Stanco dei problemi con gli alimentatori.
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Io sono d'accordissimo con Raffaele. Per quanto mi riguarda, cosa che credo succeda anche a Raffaele, non uso stilografiche perchè hanno una bella celluloide per fare le firme in triplo broad o pennino superfine per apprezzarne la maestria manufatturiera: scrivo circa 6 ore al giorno, se non più, in maniera continuativa, cioè con circa 5 pause in tutto il tempo di studio. Pennino F per avere ottimo compromesso scorrevolezza-larghezza del tratto, l'M europeo è troppo largo per me. Capita che un converter e mezzo non basti ber la giornata, e trovo assolutamente fastidioso che dopo un'oretta la penna diventi più secca del sahara, addirittura Aurora Black mi dà lo stesso shading di qualche scarabocchio con la vecchia formulazione del diamine jet black. Immaginatevi agli esami, dove in due ore devo scrivere una valanga di nozioni nel più breve tempo possibile, dopo mezz'ora è un incubo. Questo poi capita con tutte le penne che ho in forte rotazione, che sono lamy safari pennino F, pilot 78G M e B ed una yamato in legno che però lascio con inchiostri sgargianti per le note, quindi non fa testo.
Questo post mi sottolinea come questo sia presente non solo sulle economiche, per cui ora ho bisogno di un forte consiglio per gli acquisti. Inizio a pensare di dover fare al pennino fusion un "vero"test drive dei miei e vedere come si comporta, ma per ora è fuori budget, ma potrebbe essere uno specchio per le allodole. Non riesco comunque a rinunciare alla stilo, anche le roller mi causano un pò di crampi dopo un paio d'ore.
Chi di voi usa le stilografiche in maniera continuativa? E soprattutto, quali alimentatori vi soddisfano?
Questo post mi sottolinea come questo sia presente non solo sulle economiche, per cui ora ho bisogno di un forte consiglio per gli acquisti. Inizio a pensare di dover fare al pennino fusion un "vero"test drive dei miei e vedere come si comporta, ma per ora è fuori budget, ma potrebbe essere uno specchio per le allodole. Non riesco comunque a rinunciare alla stilo, anche le roller mi causano un pò di crampi dopo un paio d'ore.
Chi di voi usa le stilografiche in maniera continuativa? E soprattutto, quali alimentatori vi soddisfano?
- Phormula
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Io con Faber Castell e soprattutto Rotring non ho mai avuto problemi. Chiaramente ti serve un inchiostro fluido e una manutenzione regolare. Lamy va bene ma usando il blu Lamy, il blu-nero è più secco. Prova il nero Monteverde o Herbin, sono due inchiostri molto fluidi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
E' senza dubbio tutto vero, sia la selezione fatta dal e nel tempo sia il fatto che alcune vintage sono giunte a noi con i loro problemi.
Allo stesso tempo però, se non vado errato, c'è chi sostiene che l'ebanite, utilizzata per gli alimentatori delle penne vintage, sia un miglior conduttore per l'inchiostro della plastica, utilizzata generalmente, anche se non esclusivamente, nelle penne moderne.
Così fosse, le vintage presenterebbero un vantaggio oggettivo, non credete?
Allo stesso tempo però, se non vado errato, c'è chi sostiene che l'ebanite, utilizzata per gli alimentatori delle penne vintage, sia un miglior conduttore per l'inchiostro della plastica, utilizzata generalmente, anche se non esclusivamente, nelle penne moderne.
Così fosse, le vintage presenterebbero un vantaggio oggettivo, non credete?
Alberto Casirati
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“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Io utilizzo costantemente la stilografica in ufficio. Posso garantirti che la praticità e la regolarità di funzionamento della mia Parker Duofold Senior del 1930 non temono confronti. Certo, l'autonomia del serbatoio non va al di là di un converter, perciò se la sessione di scrittura deve essere particolarmente lunga niente di meglio, per esempio, di una Kaweco Sport Classic, che con una cartuccia scrive davvero molto, specialmente con il pennino F e, in caso di necessità, rende agevolissima la sostituzione del serbatoio.lolnarcan ha scritto:Chi di voi usa le stilografiche in maniera continuativa? E soprattutto, quali alimentatori vi soddisfano?
