Credo sia superfluo raccontare la ben nota storia della Pelikan, marca ben nota ad ogni appassionato della stilografica, mentre invece è poco nota la storia della linea Signum, prodotta dal 1977 al 1992 specialmente per gli adulti. Qui, da studente, la recensisco!
Design e realizzazione: 8
Estetica: 8.5
La penna è conservata in un cofanetto in plastica nera abbastanza particolare: di forma allungata, pare economico, ma fa la sua figura come regalo. La parte interna, accessibile facendo scorrere a sinistra la parte superiore del cofanetto, è di plastica vellutata termoformata e può contenere fino a due penne. Essendo comune a tutti i modelli della linea Signum, presenta dimora sia per la stilografica che per la ballpoint.
La penna, di fattura qualitativamente alta, è costruita per la maggior parte in acciaio inossidabile satinato con una sezione cilindrica, ad esclusione della clip squadrata, in acciaio inossidabile a finitura lucida, e del fondello, in plastica nera circondata da un anello di acciaio inossidabile lucido. Richiama notevolmente, con la sua linea sottile e sobria gli anni '80, ma non stona, grazie alla sua semplicità, in situazioni formali.
Presenta un cappuccio con chiusura a pressione ed il sistema di caricamento è a cartuccia/converter.
Realizzazione: 7.5 (con riserva)
Qui meriterebbe un voto maggiore, come garantisce la marca dalla lunga tradizione, infatti le finiture sono impeccabili, la clip è resistente ma ha una certa flessibilità, il cappuccio è assicurato saldamente alla penna, seppur a pressione, grazie a dei piccoli punti in rilievo nella parte alta dell'impugnatura, ma presenta diversi problemi:n il primo non di poco conto, se utilizzata molto spesso, dato dalla satinatura dell'acciaio: si graffia molto facilmente, veramente molto facilmente; altro problema, interno, è dato dalla sezione dell'alimentatore che perfora le cartucce, seppur di dimensione internazionale standard, è decisamente troppo bassa, dando una stabilità limitata della cartuccia nella sua sede. Ultimo problema? La mancanza di spazio per una cartuccia di riserva, vitale per uno studente. (Vedi l'Edit)
Peso e dimensioni: 9
Con un peso di 24 grammi con cappuccio calzato, 16 senza cappuccio è un "peso piuma", e scompare durante lunghe sessioni di scrittura, diventa un tutt'uno con la mano. Le dimensioni sono 14 cm con cappuccio e 12.7 senza. Il diametro della penna concede una alta precisione del tratto, e si restringe nella sezione dell'impugnatura, leggermente troncoconica. Queste caratteristiche incontrano il mio favore, essendo uno studente, tra l'altro appassionato di scrittura, quindi con necessità di penne abbastanza compatte e resistenti.
Scrittura e manutenzione: 9 (con riserva)
Pennino e prestazioni: 9.5
Il pennino,che vagamente ricorda le linee di un pennino Lamy, è in acciaio, presenta il marchio Pelikan sulla parte frontale, sulla parte laterale destra l'indicazione di tratto (in questo caso EF) e pecca del foro di sfiato. Come è noto, un pennino tedesco è più largo della media, questo è accentuato nelle Pelikan. Infatti, questo pennino, con una certa flessibilità, è un EF abbondante, che assomiglia ad un F "stitico", è incredibilmente fluido ed è preciso alla pari d'un bisturi, permettendomi di scrivere con la mia calligrafia relativamente minuta. E' apprezzabile come, persino sulla tanta vituperata Moleskine, non ci sia alcun bleed-trough o smearing, cosa incredibile!
Il pennino non si secca anche lasciando la penna aperta per diversi minuti e non ho mai avuto false partenze, salti di linea. Unica pecca è data solamente dalla velocità di scrittura, se alta può generare piccoli e rari salti di linea. Promosso a pieni voti!
Caricamento e manutenzione: 7.5 (con riserva)
Non c'è molto da dire, è una classica penna cartuccia/converter, che digerisce senza problemi i Pelikan 4001 ed accetta cartucce internazionali corte, ma, tallone d'Achille, senza interventi fai-da-te sul converter questo risulta troppo lungo per la penna, permettendo l'avvitamento del fusto solo per il 75%. Altri problemi, come accennato precedentemente, non permette l'inserimento di una cartuccia di riserva nel fusto, a causa del fondello e l'attacco/perforatore per cartuccia/converter è tanto corto da rendere instabile la cartuccia, ed in caso di sollecitazioni medie persino il distacco con possibile "allagamento" del fusto. (Vedi l'Edit)
Qualità/prezzo: per me 8.5, in generale N.D.
Essendo una penna fuori produzione da diversi anni, ed essendo presente sul territorio solo come fondo di magazzino, non posso dare impressioni globali. Per me, e per il prezzo a cui l'ho comprata (45€), vale i soldi spesi, per pregi (la praticità del sistema a cartuccia/converter, l'acciaio inossidabile, le finiture impeccabili, la qualità di scrittura, il suo appeal vintage, per usare degli inglesismi) e difetti (si graffia col solo sguardo, l'attacco ballerino delle cartucce (Vedi l'Edit))
Conclusioni: 8.5/9
Come sempre, la precisione teutonica si fa sentire, e si esprime con questa penna, prodotto di lunghi anni di tradizione Pelikan. La consiglio per la qualità, la scrittura e la garanzia del marchio, oltreché come pezzo di storia che è ora. Raccomando anche, a coloro interessati all'acquisto della penna, che ricordo, non è più in produzione dal 1992, di provare la penna prima di comprarla, per la dimensione del pennino maggiore rispetto a quella dichiarata, flusso di inchiostro abbondante e per peso e dimensioni, che non sono difetti, ma possono essere sgraditi ad alcuni.
Edit 02/02: Ringrazio gabriele696 per avermi fatto notare la presenza dello spazio per una cartuccia di riserva, cosa che io non avevo notato per la mia mano troppo leggera (a causa di tanti disastri avvenuti nel passato usando la forza bruta
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Di conseguenza, sotto "Realizzazione" e "Caricamento e manutenzione" si passa ad un 8 pieno!