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Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
- piccardi
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Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Grazie agli amici della Casa della Stilografica, che devo ringraziare ancora una volta per la loro gentilezza e disponibilità, ho potuto provare un paio di prototipi di pennino in acciaio che potrebbero essere proposti in futuro per la Rembrandt della Visconti.
Trattandosi di prototipi ovviamente il giudizio non può che essere parziale, dato che non è detto che in una eventuale commercializzazione futura essi rimangano esattamente gli stessi. Per questo più che di una recensione con tanto di voti e giudizi mi limiterò a riportare delle impressioni d’uso e qualche suggerimento.
Il primo dei due prototipi è un pennino tagliato (italic) veramente ampio, la sezione infatti è all’incirca di 1.5mm, cosa che consente di ottenere dei tratti di spessore notevole, come mostrato nella figura seguente. Il pennino è molto scorrevole, ed il flusso abbondante. Inoltre è dotato di una leggera flessibilità che con un pressione consente di allargare ulteriormente il tratto. Di tutte le stilografiche che ho provato (anche se il campione non è molto significativo dato che preferisco i fini) quella con questo pennino si è senza dubbio dimostrata quella con il tratto più ampio.
Se si può fare un appunto alla penna è però che, nonostante il flusso sia abbondante, se si scrive molto rapidamente (come è purtroppo mia abitudine) si rischiano dei salti. Per un uso calligrafico (in cui la prima regola è andare piano) questo non dovrebbe costituire un problema, ma trattandosi di un prototipo il mio primo suggerimento prima della commercializzazione è di cercare di migliorare ulteriormente la gestione del flusso con l’alimentatore per venire incontro anche agli impazienti come me.
Il secondo prototipo di pennino provato è invece un flessibile in metallo, dotato di una costruzione molto particolare con un doppio foro di alimentazione. Il pennino, raffigurato nella foto a fianco, si è dimostrato estremamente scorrevole, con un flusso corposo ma non esagerato, ed in questo caso senza nessun problema di salti anche scrivendo molto velocemente.
Lo spessore di partenza però, essendo una misura media, (la casa dichiara un tratto di 0.7mm che non è certo propriamente un fine) è di suo abbastanza largo, per cui le variazioni del tratto, anche se presenti, come si può constatare dalla prova di scrittura riportata nell’immagine seguente, sono purtroppo limitate, visto che si parte comunque da una base già piuttosto ampia.
Infine il pennino più che come flessibile si può classificare (secondo i miei opinibilissimi criteri personali) come un demi-flex, e richiede comunque di applicare una certa pressione nello scrivere se si vuole allargare il tratto. Anche in questo caso se mi posso permettere di dare un suggerimento alla casa, è di partire con uno spessore iniziale più sottile, e di provare ad aumentare la flessibilità.
Nonostante gli appunti fatti, devo comunque riconoscere alla Visconti il merito di cercare di percorrere nuove strade anche nel campo dei pennini. Spero davvero che dai prototipi si possa passare alla realizzazione, e che questo sia un primo passo perché finalmente si riesca a ritrovare anche nella produzione di penne moderne, quel piacere della scrittura con un vero flessibile, che al momento è possibile solo con i modelli antichi.
Trattandosi di prototipi ovviamente il giudizio non può che essere parziale, dato che non è detto che in una eventuale commercializzazione futura essi rimangano esattamente gli stessi. Per questo più che di una recensione con tanto di voti e giudizi mi limiterò a riportare delle impressioni d’uso e qualche suggerimento.
Il primo dei due prototipi è un pennino tagliato (italic) veramente ampio, la sezione infatti è all’incirca di 1.5mm, cosa che consente di ottenere dei tratti di spessore notevole, come mostrato nella figura seguente. Il pennino è molto scorrevole, ed il flusso abbondante. Inoltre è dotato di una leggera flessibilità che con un pressione consente di allargare ulteriormente il tratto. Di tutte le stilografiche che ho provato (anche se il campione non è molto significativo dato che preferisco i fini) quella con questo pennino si è senza dubbio dimostrata quella con il tratto più ampio.