Alberto Casirati
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- Phormula
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Per quel che ne capisco di plastica, non credo. Penso più semplicemente che la qualità degli inchiostri di un tempo richiedesse maggior cura nella realizzazione degli alimentatori. Cura resa possibile dal minor costo della manodopera e dal maggior prezzo di vendita.
Oggi gli alimentatori sono prodotti in serie per stampaggio ad iniezione e probabilmente sono tra i pezzi che incidono meno sul costo finale della penna, forse meno di una clip.
Oggi gli alimentatori sono prodotti in serie per stampaggio ad iniezione e probabilmente sono tra i pezzi che incidono meno sul costo finale della penna, forse meno di una clip.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Non è che l'acqua che usi per il lavaggio sia inquinata? O che quando l penna si asciuga faccia muffe? Dici che hai pulito una penna e che ê uscito un liquido giallo..
Io, per ora, mi reputo fortunato: gli unici problemi sono stati con Reform da 3€, che con l'uso sono solo migliorate.
Anche con la Vac 700 EF mi sto trovando benissimo sin dal primo scarabocchio. È vero che ho usato l'Aurora Black, ma è perfetta così.
Pelikan M200, per me, una tra le migliori per le lunghe sessioni di scrittura, salvo autonomia ridotta. Magari in EF dura di più. Migliore perché leggera e pacciosa. Così la 78g. Per me, più stancante la Safari. Per ora non ho provato abbastanza la Vac 700, ma dati i 2.3 mm di pieno... Penso che andrà bene anche per me, che scrivo molte ore al giorno e ricarico anche più di una volta, con un converter normale.
Io, per ora, mi reputo fortunato: gli unici problemi sono stati con Reform da 3€, che con l'uso sono solo migliorate.
Anche con la Vac 700 EF mi sto trovando benissimo sin dal primo scarabocchio. È vero che ho usato l'Aurora Black, ma è perfetta così.
Pelikan M200, per me, una tra le migliori per le lunghe sessioni di scrittura, salvo autonomia ridotta. Magari in EF dura di più. Migliore perché leggera e pacciosa. Così la 78g. Per me, più stancante la Safari. Per ora non ho provato abbastanza la Vac 700, ma dati i 2.3 mm di pieno... Penso che andrà bene anche per me, che scrivo molte ore al giorno e ricarico anche più di una volta, con un converter normale.
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Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Scusate il ritardo.
La mia esperienza col vintage è stata pessima ma, a giudicare da ciò che Simone mi ha detto e da tutto ciò che ho letto sul forum, immagino di essere incappato in modelli malfunzionanti. Per quanto riguarda il flusso posso dirvi di aver provato una Vacumatic, una M400NN e una Omas e queste tre avevano si un flusso abbondante ma nulla in più rispetto alle moderne Pelikan. Perchè sul forum leggo che le vintage avevano flussi enormi? Non è che forse le mettete a paragone con Sailor, Pilot, Waterman e Parker? In termini di flusso, le Pelikan, le Delta e la Aurora non mi sembrano cosi' tanto "indietro" rispetto alle vintage che ho provato... ovviamente il mio è un giudizio estremamente sommario.
Secondo me gli alimentatori in ebanite sono meglio rispetto ai moderni in plastica e forse potrebbero addirittura andare a compensare i piccolissimi difetti di produzione; questo lo deduco dal fatto che l' ebanite, a differenza della resina, si impregna di inchiostro. In compenso l' ebanite ha altri difetti: è fragile, si dilata e si restringe e ho anche supposto che possa assorbire i pigmenti(non solo l' acqua dell' inchiostro) e che quindi possa rendere complicato caricare un blu dopo aver scritto tanto tempo in nero. L' ebanite è una gomma dura, gli esperti del vintage la conoscono certamente meglio di me.
Tornando ai problemi di flusso
a giudicare da ciò che ho letto qui, ho solo due teorie:
1)non a tutti capita di scrivere 4/5 pagine ininterrottamente
2) sono molto sfortunato.
Opto per la seconda. C'è sicuramente una percentuale di alimentatori malfunzionanti che per varie ragioni non possono essere individuati e scartati in fase di produzione.
Comincio anche a pensare che tutti questi problemi siano imputabili non per forza a difetti di produzione ma a schifezze all' interno dell' alimentatore. Il "liquido giallo" credo sia un residuo del vecchio Aurora andato a male che probabilmente continuava a disturbare il flusso. Anche la mia Online Vision aveva problemi di flusso dopo molte pagine scritte e ho risolto tutto immergendo il conduttore in ipoclorito di sodio(amuchina, varichina, etc.)
