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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Pelikan 4001 Nero Brillante
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Apro l'ennesimo thread (forse il moderatore valuterà di accorparlo a qualche altro già esistente) sul famigerato Pelikan 4001 Nero Brillante. Spinto dalla curiosità di tante discussioni, ho deciso di provarlo in una stilografica. Come "cavia" ho scelto la Omas Extra 620, che oramai so smontare pezzo a pezzo e quindi non mi fa problemi se s'intasa
Partiamo dal colore: sicuramente è molto cambiato dalla formulazione che ricordavo a fine anni '80. Una delle caratteristiche del 4001 nero era un fondo violaceo (forse lo stesso del Royal Blu?) che dava una brillantezza e dei riflessi tipici all'inchiostro. Tutto ciò è completamente sparito, ora sembra quasi - e forse lo è - monopigmento. Oltretutto, l'assoluta piattezza del colore, lo rende anche abbastanza spento, sembra più un nerofumo opaco. Il termine "nero brillante" lo ritengo, adesso, praticamente usurpato.
Un paio di prove di scrittura, la tonalità è come appare. Sembra più un grigio scuro, ma gli va dato il beneficio del fatto che avevo appena lavato e reinchiostrato la penna. Solitamente per le prime 3-4 cariche gli inchiostri tendono a restare un po' slavati, in questi casi. Il primo è un passo di "Gli Indisciplinati", di Luca delli Carri. Il secondo è l'inizio di un libro per bambini giapponese che s'intitola "Unko" (cacca) E parliamo del capitolo più "dolente", la densità. Qui, sinceramente, non ho invece notato niente di anomalo o eccessivo. Lo trovo un inchiostro alla pari di tanti altri, per dire il Waterman Absolute Brown mi dà l'impressione di essere ancora più "secco" come scrittura, e il Parker Quink Black di essere ancora più denso e pastoso. Nessuno ha però mai segnalato niente di particolarmente truce su questi inchiostri. Non vorrei che alla fine la triste fama del "nuovo" 4001NB sia semplicemente nel fatto che è diffuso, a buon mercato, e usato molto più di altri neri! (poi che l'Aurora Nero sia più fluido... altro discorso).
Partiamo dal colore: sicuramente è molto cambiato dalla formulazione che ricordavo a fine anni '80. Una delle caratteristiche del 4001 nero era un fondo violaceo (forse lo stesso del Royal Blu?) che dava una brillantezza e dei riflessi tipici all'inchiostro. Tutto ciò è completamente sparito, ora sembra quasi - e forse lo è - monopigmento. Oltretutto, l'assoluta piattezza del colore, lo rende anche abbastanza spento, sembra più un nerofumo opaco. Il termine "nero brillante" lo ritengo, adesso, praticamente usurpato.
Un paio di prove di scrittura, la tonalità è come appare. Sembra più un grigio scuro, ma gli va dato il beneficio del fatto che avevo appena lavato e reinchiostrato la penna. Solitamente per le prime 3-4 cariche gli inchiostri tendono a restare un po' slavati, in questi casi. Il primo è un passo di "Gli Indisciplinati", di Luca delli Carri. Il secondo è l'inizio di un libro per bambini giapponese che s'intitola "Unko" (cacca) E parliamo del capitolo più "dolente", la densità. Qui, sinceramente, non ho invece notato niente di anomalo o eccessivo. Lo trovo un inchiostro alla pari di tanti altri, per dire il Waterman Absolute Brown mi dà l'impressione di essere ancora più "secco" come scrittura, e il Parker Quink Black di essere ancora più denso e pastoso. Nessuno ha però mai segnalato niente di particolarmente truce su questi inchiostri. Non vorrei che alla fine la triste fama del "nuovo" 4001NB sia semplicemente nel fatto che è diffuso, a buon mercato, e usato molto più di altri neri! (poi che l'Aurora Nero sia più fluido... altro discorso).
Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Concordo con quanto esposto da Crononauta, in questo momento sto usando anche io il nero Pelikan 4001 su una Sailor, pennino M, e non ho notato problemi. La densità mi sembra in regola. Solo una piccola nota sul colore: a me appare più scuro, ma come sottolineato in più occasioni le variabili relative alla percezione sono diverse. Una nota sul prezzo davvero favorevole: la boccetta da 30 ml mi pare di averla pagata 3€ e qualche spiccio.
A Trento, dove per legge divina ed editto imperiale qualsiasi cosa deve costare più che altrove.
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Anche a me sembra un ottimo inchiostro e anche il mio - sia in cartucce che in flacone - è più scuro di ciò che vedo a monitor, ma Massimo ha correttamente premesso di avere lavato la penna appena prima dei test e quindi una leggera diluizione dell'inchiostro nella sezione è certamente possibile.
Un ottimo inchiostro anche con pennini da intinzione!
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Secondo me devono avere avuto un problema su qualche lotto di produzione. Un po' come è successo al Blue-Black che diventava grigio. Gli ultimi calamai e pacchetti di cartucce che ho comprato sono OK.
Se il Pelikan 4001 nero fosse davvero una "bestia nera", sarebbe uscito di produzione molto tempo fa perchè non lo comprerebbe più nessuno.
Se il Pelikan 4001 nero fosse davvero una "bestia nera", sarebbe uscito di produzione molto tempo fa perchè non lo comprerebbe più nessuno.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Crononauta
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Dopo un paio di settimane di utilizzo, mi sono fatto un'idea più precisa.
Intanto, "inchiostrando" la penna, il nero si è saturato abbastanza, ora è - se non proprio un "nero nerone brillante" - quantomeno un grigio scurissimo quasi nero. Resta il fatto che non è brillante, è nero opaco. Il 4001 di 25 anni era era brillante, questo di adesso no.
Densità: è vero che è molto denso, il Blu Royal è sicuramente più fluido, gli Iroshizuku lo sono infinitamente di più, questo invece sembra quasi un gel, piuttosto che un inchiostro liquido da stilografica. Il feathering, come si può immaginare, è pressoché totalmente assente anche su "cartaccia" su cui altri inchiostri invece "spiumano" in abbondanza.
Flusso: stranamente, a dispetto della densità, il flusso non ne risente più di tanto, essì che la Omas non è particolarmente abbondante in questo senso; resta invece regolare e continuo, senza false partenze.
Intasamenti: non vorrei dire che siano una leggenda metropolitana, immagino che chi li ha riscontrati non se li sia sognati. Però io pur con un utilizzo molto "frammentario" (ci prendo appunti di lavoro in ufficio, quindi magari scrivo un paio di righe ogni mezz'ora, non ne faccio certo l'uso continuo e intenso che può farne uno studente) non ho mai avuto problemi di false partenze e tantomeno di intasamenti.
Insomma, è un inchiostro che scrive e fa dignitosamente il suo lavoro. Posso solo concordare con Phormula, quando ipotizza che i problemi siano stati su una singola partita difettosa che ha poi portato alla nascita di questa fama sinistra dell'inchiostro che intasa e incrosta.
In definitiva, va sconsigliato sulle penne dal flusso magro unicamente perché è denso e risulterebbe in una sensazione eccessivamente asciutta. Per il resto, direi che è un inchiostro dignitoso, un nero senza fronzoli, adatto a "curare" penne dal flusso eccessivo, o per l'uso su carta di bassa qualità.
Io lo assolvo! (anche se mi piaceva di più il "vecchio" 4001 NB, ma unicamente come colore).
Intanto, "inchiostrando" la penna, il nero si è saturato abbastanza, ora è - se non proprio un "nero nerone brillante" - quantomeno un grigio scurissimo quasi nero. Resta il fatto che non è brillante, è nero opaco. Il 4001 di 25 anni era era brillante, questo di adesso no.
Densità: è vero che è molto denso, il Blu Royal è sicuramente più fluido, gli Iroshizuku lo sono infinitamente di più, questo invece sembra quasi un gel, piuttosto che un inchiostro liquido da stilografica. Il feathering, come si può immaginare, è pressoché totalmente assente anche su "cartaccia" su cui altri inchiostri invece "spiumano" in abbondanza.
