Pennini: oro e acciaio, flessibilità e durata

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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Messaggio da PenninoM »

raffaele90 ha scritto:Ha un elevato peso specifico. 79 grammi per mole di oro. Se non erro pesa circa il doppio del piombo per darti un termine di paragone. Un lingotto d'oro da un chilo è molto più piccolo e sottile di quanto pensi proprio perchè ha un peso specifico molto elevato.
E' proprio quello che ho detto io :x
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Messaggio da PenninoM »

Scusate, ma visto che si parla di flessibilità io chiedo: come si fa ad ottenere un pennino flessibile come il wet noodle???
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

PenninoM ha scritto:Scusate, ma visto che si parla di flessibilità io chiedo: come si fa ad ottenere un pennino flessibile come il wet noodle???
In genere i fabbricanti si guardano bene dal rivelare le loro tecniche produttive per quanto riguarda leghe e lavorazioni. Inoltre dato che non sono più prodotti da praticamente un secolo è pure probabile che dette tecniche siano completamente andate perdute. La tua domanda non ha una risposta, per quanto ne so.

Simone
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Messaggio da raffaele90 »

Ciao ragazzi, purtroppo non riesco a star dietro al forum e spesso troverete dei miei messaggi scritti ad orari un po' strani.
Cerco di rispondervi brevemente(scusate eventuali imprecisioni)

@PenninoM

Allora non avevo capito niente io di ciò che avevi scritto, chiedo scusa :lol:

@Simone

Se non si preme sulla carta, rigidi e flessibili sono assolutamente equivalenti, su questo siamo d'accordo. Quello che può semmai fare la differenza è l' attrito sulla carta, quindi il consumo dell' iridio che dipende dal flusso d' inchiostro e dall' uso che se ne fa della penna. Ho dato per "scontato" che chi scrive con un flessibile non lo usa per sfioramento ma preme sulla carta; che senso avrebbe se no un flessibile? Scusa ma il mondo dei flessibili lo conosco ben poco quindi potrei aver detto una bestialità dal tuo punto di vista. Anzi direi che rigidi e flessibili sono assolutamente equivalenti a prescindere, a patto che il pennino sia veramente flessibile e davvero poco malleabile; non so se sono riuscito a spiegarmi. Qualche tempo fa ho avuto tra le mani un flessibile cinese in acciaio, sicuramente di pessima qualità, che ho rovinato dopo pochissimo tempo di utilizzo. Si è deformato con grande facilità oppure ho semplicemente premuto troppo.

"No, ti sbagli. Platinum è arrivata, negli anni '70, a 22 carati, e Sailor addirittura a 23. Dato che non davano significativi vantaggi (a parte il marketing) e che il materiale era senz'altro meno resistente..."

Di questo non sapevo assolutamente nulla e ti ringrazio per avermelo detto! Più che altro mi domando quale genere di vantaggi dovrebbe comportare l' utilizzo di tutto quell' oro nel pennino 21kt di Sailor e in generale quale vantaggi comporti al giorno d'oggi un pennino in oro. Si torna un po' ad una vecchia discussione aperta tempo fa ma sinceramente mi domando spesso per quale motivo Sailor non abbia optato per un semplice 18kt, sicuramente più resistente. Per me è solo marketing...

A presto!
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Mi sono dimenticato di ringraziarti per aver aperto una nuova discussione. In effetti eravamo andati off topic parlando di cose interessanti che meritavano di essere trattata in una discussione a parte.
Comunque, ragionando scientificamente, non posso che darti ragione relativamente alla flessibilità.
Le cose che possono influenzare la durata di un flessibile a questo punto sono queste:

Flusso d'inchiostro(esattamente come per un qualunque altro pennino, rigido o no)
Quando spesso si preme sulla carta(attrito maggiore per prolungato periodo di tempo)
Bontà della lega(quanto è buona la lega? Se è troppo malleabile rischio di deformarlo)
Grandezza della punta(più è piccola, meno iridio c'è, più velocemente si consuma)
Uso corretto o meno del pennino(vizi di scrittura, pressione esagerata sulla punta, etc.)