Ho immerso anche l' alimentore Twsbi in ipoclorito di sodio e i problemi di flusso ora sembrano scomparsi!! Non riesco a capacitarmi di ciò, quell' alimentatore ha avuto problemi fin dall' inizio.
Forse conviene non sottovalutare i residui di lavorazione e i siliconi che possono essere presenti all' interno. Converrebbe anche controllare sovente gli inchiostri e lavare la penna dopo al massimo 2/3 cariche d'inchiostro.
Non mi è facile capire se il problema è l' alimentatore in se oppure sono presenti all' interno delle incrostazione. E' ovvio che, se la stilografica è sempre andata bene, non si pensa certo ad un difetto progettuale; diverso invece se la stilografica non è andata bene fin dall' inizio.
Comunque aprirò un altro post per la Twsbi.
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La mia esperienza col vintage è stata pessima ma, a giudicare da ciò che Simone mi ha detto e da tutto ciò che ho letto sul forum, immagino di essere incappato in modelli malfunzionanti. Per quanto riguarda il flusso posso dirvi di aver provato una Vacumatic, una M400NN e una Omas e queste tre avevano si un flusso abbondante ma nulla in più rispetto alle moderne Pelikan. Perchè sul forum leggo che le vintage avevano flussi enormi? Non è che forse le mettete a paragone con Sailor, Pilot, Waterman e Parker? In termini di flusso, le Pelikan, le Delta e la Aurora non mi sembrano cosi' tanto "indietro" rispetto alle vintage che ho provato... ovviamente il mio è un giudizio estremamente sommario.
Secondo me gli alimentatori in ebanite sono meglio rispetto ai moderni in plastica e forse potrebbero addirittura andare a compensare i piccolissimi difetti di produzione; questo lo deduco dal fatto che l' ebanite, a differenza della resina, si impregna di inchiostro. In compenso l' ebanite ha altri difetti: è fragile, si dilata e si restringe e ho anche supposto che possa assorbire i pigmenti(non solo l' acqua dell' inchiostro) e che quindi possa rendere complicato caricare un blu dopo aver scritto tanto tempo in nero. L' ebanite è una gomma dura, gli esperti del vintage la conoscono certamente meglio di me.
Tornando ai problemi di flusso
a giudicare da ciò che ho letto qui, ho solo due teorie:
1)non a tutti capita di scrivere 4/5 pagine ininterrottamente
2) sono molto sfortunato.
Opto per la seconda. C'è sicuramente una percentuale di alimentatori malfunzionanti che per varie ragioni non possono essere individuati e scartati in fase di produzione.
Comincio anche a pensare che tutti questi problemi siano imputabili non per forza a difetti di produzione ma a schifezze all' interno dell' alimentatore. Il "liquido giallo" credo sia un residuo del vecchio Aurora andato a male che probabilmente continuava a disturbare il flusso. Anche la mia Online Vision aveva problemi di flusso dopo molte pagine scritte e ho risolto tutto immergendo il conduttore in ipoclorito di sodio(amuchina, varichina, etc.)
Ho immerso anche l' alimentore Twsbi in ipoclorito di sodio e i problemi di flusso ora sembrano scomparsi!! Non riesco a capacitarmi di ciò, quell' alimentatore ha avuto problemi fin dall' inizio.
Forse conviene non sottovalutare i residui di lavorazione e i siliconi che possono essere presenti all' interno. Converrebbe anche controllare sovente gli inchiostri e lavare la penna dopo al massimo 2/3 cariche d'inchiostro.
Non mi è facile capire se il problema è l' alimentatore in se oppure sono presenti all' interno delle incrostazione. E' ovvio che, se la stilografica è sempre andata bene, non si pensa certo ad un difetto progettuale; diverso invece se la stilografica non è andata bene fin dall' inizio.
Comunque aprirò un altro post per la Twsbi.
- Phormula
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Le Pelikan di oggi sono considerate degli annaffiatoi per gli standard attuali.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Quando troverò una vintage con molto più flusso di una Pelikan, allora rivaluterò le mie preferenzePhormula ha scritto:Le Pelikan di oggi sono considerate degli annaffiatoi per gli standard attuali.