Se si può fare un appunto alla penna è però che, nonostante il flusso sia abbondante, se si scrive molto rapidamente (come è purtroppo mia abitudine) si rischiano dei salti. Per un uso calligrafico (in cui la prima regola è andare piano) questo non dovrebbe costituire un problema, ma trattandosi di un prototipo il mio primo suggerimento prima della commercializzazione è di cercare di migliorare ulteriormente la gestione del flusso con l’alimentatore per venire incontro anche agli impazienti come me.
Il secondo prototipo di pennino provato è invece un flessibile in metallo, dotato di una costruzione molto particolare con un doppio foro di alimentazione. Il pennino, raffigurato nella foto a fianco, si è dimostrato estremamente scorrevole, con un flusso corposo ma non esagerato, ed in questo caso senza nessun problema di salti anche scrivendo molto velocemente.
Lo spessore di partenza però, essendo una misura media, (la casa dichiara un tratto di 0.7mm che non è certo propriamente un fine) è di suo abbastanza largo, per cui le variazioni del tratto, anche se presenti, come si può constatare dalla prova di scrittura riportata nell’immagine seguente, sono purtroppo limitate, visto che si parte comunque da una base già piuttosto ampia.
Infine il pennino più che come flessibile si può classificare (secondo i miei opinibilissimi criteri personali) come un demi-flex, e richiede comunque di applicare una certa pressione nello scrivere se si vuole allargare il tratto. Anche in questo caso se mi posso permettere di dare un suggerimento alla casa, è di partire con uno spessore iniziale più sottile, e di provare ad aumentare la flessibilità.
Nonostante gli appunti fatti, devo comunque riconoscere alla Visconti il merito di cercare di percorrere nuove strade anche nel campo dei pennini. Spero davvero che dai prototipi si possa passare alla realizzazione, e che questo sia un primo passo perché finalmente si riesca a ritrovare anche nella produzione di penne moderne, quel piacere della scrittura con un vero flessibile, che al momento è possibile solo con i modelli antichi.
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- Daniele
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Grazie per l'anticipazione Simone. Questa si che è un anteprima!
Ho notato una cosa interessante: sul primo pennino vi è riportato il marchio TWSBI e sembra che sia il famoso stub di prossima uscita della 540.
Il pennino è prodotto dalla SCHMIDT che a questo punto credo produca anche per Visconti.
Ho notato una cosa interessante: sul primo pennino vi è riportato il marchio TWSBI e sembra che sia il famoso stub di prossima uscita della 540.
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Daniele
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Nota informativa: spero di non essere fuori topic, ma visto che lo avete nominato, la Twisbi ha annunciato la commercializzazione per domani delle nuove 540 colorate con il pennino Stub 1.1/1.5
Saluti
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- Alexander
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
La Visconti Rembrandt è una penna a mio avviso molto bella, come tutte le produzioni Visconti del resto!
Anzi, devo confessare che dal punto di vista estetico le Visconti incontrano il mio gusto personale e, peraltro, si fanno apprezzare non poco per due aspetti: la continua attenzione all'innovazione tecnica (trovo interessanti, fra l'altro, la chiusura magnetica nelle Rembrandt, l'uso della lava basaltica per la Homo Sapiens e la riscoperta del palladio) e la cura per i dettagli e la personalizzabilità (degno di plauso il My Pen System).
Purtroppo però non mi sono ancora deciso ad acquistarne una perché trovo troppo "robusto" il tratto fine di questa ditta (ma il discorso vale per tutte le Europee).
Ho una scrittura abbastanza minuta per cui un tratto robusto tende a rendere meno leggibile la mia grafia.