DImmi se sei in disaccordo su qualche punto. Nonostante la nostra lunga discussione considero sempre un flessibile più impegnativo di un rigido e quindi più facile a rompersi usandolo male; sicuramente noi due scriviamo in modo molto diverso.
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Messaggio da piccardi »

raffaele90 ha scritto: Ho dato per "scontato" che chi scrive con un flessibile non lo usa per sfioramento ma preme sulla carta; che senso avrebbe se no un flessibile?
Hai dato per scontato che si deve scrivere male, durando inutilmente fatica? Per quale motivo in generale (lasciando perdere la flessibilità o meno) si dovrebbe premere per scrivere con una stilografica quando la caratteristica migliore delle stilografiche, oltre a quella della posizione di scrittura, è che non è necessario premere?

Un flessibile è semplicemente un pennino che se premi ti allarga il tratto, diventa anche più scomodo, come è ovvio, ma almeno ottieni un risultato che con un rigido è impossibile e comporta solamente un consumo maggiore della punta. Anzi in genere grazie alla flessibilità la pressione finale sulle punte finisce pure per essere minore (e quindi minore il cosumo).

Un flessibile ti permette di fare cose che un rigido non fa.

Certo che se premi troppo si piega, ma questo vale anche per un rigido, solo che in genere sui pennini rigidi il limite è più alto e la deformazione minore per cui resistono di più ai "manfani" (non so se "manfani" è italiano, o solo il toscano antico di mia nonna, ma credo renda l'idea).

Le altre cose che elenchi sulla durata di un pennino si applicano allo stesso modo a rigidi o flessibili.

Simone
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Messaggio da raffaele90 »

Le caratteristiche che ho elencato valgono naturalmente sia per i rigidi, sia per i flessibili. Ho voluto fare un breve elenco per mettere tutto in chiaro. Non penso che siamo gli unici interessati a questa discussione quindi ho voluto provare a fare un riepilogo vedendo se eri d'accordo con quello che ho scritto.
piccardi ha scritto: Hai dato per scontato che si deve scrivere male, durando inutilmente fatica?
Mi sembri un po' irritato, sei sicuro che non la stai prendendo sul personale? Perchè parli di "usare male"? Io parlo di sfruttare la flessibilità, quindi premere sulle punte, il "cattivo uso" è un altro aspetto del problema che io ho voluto comunque far presente a titolo informativo; premendo tutti i giorni è ovvio che l' attrito è maggiore rispetto a quello che avresti scrivendo con un rigido(o un flessibile, visto che nulla lo vieta) per semplice sfioramento. Questa mi sembra una polemica inutile, permettimi di dirtelo. Non sto screditando assolutamente i flessibili; non mi piace usarli ma rispetto i gusti altrui e sopratutto ammetto il fatto che un testo scritto con flessibile risulta più bello, elegante e personale rispetto ad un altro scritto con semplice rigido. I pennini flessibili non li so usare e nemmeno amo molto usarli per tante ragioni.
piccardi ha scritto:Un flessibile ti permette di fare cose che un rigido non fa.
Chiariscimi bene questo punto che non ho compreso a fondo. Oltre alla possibilità di variare il tratto, quali cose permette di fare un flessibile che non permette un rigido? Pennini flessibili(e molleggiati) sono più piacevoli da usare sulla carta rispetto ai rigidi ma, oltre alla variazione di tratto che posso ottenere con un flessibile, che vantaggi comporta?

Non voglio imporre il mio punto di vista a nessuno e nemmeno ho voglia di polemizzare inutilmente. Sto scrivendo come la penso accogliendo però tutte le tue idee che reputo preziose visto che, a differenza di me, sembri amare e conoscere molto bene i flessibili.

A presto!
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Messaggio da piccardi »

raffaele90 ha scritto: Mi sembri un po' irritato, sei sicuro che non la stai prendendo sul personale? Perchè parli di "usare male"? Io parlo di sfruttare la flessibilità, quindi premere sulle punte, il "cattivo uso" è un altro aspetto del problema che io ho voluto comunque far presente a titolo informativo; premendo tutti i giorni è ovvio che l' attrito è maggiore rispetto a quello che avresti scrivendo con un rigido(o un flessibile, visto che nulla lo vieta) per semplice sfioramento.
No, non sono irritato, semplicemente sto cercando di farti capire che stai facendo delle assunzioni infondate, come quella per cui se hai un flessibile devi premere, ma a quanto pare non ci riesco. Non è che se ho una automobile che va a 200 kmh, allora devo andare in pista tutti i giorni se no "non la sfrutto".

Premere per scrivere normalmente con una stilografica è prima di tutto scomodo, e poi, visto che aumenta l'usura, e nella maggior parte dei casi senza ottenere nulla sul piano della scrittura, è pure sbagliato. Per questo ritengo che agire così significhi usare male la stilografica, spero che nessuno si reputi offeso per questo.

