Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Rohrer & Klingner
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Rohrer & Klingner
Tre inchiostri Rohrer & Klingner appena arrivati e sballati:
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Da quello che più ti ispira! Mi piacerebbe una recensione appena li avrai testati a sufficienza
Sembrano tre colori molto belli, soprattutto quello al centro...sono proprio curiosa...
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Permanent Blue in corso di recensione
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Che meraviglia!
Per la Calligrafia sto usando il Grigio Antracite Antico.
Ha un buon profumo, fruttato...
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Massimiliano
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E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Rohrer & Klingner
Lo Scabiosa e' veramente un bel colore. Un violaceo molto scuro che con il tempo, ossidandosi, appare quasi nero.Irishtales ha scritto:Da quello che più ti ispira! Mi piacerebbe una recensione appena li avrai testati a sufficienza
Sembrano tre colori molto belli, soprattutto quello al centro...sono proprio curiosa...
E poi resiste all'acqua
Saluti, Geraldo
Geraldo
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Rohrer & Klingner
Hai avuto problemi con lo Scabiosa visto che è un ferrogallico ?
Ho un po' di timore....
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Rohrer & Klingner
Avevo un po' di timore anche io, ma a quanto pare i ferrogallici moderni sono molto lontani dall'aggressivita' delle formulazioni passate.Stefano67 ha scritto:Hai avuto problemi con lo Scabiosa visto che è un ferrogallico ?
Ho un po' di timore....
Certo, pur essendo meno aggressivi necessitano comunque di una maggiore cura nell'"igiene" della penna.
Lo sto usando (in questo momento uso il Salix) in penne "sacrificabili" come la Lamy Safari.
La carico con un ferrogallico e, una volta esaurita la carica, la lavo bene per poi caricarla con un inchiostro normale o lasciarla a riposo.
Per il momento non ho notato nessun tipo di problema.
Non sono uno che scrive molto e una ricarica mi dura diversi giorni.
Sono il primo ad avere qualche timore ad usarlo in penne di maggior pregio; ma occorre anche dire che sia su FPN che in giro per la rete non ho trovato evidenze di problemi dovuti all'uso di questi inchiostri.
Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Rohrer & Klingner
Secondo Binder i ferrogallici sono problematici per tutte le parti in acciaio, dato che per composizione sono acidi e tendono a corrodere. Cosa che li rende sostanzialmente inoffensivi sulle antiche che in genere non han parti metalliche in contatto con l'inchiostro, se non il pennino in oro, ma potenzialmente dannosi sulle nuove. Danni che comunque si vedono sul lungo periodo.gbiotti ha scritto:Avevo un po' di timore anche io, ma a quanto pare i ferrogallici moderni sono molto lontani dall'aggressivita' delle formulazioni passate.Stefano67 ha scritto:Hai avuto problemi con lo Scabiosa visto che è un ferrogallico ?
Ho un po' di timore....
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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- Phormula
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Rohrer & Klingner
Sinceramente il motivo per cui ancora non mi sono avventurato sui ferrogallici non è per paura che mi rovinino una penna, ma per il fatto che temo che se lascio inutilizzata una penna carica per un certo tempo me la ritrovo intasata.
Il fatto che siano più aggressivi nei confronti delle penne moderne, perchè hanno parti in acciaio, è un problema relativo, perchè: basta usare una penna con la sezione di alimentazione in plastica e non in metallo, a questo punto l'unica parte a contatto con l'inchiostro è il pennino in acciaio, che su molte penne si può sostituire a costo contenuto. Penso ad esempio alla Lamy Safari, se anche dopo qualche anno di utilizzo il pennino fosse danneggiato, il ricambio si trova con pochi euro, e questo vale per molte altre penne di fascia economica e media.
Il fatto che siano più aggressivi nei confronti delle penne moderne, perchè hanno parti in acciaio, è un problema relativo, perchè: basta usare una penna con la sezione di alimentazione in plastica e non in metallo, a questo punto l'unica parte a contatto con l'inchiostro è il pennino in acciaio, che su molte penne si può sostituire a costo contenuto. Penso ad esempio alla Lamy Safari, se anche dopo qualche anno di utilizzo il pennino fosse danneggiato, il ricambio si trova con pochi euro, e questo vale per molte altre penne di fascia economica e media.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Rohrer & Klingner
Infatti sto usando questi inchiostri con delle penne dal basso valore sia economico che affettivo.piccardi ha scritto: Secondo Binder i ferrogallici sono problematici per tutte le parti in acciaio, dato che per composizione sono acidi e tendono a corrodere. Cosa che li rende sostanzialmente inoffensivi sulle antiche che in genere non han parti metalliche in contatto con l'inchiostro, se non il pennino in oro, ma potenzialmente dannosi sulle nuove. Danni che comunque si vedono sul lungo periodo.
Simone
Non ho mai pensato di usarli ne' nella FP.M (per quanto abbia il pennino in titanio) ne', ad esempio, nella Optima (che ha il pennino in oro).
Nella mia ignoranza ho trovato che in giro c'e' una pletora di inchiostri con titolazioni piu' o meno acide/basiche; se si escludono i Noodler's che hanno fatto del PH neutro una delle loro bandiere, molti degli inchiostri in commercio non sembrano avere questa caratteristica.
Per meglio argomentare, ci sono ovviamente varie gradazioni e non conosco il PH dei ferrogallici di R&K, ma il tanto decantato come sicuro Waterman Blue-Black dovrebbe avere un PH intorno a 3 (fonte: marcuslink, ma alcune informazioni si trovano anche qui).