Flusso: stranamente, a dispetto della densità, il flusso non ne risente più di tanto, essì che la Omas non è particolarmente abbondante in questo senso; resta invece regolare e continuo, senza false partenze.
Intasamenti: non vorrei dire che siano una leggenda metropolitana, immagino che chi li ha riscontrati non se li sia sognati. Però io pur con un utilizzo molto "frammentario" (ci prendo appunti di lavoro in ufficio, quindi magari scrivo un paio di righe ogni mezz'ora, non ne faccio certo l'uso continuo e intenso che può farne uno studente) non ho mai avuto problemi di false partenze e tantomeno di intasamenti.
Insomma, è un inchiostro che scrive e fa dignitosamente il suo lavoro. Posso solo concordare con Phormula, quando ipotizza che i problemi siano stati su una singola partita difettosa che ha poi portato alla nascita di questa fama sinistra dell'inchiostro che intasa e incrosta.
In definitiva, va sconsigliato sulle penne dal flusso magro unicamente perché è denso e risulterebbe in una sensazione eccessivamente asciutta. Per il resto, direi che è un inchiostro dignitoso, un nero senza fronzoli, adatto a "curare" penne dal flusso eccessivo, o per l'uso su carta di bassa qualità.
Io lo assolvo! (anche se mi piaceva di più il "vecchio" 4001 NB, ma unicamente come colore).
Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Per me è, e rimane, una vera porcheria...
E' grigio scuro, densissimo e ora è anche aumentato di prezzo. Nero brillante è solo un nome; paragonato ad altri inchiostri questo è assolutamente spento.
A difesa del Pelikan 4001 posso dire di non aver mai trovato all' interno muffe o depositi e questo, a differenza di quanto letto in giro, non ha mai intasato nessuna delle mie penne; in compenso ho avuto flusso scarso, salti di tratto e false partenze a non finire su penne dal flusso abbondante come la Pelikan M205 e la Twsbi Diamond.
E' bastato comunque scaricarlo e caricare l' Herbin per non avere più nessun problema di questo genere. Nonostante molti del forum ne parlino bene, io non potrei mai consigliarlo alla luce del fatto che ho provato ben tre flaconi nuovi, ottenendo sempre i medesimi risultati.
Questione di gusti?
Penne difettose che funzionano bene solo con inchiostri fluidi?
Partite d'inchiostro vecchie arrivate nella mia zona?
Tutto è possibile. Innanzittutto si potrebbe apporre una data di scadenza come fatto da Mont Blanc; non conviene alla Pelikan? Probabilmente no...
Per me è un inchiostro da evitare assieme al Parker Quink, al Delta nero e al costosissimo Mont Blanc nero; se qualcuno può apprezzarli, io non sono tra questi.
E' grigio scuro, densissimo e ora è anche aumentato di prezzo. Nero brillante è solo un nome; paragonato ad altri inchiostri questo è assolutamente spento.
Ho inteso perfettamente ciò che intendi dire; io però non lo definirei gel ma piuttosto "pastoso", sotto alla punta. Mi ha ricordato, in un certo senso, l' inchiostro di una penna bic. Questo Pelikan, rispetto ai concorrenti, ha di certo una formulazione molto diversa, insomma si discosta parecchio dagli altri.Crononauta ha scritto:questo invece sembra quasi un gel, piuttosto che un inchiostro liquido da stilografica.
A difesa del Pelikan 4001 posso dire di non aver mai trovato all' interno muffe o depositi e questo, a differenza di quanto letto in giro, non ha mai intasato nessuna delle mie penne; in compenso ho avuto flusso scarso, salti di tratto e false partenze a non finire su penne dal flusso abbondante come la Pelikan M205 e la Twsbi Diamond.
E' bastato comunque scaricarlo e caricare l' Herbin per non avere più nessun problema di questo genere. Nonostante molti del forum ne parlino bene, io non potrei mai consigliarlo alla luce del fatto che ho provato ben tre flaconi nuovi, ottenendo sempre i medesimi risultati.