Vediamo se questa volta riesco a spiegarmi più chiaramente:

1) Io scrivo con la stessa pressione (praticamente nulla) sempre, qualunque tipo di pennino uso.
2) Se premo con un flessibile è perché mi viene il vezzo di fare un tratto più spesso in una lettera, non lo faccio mai nella scrittura ordinaria, e comunque il divertimento è nella variazione del tratto, per quando lo faccio vado a "pressioni alternate"
3) Se scrivessi premendo tutti i giorni, cosa che trovo scomoda oltre che sbagliata da fare, a parità di tutto consumerei prima un rigido di un flessibile perché la flessibilità assorbe parte della pressione e l'attrito sulla carta risulta minore.
4) Se si preme in maniera esagerata un flessibile è più soggetto a danneggiarsi di un rigido, questione completamente diversa dalla durata, che si misura con l'uso normale.
raffaele90 ha scritto: Chiariscimi bene questo punto che non ho compreso a fondo. Oltre alla possibilità di variare il tratto, quali cose permette di fare un flessibile che non permette un rigido?
Permette di variare il tratto e basta.
La risposta o la piacevolezza sono fattori soggettivi. Io li preferisco altri no. Non sono una "caratteristica dei flessibili".

Simone
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Messaggio da raffaele90 »

Ciao Simone! A giudicare dalle tue risposte brevi e pungenti ho avuto l' impressione di averti offeso in qualche modo.
Credimi che io ho capito PERFETTAMENTE il tuo punto di vista e ti ripeto di aver sempre dato(erroneamente), per scontato che solo chi preme abitualmente(amando variare il tratto), è interessato ad acquistare un flessibile; da quanto mi hai scritto deduco che non sia cosi' e tu ad esempio scrivi abitualmente per sfioramento sulla carta, anche col flessibile... probabilmente il flessibile ti piace più di un rigido, ecco tutto. Qualche volta premi anche sulla carta per variare il tratto ma non è un' abitudine, giusto? Non è un abitudine perchè è scomodo e farlo in continuazione accorgerebbe la vita del pennino.
Il mio punto di vista soggettivo invece è diverso:
tutti i flessibili che ho provato erano extrafini e come forse saprai non sono un amante di quei tratti... premendo sulla carta potrei scrivere con un tratto più piacevole per i miei gusti ma lo trovo scomodo e non ne sono in grado. Preferisco scrivere per sfioramento con i rigidi a punta media; alla flessibilità preferisco rinunciarci a meno di non riuscire ad acquistare un giorno un flessibile con flusso abbondante che ha un tratto(per sfioramento) che sia almeno un fine/medio. Se ne conoscessi qualcuno probabilmente lo comprerei subito.
Sul fatto che un rigido si consumi prima se si preme sulla punta posso essere d'accordo con te; naturalmente però sul rigido NON si deve premere, nemmeno occasionalmente; se invece una persona preme su un flessibile(perchè sa di poterlo fare) senza saperlo fare, rischia di fare grossi danni. Sarà presuntuoso da parte mia ma sono convinto che le statistiche di rottura/deformazione di rigidi e flessibili siano molto a sfavore di questi ultimi.
Comunque, dal momento che hai ragione, dovesse capitarmi di suggerire l' uso di un pennino rigido o flessibile, preciserò sinteticamente questi aspetti.

Per quanto invece riguarda l' acquisto di una macchina potente la penso in questo modo(ti dico subito che non sono un appassionato di auto) :mrgreen:

Se non potessi correre tutti i giorni la considerei inutile e opterei più volentieri per un' utilitaria ehehehe... sono fatto cosi'. Se non potessi usare la stilografica tutti i giorni per scrivere ma solo ed esclusivamente per firmare qualche volta probabilmente mi vedresti usare una comune bic risparmiando un bel po' di soldi eheheheh...
Rinuncio alla stilografica solo in determinate occasioni ma in ogni caso non è la norma!!
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Messaggio da Alexander »

raffaele90 ha scritto:alla flessibilità preferisco rinunciarci a meno di non riuscire ad acquistare un giorno un flessibile con flusso abbondante che ha un tratto(per sfioramento) che sia almeno un fine/medio.
Hai provato con i pennini in titanio della Stipula? Dalle prove che ho visto mi è sembrato abbiano un tratto piuttosto robusto.
Altrimenti potresti orientarti su un medio/broad della Pilot Falcon (pennino in oro), oppure - per restare in Italia - su alcuni modelli della Visconti (pennini in acciaio oppure in palladio).
Oppure ancora sulle Noodler's (più economiche, pennini in acciaio).
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
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Messaggio da Andrea_R »

