Recensione - Graf von Faber Castell Intuition

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Phormula
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Recensione - Graf von Faber Castell Intuition

Messaggio da Phormula »

Graf von Faber Castell Intuition – Intuition Cannetè

Recensisco queste due penne grazie alla disponibilità della mitica Laura gi Goldpen, che me le ha inviate nell’ultimo ordine. Si tratta di una Intuition in resina nera e di una Intuition Cannetè. Le due penne sono essenzialmente identiche, differiscono nella finitura superficiale del cilindro, in resina nera liscia nella Intuition e rigata nella Cannetè, e, per quanto riguarda gli esemplari da me provati, nella dimensione del pennino, Extra Fine in una delle due penne e Medio nell’altra. Il gruppo di alimentazione è identico, quindi intercambiabile tra le due.
Graf von Faber Castell, letteralmente “Conte di Faber Castell” è il marchio che contraddistingue i prodotti premium della casa tedesca. Faber Castell è uno dei produttori tedeschi “storici” di strumenti di scrittura e cancelleria in genere, accanto a Staedtler e Stabilo. Prima che fossero inventate le calcolatrici tascabili condivideva con Koh-I-Noor il mercato dei regoli calcolatori, contraddistinti dal marchio Rietz e oggi molto ricercati dai collezionisti. Ufficialmente l’azienda nacque nel 1761 come produttore di matite, attività che continua ancora oggi. Infatti Faber Castell è uno dei primi marchi ad essere stati registrati. La produzione di penne stilografiche ebbe inizio negli anni ’30 del secolo scorso, con l’acquisizione della tedesca Osmia. La reputazione di cui godeva Osmia fece si che il marchio venisse mantenuto fino agli anni ’60. Oggi Faber Castell ha essenzialmente tre linee di prodotti, quella di cancelleria scolastica e da ufficio, gli strumenti di scrittura di fascia media e quelli di fascia alta, contraddistinti appunto dal marchio Graf von Faber Castell.
Mi considero possessore soddisfatto di molte penne Faber Castell, la penna stilografica che uso di più in assoluto è una Faber Castell Ambition in resina nera e già recensita a suo tempo, seguita da una e-Motion con il fusto in legno color ciliegio. Mi sono sempre tenuto lontano dal marchio Graf, molto probabilmente perché li ho sempre considerati troppo simili ai più economici modelli “normali”, o forse perché questi ultimi vanno così bene con il loro pennino in acciaio, che non ho mai sentito la necessità di spendere di più per una penna con il pennino in oro. Ho quindi raccolto con piacere la sfida lanciata da Laura.
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Estetica e design 9
Le penne mi sono arrivate in un cofanetto di cartone, protetto da una controscatola. Si tratta di un cofanetto apparentemente economico, ma che tutto sommato si presenta adeguatamente anche quando la penna viene presentata come regalo. Inoltre, una volta smaltito a parte l’inserto termoformato in plastica vellutata, presenta un impatto ambientale inferiore a quello di altre soluzioni. All’interno del cofanetto è presente un manualetto che contiene la garanzia, le istruzioni per l’uso e l’illustrazione di altri prodotti. Il manualetto è comune a tutta la produzione, vi si ritrovano infatti le istruzioni d’uso delle altre penne Graf von Faber Castell.
Come abitudine della casa il modello Intuition è declinato in una serie di varianti, che si distinguono per i materiali, le finiture e i colori. Inoltre per ciascuna variante sono disponibili la penna stilografica, la sfera, il roller e il portamine. Quelle da me recensite sono la Intuition classica in resina nera liscia e la variante Canneté, che presenta la finitura “millerighe” sul cilindro e sull’impugnatura, che sono in un pezzo unico. Per il resto le due penne sono esattamente identiche, è possibile scambiare la sezione di alimentazione e il cappuccio, che è identico. Proprio per questa ragione ho deciso di recensirle come se fossero una penna unica, evidenziandone le differenze laddove opportuno.
L’estetica è in linea con la tradizione della casa, ovvero minimalismo di scuola tedesca, stile elettrodomestici Braun, ma con qualche concessione alla tecnica ed al design, come il meccanismo di apertura del cilindro che ricorda quello di uno stantuffo e la clip con un particolare meccanismo a molla. Sia il fondo che la punta del cappuccio recano una medaglia con lo stemma del casato. Il cappuccio reca nella parte terminale una vera metallica con inciso il marchio e la scritta “Handmade in Germany” (fatto a mano in Germania), a sottolineare la realizzazione artigianale. Come in molte altre penne della casa, il cappuccio è abbondante rispetto al resto della penna, tant’è che quando lo si toglie la Intuition sembra molto meno “importante” di prima. Del resto il cappuccio da solo pesa quanto la metà del resto della penna. La chiusura è a pressione, particolare che stona un po’ su una penna di questo livello e lascia perplessi i puristi. Il pennino è bicolore, molto bello a vedersi. E’ di dimensioni medie, perfettamente adeguate a quelle della penna, ed è realizzato in oro a 18 carati. Reca inciso lo stemma del casato, la dimensione e il titolo dell’oro. Le due penne da me recensite montano rispettivamente un pennino M ed uno EF. La penna ha il classico caricamento a cartuccia/converter, ma con un sistema di accesso molto particolare. Si deve svitare il cilindro ruotando la rotella zigrinata sul fondo, come per caricare una penna a stantuffo. Questo movimento provoca la fuoriuscita della sezione di alimentazione, che può quindi essere estratta per infilare le cartucce o ricaricare il converter. La sezione di alimentazione reca inciso il numero di serie della penna, visibile solo dopo averla smontata. Da questo punto di vista ogni esemplare è unico, anche se non si tratta di una serie limitata. La penna è compatibile con cartucce internazionali, sia corte che lunghe. Nel caso di cartucce corte è possibile alloggiare due cartucce, una in uso e l’altra di riserva. Il cilindro comprende quindi anche l’impugnatura, che si restringe leggermente verso il centro, a tutto vantaggio del comfort.
