È cancellabile, nei termini che spiegavo in recensione. Se la persona alla quale è stata regalata me la presta (non credo, se ne è innamorata ), vorrei fotografare un prima/dopo.nicola ha scritto:... Se è cancellabile ha decisamente più senso chiamarla matita.
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19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9
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Napkin 4.ever ("matita perpetua")
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Giovanni Paolo
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Presa!!!
E provata
Non posso che sottoscrivere tutto quanto già scritto da Giovanni Paolo nella bella recensione e dagli altri; senza dubbio è un bell'oggetto di design innanzitutto, e scrive trasmettendo le stesse sensazioni e con gli stessi effetti sulla carta, di una mina piuttosto dura o medio-dura. Come questa, a volte sembra stridere un po' e altre volte scorre via come l'olio, come una matita vera! Altra similitudine con le mine dure, il fatto di essere cancellabile con più difficoltà se si calca la mano, comunque è in genere meno cancellabile di qualsiasi matita. Scrive sugli stessi supporti, non scrive sul bagnato, non risente dell'umidità se il foglio dove di è scritto o disegnato entra in contatto con l'acqua e il tratto non si ossida, non cambia colore. Il tratto è traslucido alla luce, come quello della grafite.
Ho qualche sospetto sul fatto che la punta non si consumi, probabilmente si consuma appena e a distanza di tempo, ma vedremo in futuro.
Il neo semmai è nel peso, per me troppo sbilanciato in cima, dove il maggior spessore e il materiale pesante, trasmettono alla mano la sensazione che la penna sia spinta non verso il foglio, così come dovrebbe, ma quasi forzata a sollevarsi verso l'alto. Rivedrei per prima cosa il design. Essere innovativi sul materiale è già molto, ma se si sceglie la via del design si deve tenere sempre ben chiaro in mente che la forma non dovrebbe mai, in un oggetto d'uso, soccombere dinnanzi alla funzione. E se la funzione che ci si prefiggeva era scrivere, allora il design va rivisto e il peso bilanciato meglio, aumentando anche lo spessore della "matita" nel segmento destinato all'impugnatura.
Invece come fermacapelli è assolutamente perfetta!!!
E provata
Non posso che sottoscrivere tutto quanto già scritto da Giovanni Paolo nella bella recensione e dagli altri; senza dubbio è un bell'oggetto di design innanzitutto, e scrive trasmettendo le stesse sensazioni e con gli stessi effetti sulla carta, di una mina piuttosto dura o medio-dura. Come questa, a volte sembra stridere un po' e altre volte scorre via come l'olio, come una matita vera! Altra similitudine con le mine dure, il fatto di essere cancellabile con più difficoltà se si calca la mano, comunque è in genere meno cancellabile di qualsiasi matita. Scrive sugli stessi supporti, non scrive sul bagnato, non risente dell'umidità se il foglio dove di è scritto o disegnato entra in contatto con l'acqua e il tratto non si ossida, non cambia colore. Il tratto è traslucido alla luce, come quello della grafite.
Ho qualche sospetto sul fatto che la punta non si consumi, probabilmente si consuma appena e a distanza di tempo, ma vedremo in futuro.
Il neo semmai è nel peso, per me troppo sbilanciato in cima, dove il maggior spessore e il materiale pesante, trasmettono alla mano la sensazione che la penna sia spinta non verso il foglio, così come dovrebbe, ma quasi forzata a sollevarsi verso l'alto. Rivedrei per prima cosa il design. Essere innovativi sul materiale è già molto, ma se si sceglie la via del design si deve tenere sempre ben chiaro in mente che la forma non dovrebbe mai, in un oggetto d'uso, soccombere dinnanzi alla funzione. E se la funzione che ci si prefiggeva era scrivere, allora il design va rivisto e il peso bilanciato meglio, aumentando anche lo spessore della "matita" nel segmento destinato all'impugnatura.
Invece come fermacapelli è assolutamente perfetta!!!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Irishtales ha scritto:Invece come fermacapelli è assolutamente perfetta!!!
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Scusate l'intromissione , vorrei dire anche io due parole su questo prodotto...
