Fra estetica, marketing e funzionalità
- JetMcQuack
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Fra estetica, marketing e funzionalità
Ciao a tutti, come suggeritomi nel post di presentazione, apro un topic per presentare le problematiche di un neo-riavvicinatosi alla stilografica e per conoscere le vostre opinioni in merito.
Scrivo con una appena-acquistata Visconti Rembrandt, per lo più su carta Moleskine. Già da questi particolari potete capire che non sono proprio un attentissimo valutatore di quello che compro, infatti ho scelto la Rembrandt in vece di una probabilmente (a quanto sento dire) più onesta e affidabile Pelikan esclusivamente per motivi estetici, e per gli stessi motivi (dite che ho poca resistenza alle sirene del marketing?) mi trovo con un collezione di Moleskine con cui mi sono trovato bene fino a che ho usato penna a sfera o matita, ma che trovo di scarsa resa con la stilografica.
Allego due foto prese da due agende differenti, (magari le posto anche nella sezione calligrafia cosicché la loro visione possa far venire i capelli bianchi a qulche calligrafo impudente!) cambia il tipo di carta, in quella a righe è la carta leggera delle agende, in quella senza righe c’è la carta più pesante, quella ce Moleskine dice adatta agli acquarelli. Ora, leggere di Moleskine su questo sito mi fa capire che probabilmente è meglio rassegnarsi e scriverci sopra solo con la matita. Le foto mostrano infatti in modo abbastanza chiaro che sulla carta sottile l’inchiostro trapassa il foglio, mentre su quella spessa viene assorbito malamente, come se sulla carta ci fosse una pellicola cerata idrorepellente. Ma magari, con la penna giusta e con l’inchiostro giusto, tutte queste problematiche si possono minimizzare...o è una battaglia persa in partenza?
Passando alla penna, la Visconti Rembradt, non sono soddisfatto del tratto, a mio avviso troppo spesso (ma che non c’entri anche un inchiostro che mi sembra molto acquoso?) e dal fatto che scrivendo e ruotando inavvertitamente la penna il tratto stesso cessi. Senza considerare le false partenze, non costanti, ma fastidiose. Inoltre preferisco i tratti fini o extrafini già da quando usavo la penna a sfera, anche se con la parker Jotter alla fine andavo quasi sempre sul refil medio perché il fine grattava sulla carta (tengo la penna molto inclinata, con un angolo di 40\45° circa sul foglio). Quindi chiederete –legittimamaente!- ma perché non ti informavi un po’ meglio prima in modo da fare un acquisto un po’ più oculato(una penna da 80 euro per di più, mica una Lamy Safari che comunque, non so se comprerei trovandola esteticamente ributtante)? Tutto giusto, tutto vero, anche se penso che per capire quali sono davvero le proprie esigenze bisogna provare e anche, magari, sbagliare. In ogni modo è impossibile conoscere il modo delle stilo senza maneggiarne una, cosa fatta capo ha, a caval donato non si guarda in bocca e quel che è fatto è fatto.
Conosco già le vostre risposte: comprati una Sailor. In effetti sarebbe la decisione più logica. Considerate che vorrei comprare una penna da usare, anche due penne magari, una in ogni borsa o in ogni giacca, ma da usare anche se non tutti i giorni la stessa. Non mi interessa tenerle in vetrina e nemmeno mi interessa spendere poco perché poi ho paura a portare in giro la penna da duecento euro perché si rovina, la perdo, o si graffia. Spenderò quelli che spenderò e mi godrò la spesa (magari non compro subito due penne da trecento euro, ma nel tempo chi lo sa). Quindi una Sailor, dite, prenditela e vivi sereno. No, non è così semplice. Purtroppo rimango molto, -troppo?- sensibile al fattore estetico e le Sailor sono così...che dire...anonime? Per darvi un’idea, mi piace molto l’estetica della DolceVita, ma ho già letto che mal si sposa con un pennino extrafine. Le compro entrambe e poi le uso per riparami dalla pioggia quando mia moglie lo verrà a sapere e mi butterà fuori di casa? Soluzione poco praticabile, mia moglie terrebbe le penne con se. Altro aspetto, voglio andare su un pennino d’oro e non disprezzerei un pennino flessibile, ma non avendo alcuna esperienza in tal senso mi sarebbe davvero utile, mi appagherebbe o in fin dei conti è un’altro falso bisogno indotto dal marketing?