Rispolvero dunque questo topic per chiedere a chi è più informato di me (magari allo stesso Dante Del Vecchio, che sicuramente è più informato di tutti!) se dopo questi iniziali prototipi recensiti a Gennaio dal "nostro" Simone, la ricerca sta dando i suoi frutti e se potrò avere il piacere di provare nel prossimo futuro una Rembrandt con pennino flessibile e, magari, con un tratto di partenza molto fine, ma morbido e scorrevole (ricordo che il prototipo flessibile all'epoca della recensione aveva un tratto di 0,7 mm, e quindi abbastanza robusto, sarebbe bello se in questi mesi fosse cambiato qualcosa).
Grazie per l'attenzione!
Anzi, devo confessare che dal punto di vista estetico le Visconti incontrano il mio gusto personale e, peraltro, si fanno apprezzare non poco per due aspetti: la continua attenzione all'innovazione tecnica (trovo interessanti, fra l'altro, la chiusura magnetica nelle Rembrandt, l'uso della lava basaltica per la Homo Sapiens e la riscoperta del palladio) e la cura per i dettagli e la personalizzabilità (degno di plauso il My Pen System).
Purtroppo però non mi sono ancora deciso ad acquistarne una perché trovo troppo "robusto" il tratto fine di questa ditta (ma il discorso vale per tutte le Europee).
Ho una scrittura abbastanza minuta per cui un tratto robusto tende a rendere meno leggibile la mia grafia.
Rispolvero dunque questo topic per chiedere a chi è più informato di me (magari allo stesso Dante Del Vecchio, che sicuramente è più informato di tutti!) se dopo questi iniziali prototipi recensiti a Gennaio dal "nostro" Simone, la ricerca sta dando i suoi frutti e se potrò avere il piacere di provare nel prossimo futuro una Rembrandt con pennino flessibile e, magari, con un tratto di partenza molto fine, ma morbido e scorrevole (ricordo che il prototipo flessibile all'epoca della recensione aveva un tratto di 0,7 mm, e quindi abbastanza robusto, sarebbe bello se in questi mesi fosse cambiato qualcosa).
Grazie per l'attenzione!
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Mi associo alle considerazione di Alexander...
Devo dedurre che il tratto del pennino Fine della Visconti sia assimilabile ad un medio Aurora, così come mi è successo provando, con le OMAS, il cui pennino fine corrisponde al medio di Aurora, Stipula e Delta? Per non parlare di Montblanc che bisogna scendere all'Extra Fine per avere un medio decente!
Devo dedurre che il tratto del pennino Fine della Visconti sia assimilabile ad un medio Aurora, così come mi è successo provando, con le OMAS, il cui pennino fine corrisponde al medio di Aurora, Stipula e Delta? Per non parlare di Montblanc che bisogna scendere all'Extra Fine per avere un medio decente!
Ultima modifica di colex il martedì 3 aprile 2012, 23:59, modificato 1 volta in totale.
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman
ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
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- piccardi
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Per il flessibile il pennino in palladio della Homo Sapiens Steel che hi provato (altra recensione da scrivere ma il tempo è pochissimo) per ora è il più avanti di tutti. Ma pur essendo un fine il tratto (anche per il flusso generoso) non è proprio sottilissimo.
A breve maggiori notizie, ma è un periodo incasinato, ci vorrà un po'.
Simone
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Ma è diverso dai pennini della Homo Sapiens classica?piccardi ha scritto:Per il flessibile il pennino in palladio della Homo Sapiens Steel che ho provato (altra recensione da scrivere ma il tempo è pochissimo) per ora è il più avanti di tutti. Ma pur essendo un fine il tratto (anche per il flusso generoso) non è proprio sottilissimo.
Giuseppe
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Stavo per fare la stessa domanda! Sicuramente cambia il colore (nella versione classica è bicolore!!).klapaucius ha scritto:Ma è diverso dai pennini della Homo Sapiens classica?piccardi ha scritto:Per il flessibile il pennino in palladio della Homo Sapiens Steel che ho provato (altra recensione da scrivere ma il tempo è pochissimo) per ora è il più avanti di tutti. Ma pur essendo un fine il tratto (anche per il flusso generoso) non è proprio sottilissimo.