Complessivamente il mio giudizio è molto positivo, è una penna molto bella anche da osservare e tenere in mano. La scelta tra la versione normale e quella Canneté è legata solamente al gusto personale ed al maggior comfort di impugnatura che alcuni potrebbero riscontrare nella seconda.
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Realizzazione e qualità 8,5
Al di là della (dichiarata) realizzazione artigianale, la Intuition è una penna fatta molto bene. La resina è di ottima qualità, il pennino è in oro 18K ed è pregevolmente realizzato. Pur essendo la penna principalmente in plastica, non si evidenziano linee di giunzione stampi e le varie parti sono assemblate con precisione teutonica. La sezione di alimentazione è ricavata da un blocco di metallo e reca punzonato il numero di serie. Rimarchevole il funzionamento del sistema “simil stantuffo” di sgancio della sezione di alimentazione per la ricarica. Gli unici appunti vanno alla resistenza ai graffi della resina, soprattutto della versione normale che ha un aspetto lucido, al meccanismo di chiusura del tappo ed al converter in dotazione, che è del tipo più semplice, ad incastro e privo di peso interno. Pur giustificando la scelta della casa di realizzare una penna con caricamento a cartuccia/converter, soluzione oggi maggiormente gradita dal mercato rispetto ai sistemi di caricamento classici, sarebbe stato preferibile prevedere un sistema di aggancio del converter a vite, che è più resistente nel lungo periodo. L’aggancio a vite evita che il converter possa staccarsi e la sezione di alimentazione cadere nel calamaio o sul tavolo durante le operazioni di ricarica, tanto più che la sezione di alimentazione non è molto lunga, per raggiungere il fondo di alcuni calamai è necessario infilarla fino in fondo, tenendo la penna per il converter. Inoltre è in metallo e quindi è particolarmente pesante. Per quanto riguarda il sistema di chiusura del cappuccio, pur avendo sperimentato con la mia Ambition che, a differenza di penne di altre marche, l’aggancio si è mantenuto efficiente e senza giochi anche dopo molti anni di uso continuo, su una penna di questo livello avrei preferito un cappuccio a vite. C’è da dire che forse proprio per questo la Intuition è una delle poche penne in cui il cappuccio calza in maniera stabile, e la cosa non potrà che far piacere a chi ama scrivere con il cappuccio calzato. Infine l’impugnatura, realizzata restringendo leggermente la sezione del cilindro è molto confortevole e lascia molto spazio alle preferenze personali nella presa delle dita.
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Peso e dimensioni 9
Le dimensioni della Intuition sono nella media. La lunghezza da chiusa è di 12,5 cm e il diametro del cilindro di 12 mm circa. Togliendo il cappuccio la penna si accorcia di qualche millimetro. Si tratta quindi di una penna abbastanza comoda da maneggiare, anche perché è relativamente leggera, ho misurato un peso “in condizioni di scrittura” di 29 grammi con il cappuccio e 19 senza. In pratica il cappuccio da solo pesa come quanto metà del resto della penna. Questo può creare qualche problema di sbilanciamento se si ama scrivere con il cappuccio calzato, anche se il sistema è molto solido. Io non amo scrivere con il cappuccio calzato e quindi ho apprezzato particolarmente la leggerezza e il bilanciamento dell’assieme che, insieme alla forma dell’impugnatura, fanno di questa penna un “muletto”, ideale per lunghe sessioni di scrittura senza stancarsi. Da questo punto di vista la versione Canneté è leggermente più comoda di quella normale, perché le rigature sul cilindro offrono un pochino in più di grip, che si apprezza quando le dita iniziano a sudare per la stanchezza.
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Pennino e prestazioni 10
La Intuition monta un pennino in oro 18 K (750) con foro di sfiato rotondo. Oltre che bello a vedersi, questo pennino scrive che è una meraviglia, sia nel tratto M che in quello EF. E’ estremamente scorrevole, si potrebbe dire che “vola” sulla carta, senza richiedere pressione. Il feedback è da pennino rigido, come tradizione della casa, con solo un minimo di flessibilità. Dovendole restituire, ho caricato entrambe le penne con il classico Pelikan 4001 Royal Blue, che so essere un inchiostro che non crea problemi in fase di disinchiostrazione della penna. Entrambi i pennini hanno flusso medio-alto, direi che siamo circa a metà tra un pennino di misura equivalente Faber Castell in acciaio e uno Pelikan in oro e più o meno come quello di un pennino Delta. Normalmente chi acquista penne di questo livello non ama il flusso magro e direi che questo è un ottimo compromesso, perché consente di apprezzare le sfumature degli inchiostri e utilizzare la penna su molti tipi di carta, ad eccezione di quella più scadente. Il tratto è di scuola tedesca, quindi relativamente largo rispetto alla misura