Insomma, la finisco qui perché i papiri tediano, anzi no, dimenticado di dire che, naturalmente, userei come inchiostro il rosso-marroncino che MontBlanc ha dedicato a Leonardo... ;-P
Grazie a tutti –anche solo per essere arrivati in fondo!-
Simone
Scrivo con una appena-acquistata Visconti Rembrandt, per lo più su carta Moleskine. Già da questi particolari potete capire che non sono proprio un attentissimo valutatore di quello che compro, infatti ho scelto la Rembrandt in vece di una probabilmente (a quanto sento dire) più onesta e affidabile Pelikan esclusivamente per motivi estetici, e per gli stessi motivi (dite che ho poca resistenza alle sirene del marketing?) mi trovo con un collezione di Moleskine con cui mi sono trovato bene fino a che ho usato penna a sfera o matita, ma che trovo di scarsa resa con la stilografica.
Allego due foto prese da due agende differenti, (magari le posto anche nella sezione calligrafia cosicché la loro visione possa far venire i capelli bianchi a qulche calligrafo impudente!) cambia il tipo di carta, in quella a righe è la carta leggera delle agende, in quella senza righe c’è la carta più pesante, quella ce Moleskine dice adatta agli acquarelli. Ora, leggere di Moleskine su questo sito mi fa capire che probabilmente è meglio rassegnarsi e scriverci sopra solo con la matita. Le foto mostrano infatti in modo abbastanza chiaro che sulla carta sottile l’inchiostro trapassa il foglio, mentre su quella spessa viene assorbito malamente, come se sulla carta ci fosse una pellicola cerata idrorepellente. Ma magari, con la penna giusta e con l’inchiostro giusto, tutte queste problematiche si possono minimizzare...o è una battaglia persa in partenza?
Passando alla penna, la Visconti Rembradt, non sono soddisfatto del tratto, a mio avviso troppo spesso (ma che non c’entri anche un inchiostro che mi sembra molto acquoso?) e dal fatto che scrivendo e ruotando inavvertitamente la penna il tratto stesso cessi. Senza considerare le false partenze, non costanti, ma fastidiose. Inoltre preferisco i tratti fini o extrafini già da quando usavo la penna a sfera, anche se con la parker Jotter alla fine andavo quasi sempre sul refil medio perché il fine grattava sulla carta (tengo la penna molto inclinata, con un angolo di 40\45° circa sul foglio). Quindi chiederete –legittimamaente!- ma perché non ti informavi un po’ meglio prima in modo da fare un acquisto un po’ più oculato(una penna da 80 euro per di più, mica una Lamy Safari che comunque, non so se comprerei trovandola esteticamente ributtante)? Tutto giusto, tutto vero, anche se penso che per capire quali sono davvero le proprie esigenze bisogna provare e anche, magari, sbagliare. In ogni modo è impossibile conoscere il modo delle stilo senza maneggiarne una, cosa fatta capo ha, a caval donato non si guarda in bocca e quel che è fatto è fatto.
Conosco già le vostre risposte: comprati una Sailor. In effetti sarebbe la decisione più logica. Considerate che vorrei comprare una penna da usare, anche due penne magari, una in ogni borsa o in ogni giacca, ma da usare anche se non tutti i giorni la stessa. Non mi interessa tenerle in vetrina e nemmeno mi interessa spendere poco perché poi ho paura a portare in giro la penna da duecento euro perché si rovina, la perdo, o si graffia. Spenderò quelli che spenderò e mi godrò la spesa (magari non compro subito due penne da trecento euro, ma nel tempo chi lo sa). Quindi una Sailor, dite, prenditela e vivi sereno. No, non è così semplice. Purtroppo rimango molto, -troppo?- sensibile al fattore estetico e le Sailor sono così...che dire...anonime? Per darvi un’idea, mi piace molto l’estetica della DolceVita, ma ho già letto che mal si sposa con un pennino extrafine. Le compro entrambe e poi le uso per riparami dalla pioggia quando mia moglie lo verrà a sapere e mi butterà fuori di casa? Soluzione poco praticabile, mia moglie terrebbe le penne con se. Altro aspetto, voglio andare su un pennino d’oro e non disprezzerei un pennino flessibile, ma non avendo alcuna esperienza in tal senso mi sarebbe davvero utile, mi appagherebbe o in fin dei conti è un’altro falso bisogno indotto dal marketing?