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrandt
Riporto questa conversazione con Alex che penso sia di interesse generale
Azz 0.5 un tratto robusto ???
prendo un capello e ti ci faccio un pennino !!
Ricorda che i ns conduttori sono ricchi quindi il tratto tende ad ingrossare , ...ma scorrono meglio !
HS e calligrafico non sono confrontabili vanno provati !
La finestrella non è in programmazione perchè sarebbe un aggravio di costi su dei prodotti che vanno bene così.
Con la finestrella abbiamo il doppio serbatoio chè è di gran lunga il miglior meccanismo mai concepito per una stilo !
Hai fino a 10 cartucce di inchiostro e zero problemi in aereo, anni avanti
Per robusto intendevo tratto robusto, troppo spesso.
La Homo Sapiens, invece, ha un pennino più flessibile dell'ExtraFine Rembrandt?
Per il prossimo futuro avete in mente di produrre altre belle penne sempre con pennino flessibile e caricamento power filler, magari con una finestrella per vedere il livello di inchiostro?
Re: Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: mer 4 apr 2012, 17:43
da dante
Si è del set calligrafico .
Definisci robusto ! Intendevi dire poco flessibile ?
Considera che è in acciaio e che è un pennino adattato (per motivi di costo) da uno standard ben più rigido.
Si può costruire tutto ma poi gli investimenti sono difficili da assorbire.
0.5 è un tratto sottilissimo per una stilo , normalmente un extra fine è 0.6.
Tecnicamente misuriamo il tratto in mm :
Medio 0.8
fine 0.7
extra fine 0.6
extra extra fine 0.5
le misure hanno una tolleranza che dipende da vari fattori difficili da spiegare.
La flessibilità di un pennino dipende sia dalla forma che dal materiale e dalla laminazione.
inpossibile da spiegare in questa sede
Si può ridurre a 0.4 con un lavoro di molatura ai lati, decisamente costoso.
Cita Alexander Re: Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: mar 3 apr 2012, 22:01
da Alexander
Grazie della celere risposta!
I complimenti sono sentiti per cui - quando ritengo di doverli fare - li faccio volentieri, credo che siano anche utili per voi perché consentono di rapportarsi meglio con chi si rivolge ai vostri prodotti.
Il pennino Sailor a cui facevo riferimento è un 14 K, Fine, per la Sailor Sapporo (Professional Gear Slim). Come ti scrivevo è ottimo, ma gli manca "morbidezza" a mio avviso.
Il Calligrafico Flessibile è il vostro ExtraFine ExtraFlessibile disponibile nel "set calligrafico Visconti"? Oppure è ancora più flessibile? 0.5 come partenza non ti sembra ancora troppo robusto? Pensi si possa portare a 0.4?
da dante
Ciao Alex,
grazie per i complimenti che sono graditissimi.
Conosco personalmente Nagahara , il mago Sailor dei pennini e fa delle cose assolutamente straordinarie.
Io ho un suo pennino a 21 karati con rinforzo che è ovviamente molto rigido, se no si piega ! se lo facessero di palladio.....!
Però non conosco tutti i pennini Sailor, mi perdonerai per questo.
Abbiamo appena introdotto 2 nuovi pennini in acciaio per Rembrandt calligrafici testati da colui che è considerato uno dei migliori calligrafi italiani : Daniel Quinn .
Pensa io ho la Divina commedia scritta da lui , calligrafata a mano, un'opera d'arte.
Lo stubb da 1.5 è molto rigido , come deve essere e fa il tratto italico mentre il calligrafico flessibile definitivo è addirittura uno 0.5.
Per aumentare la flessibilità abbiamo praticato un doppio foro nel pennino con un risultato di avere probabilmente il pennino in acciaio più flessibile sul mercato.
puoi provarlo da un ns rivenditore o da noi il 13 !
