Wahl Eversharp Doric: manutenzione
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Bravissimo. Confidavo sul fatto che sarebbe andato tutto per il meglio: ho dato un taglio abbastanza pessimistico a ciò che ho scritto solo per indurre ad operare con la massima attenzione e prudenza.
L'ancoraggio della clip è diverso da come lo ricordavo, ma comune a molte altre penne: il fissaggio è totalmente affidato al controcappuccio. Se non ci sono anomalie evidenti ma la clip è allentata, controlla che non ci siano stati cedimenti (deformazioni) della celluloide nella zona "pressata", quindi tra la feritoia d'entrata ed il Gold seal. Se è tutto ok puoi piegare leggermente verso l'interno la parte superiore del fermaglio in modo che prema di più sul controcappuccio.
L'aspetto inquietante del nome mitrocellulosa non deriva dal fatto che possa evocare la nitroglicerina, ma semplicemente il più innocuo (si fa per dire, visto che il Toluolo è considerato cancerogeno) diluente "nitro".
I possibili rischi non derivano dal fatto di sciogliere la celluloide in sé, ma dalle modalità di come ciò avviene: Acetone ed acetato d'etile sciolgono la celluloide, ma quando evaporano il materiale riacquista le sue proprietà originarie.
L'alcol, in un certo senso fonde la celluloide anch'esso, ma la altera rendendola irrecuperabile. Temo che il diluente nitro ed i suoi simili, in un modo ancor più violento possano innescare un processo paragonabile.
L'ancoraggio della clip è diverso da come lo ricordavo, ma comune a molte altre penne: il fissaggio è totalmente affidato al controcappuccio. Se non ci sono anomalie evidenti ma la clip è allentata, controlla che non ci siano stati cedimenti (deformazioni) della celluloide nella zona "pressata", quindi tra la feritoia d'entrata ed il Gold seal. Se è tutto ok puoi piegare leggermente verso l'interno la parte superiore del fermaglio in modo che prema di più sul controcappuccio.
L'aspetto inquietante del nome mitrocellulosa non deriva dal fatto che possa evocare la nitroglicerina, ma semplicemente il più innocuo (si fa per dire, visto che il Toluolo è considerato cancerogeno) diluente "nitro".
I possibili rischi non derivano dal fatto di sciogliere la celluloide in sé, ma dalle modalità di come ciò avviene: Acetone ed acetato d'etile sciolgono la celluloide, ma quando evaporano il materiale riacquista le sue proprietà originarie.
L'alcol, in un certo senso fonde la celluloide anch'esso, ma la altera rendendola irrecuperabile. Temo che il diluente nitro ed i suoi simili, in un modo ancor più violento possano innescare un processo paragonabile.
Ultima modifica di PeppePipes il venerdì 22 novembre 2013, 15:54, modificato 1 volta in totale.
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Faccio anch'io i mie complimenti per la piena riuscita dell'operazione, non priva di qualche insidia. Concordo con "Peppe" sulla particolare attenzione che bisognerebbe avere nell'utilizzare il solvente. Come già ricordato l'acetone o l'acetato di etile permettono la ricostruzione di parti sia della vecchia celluloide (c.d. nitrato di cellulosa) che di quella più recente (acetato di cellulosa) senza particolari problemi e con ottimi risultati. Semmai nelle celluloidi "marmorizzate" bisogna fare attenzione nel dosare il riempimento con le giuste colorazioni, non essendo possibile utilizzare pezzi dello stesso materiale sciolti nel solvente perchè altrimenti assumono una colorazione uniforme. Una cosa degna di nota è l'utilizzo, al posto dell'acetone, dell'acetato di etile. Il suo utilizzo evita il formarsi in superficie, soprattutto se la soluzione è troppo densa, di fastidiosissime bollicine dovute alla non completa evaporazione del solvente stesso (usavo anch'io l'acetone ma da quando mi hanno rivelato l'esistenza di questo altro solvente, privo di incovenienti, ho abbandonato totalmente l'utilizzo del primo...peccato che puzza da morire!!).