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C'è anche da dire una cosa di cui ci siamo dimenticati. Forse perché una volta quasi tutti usavano la stilo, o forse perché la carta riciclata non esisteva, ma una volta la qualità della carta era mediamente migliore. Il che permetteva l'uso degli annaffiatoi.
Recentemente ho scovato un paio di quaderni economici dei primi anni '70. Carta da far invidia a Rhodia anche se non perfettamente liscia.
Recentemente ho scovato un paio di quaderni economici dei primi anni '70. Carta da far invidia a Rhodia anche se non perfettamente liscia.
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Scusate ma posso chiedere cos'è un lavaggio ad "ultrasuoni" come si può fare? Poi pongo una domanda a Raffaele, lavi le tue penne ogni 3-4 ricariche? Io faccio così, ma proprio smontandole e bagnarole sotto acqua corrente, non si sono mai intasate e non hanno mai avuto problemi gravi come ne hai elencati tu.
- Ottorino
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
C'è una pagina sul wiki che spiega la faccenda degli ultrasuoni.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Qua andiamo un po' ot ma ti rispondo volentieri.
Ottorino ha detto il giusto, esiste una pagina sul wiki scritta dal nostro gandalff:
http://www.fountainpen.it/Vasca_a_ultrasuoni
Ho introdotto io l' argomento tempo fa, scrivendo una "recensione" su una piccola lavatrice ad ultrasuoni(si chiamano proprio così). Questi sono dispositi ad uso domestico, utili per pulire oggettistica varia come orologi, anelli, occhiali etc.
Ti confermo l' efficacia di questi dispositivi anche per la pulizia degli alimentatori incrostati quando le pulizie "ordinarie" non bastano. Trattandosi appunto di metodi di pulizia "straordinari" non bisognerebbe abusarne. Questi dispositivi sfruttano il fenomeno della cavitazione, generando forti pressioni ed elevate temperature "localizzate" che sono si utili per la pulizia ma, a lungo andare, potrebbero favorire il formarsi di microfessurazioni negli alimentatori.
Sono disponibile per qualunque chiarimento. Ti rispondo in pvt o sulla discussione relativa alla lavatrice ad ultrasuoni della AEG che ho recensito(cercala sul forum!)
L' esperto degli ultrasuoni è gandalff; tu leggi la pagina dedicata sul wiki e vedrai che questa dissolverá ogni tuo dubbio.
A presto
Raffaele
Ottorino ha detto il giusto, esiste una pagina sul wiki scritta dal nostro gandalff:
http://www.fountainpen.it/Vasca_a_ultrasuoni
Ho introdotto io l' argomento tempo fa, scrivendo una "recensione" su una piccola lavatrice ad ultrasuoni(si chiamano proprio così). Questi sono dispositi ad uso domestico, utili per pulire oggettistica varia come orologi, anelli, occhiali etc.
Ti confermo l' efficacia di questi dispositivi anche per la pulizia degli alimentatori incrostati quando le pulizie "ordinarie" non bastano. Trattandosi appunto di metodi di pulizia "straordinari" non bisognerebbe abusarne. Questi dispositivi sfruttano il fenomeno della cavitazione, generando forti pressioni ed elevate temperature "localizzate" che sono si utili per la pulizia ma, a lungo andare, potrebbero favorire il formarsi di microfessurazioni negli alimentatori.
Sono disponibile per qualunque chiarimento. Ti rispondo in pvt o sulla discussione relativa alla lavatrice ad ultrasuoni della AEG che ho recensito(cercala sul forum!)
L' esperto degli ultrasuoni è gandalff; tu leggi la pagina dedicata sul wiki e vedrai che questa dissolverá ogni tuo dubbio.
A presto

Raffaele
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Stanco dei problemi con gli alimentatori.
Io uso una svalangata di Safari e una 580 con vari inchiostri colorati Diamine, più una Sailor Realo con Aurora Black... Tutti EF ed F, ma non ho mai avuto problemi, se non qualche mancata partenza quando essendo in ferie ho lasciato lì le penne per due o tre settimane (ma lì è più un problema dell'utente che della penna). Scrivono tutte e scrivono bene, senza mai impuntamenti, senza grattare e scorrevoli. Ecco, la 580 è meno regolare come flusso, ma di certo non è secca semmai il contrario (del resto ha dentro un Diamine molto fluido). Secondo me hai delle accoppiate penne / inchiostri particolarmente sfortunate.