Cita Alexander Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: lun 2 apr 2012, 23:31
da Alexander
Egr. Sig. Del Vecchio,
ho letto tempo addietro delle impressioni di Simone Piccardi su dei prototipi per la Visconti Rembrandt, una penna a mio avviso molto bella, come tutte le Sue produzioni del resto!
Anzi, devo dire che dal punto di vista estetico le Visconti incontrano decisamente il mio gusto personale e, peraltro, si fanno apprezzare non poco per la continua attenzione all'innovazione tecnica (complimenti, fra l'altro, per la chiusura magnetica, l'uso della lava basaltica per la Homo Sapiens e la riscoperta del palladio) e la cura per i dettagli e la personalizzabilità (degno di plauso il My Pen System).
Non scrivo solo per farLe i miei complimenti naturalmente.. anche perché, purtroppo, non mi sono ancora deciso ad acquistare la Visconti Rembrandt, che pure tanto mi affascina: il motivo è che, per la mia personale scrittura, trovo troppo "robusto" il Vostro tratto fine.
Ho una scrittura abbastanza minuta per cui un tratto robusto tende a rendere meno leggibile la mia grafia.
Mi trovo piuttosto bene con una Sailor Sapporo F, fine abbastanza, lodata da molti per avere uno dei migliori pennini.. ma, secondo il mio sommesso avviso (magari non tutti condivideranno, non so se Lei è della mia stessa opinione) monta un pennino un po' troppo "duro" e, benché molto scorrevole, sulla carta economica (per uso quotidiano) tende a mandarmi un feedback molto consistente.. diciamo che, per i miei standard, il suo fruscìo è eccessivo e, benché io abbia una scrittura leggerissima, a volte percepisco un lieve senso di impuntamento!
Avendo letto dunque quelle impressioni di Simone Piccardi sui prototipi, volevo chiederLe se la Vostra ricerca sta dando i suoi frutti e se potrò avere il piacere di provare (e spero acquistare) una Rembrandt con pennino flessibile e, magari, con un tratto di partenza molto fine, ma morbido e scorrevole (il prototipo flessibile all'epoca della recensione aveva un tratto di 0,7 mm, e quindi abbastanza robusto, non so se nel frattempo è cambiato qualcosa).
La ringrazio per l'attenzione prestatami e, con l'occasione, Le porgo i miei più cordiali saluti.
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Azz 0.5 un tratto robusto ???
prendo un capello e ti ci faccio un pennino !!
Ricorda che i ns conduttori sono ricchi quindi il tratto tende ad ingrossare , ...ma scorrono meglio !
HS e calligrafico non sono confrontabili vanno provati !
La finestrella non è in programmazione perchè sarebbe un aggravio di costi su dei prodotti che vanno bene così.
Con la finestrella abbiamo il doppio serbatoio chè è di gran lunga il miglior meccanismo mai concepito per una stilo !
Hai fino a 10 cartucce di inchiostro e zero problemi in aereo, anni avanti
Per robusto intendevo tratto robusto, troppo spesso.
La Homo Sapiens, invece, ha un pennino più flessibile dell'ExtraFine Rembrandt?
Per il prossimo futuro avete in mente di produrre altre belle penne sempre con pennino flessibile e caricamento power filler, magari con una finestrella per vedere il livello di inchiostro?
Re: Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: mer 4 apr 2012, 17:43
da dante
Si è del set calligrafico .
Definisci robusto ! Intendevi dire poco flessibile ?
Considera che è in acciaio e che è un pennino adattato (per motivi di costo) da uno standard ben più rigido.
Si può costruire tutto ma poi gli investimenti sono difficili da assorbire.
0.5 è un tratto sottilissimo per una stilo , normalmente un extra fine è 0.6.
Tecnicamente misuriamo il tratto in mm :
Medio 0.8
fine 0.7
extra fine 0.6
extra extra fine 0.5
le misure hanno una tolleranza che dipende da vari fattori difficili da spiegare.
