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Codici bodoniani

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Papo56
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Messaggio da Papo56 »

Mentre stava leggendo una nota rivista d'arredamento, mia moglie mi ha chiesto cosa fossero i codici bodoniani. Il termine compare in un articolo sulla residenza di Francesco Maria Ricci. Il particolarissimo giardino, a forma di labirinto, si ispira appunto a suddetti codici. Bodoni mi è noto perchè a Torino una piazza centrale è dedicata a lui, ma dei codici non ne sapevo nulla.
Siamo andati brevemente a doumentarci su Wikipedia e tra le altre informazioni, sono comparse queste righe, che ho trovato molto interessanti ed ancora di attualità, nonostante abbiano più di due secoli, perciò ho voluto condividerle con voi.
"Nella sua prefazione al manuale (Manuale di tipografia n.d.r.) Bodoni espone i quattro principi o qualità che costituiscono la bellezza di una famiglia di caratteri tipografici.
La prima è l'uniformità o regolarità del disegno che consiste nel comprendere che molti dei caratteri in un alfabeto hanno elementi in comune che devono rimanere gli stessi precisi in ognuno di essi. Il secondo è l'eleganza unita alla nitidezza ovvero il giusto taglio e la rifinitura meticolosa dei punzoni che producono una matrice perfetta dalla quale ottenere caratteri nitidi e delicati. Il terzo principio è il buon gusto: il tipografo deve restare fedele ad una nitida semplicità e non dimenticarsi mai del suo "debito" con le migliori lettere scritte nel passato. La quarta ed ultima qualità afferma il Bodoni è l'incanto, una qualità difficile da definire, ma che è presente in quelle lettere che danno l'impressione di essere state scritte non con svogliatezza né con rapidità, ma con somma calma come in un atto d'amore.".
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Resvis71
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Messaggio da Resvis71 »

Grazie Papo56 per aver condiviso.Molto bello.
Hai trovato qualcos'altro?
Massimiliano
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Papo56
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Messaggio da Papo56 »

Buongiorno Massimiliano,
in realtà non ho approfondito l'argomento, sono rimasto colpito da questi brevi pensieri sui caratteri tipografici, perchè credo valgano anche per la calligrafia e forse ancora di più, però ero interessato all'articolo per l'aspetto relativo alla progettazione del verde. Magari non ti interessa, ma ti accenno due cose. La residenza di Francesco Maria Ricci è una casa museo, perchè contiene alcune collezioni importanti. Ovviamente c'è il problema della sicurezza, che certamente avrà affrontato con sofisticati impianti anti intrusione, ma a maggior protezione ha realizzato un labirinto in bamboo, che è veramente impenetrabile e ciò mi sembra geniale.
Ciao,
Roberto
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Messaggio da Irishtales »

Carissimo Roberto,
hai proprio ragione! L'argomento, pur riguardando la Tipografia, è interessante anche per gli appassionati di Calligrafia e quindi lo sposto molto volentieri nella Sezione apposita. Inoltre il bellissimo Manuale Tipografico (1818) di Giambattista Bodoni è disponibile online per la consultazione a questo indirizzo:
http://www.rarebookroom.org/Control/bodtip/index.html

OT:
Quanto ai labrinti verdi, sono oggetto di numerosi studi e non sono rare le antiche dimore nobiliari ad averne uno...come sistema antintrusione purtroppo richiede molto spazio e manutenzione, ma è di certo un bel (in tutti i sensi) deterrente!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Messaggio da rembrandt54 »

Grazie Papo, argomento molto interessante ;)

stefano
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Messaggio da courthand »

Riguardo al Manuale indicato da Daniela vorrei far notare il carattere con cui é composta la dedica a sua maestá: Una ronde francese di rara bellezza!
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Messaggio da Resvis71 »

Grazie Roberto, hai aperto un argomento davvero gustoso, e grazie a tutti per i contributi allo sviluppo.
Cosa può fare la passione quando ha in avanguardia la curiosità.
Il manuale è stupendo, e la dedica è scritta divinamente.....
Massimiliano
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Papo56
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Messaggio da Papo56 »

In primis il ringraziamento va a Daniela. E' suo il merito di aver indicato il link del Manuale Bodoni. Da perla quale è, Daniela ha trovato una perla di rara bellezza. Ho provato a leggere il testo ed è una lettura che appassiona, nonostante l'argomento fosse di nessun interesse per me. Cosa c'è di più asettico di un manuale? Ancor più un manuale che non mi serve. Eppure affascina e avvince quasi come un romanzo. C'è la passione di una donna che vuole mantenere vivo e nobilitare il ricordo del suo amato marito, c'è l'insegnamento di come dovrebbe essere svolto il proprio lavoro, qualsiasi lavoro, con dedizione, intelligenza, curiosità, competenza e c'è la musicalità di una lingua italiana, che abbiamo perso. Certo, oggi quella lingua è obsoleta, sarebbe ridicolo parlare in quel modo. La lingua, con il progresso, si evolve, non rimpiango il passato, ma forse l'obiettivo di semplificare ha impoverito eccessivamente l'italiano.
Prima sottolineavo la musicalità del testo; forse piacerà a Bodoni sapere che la piazza, in Torino, a lui dedicata sia anche la piazza del Conservatorio.
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Messaggio da Irishtales »

Grazie Roberto, troppo buono... :oops:
E' proprio vero ciò che scrivi di certi volumi ottocenteschi; il modo di esprimersi aveva qualcosa di intrinsecamente avvincente, romantico quasi, che forse allora era così consueto che non si percepiva quel fascino che a leggerli oggi invece, scaturisce da ogni pagina. Una maniera di raccontare più che di esporre, come avessero una grazia connaturata.
A proposito di Giambattista Bodoni, ricordo che è in corso una mostra a Parma, che si concluderà il 12 gennaio p.v., dal titolo "Bodoni: Principe dei tipografi nell'Europa dei Lumi e di Napoleaone". Qui maggiori informazioni:
http://www.parmatoday.it/eventi/bodoni- ... parma.html
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Daniela
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