Questione di gusti?
Penne difettose che funzionano bene solo con inchiostri fluidi?
Partite d'inchiostro vecchie arrivate nella mia zona?
Tutto è possibile. Innanzittutto si potrebbe apporre una data di scadenza come fatto da Mont Blanc; non conviene alla Pelikan? Probabilmente no...
Per me è un inchiostro da evitare assieme al Parker Quink, al Delta nero e al costosissimo Mont Blanc nero; se qualcuno può apprezzarli, io non sono tra questi.
- vikingo60
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Non posso che confermare quanto detto da Raffaele circa l'inchiostro Pelikan 4001 Brilliant Black:per me è un vero intasapenne.
Mi ero illuso tempo addietro che la formulazione fosse di nuovo cambiata in meglio,ma l'illusione è durata pochissimo.
E' talmente denso da non poter essere usato;delle penne che ho l'unica che lo usa senza problemi è la mia vecchia ERO.
Ora non produce più la muffa superficiale,d'accordo;ma è sempre denso.
E pensare che prima del 2000 quando volevo far funzionare una penna problematica dal flusso scarso usavo proprio il Pelikan nero.
Va però detto che mi sono accorto che il vero problema consiste probabilmente nella continua apertura delle boccette,e ciò vale anche per altri inchiostri.
Tempo addietro ho dovuto eliminare una boccetta di Herbin perle Noire e una di Aurora nero:entrambe erano state aperte molte volte per caricare le penne,e alla fine si è verificato che entrambi gli inchiostri contenuti sono deventati secchi e marroncini,con tendenza all'intasamento.
Se non fosse per motivi di lavoro tornerei volentieri ai vecchi inchiostri blu,tipo il Pelikan Blu Royal,che non sembrano aver avuto cambi di formulazioni nel tempo.
Mi ero illuso tempo addietro che la formulazione fosse di nuovo cambiata in meglio,ma l'illusione è durata pochissimo.
E' talmente denso da non poter essere usato;delle penne che ho l'unica che lo usa senza problemi è la mia vecchia ERO.
Ora non produce più la muffa superficiale,d'accordo;ma è sempre denso.
E pensare che prima del 2000 quando volevo far funzionare una penna problematica dal flusso scarso usavo proprio il Pelikan nero.
Va però detto che mi sono accorto che il vero problema consiste probabilmente nella continua apertura delle boccette,e ciò vale anche per altri inchiostri.
Tempo addietro ho dovuto eliminare una boccetta di Herbin perle Noire e una di Aurora nero:entrambe erano state aperte molte volte per caricare le penne,e alla fine si è verificato che entrambi gli inchiostri contenuti sono deventati secchi e marroncini,con tendenza all'intasamento.
Se non fosse per motivi di lavoro tornerei volentieri ai vecchi inchiostri blu,tipo il Pelikan Blu Royal,che non sembrano aver avuto cambi di formulazioni nel tempo.
Alessandro
Pelikan 4001 Nero Brillante
Ciao Raffaele, mi spiace pee la tua disavventura col Pelikan ma da suo utilizzatore (è il mio unico nero data la facile reperibilità anche qui nel profondo, profondissimo sud) posso dirti che ne sono soddisfatto.
Ultimamente l'ho usato contemporaneamente su 4 penne è la differenza si è fatta sentire, una 1745, una Visconti Classic M, una Pilot Custom74 EF ed una Doric.
Sulla Reform nom ha dato praticamente nessun problema, la penna scriveva, non si impuntava, niente false partenze (quello che ho riscontrato non credo siano dovute al l'inchiostro ma al sottoscritto che mentre riassume i libri si ferma spesso a rileggere con la penna aperta)
Sulla Visconti la differenza si è fatta notare dato che dopo l'ho usata col Royal Blue. Col nero la penna scriveva, ma non come vorrei facesse una stilografica, la sensazione che restituiva era decisamente quella di un roller mentre col blu non c'era assolutamente bisogno di trascinarsi dietro il pennino (prendetela come un'iperbole) ma bastava poggiare la penna ed andare, ho notato anche un aumento del flusso ed un po' di shading (nulla di paragonabile ad altri inchiostri, come risaputo il blu poi tende a schiarire col tempo)
La differenza abissale si è fatta sentire nel confronto fra la penna vintage e quella moderna, o meglio fra l'alimentatore vintage
Ultimamente l'ho usato contemporaneamente su 4 penne è la differenza si è fatta sentire, una 1745, una Visconti Classic M, una Pilot Custom74 EF ed una Doric.
