che cercavo.
Sto parlando ovviamente per @IRISHTALES.
Proprio prima di iscrivermi lessi tutti i vostri commenti su Lamy e Moleskine.
La cosa che manca é proprio la punta EF che, a quanto pare, la Lamy non puo' darmi.
Allora, vi dico, che a questo punto preferisco cambiare carta, dato che provando su un foglio bianco da stampante il risultato é completamente diverso.
Quindi presumo che il pennino scelto sia ottimo.
E soprattutto non la cambierei anche perché dopo 1 ora di scrittura non la sentivo nemmeno. Quindi ottimi progressi.
Ma su Moleskin, il pennino e/o inchiostro non vanno bene. Secondo voi se cambiassi inchiostro, quindi con converter, cambierebbe il flusso su carta? Scusate per la domanda 'stupida, ma voglio imparare.
Sto parlando ovviamente per @IRISHTALES.
Proprio prima di iscrivermi lessi tutti i vostri commenti su Lamy e Moleskine.
La cosa che manca é proprio la punta EF che, a quanto pare, la Lamy non puo' darmi.
Allora, vi dico, che a questo punto preferisco cambiare carta, dato che provando su un foglio bianco da stampante il risultato é completamente diverso.
Quindi presumo che il pennino scelto sia ottimo.
E soprattutto non la cambierei anche perché dopo 1 ora di scrittura non la sentivo nemmeno. Quindi ottimi progressi.
Ma su Moleskin, il pennino e/o inchiostro non vanno bene. Secondo voi se cambiassi inchiostro, quindi con converter, cambierebbe il flusso su carta? Scusate per la domanda 'stupida, ma voglio imparare.