Insomma, la finisco qui perché i papiri tediano, anzi no, dimenticado di dire che, naturalmente, userei come inchiostro il rosso-marroncino che MontBlanc ha dedicato a Leonardo... ;-P
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Vai piano e fai un passo per volta, informandosi prima di spendere.La rembrandt è una ottima penna, ma forse non è la penna che fa per te. I gusti sono diversi da una persona all 'altra. C'è chi sbaverebbe per un pennino largo ed un flusso abbondante... La carta Moleskine è totalmente inadatta alla stilografica, puoi tentare con un pennino sottilissimo, ma non aspettarti grandi risultati. Io uso Rhodia e Clairefontaine, ma se leggi nel forum trovi ottimi consigli.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- Ottorino
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Ti vedo un po' ingolfato !!
Calma e gesso e una cosa per volta.
Ne affronto un paio e lascio agli altri ulteriori commenti su altri aspetti.
Rotazione. E' normale che smetta di scrivere.
E' nuova e ancora non ha perso "il garbo" della tua mano.
Puoi prenderci confidenza e osservare che succede ruotandola lievemente in senso orario e antiorario.
Ci saranno due limiti oltre i quali non scrive. E' normale.
Inclinazione.
Non è un problema con le stilo, anzi a occhio 45 gradi mi sembrano normali o addirittura una penna alta.
Prova questa: tienila bassa, quasi orizzontale sul foglio, tenuta per il tappo e struscia sulla carta tirandola, ma lasciandola col suo peso.
Mentre la tiri, alzala.
Anche in questo caso vedrai due limiti oltre i quali non scrive.
Calma e gesso e una cosa per volta.
Ne affronto un paio e lascio agli altri ulteriori commenti su altri aspetti.
Rotazione. E' normale che smetta di scrivere.
E' nuova e ancora non ha perso "il garbo" della tua mano.
Puoi prenderci confidenza e osservare che succede ruotandola lievemente in senso orario e antiorario.
Ci saranno due limiti oltre i quali non scrive. E' normale.
Inclinazione.
Non è un problema con le stilo, anzi a occhio 45 gradi mi sembrano normali o addirittura una penna alta.
Prova questa: tienila bassa, quasi orizzontale sul foglio, tenuta per il tappo e struscia sulla carta tirandola, ma lasciandola col suo peso.
Mentre la tiri, alzala.
Anche in questo caso vedrai due limiti oltre i quali non scrive.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Le Moleskine, al di la della generalmente scarsa amichevolezza con le penne stilografiche, soffrono soprattutto di una grande inconsistenza nella qualita' del prodotto. E' cosa nota e la trovi riportata sia sul nostro che su molti altri forum e/o blog. Oltre a questo, il prezzo e' tipicamente percepito (secondo me a ragione) come troppo elevato rispetto, appunto, alla qualita' offerta; per contro sono generalmente reperibili con estrema facilita'.JetMcQuack ha scritto: Ora, leggere di Moleskine su questo sito mi fa capire che probabilmente è meglio rassegnarsi e scriverci sopra solo con la matita. Le foto mostrano infatti in modo abbastanza chiaro che sulla carta sottile l’inchiostro trapassa il foglio, mentre su quella spessa viene assorbito malamente, come se sulla carta ci fosse una pellicola cerata idrorepellente. Ma magari, con la penna giusta e con l’inchiostro giusto, tutte queste problematiche si possono minimizzare...o è una battaglia persa in partenza?
Il tratto spesso della Rembrandt dipende certamente anche sia dalla carta usata che dall'inchiostro; le Visconti sono comunque caratterizzate da un flusso generalmente abbondante. Se pensi che la Rembrandt abbia un tratto troppo spesso considera che le Pelikan, oltre alla ottima qualita', sono anch'esse tipicamente caratterizzate da un veramente molto abbondante e questo non puo' che portare ad un tratto che, a parita' di dimensione nominale del pennino, e' piu' spesso rispetto a molti altri pennini "europei".JetMcQuack ha scritto: Passando alla penna, la Visconti Rembradt, non sono soddisfatto del tratto, a mio avviso troppo spesso (ma che non c’entri anche un inchiostro che mi sembra molto acquoso?) e dal fatto che scrivendo e ruotando inavvertitamente la penna il tratto stesso cessi.
Tra i produttori europei, Aurora mi risulta essere quello che, a parita' di dimensione nominale del pennino, offre solitamente un tratto piu' sottile rispetto agli altri.
JetMcQuack ha scritto:Inoltre preferisco i tratti fini o extrafini già da quando usavo la penna a sfera, anche se con la parker Jotter alla fine andavo quasi sempre sul refil medio perché il fine grattava sulla carta (tengo la penna molto inclinata, con un angolo di 40\45° circa sul foglio).
