Direi che avete sollevato una bella questione di "lana caprina"
Secondo me avete messo in gioco troppe variabili: materiali, forze, inclinazioni e quant'altro.
Per trovare una quadra bisognerebbe assumere dei valori comuni (e soprattutto fare delle prove comparative)
Ammettendo di usare la stessa carta e lo stesso inchiostro per le stesse tipologie di
prova (e quindi ininfluenti) quello che può variare è la rigidezza e l'indice di elasticità dei materiali.
Un pennino in acciaio ha una maggiore rigidezza ed un minore indice di elasticità.
Un pennino flessibile ha una minore rigidezza, ma un più alto indice di elasticità.
Considerando la forza di pressione applicata e l'angolo di scrittura uguale per entrambi,
il pennino flessibile riesce a sopportare meglio la deformazione elastica.
La componente al piano di appoggio (Fapp) è data dalla forza peso (Fp) per il coseno
dell'angolo di applicazione rispetto all'orizzontale (ß)
Diciamo che tutto questo è MOLTO semplificato, ma serve per dare un'idea comparativa delle forze in gioco.
Supponiamo di avere 2 penne: una con pennino in acciaio (più rigido) ed una con pennino flessibile
(più morbido). Se io uso lo stesso angolo e la stessa pressione (forza peso)... il risultato è ovviamente identico.
Se io uso la penna con il pennino in acciaio applicando una pressione di 100 gr e uso un angolo di scrittura di 60°,
la risultante sarà di: Fapp=Fp*cosß -> Fapp= 100*cos60° = 50gr.
Se uso un pennino flessibile, ammettendo che mi servano 150 gr per farlo flettere a 45° avrò:
Fapp= 200*cos45°= 141 gr.
e quindi (anche se ininfluente per il pennino) avrò che sulla punta di quello flessibile una forza
di applicazione maggiore. (ed un maggiore attrito)
Ma, se io voglio far scrive un pennino in acciaio fine, in modo un poco più marcato (come per il flessibile) dovrò applicargli
una pressione maggiore: supponiamo 300 gr.
A questo punto avremo che : Fapp. = 300* cos 50° =172 gr.
Naturalmente, più cercherò un tratto marcato e maggiore sarà la forza necessaria e maggiormente mi avvicinerò al limite di elasticità,
superato il quale il pennino resterà deformato permanentemente.
Quindi non possiamo trattare entrambi i pennini allo stesso modo. Un pennino in acciaio non è fatto per essere premuto
(teoricamente, se tutti i parametri sono a posto, dovrebbe scrivere con il solo peso della penna), il pennino flessibile,
proprio in relazione alla sua elevata flessibilità permette margini di deformazione maggiori (con risultati molto diversi)
Forse, quello che bisogna chiarire è che i pennini flessibili, per rilasciare un tratto più ricco non necessitano di
grandi pressioni... basta un lieve accenno. Quindi, se qualcuno riesce a disallinearli facilmente, o ha dei problemi
di prestazioni della penna (flusso, tipo di inchiostro) e cerca di compensarli con maggiori pressioni, oppure ha
veramente la manina pesante.
Lascerei perdere il consumo dell'iridio. ha un valore di 6,5 sulla scala di Mohs.. può tranquillamente sopravvivere a noi!
Insomma avete tutti ragione!
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Basta cambiare il punto di vista! Come mi pare di capire da quanto scritto da Raffaele,
se tu dai un pennino flessibile in mano a chi si avvicina alla stilografica dopo aver sempre usato biro sarà molto facile
che usandola allo stesso modo faccia dei danni, quindi meglio un pennino più rigido. Quando ti accorgi che stai tagliando la carta...molli!
Analogamente ha ragione Simone, (che sui flessibili...chapeau!!) quando afferma che usati "normalmente" non patiscono
nulla e sono molto piacevoli (come diceva una vecchia pubblicità: "provare per credere!")
Ed ora, dopo avervi stremati.... vado in letargo!
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