Mi è stato regalato la settimana scorsa da una persona a me molto cara che conosce il mio piacere per la scrittura e la mia antipatia nel temperare costantemente le matite.
Inizialmente ne sono rimasto profondamente meravigliato dal suo scrivere come una matita , ma dopo almeno 2 o 3 pagine di appunti mi sono accorto che di perpetua e 4.ever questo oggetto ha soltanto il nome, la punta si consuma eccome...
Basta fare una decina di righe su un foglio bianco con una pressione moderata per accorgersi dei solchi che la punta assume e inoltre questo suo consumarsi irregolarmente fa si che quando ci sono degli spigoli acuti la scrittura risulta particolarmente sgradevole e ostinata.
Inoltre oggi mentre prendevo appunti mi si è spezzata lasciandomi con il fusto tra le mani e la punta ciondolare sul foglio di carta. Essendo un regalo ho provato a sistemarla , mentre reggevo i restanti della punta con una pinza cercando di incollarla questa mi si è praticamente schiacciata e con mio immenso stupore mi sono accorto che il materiale duttile di cui è formata aveva un non so che di familiare...
Dopo un po ho realizzato che si trattava di qualcosa molto simile alla lega di stagno usato per saldare i circuiti elettronici e prendendone un pezzo ho visto che il solco che lasciava sulla carta era molto simile a quella della punta ormai defunta...
Armato di pazienza , fiamma e un minitrapano ho colato sullo stelo di alluminio una dose consistente strato per strato di stagno e col minitrapano ho levigato le eccedenze formando una nuova punta, che con mia sorpresa si è saldata perfettamente alla parte restante.
Ci sono rimasto molto male e non trovo giusto che qualcosa che viene pubblicizzato come "perpetuo" , 4.ever , infinito , dopo poche pagine inizi a consumarsi sensibilmente per poi spezzarsi come una normale matita...
Vi lascio con alcune foto e scusandomi per la qualità delle stesse e del protarsi delle miei parole vi Saluto con affetto...
Mi è stato regalato la settimana scorsa da una persona a me molto cara che conosce il mio piacere per la scrittura e la mia antipatia nel temperare costantemente le matite.
Inizialmente ne sono rimasto profondamente meravigliato dal suo scrivere come una matita , ma dopo almeno 2 o 3 pagine di appunti mi sono accorto che di perpetua e 4.ever questo oggetto ha soltanto il nome, la punta si consuma eccome...
Basta fare una decina di righe su un foglio bianco con una pressione moderata per accorgersi dei solchi che la punta assume e inoltre questo suo consumarsi irregolarmente fa si che quando ci sono degli spigoli acuti la scrittura risulta particolarmente sgradevole e ostinata.
Inoltre oggi mentre prendevo appunti mi si è spezzata lasciandomi con il fusto tra le mani e la punta ciondolare sul foglio di carta. Essendo un regalo ho provato a sistemarla , mentre reggevo i restanti della punta con una pinza cercando di incollarla questa mi si è praticamente schiacciata e con mio immenso stupore mi sono accorto che il materiale duttile di cui è formata aveva un non so che di familiare...
Dopo un po ho realizzato che si trattava di qualcosa molto simile alla lega di stagno usato per saldare i circuiti elettronici e prendendone un pezzo ho visto che il solco che lasciava sulla carta era molto simile a quella della punta ormai defunta...
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Anche io una volta ho provato a scrivere con lo stagno! Complimenti per la ricostruzione della punta, in foto non sembra neanche aver subito una riparazione.
Comunque a me questa idea non ispira molto dato che uso la matita solo sull'agenda, quindi per me è fondamentale che sia cancellabile, altrimenti scrivo a penna.
Comunque a me questa idea non ispira molto dato che uso la matita solo sull'agenda, quindi per me è fondamentale che sia cancellabile, altrimenti scrivo a penna.
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Ti ringrazio molto, sinceramente non credevo di riuscirci.Tiberio G ha scritto:Anche io una volta ho provato a scrivere con lo que stagno! Complimenti per la ricostruzione della punta, in foto non sembra neanche aver subito una riparazione.
Comunque a me questa idea non ispira molto dato che uso la matita solo sull'agenda, quindi per me è fondamentale che sia cancellabile, altrimenti scrivo a penna.