Le penne a sfera sono studiate per un contatto praticamente perpendicolare rispetto al foglio. Mi pare ovvio che un pennino fine, stante la minor superficie di appoggio, risulti grattare rispetto a un medio; soprattutto tenendo la penna inclinata (posizione tipica, appunto, della scrittura con la stilografica e/o pennino da intinzione).
Sailor produce delle ottime penne, ma non e' la sola.JetMcQuack ha scritto: Conosco già le vostre risposte: comprati una Sailor.
In genere i produttori giapponesi producono delle penne con ottime qualita' di scrittura, pennini estremamente scorrevoli. Oltre a questo le gradazioni dei pennini giapponesi sono solitamente considerate come equivalenti ad una misura inferiore rispetto ai corrispondenti europei/amereicani (F europeo = M giapponese, EF europeo = F giapponese ecc.).
Ma Sailor non e' l'unica casa giapponese a produrre stilografiche di ottima qualita', se l'estetica dei prodotti Sailor non ti soddisfa prova a verificare quanto prodotto dalle altre case come Pilot, Platinum ecc.
Il pennino in oro, per quanto lo preferisca a quello in acciao, non offre oggettivamente vantaggi evidenti rispetto ad un buon pennino in acciaio; certo esteticamente e' un'altra cosa e il prestigio e' maggiore, ma anche la sua incidenza sua incidenza sul costo globale della penna.JetMcQuack ha scritto:Altro aspetto, voglio andare su un pennino d’oro e non disprezzerei un pennino flessibile, ma non avendo alcuna esperienza in tal senso mi sarebbe davvero utile, mi appagherebbe o in fin dei conti è un’altro falso bisogno indotto dal marketing?
Il pennino flessibile e' invece una cosa che affascina, ma che puo' risultare anche molto difficile da utilizzare; occorre una mano molto leggera ed una piena padronanza nella gestione della forza applicata. E' molto difficile dare consigli sui "flessibili" (si, ma quanto flessibili?), secondo me e' veramente importante provarli per rendersi conto se sono adatti o meno al modo di scrivere che e' proprio di ciascuno di noi.
Non ho mai usato questo inchiostro. Devo comunque ricordarti che l'esperienza di scrittura e' data dalla combinazione di tre elementi principali: penna, carta e inchiostro.JetMcQuack ha scritto: Insomma, la finisco qui perché i papiri tediano, anzi no, dimenticado di dire che, naturalmente, userei come inchiostro il rosso-marroncino che MontBlanc ha dedicato a Leonardo...
Per questo e' fondamentale sperimentare per trovare la combinazione che maggiormente soddisfa il gusto personale.
Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Sottoscrivo quanto consigliato da Geraldo, aggiungendo che c'è un quarto fattore, quello umano, che spesso fa la differenza.
A parità di strumenti, tu puoi trovare tediosa una certa combinazione che ad un altro può sembrare accettabile o addirittura perfetta.
E' il bello di questo mondo, così unico e personale.
Una penna oltre a scrivere bene deve piacere, altrimenti finisce nel cassetto.
E deve scrivere in modo adeguato alla nostra grafia, altrimenti lo stesso, finisce nel cassetto.
Ma mentre il pennino con un tratto inadeguato spesso è sostituibile, tutto il resto non lo è. Mi ritrovo moltissimo nella tua simpatica dissertazione su marche e modelli, preferenze e dubbi.
Lamy scolastiche e Sailor in generale non mi illuminano di immenso, ma i modelli Lamy di fascia più alta, se ti trovassi bene con i loro pennini, possono forse piacerti di più. O forse no. Intanto mi pare che tu abbia le idee più chiare di quanto sembri. Sia sul tratto del pennino che sul fattore estetico, quindi hai un vantaggio non indifferente nella scelta della prossima penna. Il consiglio che posso darti è sempre quello di visitare i negozi fisici, ammirare le penne dal vivo, se possibile provare quelle messe a disposizione a tale scopo. Certe penne di cui in fotografia ammiravo il design, una volta prese in mano si sono rivelate una delusione totale, e nemmeno un buon pennino ha fatto riguadagnare abbastanza punti da portarle con me. Ma con altre è successo il contrario.
Buona caccia al tesoro...ma ricordati che la penna ideale (forse) non esiste. O forse ne esistono troppe......
PS. Bulgakov piace molto anche a me! Chissà con che penna scriveva...
A parità di strumenti, tu puoi trovare tediosa una certa combinazione che ad un altro può sembrare accettabile o addirittura perfetta.