Precisazione forse superflua: sappiamo che gli inchiostri possono cambiare formulazione, ultimamente ci sono case lo hanno fatto per adeguarsi alle normative, quindi i dati riportati nei link potrebbero non essere attuali.
La mia esigenza era quella di trovare degli inchiostri che fossero resistenti all'acqua. L'Havana Brown e' stato il primo inchiostro che ho comprato: PH neutro, "sicuro" e mi piace anche il colore; peccato che svanisca al primo contatto con l'acqua.
Identici problemi di resistenza all'acqua li ho trovati anche con il Montblanc Nero, il Visconti Nero e l'Aurora Blu.
Escludendo i Noodler's per i noti problemi logistici, le alternative che ho trovato sono appunto i ferrogallici e gli inchiostri ai nanopigmenti. Sto provando sia gli uni che gli altri, ma tra i due la prima impressione e' che i piu' problematici siano proprio quelli ai nanopigmenti.
[Edit]
Visti gli ultimi rilasci di Montblanc dovro' decidermi a provare i loro inchiostri permanenti.
Saluti, Geraldo.
Ultima modifica di gbiotti il mercoledì 4 dicembre 2013, 10:50, modificato 1 volta in totale.
Geraldo
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Rohrer & Klingner
Se puo' darti un'idea in merito, io scrivo veramente poco; una ricarica del converter Lamy mi basta ben piu' di due settimane, non mi sono mai messo a pensare quanto tempo passa tra un utilizzo della penna e il successivo, magari puo' anche passare un giorno o forse due, ma non credo che l'intervallo sia piu' lungo.Phormula ha scritto:Sinceramente il motivo per cui ancora non mi sono avventurato sui ferrogallici non è per paura che mi rovinino una penna, ma per il fatto che temo che se lascio inutilizzata una penna carica per un certo tempo me la ritrovo intasata.
Il fatto che siano più aggressivi nei confronti delle penne moderne, perchè hanno parti in acciaio, è un problema relativo, perchè: basta usare una penna con la sezione di alimentazione in plastica e non in metallo, a questo punto l'unica parte a contatto con l'inchiostro è il pennino in acciaio, che su molte penne si può sostituire a costo contenuto. Penso ad esempio alla Lamy Safari, se anche dopo qualche anno di utilizzo il pennino fosse danneggiato, il ricambio si trova con pochi euro, e questo vale per molte altre penne di fascia economica e media.
Per adesso, pur non usandoli in modo continuativo, nessun problema evidente con i R&K.
Saluti, Geraldo.
[Edit]
Come pero' faceva giustamente notare Simone, eventuali problemi potrebbero anche mostrarsi soltanto dopo molto tempo.
Geraldo.
Geraldo
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Rohrer & Klingner
Grazie alla disponibilità di un venditore che me lo ha messo a disposizione (e che sarà citato nella recensione) e che sarà citato nella prova a tempo debito, oggi mi è arrivato il calamaio di Rohrer & Klingner "Salix".
Ho subito inchiostrato una TWSBI Diamond 580 con pennino fine, che farà da cavia, nel senso che, oltre ad usarla e valutare le caratteristiche dell'inchiostro, la lascerò volutamente carica ma inutilizzata per qualche tempo, con lo scopo di verificare come si comporta l'inchiostro ferrogallico in una penna moderna, realizzata in policarbonato e acciaio.
Ho subito inchiostrato una TWSBI Diamond 580 con pennino fine, che farà da cavia, nel senso che, oltre ad usarla e valutare le caratteristiche dell'inchiostro, la lascerò volutamente carica ma inutilizzata per qualche tempo, con lo scopo di verificare come si comporta l'inchiostro ferrogallico in una penna moderna, realizzata in policarbonato e acciaio.
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Rohrer & Klingner
Sto cominciando a usare il Salix e lo Scabiosa su due Lamy Al Star, blu e silverblue (sì, mi piace abbinare il colore della penna con quello dell'inchiostro).
Per ora mi trovo benissimo. La sensazione di acquosità, che in parte confermo, per me è dovuta all'aspetto "diluito" che ha l'inchiostro appena uscito dal pennino; trovo eccellente lo scorrimento su carta economica - l'unica che uso.
Cromaticamente il Salix mi piace molto: da asciutto è scuro il giusto e non è troppo grigio. Lo Scabiosa invece è un po' troppo lilla per i miei gusti, da alcune immagini viste speravo fosse un pochino più rosso. Sul mio monitor lo vedo molto più vicino a questo che a quest'altro. Mi piacerebbe facessero un rosso scuro ferrogallico.
Spero di non dover fare troppa manutenzione alle penne, non scrivendo tantissimo.
Per ora mi trovo benissimo. La sensazione di acquosità, che in parte confermo, per me è dovuta all'aspetto "diluito" che ha l'inchiostro appena uscito dal pennino; trovo eccellente lo scorrimento su carta economica - l'unica che uso.
Cromaticamente il Salix mi piace molto: da asciutto è scuro il giusto e non è troppo grigio. Lo Scabiosa invece è un po' troppo lilla per i miei gusti, da alcune immagini viste speravo fosse un pochino più rosso. Sul mio monitor lo vedo molto più vicino a questo che a quest'altro. Mi piacerebbe facessero un rosso scuro ferrogallico.
Spero di non dover fare troppa manutenzione alle penne, non scrivendo tantissimo.