Sulla Reform nom ha dato praticamente nessun problema, la penna scriveva, non si impuntava, niente false partenze (quello che ho riscontrato non credo siano dovute al l'inchiostro ma al sottoscritto che mentre riassume i libri si ferma spesso a rileggere con la penna aperta)
Sulla Visconti la differenza si è fatta notare dato che dopo l'ho usata col Royal Blue. Col nero la penna scriveva, ma non come vorrei facesse una stilografica, la sensazione che restituiva era decisamente quella di un roller mentre col blu non c'era assolutamente bisogno di trascinarsi dietro il pennino (prendetela come un'iperbole) ma bastava poggiare la penna ed andare, ho notato anche un aumento del flusso ed un po' di shading (nulla di paragonabile ad altri inchiostri, come risaputo il blu poi tende a schiarire col tempo)
La differenza abissale si è fatta sentire nel confronto fra la penna vintage e quella moderna, o meglio fra l'alimentatore vintage
- Phormula
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Nemmeno io ho problemi, lo sto usando in cartucce su una Faber Castell e-motion Pure Black e funziona benissimo.
Tra parentesi è una penna che uso poco, quindi dopo una settimana di mancato utilizzo fa un po' fatica a mettersi in moto, ma bastano al massimo un paio di ghirigori e riparte subito.
Tra parentesi è una penna che uso poco, quindi dopo una settimana di mancato utilizzo fa un po' fatica a mettersi in moto, ma bastano al massimo un paio di ghirigori e riparte subito.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Pelikan 4001 Nero Brillante
E quello moderno (come ti accennavo scherzosamente in un altro thread).
, mi sembra che tu abbia già avuto a che fare con gli alimentatori giapponesi vero? Lungi da me volerli definire stitici ma il flusso e' "controllato".
Nella Pilot Custom la penna dava un certo feedback come ci si aspetta da un pennino così fine, ma il flusso diveniva anche irregolare calando, tornando normale e calando nuovamente, avendo occasionali salti nelle sessioni di scrittura veloce.
Con la Doric niente di tutto questo, nonostante la misura del pennino credo sia praticamente la medesima e con la penna che comunque restituisce feedback, scorre senza problemi e fermandomi per evidenziare una parola con gli stabilo la punta si anneriva.
In conclusione credo sia un inchiostro con caratteristiche che non lo rendono adeguato su ogni penna, comunque adatto ad alcune, spero di essermi spiegato, chiedimi pure se non sono stato chiaro.
, mi sembra che tu abbia già avuto a che fare con gli alimentatori giapponesi vero? Lungi da me volerli definire stitici ma il flusso e' "controllato".
Nella Pilot Custom la penna dava un certo feedback come ci si aspetta da un pennino così fine, ma il flusso diveniva anche irregolare calando, tornando normale e calando nuovamente, avendo occasionali salti nelle sessioni di scrittura veloce.
Con la Doric niente di tutto questo, nonostante la misura del pennino credo sia praticamente la medesima e con la penna che comunque restituisce feedback, scorre senza problemi e fermandomi per evidenziare una parola con gli stabilo la punta si anneriva.
In conclusione credo sia un inchiostro con caratteristiche che non lo rendono adeguato su ogni penna, comunque adatto ad alcune, spero di essermi spiegato, chiedimi pure se non sono stato chiaro.
- GGiovanni
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Forse l'avevo già scritto da qualche parte: io ho avuto problemi ai tempi dell'università con cartucce che intasavano pure le Pelikan scolastiche.