E' il bello di questo mondo, così unico e personale.
Una penna oltre a scrivere bene deve piacere, altrimenti finisce nel cassetto.
E deve scrivere in modo adeguato alla nostra grafia, altrimenti lo stesso, finisce nel cassetto.
Ma mentre il pennino con un tratto inadeguato spesso è sostituibile, tutto il resto non lo è. Mi ritrovo moltissimo nella tua simpatica dissertazione su marche e modelli, preferenze e dubbi.
Lamy scolastiche e Sailor in generale non mi illuminano di immenso, ma i modelli Lamy di fascia più alta, se ti trovassi bene con i loro pennini, possono forse piacerti di più. O forse no. Intanto mi pare che tu abbia le idee più chiare di quanto sembri. Sia sul tratto del pennino che sul fattore estetico, quindi hai un vantaggio non indifferente nella scelta della prossima penna. Il consiglio che posso darti è sempre quello di visitare i negozi fisici, ammirare le penne dal vivo, se possibile provare quelle messe a disposizione a tale scopo. Certe penne di cui in fotografia ammiravo il design, una volta prese in mano si sono rivelate una delusione totale, e nemmeno un buon pennino ha fatto riguadagnare abbastanza punti da portarle con me. Ma con altre è successo il contrario.
Buona caccia al tesoro...ma ricordati che la penna ideale (forse) non esiste. O forse ne esistono troppe......
PS. Bulgakov piace molto anche a me! Chissà con che penna scriveva...

"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Per prima cosa grazie a tutti per le risposte, davvero piene di spunti interessanti e utili per "disingolfarmi"!
Ho fatto la prova suggerita, avendo l'accortezza di usare una carta differente, nulla di particolare, una semplice carta per fotocopie senza pretese. Devo dire che gli aspetti di scorrevolezza e di scrittura della penna migliorano molto, in particolare non ci sono interruzioni significative del flusso ruotandola sull'asse coronale e longitudinale. Rimane il tratto molto largo, con il bordo del tratto che quasi si ramifica come se l'inchiostro bagnasse e venisse assorbito in modo intenso, fenomeno che naturalmente si accentua se si preme di più o se si indugia col pennino in un solo punto. Forse nel mio messaggio ho dato troppe colpe alla penna, colpe che di sicuro non sono sue -non del tutto, direi-, in quanto lo scarso feeling deriva di certo anche da chi, quel feeling, lo deve provare, se m'intendete.
Per ora ho appurato che con la carta giusta la scrittura migliora.
Primo passo: regalare le Moleskine ai miei nemici
, secondo passo, verificare un inchiostro meno acquoso, se possibile (quella dell'inchiostro di Leonardo era, naturalmente, una fanfaronata!!). Terzo, provare qualche penna in negozio -e ci vorrà tempo, perché ne ho poco!-
La strada sarà forse lunga, ma di sicuro divertente.
Simone
PS: per Bulgakov era più importante cosa scriveva, non con cosa scriveva...fosse così anche per me

Ho fatto la prova suggerita, avendo l'accortezza di usare una carta differente, nulla di particolare, una semplice carta per fotocopie senza pretese. Devo dire che gli aspetti di scorrevolezza e di scrittura della penna migliorano molto, in particolare non ci sono interruzioni significative del flusso ruotandola sull'asse coronale e longitudinale. Rimane il tratto molto largo, con il bordo del tratto che quasi si ramifica come se l'inchiostro bagnasse e venisse assorbito in modo intenso, fenomeno che naturalmente si accentua se si preme di più o se si indugia col pennino in un solo punto. Forse nel mio messaggio ho dato troppe colpe alla penna, colpe che di sicuro non sono sue -non del tutto, direi-, in quanto lo scarso feeling deriva di certo anche da chi, quel feeling, lo deve provare, se m'intendete.
Per ora ho appurato che con la carta giusta la scrittura migliora.
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Non v'è dubbio, ma da grande estimatrice dell'autore russo, le tue parole sui flessibili e la citazione dello scrittore mi hanno riportato alla mente questo:JetMcQuack ha scritto:PS: per Bulgakov era più importante cosa scriveva, non con cosa scriveva...
http://it.wikipedia.org/wiki/File:%D0%9 ... 2_1937.jpg
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Provo a darti due suggerimenti:
- inchiostro: uno molto molto sicuro è il Pelikan 4001 Royal Blue, è abbastanza formale da poter essere utilizzato in ogni occasione e, finora (per quella poca esperienza che posso avere con gli inchiostri) è il migliore in fatto di "showthrough" o "bleedthrough";
- pennino veramente fine, in oro e flessibile: hai pensato ad una Pilot Falcon o ad una Pilot Justus?