nominale, leggermente più largo degli equivalenti pennini in acciaio Faber Castell. Come larghezza il pennino, quello EF assomiglia ad un Lamy EF, quindi come un medio di scuola giapponese, e quello M corrisponde grossomodo ad un B Lamy ed è a metà tra un F ed un M Pelikan. Consiglio quindi la prova in negozio per scegliere la larghezza adatta. Non ho notato problemi di salto di tratto o mancate ripartenze, anche dopo qualche minuto di mancato utilizzo senza cappuccio. Come tradizione delle penne con pennini molto scorrevoli, ho notato solo qualche, occasionalissimo, salto di tratto usando la penna sulla carta molto liscia tipo Rhodia o Clairefontaine, che offre pochissimo contrasto al movimento del pennino, ma su carta vellutata questo comportamento è comune a tutte le penne stilografiche che montano pennini molto scorrevoli e non lo considero un difetto. Trattandosi di una penna a cartuccia/converter, quindi meno problematica da questo punto di vista, il flusso si mantiene costante per diminuire gradualmente quando la cartuccia o la carica del converter sono vicine all’esaurimento. Si può scrivere per ore senza i problemi di flusso intermittente che affliggono alcune penne a stantuffo. Il massimo dei voti è meritato per entrambe le penne, anche se personalmente preferisco la versione EF, il tratto del pennino M è eccessivo per i miei gusti.
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Caricamento e manutenzione 6,5
Tralasciando il pregevole meccanismo di sgancio della sezione di alimentazione, è la parte meno riuscita della penna. Non tanto per il fatto che si tratta di una penna a cartuccia/converter, ma per la scarsa qualità di quest’ultimo. Ormai questa è la soluzione di carica che il mercato richiede e Graf von Faber Castell fa bene ad adeguarsi per poter raggiungere con i propri prodotti una fascia maggiore di clienti. I miei dubbi vanno alla scarsa qualità del converter in dotazione. Sebbene di fattura leggermente migliore a quello fornito con le penne della gamma Faber Castell, resta comunque un converter economico con aggancio ad incastro, soluzione che gli appassionati sanno essere problematica nel lungo periodo. Realizzare un converter con peso interno e meccanismo di aggancio a vite avrebbe inciso minimamente sul prezzo di vendita, ma avrebbe reso il sistema molto più durevole ed efficiente, spostando il mio voto più in alto di un paio di punti. Case come Montegrappa e Delta mostrano come sia possibile realizzare un ottimo sistema di caricamento a converter che ha poco da invidiare (se non la ridotta capacità e l’assenza di fascino) a quello a stantuffo.
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Qualità/Prezzo 8,5
Chi è abituato a guardare i listini da destra verso sinistra, noterà un prezzo di circa di 300 Euro, che è adeguato ai contenuti tecnici ed in linea con l’offerta di penne della concorrenza, ovvero pennino in oro 14-18 K e caricamento a cartuccia/converter di marchi con una tradizione nel settore. Non è regalata, ma si può dire che la differenza di prezzo rispetto ad una Faber Castell sia giustificabile in gran parte con i contenuti e non solo con il marchio premium. Rispetto a queste ultime sconta il fatto di differenziarsene solo marginalmente nell’estetica e nelle prestazioni, a dispetto dei contenuti tecnici notevolmente superiori. In realtà sono appunto le Faber Castell di livello inferiore ad avere un rapporto qualità/prezzo elevatissimo, e non questa Intuition a non valere il prezzo che costa.
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Conclusioni 8,5
E’ una bella penna, è fatta bene (converter a parte) e scrive benissimo. Il pennino è ottimo ed è anche molto bello da guardare. La realizzazione in resina rende la penna sensibile ai graffi, soprattutto nella versione normale, su quella Canneté si notano meno. Non è quindi una penna da tenere in tasca insieme ad un mazzo di chiavi o in una bustina insieme ad altre penne o altri oggetti, ma va trattata con la cura che si conviene ad una penna di qualità. Il prezzo è in linea con i prodotti della concorrenza. Il suo unico limite è quello di avere la concorrenza… in casa. Confrontandola con le alternative Faber Castell “economiche”, si potrebbe essere tentati di non acquistarla e non perché scriva male, ma perché penne come la Ambition, la e-Motion e la Ondoro nelle loro varie declinazioni, pur con il pennino in acciaio, scrivono così bene che raramente si sente la necessità di contenuti tecnici superiori come un pennino in oro 18 K o un sistema di sgancio della sezione di alimentazione che ricordi quello di una penna a stantuffo. Non c’è, per capirci, quel salto che invece si riscontra in casa Montegrappa tra una New Espressione con il pennino in acciaio ed una Nerouno con quello in oro. E con questo torno alla mia impressione iniziale. E’ come dire che le utilitarie della casa sono già così veloci, comode ed affidabili che non si sente una grande necessità di acquistare una vettura di classe superiore. In ogni caso, acquistandola si va sul sicuro e quindi è una penna che mi sento di consigliare a chi cerca una ottima penna con il pennino in oro 18K, validissima alternativa alla concorrenza nella stessa fascia di prezzo e per di più da un marchio che ha una lunghissima tradizione negli strumenti di scrittura.
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Ringrazio Laura di Goldpen per avere messo a disposizione le due penne oggetto della prova.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da A Casirati »