Ora sono anni che non ho problemi. Tra l'altro non uso tantissimo le cartucce quindi tendono a stagionare o a restare nelle penne a lungo. La mia fonte di approvvigionamento sono i supermercati per motivi di praticità (latte, zucchero, cartucce...).
Non è che il BB si porta dietro una fama immeritata per un errore del passato? (A dire il vero io ho iniziato a usarlo di nuovo perché mi ero dimenticato dei problemi avuti, altrimenti...)
Ciao,
Giovanni
Ora sono anni che non ho problemi. Tra l'altro non uso tantissimo le cartucce quindi tendono a stagionare o a restare nelle penne a lungo. La mia fonte di approvvigionamento sono i supermercati per motivi di praticità (latte, zucchero, cartucce...).
Non è che il BB si porta dietro una fama immeritata per un errore del passato? (A dire il vero io ho iniziato a usarlo di nuovo perché mi ero dimenticato dei problemi avuti, altrimenti...)
Ciao,
Giovanni
- vikingo60
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Purtroppo è un inchiostro colloso,oltre che denso,completamente diverso da quello prodotto fino al 2000.
Ma Pelikan non è stata l'unica Casa a cambiare la formulazione dei neri.
Ma Pelikan non è stata l'unica Casa a cambiare la formulazione dei neri.
Alessandro
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Ho ricomprato, essendo a fine delle tre prese l'ultima volta, un'altra boccetta la scorsa settimana. Devo premettere che anche quello vecchio, non mi ha mai intasato nessuna penna, ma semplicemente ridotto il flusso delle stesse. Questo nuovo (nella mezza giornata di utilizzo attuale) pare essere della stessa fluidità scarsa ma effettivamente di un nero assai poco brillante e neanche tanto nero.
Ma la penna era stata appena lavata, per cui un po' di diluizione ci sta, ed è una birdie EF, per cui il flusso è ridotto già di suo. Vedrò cosa succede quando lo metto nella Deco Band, che fa una bella concorrenza agli annaffiatoi che usano oggi...
Simone
Ma la penna era stata appena lavata, per cui un po' di diluizione ci sta, ed è una birdie EF, per cui il flusso è ridotto già di suo. Vedrò cosa succede quando lo metto nella Deco Band, che fa una bella concorrenza agli annaffiatoi che usano oggi...
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Figurati Andrea! Tempo fa è sorta una polemica sul 4001 e, spesso e volentieri, l' argomento ritorna. In un modo o nell' altro, se ne parla sempre!! Questo inchiostro è "misterioso".
Non posso escludere di essere incappato in partite d'inchiostro "avariate" e neppure posso dare per scontato che le mie penne siano, per certi versi "perfette" e i loro difetti tendano a sorgere con inchiostri più densi. E' infatti più facile che una penna scriva perfettamente con un inchiostro molto fluido rispetto ad uno molto denso.
Dal momento che non ho mai avuto intasamenti, penso proprio che lo riacquisterò in futuro e lo proverò ancora. A difesa del 4001 posso dirti che questo era l' unico inchiostro utilizzabile su una vecchia Omas che, con inchiostri più fluidi, sgocciolava allagando il tappo. L' Omas difettata era utilizzabile solo con il denso 4001.
Non posso escludere di essere incappato in partite d'inchiostro "avariate" e neppure posso dare per scontato che le mie penne siano, per certi versi "perfette" e i loro difetti tendano a sorgere con inchiostri più densi. E' infatti più facile che una penna scriva perfettamente con un inchiostro molto fluido rispetto ad uno molto denso.
Dal momento che non ho mai avuto intasamenti, penso proprio che lo riacquisterò in futuro e lo proverò ancora. A difesa del 4001 posso dirti che questo era l' unico inchiostro utilizzabile su una vecchia Omas che, con inchiostri più fluidi, sgocciolava allagando il tappo. L' Omas difettata era utilizzabile solo con il denso 4001.
- Phormula
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Pelikan 4001 Nero Brillante
Sarebbe interessante provare a diluirlo un pelo con il solvente della Platinum, quello per diluire gli inchiostri mix free.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.