Sono già recensite su questo forum, ti consiglio di dare un'occhiata.
- inchiostro: uno molto molto sicuro è il Pelikan 4001 Royal Blue, è abbastanza formale da poter essere utilizzato in ogni occasione e, finora (per quella poca esperienza che posso avere con gli inchiostri) è il migliore in fatto di "showthrough" o "bleedthrough";
- pennino veramente fine, in oro e flessibile: hai pensato ad una Pilot Falcon o ad una Pilot Justus?
Sono già recensite su questo forum, ti consiglio di dare un'occhiata.
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Temo che non serva a nulla.JetMcQuack ha scritto:secondo passo, verificare un inchiostro meno acquoso,
Anzi. Serve per farti esperienza.
Se il tratto è grosso anche il flusso non è da meno.
Cambia penna.
Una Pilot Prera se vuoi provare l'altro estremo, ultrafine ma non secco
Oppure mandala alla Visconti e fatti mettere un pennino fine.
Prima prova da solo e fai un po la mano. In negozio ti daranno quasi sicuramente "la carta da corsa", sulla quale tutto migliora in modo incredibile.Terzo, provare qualche penna in negozio -e ci vorrà tempo, perché ne ho poco!-
Secondo me una Lamy Safari (con la possibilità di cambiare i pennini) ti aiuterebbe a capire, a fare la mano e a spendere coscientemente la prossima cifra.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Per provare i fini giapponesi (solo fini, non flessibili, se vuoi un po' di flessibilità devi seguire le indicazioni di Alexander: Pilot Justus o Falcon, la spesa però non è indifferente...) puoi procurarti una Pilot 78G o una Kakuno con pennino fine. Costo rispettivamente inferiore e dell'ordine di una Safari, pennino fine con flusso molto preciso e scrittura veramente sottile.
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Allora, riguardo alla Moleskine, io la uso con soddisfazione, ma solamente col pennino Sailor F, altrimenti l'inchiostro "sbrodola" dappertutto.
Visto che le Sailor non ti piacciono (peccato, scrivono una favola), mi accodo anche io alla proposta Pilot, o Platinum; esistono diverse penne economiche ma che possono darti soddisfazioni, ad esempio la PLatinum ha la Cool e la Plaisir, che scrivono decisamente bene (cartuccia internazionale) e sono intorno ai 30€, altrimenti c'è la Platinum con la Kakuno o la 78G o la Prera.
Comunque la cosa più importante è cambiare carta, Rhodia o Clairefontaine.
Visto che le Sailor non ti piacciono (peccato, scrivono una favola), mi accodo anche io alla proposta Pilot, o Platinum; esistono diverse penne economiche ma che possono darti soddisfazioni, ad esempio la PLatinum ha la Cool e la Plaisir, che scrivono decisamente bene (cartuccia internazionale) e sono intorno ai 30€, altrimenti c'è la Platinum con la Kakuno o la 78G o la Prera.
Comunque la cosa più importante è cambiare carta, Rhodia o Clairefontaine.
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Vi devo ringraziare davvero molto, perché i vostri consigli sono davvero utili e soprattutto, specifici.
Ho ordinato una Pilot 78g, ora nel mentre in cui aspetto continuerò a scrivere con la Visconti. Cambierò carta non appena finirò il blocchetto Moles-t-skin e che sto scrivendo.
Le Sailor non mi piacciono solo da un punto di vista estetico, per carità, nulla su cui non si possa sorvolare! Il mio intento era quello di trovare una sintesi fra tutti gli elementi elencati nel titolo del topic.
L'altro intento, naturalmente, è quello di scrivere come Bulgakov, ma forse per farlo non sarà sufficiente neppure una Montblanc serie limitata

Ho ordinato una Pilot 78g, ora nel mentre in cui aspetto continuerò a scrivere con la Visconti. Cambierò carta non appena finirò il blocchetto Moles-t-skin e che sto scrivendo.
Le Sailor non mi piacciono solo da un punto di vista estetico, per carità, nulla su cui non si possa sorvolare! Il mio intento era quello di trovare una sintesi fra tutti gli elementi elencati nel titolo del topic.
L'altro intento, naturalmente, è quello di scrivere come Bulgakov, ma forse per farlo non sarà sufficiente neppure una Montblanc serie limitata