La flessibilità di un pennino dipende sia dalla forma che dal materiale e dalla laminazione.
inpossibile da spiegare in questa sede
Si può ridurre a 0.4 con un lavoro di molatura ai lati, decisamente costoso.
Cita Alexander Re: Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: mar 3 apr 2012, 22:01
da Alexander
Grazie della celere risposta!
I complimenti sono sentiti per cui - quando ritengo di doverli fare - li faccio volentieri, credo che siano anche utili per voi perché consentono di rapportarsi meglio con chi si rivolge ai vostri prodotti.
Il pennino Sailor a cui facevo riferimento è un 14 K, Fine, per la Sailor Sapporo (Professional Gear Slim). Come ti scrivevo è ottimo, ma gli manca "morbidezza" a mio avviso.
Il Calligrafico Flessibile è il vostro ExtraFine ExtraFlessibile disponibile nel "set calligrafico Visconti"? Oppure è ancora più flessibile? 0.5 come partenza non ti sembra ancora troppo robusto? Pensi si possa portare a 0.4?
da dante
Ciao Alex,
grazie per i complimenti che sono graditissimi.
Conosco personalmente Nagahara , il mago Sailor dei pennini e fa delle cose assolutamente straordinarie.
Io ho un suo pennino a 21 karati con rinforzo che è ovviamente molto rigido, se no si piega ! se lo facessero di palladio.....!
Però non conosco tutti i pennini Sailor, mi perdonerai per questo.
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Pensa io ho la Divina commedia scritta da lui , calligrafata a mano, un'opera d'arte.
Lo stubb da 1.5 è molto rigido , come deve essere e fa il tratto italico mentre il calligrafico flessibile definitivo è addirittura uno 0.5.
Per aumentare la flessibilità abbiamo praticato un doppio foro nel pennino con un risultato di avere probabilmente il pennino in acciaio più flessibile sul mercato.
puoi provarlo da un ns rivenditore o da noi il 13 !
Cita Alexander Pennino ExtraFine e Flessibile per la Rembrandt?
Inviato il: lun 2 apr 2012, 23:31
da Alexander
Egr. Sig. Del Vecchio,
ho letto tempo addietro delle impressioni di Simone Piccardi su dei prototipi per la Visconti Rembrandt, una penna a mio avviso molto bella, come tutte le Sue produzioni del resto!
Anzi, devo dire che dal punto di vista estetico le Visconti incontrano decisamente il mio gusto personale e, peraltro, si fanno apprezzare non poco per la continua attenzione all'innovazione tecnica (complimenti, fra l'altro, per la chiusura magnetica, l'uso della lava basaltica per la Homo Sapiens e la riscoperta del palladio) e la cura per i dettagli e la personalizzabilità (degno di plauso il My Pen System).
Non scrivo solo per farLe i miei complimenti naturalmente.. anche perché, purtroppo, non mi sono ancora deciso ad acquistare la Visconti Rembrandt, che pure tanto mi affascina: il motivo è che, per la mia personale scrittura, trovo troppo "robusto" il Vostro tratto fine.
Ho una scrittura abbastanza minuta per cui un tratto robusto tende a rendere meno leggibile la mia grafia.
Mi trovo piuttosto bene con una Sailor Sapporo F, fine abbastanza, lodata da molti per avere uno dei migliori pennini.. ma, secondo il mio sommesso avviso (magari non tutti condivideranno, non so se Lei è della mia stessa opinione) monta un pennino un po' troppo "duro" e, benché molto scorrevole, sulla carta economica (per uso quotidiano) tende a mandarmi un feedback molto consistente.. diciamo che, per i miei standard, il suo fruscìo è eccessivo e, benché io abbia una scrittura leggerissima, a volte percepisco un lieve senso di impuntamento!