Anche io uso la matita molto poco e giusto quando devo fare grafici che necessitano correzioni,
Purtroppo la napkin io comunque non riuscivo a cancellarla.
Un saluto
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Dammi retta. Allungati i capelli e ne farai buon uso.Tenebro ha scritto:Inoltre oggi mentre prendevo appunti mi si è spezzata lasciandomi con il fusto tra le mani e la punta ciondolare sul foglio di carta.
Comunque è vero, la punta si consuma!
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Hai pienamente ragione quello è sicuramente il miglior uso che si possa fare di questo costoso fermacapelli...Irishtales ha scritto:Dammi retta. Allungati i capelli e ne farai buon uso.Tenebro ha scritto:Inoltre oggi mentre prendevo appunti mi si è spezzata lasciandomi con il fusto tra le mani e la punta ciondolare sul foglio di carta.
Comunque è vero, la punta si consuma!
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Da quello che scrivi sembra che questo "rivoluzionario" strumento sia in realtà una bufala. Io, anche se si tratta di un regalo, l'avrei impacchettata e rispedita al costruttore. Tanto più che vedo che sta prendendo spazio in vari stores, come citazione commerciale non consentita...Tenebro ha scritto:Scusate l'intromissione , vorrei dire anche io due parole su questo prodotto...
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Inizialmente ne sono rimasto profondamente meravigliato dal suo scrivere come una matita , ma dopo almeno 2 o 3 pagine di appunti mi sono accorto che di perpetua e 4.ever questo oggetto ha soltanto il nome, la punta si consuma eccome...
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Rosario
A differenza di quanto accade per il collezionista di orologi - o di automobili, di donne... -, di un collezionista di penne si potrà sempre dire che ha troppe penne per poche idee. (R.G.)
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Ci è mancato poco...FryOne ha scritto:
Da quello che scrivi sembra che questo "rivoluzionario" strumento sia in realtà una bufala. Io, anche se si tratta di un regalo, l'avrei impacchettata e rispedita al costruttore. Tanto più che vedo che sta prendendo spazio in vari stores, come citazione commerciale non consentita...
La cosa che più mi rattrista e che ormai sono tantissime le matite in giro, mai possibile che nessuno se ne sia accorto?
Queste sono cose da trasmissioni televisive...
Un po come tempo fa quando uscì il pennarello che toglieva i graffi che invece si rivelò una vera e propria bufala.
Un saluto
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E pensare che gli scriba medievali per tracciare sulla pergamena le linee guida per la scrittura usavano uno stilo di piombo ...Tenebro ha scritto:Dopo un po ho realizzato che si trattava di qualcosa molto simile alla lega di stagno usato per saldare i circuiti elettronici e prendendone un pezzo ho visto che il solco che lasciava sulla carta era molto simile a quella della punta ormai defunta...
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Ti ringrazio per l'informazione, posso allora dire di aver scoperto l'acqua caldacourthand ha scritto:E pensare che gli scriba medievali per tracciare sulla pergamena le linee guida per la scrittura usavano uno stilo di piombo ...Tenebro ha scritto:Dopo un po ho realizzato che si trattava di qualcosa molto simile alla lega di stagno usato per saldare i circuiti elettronici e prendendone un pezzo ho visto che il solco che lasciava sulla carta era molto simile a quella della punta ormai defunta...
Anche perché ora che ci penso sul rocchetto di filo di Lega che ho usato c'è scritto 40% piombo...
L'ignoranza di molti fa la fortuna di pochi.. .
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Riguardo poi al fatto che si consumi: io conosco solo due metodi per lasciare segni su un supporto cartaceo. Uno meccanico, basato sul trasferimento di materia (inchiostri, grafite etc.) sulla carta con conseguente consumo della materia stessa, l'altro chimico, come nel caso della carta detta,appunto,chimica. Che questa meraviglia tecnologica interagisca chimicamente con la cellulosa?
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Hai colpito nel segno, Alessandro: lo spiegano - seppur sommariamente - nel video Youtube di cui avevo inserito il link.
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E,almeno in certa misura,si cancella...mah!
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