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Nitroglicerina no, ma fulmicotone si... In effetti senza canfora e stabilizzanti il nitrato di cellulosa è un esplosivo.PeppePipes ha scritto: L'aspetto inquietante del nome mitrocellulosa non deriva dal fatto che possa evocare la nitroglicerina, ma semplicemente il più innocuo (si fa per dire, visto che il Toluolo è considerato cancerogeno) diluente "nitro".
Ma residuati della chimica del liceo (e delle letture di Verne del liceo) a parte, complimenti per la riuscita delle operazioni ed un grazie a tutti per i dettagliatissimi consigli, veramente molto utili ed interessanti.
Simone
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Un'altra teleriparazione andata in porto. Non ha sbagliato il buon PeppePipes a dettagliare.
In un luogo pubblico come questo non si sbaglia mai a fornire dettagli magari eccessivi.
Vi esorto quindi a non trascurare di leggere le schede di sicurezza dei vari solventi organici nominati.
Meglio sapere che non sapere.
In un luogo pubblico come questo non si sbaglia mai a fornire dettagli magari eccessivi.
Vi esorto quindi a non trascurare di leggere le schede di sicurezza dei vari solventi organici nominati.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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E se invece della carta velina si usasse il domopak (quella pellicola per alimenti...)??PeppePipes ha scritto:---snip
Potrà sembrare una cosa strana, ma non è facilmente immaginabile la tenacia che la impalpabile carta velina possa fare una volta intrisa di Attak: se ci si pensa però, il principio è identico a quello della fibra di vetro.
dovrebbe avere uno spessore quasi "virtuale" ed una resistenza meccanica anche superiore, non vi pare??
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Direi di no, perché - giusto l'esempio della vetroresina - l'incremento della resistenza meccanica si basa sulla capacità di assorbire il legante da parte del supporto: la fibra di vetro nei confronti della resina e la carta velina nei confronti dell'Attak. Il domopack, essendo una pellicola impermeabile non verrebbe impregnato dall'adesivo, pertanto conserverebbe inalterate le sue caratteristiche.rolex hunter ha scritto:E se invece della carta velina si usasse il domopak (quella pellicola per alimenti...)??PeppePipes ha scritto:---snip
Potrà sembrare una cosa strana, ma non è facilmente immaginabile la tenacia che la impalpabile carta velina possa fare una volta intrisa di Attak: se ci si pensa però, il principio è identico a quello della fibra di vetro.
dovrebbe avere uno spessore quasi "virtuale" ed una resistenza meccanica anche superiore, non vi pare??
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Giusto, non l'avevo considerata da questa angolazione.PeppePipes ha scritto:Direi di no, perché - giusto l'esempio della vetroresina - l'incremento della resistenza meccanica si basa sulla capacità di assorbire il legante da parte del supporto: la fibra di vetro nei confronti della resina e la carta velina nei confronti dell'Attak. Il domopack, essendo una pellicola impermeabile non verrebbe impregnato dall'adesivo, pertanto conserverebbe inalterate le sue caratteristiche.rolex hunter ha scritto:E se invece della carta velina si usasse il domopak (quella pellicola per alimenti...)??
dovrebbe avere uno spessore quasi "virtuale" ed una resistenza meccanica anche superiore, non vi pare??
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Proporre e provare nuove soluzioni non è mai sbagliato: alcune strade non portano a nulla, ma altre consentono di progredire.rolex hunter ha scritto: Giusto, non l'avevo considerata da questa angolazione.
Mai pensare che non ci siano margini di miglioramento.
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OT on:PeppePipes ha scritto: Proporre e provare nuove soluzioni non è mai sbagliato: alcune strade non portano a nulla, ma altre consentono di progredire.
Mai pensare che non ci siano margini di miglioramento.
Qualcuno ha detto "non esistono domande stupide"; io in realtà qualcuna l'ho sentita ("ma se non si apre il paracadute principale e neanche quello di riserva, che si può fare?"

OT off
Giusto per essere sicuro: quando parli di "attack" ti riferisci al cianoacrilato o al normale "mastice"??
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Mi permetto di rispondere per Peppe. Si riferisce al cianoacrilicato. Punto.
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Esatto.solido ha scritto:Mi permetto di rispondere per Peppe. Si riferisce al cianoacrilicato. Punto.
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