Ho letto che il Palladio come materia ha poca memoria quindi meglio nnon usarlo come un oennino flessibile
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Messaggio da nello56 »

Direi che avete sollevato una bella questione di "lana caprina" :lol:
Secondo me avete messo in gioco troppe variabili: materiali, forze, inclinazioni e quant'altro.
Per trovare una quadra bisognerebbe assumere dei valori comuni (e soprattutto fare delle prove comparative)
Ammettendo di usare la stessa carta e lo stesso inchiostro per le stesse tipologie di
prova (e quindi ininfluenti) quello che può variare è la rigidezza e l'indice di elasticità dei materiali.
Un pennino in acciaio ha una maggiore rigidezza ed un minore indice di elasticità.
Un pennino flessibile ha una minore rigidezza, ma un più alto indice di elasticità.
Considerando la forza di pressione applicata e l'angolo di scrittura uguale per entrambi,
il pennino flessibile riesce a sopportare meglio la deformazione elastica.
La componente al piano di appoggio (Fapp) è data dalla forza peso (Fp) per il coseno
dell'angolo di applicazione rispetto all'orizzontale (ß)
Diciamo che tutto questo è MOLTO semplificato, ma serve per dare un'idea comparativa delle forze in gioco.
Supponiamo di avere 2 penne: una con pennino in acciaio (più rigido) ed una con pennino flessibile
(più morbido). Se io uso lo stesso angolo e la stessa pressione (forza peso)... il risultato è ovviamente identico.
Se io uso la penna con il pennino in acciaio applicando una pressione di 100 gr e uso un angolo di scrittura di 60°,
la risultante sarà di: Fapp=Fp*cosß -> Fapp= 100*cos60° = 50gr.
Se uso un pennino flessibile, ammettendo che mi servano 150 gr per farlo flettere a 45° avrò:
Fapp= 200*cos45°= 141 gr.
e quindi (anche se ininfluente per il pennino) avrò che sulla punta di quello flessibile una forza
di applicazione maggiore. (ed un maggiore attrito)
Ma, se io voglio far scrive un pennino in acciaio fine, in modo un poco più marcato (come per il flessibile) dovrò applicargli
una pressione maggiore: supponiamo 300 gr.
A questo punto avremo che : Fapp. = 300* cos 50° =172 gr.
Naturalmente, più cercherò un tratto marcato e maggiore sarà la forza necessaria e maggiormente mi avvicinerò al limite di elasticità,
superato il quale il pennino resterà deformato permanentemente.
Quindi non possiamo trattare entrambi i pennini allo stesso modo. Un pennino in acciaio non è fatto per essere premuto
(teoricamente, se tutti i parametri sono a posto, dovrebbe scrivere con il solo peso della penna), il pennino flessibile,
proprio in relazione alla sua elevata flessibilità permette margini di deformazione maggiori (con risultati molto diversi)
Forse, quello che bisogna chiarire è che i pennini flessibili, per rilasciare un tratto più ricco non necessitano di
grandi pressioni... basta un lieve accenno. Quindi, se qualcuno riesce a disallinearli facilmente, o ha dei problemi
di prestazioni della penna (flusso, tipo di inchiostro) e cerca di compensarli con maggiori pressioni, oppure ha
veramente la manina pesante.
Lascerei perdere il consumo dell'iridio. ha un valore di 6,5 sulla scala di Mohs.. può tranquillamente sopravvivere a noi!
Insomma avete tutti ragione! ;) Basta cambiare il punto di vista! Come mi pare di capire da quanto scritto da Raffaele,
se tu dai un pennino flessibile in mano a chi si avvicina alla stilografica dopo aver sempre usato biro sarà molto facile
che usandola allo stesso modo faccia dei danni, quindi meglio un pennino più rigido. Quando ti accorgi che stai tagliando la carta...molli!
Analogamente ha ragione Simone, (che sui flessibili...chapeau!!) quando afferma che usati "normalmente" non patiscono
nulla e sono molto piacevoli (come diceva una vecchia pubblicità: "provare per credere!")