Avendo letto dunque quelle impressioni di Simone Piccardi sui prototipi, volevo chiederLe se la Vostra ricerca sta dando i suoi frutti e se potrò avere il piacere di provare (e spero acquistare) una Rembrandt con pennino flessibile e, magari, con un tratto di partenza molto fine, ma morbido e scorrevole (il prototipo flessibile all'epoca della recensione aveva un tratto di 0,7 mm, e quindi abbastanza robusto, non so se nel frattempo è cambiato qualcosa).
La ringrazio per l'attenzione prestatami e, con l'occasione, Le porgo i miei più cordiali saluti.
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrand
Che colore hai usato?piccardi ha scritto:Grazie agli amici della Casa della Stilografica, che devo ringraziare ancora una volta per la loro gentilezza e disponibilità, ho potuto provare un paio di prototipi di pennino in acciaio che potrebbero essere proposti in futuro per la Rembrandt della Visconti.
Trattandosi di prototipi ovviamente il giudizio non può che essere parziale, dato che non è detto che in una eventuale commercializzazione futura essi rimangano esattamente gli stessi. Per questo più che di una recensione con tanto di voti e giudizi mi limiterò a riportare delle impressioni d’uso e qualche suggerimento.
Il primo dei due prototipi è un pennino tagliato (italic) veramente ampio, la sezione infatti è all’incirca di 1.5mm, cosa che consente di ottenere dei tratti di spessore notevole, come mostrato nella figura seguente. Il pennino è molto scorrevole, ed il flusso abbondante. Inoltre è dotato di una leggera flessibilità che con un pressione consente di allargare ulteriormente il tratto. Di tutte le stilografiche che ho provato (anche se il campione non è molto significativo dato che preferisco i fini) quella con questo pennino si è senza dubbio dimostrata quella con il tratto più ampio.
Se si può fare un appunto alla penna è però che, nonostante il flusso sia abbondante, se si scrive molto rapidamente (come è purtroppo mia abitudine) si rischiano dei salti. Per un uso calligrafico (in cui la prima regola è andare piano) questo non dovrebbe costituire un problema, ma trattandosi di un prototipo il mio primo suggerimento prima della commercializzazione è di cercare di migliorare ulteriormente la gestione del flusso con l’alimentatore per venire incontro anche agli impazienti come me.
Il secondo prototipo di pennino provato è invece un flessibile in metallo, dotato di una costruzione molto particolare con un doppio foro di alimentazione. Il pennino, raffigurato nella foto a fianco, si è dimostrato estremamente scorrevole, con un flusso corposo ma non esagerato, ed in questo caso senza nessun problema di salti anche scrivendo molto velocemente.
Lo spessore di partenza però, essendo una misura media, (la casa dichiara un tratto di 0.7mm che non è certo propriamente un fine) è di suo abbastanza largo, per cui le variazioni del tratto, anche se presenti, come si può constatare dalla prova di scrittura riportata nell’immagine seguente, sono purtroppo limitate, visto che si parte comunque da una base già piuttosto ampia.
Infine il pennino più che come flessibile si può classificare (secondo i miei opinibilissimi criteri personali) come un demi-flex, e richiede comunque di applicare una certa pressione nello scrivere se si vuole allargare il tratto. Anche in questo caso se mi posso permettere di dare un suggerimento alla casa, è di partire con uno spessore iniziale più sottile, e di provare ad aumentare la flessibilità.
Nonostante gli appunti fatti, devo comunque riconoscere alla Visconti il merito di cercare di percorrere nuove strade anche nel campo dei pennini. Spero davvero che dai prototipi si possa passare alla realizzazione, e che questo sia un primo passo perché finalmente si riesca a ritrovare anche nella produzione di penne moderne, quel piacere della scrittura con un vero flessibile, che al momento è possibile solo con i modelli antichi.
Comunque, riguardo ai prototipi, dal18 aprile oramai sono realtà, giusto?
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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- Alexander
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Re: Recensione prototipi di pennini per la Visconti Rembrand
Giusto!
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O. Wilde
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