Grazie per la recensione, completa e corredata da ottime fotografie.
Considero questa penna una delle piú eleganti in commercio, con una linea dotata di una purezza estetica non comune.
Alberto Casirati
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La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Messaggio da Gustav »

Grazie per l'eccellente recensione e per le foto davvero belle.
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Messaggio da G P M P »

Una penna davvero bella, grazie alla linea senza soluzione di continuità consentita dall'esotico meccanismo di separazione di fusto e sezione. Mi piacerebbe molto averla nella rotazione dei miei muletti ... non fosse per il prezzo, un po' troppo alto in relazione ai contenuti.
Per la recensione non servono commenti, è eccellente come sempre. :)
Giovanni Paolo
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Messaggio da Phormula »

Grazie a tutti! ;)

E' la stessa cosa che ho pensato anch'io, ovvero se tenerla o restituirla. E' una penna molto bella, ergonomica e scrive benissimo. Però non costa poco e soprattutto la differenza con le altre Faber Castell che ho (Ambition, Ondoro ed e-motion) non è abissale, tale da farmi dire "metto a riposo una e prendo l'altra". Se a questo aggiungo che nella mia rotazione ho già qualche "muletto da appunti", ho deciso che per stavolta passo. Forse se non avessi preso una delle mie Delta o la Nerouno, ci avrei fatto sopra un pensiero, sarà per un'altra volta.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da Resvis71 »

Grazie Phormula per la recensione che come sempre è ottima.
Concordo con Alberto ;linea e purezza estetica fuori dal comune...
Stilografiche eccezionali.
Massimiliano
MARCOVR
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Messaggio da MARCOVR »

Bella penna e - come sempre - ottima recensione. Grazie
StefanoB

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Messaggio da StefanoB »

Personalmente la trovo troppo teutonica. Fredda. Di ferro.
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