Ed ora, dopo avervi stremati.... vado in letargo! :mrgreen:
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Messaggio da AeRoberto »

Butto li la mia, anche io sono uno che quando scrive non preme quasi per nulla, tant'è che il tratto con cui scrivo è indipendente dalla flessibilità del pennino. Per fare un esenpio, avevo passato una Vac a mia moglie, penna che a mio giudizio scriveva perfettamente, ma che lei ha sonoramente bocciato preferendole un'altra Vac che a mio parere invece scriveva peggio. Il motivo di questa discordanza era dovuto alle differenti abitudini di scrittura, oltre alla diversa inclinazione e rotazione del pennino, lei pigia abbastanza da provocare una variazione di tratto anche in un semiflessibile, nel mio caso invece il flessibile era prefibile in quanto leggermente più "morbido" e con un profilo dell'iridio migliore.
Questo per dire che sono le abitudini di scrittura a fare la differenza inoltre, a meno di avere anni ed anni di esperienza, per scrivere decentemente con una discreta variazione di tratto è necessario andare piano, è diverso tutto il processo di scrittura, che diventa meno "impulsivo".
Personalmente mi piacciono molto i flessibili, anche se forse il mio pennino preferito rimane il chiodo Sailor.
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Messaggio da raffaele90 »

Ciao Nello, grazie per l'intervento :)
Hai tentato di terrorizzarmi con l' algebra, vero? :mrgreen:
Io e Simone abbiamo semplicemente parlato di cose diverse, l' avevo capito da parecchi messaggi ma forse non sono riuscito a spiegargli che il mio discorso non era relativo alla resistenza in senso "assoluto". D'altra parte non posso che ringraziarlo per avermi dato cosi' tante informazioni e ringrazio anche te per aver messo su carta, con tanto di calcoli con vettori, ciò che accade quando si preme su un pennino. Apprezzo molto questi messaggi, come apprezzo l' impegno richiesto per scriverli.
Il mio discorso era relativo alle condizioni "reali"; possiamo parlare di gas ideali in cui le particelle sono di massa trascurabile, l' attrazione molecolare tra di loro è nulla e la temperatura molto bassa ma, il comportamento in condizioni reali di un gas, non sarà mai quello ideale. Lo stesso discorso si può fare in relazione al moto parabolico nel vuoto e al moto parabolico in condizioni di attrito da parte dell' aria. Non so se ho scelto gli esempi giusti ma sono sicuro che tu abbia capito. Dal momento che un flessibile è più difficile da usare, è facile che lo usi impropriamente accorciandone la vita quindi, dal punto di vista statistico, il flessibile è più soggetto a rotture.
Io ho sbagliato scrivendo questo: "un rigido è sempre meglio perchè dura di più" ma, il tono apparentemente perentorio che ho usato, nascondeva dietro tutti questi ragionamenti espressi in modo errato forse, in particolare quello dovuto al rischio di deformazione causato dal non essere in grado di gestire la pressione, superando il limite di elasticità con conseguente deformazione/disallineamento.
Al di la di tutto questo, Simone è stato davvero prezioso nel citare la "malleabilità"; io ho sempre dato per scontato che i pennini rigidi in acciaio fossero TUTTI poco malleabili ma mi sono dovuto ricredere mettendo le mani sopra al pennino scolastico della Pelikan Twist. E' rigido ma è cosi' facile da deformare che mi sono chiesto onestamento quanto sia effettivamente adatto alle mani di un bambino.

Nei messaggi sopra qualcuno mi ha consigliato dei flessibile con tratto di "base" abbastanza largo quindi vi ringrazio! MI informerò!
Ultima modifica di raffaele90 il sabato 28 dicembre 2013, 5:29, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da raffaele90 »

AeRoberto ha scritto: Questo per dire che sono le abitudini di scrittura a fare la differenza inoltre, a meno di avere anni ed anni di esperienza, per scrivere decentemente con una discreta variazione di tratto è necessario andare piano, è diverso tutto il processo di scrittura, che diventa meno "impulsivo".
Io invece non riesco ad usarli in nessun modo, gestire la pressione è difficilissimo per me; sono certo che con l' impegno si possa ottenere qualche risultato ma un' abilità di base è necessaria. Ho dato un mano un flessibile alla mia ragazza che l'ha usato al primo colpo senza alcuna difficoltà. Ha scritto il suo nome in corsivo inglese con regolari variazioni di tratto facendomi diventare verde d' invidia :mrgreen:
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