Grazie, Daniela, molto interessante! Questo spiega perché non ho mai avuto alcun problema con lo Skrip nero, né con penne moderne (come la favolosa Delta FP 500) né con penne antiche (come la bellissima Onoto n. 51 in celluloide ed alimentazione a leva laterale).Irishtales ha scritto:Credo che il malinteso derivi dalla disinformazione del negoziante, vittima evidentemente di un pregiudizio sugli inchiostri Skrip, derivane dalla effettiva acidità dell'inchiostro Sheaffer prodotto per le penne ad intinzione agli inizi del secolo scorso, che nulla ha però a che vedere con la formulazione dell'inchiostro stilografico della Casa, sia quello vecchio, che il nuovo prodotto in Slovenia. A svelare l'arcano una autorevole fonte, Richard Conner, che nel suo sito spiega in un passaggio cruciale, l'origine del pregiudizio e della notizia infondata sullo Sheaffer attuale:
"The Successor to Ink"
The 1920s were a busy period at Fort Madison. Along with the new Lifetime and Radite pens, Sheaffer developed its own aniline based "writing fluid," which it sold as "Skrip, the successor to ink." It could be that Sheaffer wanted to banish the bad reputation of early acidic ink formulations (which were never intended for use in fountain pens), or it could be that they just wanted a new trademark and a captive market, but in any case they took great pains for many years to avoid using the term "ink" in connection with Skrip.
L'avvincente articolo per esteso si trova a questa pagina sulla storia della produzione Sheaffer; a metà pagina racconta la storia degli inchiostri:
http://www.rickconner.net/penspotters/sheaffer.html
Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
Skrip killer
- A Casirati
- Collaboratore
- Messaggi: 2926
- Iscritto il: giovedì 23 agosto 2012, 16:39
- FountainPen.it 500 Forum n.: 005
- Gender:
- Contatta:
Skrip killer
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
- Irishtales
- Moderatrice
- Messaggi: 9499
- Iscritto il: lunedì 5 novembre 2012, 18:34
- La mia penna preferita: Wahl-Eversharp Doric
- Il mio inchiostro preferito: Levenger - Forest
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- FountainPen.it 500 Forum n.: 087
- Arte Italiana FP.IT M: 044
- Fp.it ℵ: 011
- Fp.it 霊気: 018
- Fp.it Vera: 033
- Gender:
Skrip killer
Neanche io ho mai avuto alcun problema, e devo dire che scrivo parecchio. Avere un inchiostro affidabile è importante e gli Sheaffer in generale, a mio avviso lo sono.
Almeno, ripeto, per la mia esperienza. Ognuno ha una storia sua con penne, carte e inchiostri, ma mi lasciano sempre perplessa assolutismi ed estremizzazioni.
Tempo fa un collega giustificava il fatto di non amare le stilografiche perché poco affidabili, in quanto sempre a rischio intasamento. Quando gli ho chiesto con quali penne e inchiostri avesse avuto problemi, approfondendo la questione, ho scoperto che i danni presunti non nascevano dagli strumenti ma dall'utilizzatore. Abbandonare una penna inchiostrata in un portapenne come fosse un lapis per mesi o peggio per anni, pretendendo che riparta al primo rinnovato approccio con un foglio di carta, a mio avviso è quanto meno avventato. Con questo voglio dire che la tendenza di un inchiostro ad intasare le penne va valutata nell'uso quotidiano, perché è ovvio che se si abbandona una penna per anni poi non scriva e sia intasata. Un inchiostro è problematico quando intasa la penna in due o tre giorni come purtroppo a volte - rari inchiostri hanno questa "proprietà" - capita. Lo stesso, per quanto mi riguarda, vale per la velatura, un problema annoso che chi utilizza penne a stantuffo con finestra o converter, conosce bene. Poco conta se un inchiostro vela la penna abbandonata sei mesi in un cassetto, perché come ogni utilizzatore medio e consapevole di stilografiche, non lascio per mesi le penne inchiostrate. Ma un inchiostro che macchi un converter o veli la finestra in qualche giorno, durante il normale utilizzo, è un problema che non voglio avere. Le migliori e più attendibili valutazioni su certe caratteristiche vanno circoscritte all'uso quotidiano, perché è nell'uso quotidiano che certe proprietà si possono trasformare in problemi, nell'uso proprio, non in quello improprio. Un inchiostro che intasa le penne è a mio giudizio, un inchiostro che le intasa in un paio di giorni, una settimana. Credo siano pochi. Ma se si valuta come incrostante un inchiostro abbandonato per un anno in una penna, allora credo che pochi siano gli inchiostri non intasanti. Lo stesso discorso vale per i residui. Altri aspetti invece, come la corrosione, o intasamenti importanti e difficili da risolvere, vanno valutati sul lungo periodo, ma a meno di non usare sulla stessa penna solo e sempre lo stesso inchisotro e di non sceglierne uno già in partenza difficile ( ferrogallico, pigmentato, etc. ) avere problemi di corrosione o incrostazioni persistenti mi sembra , con le formulazioni attualmente in commercio, assai improbabile. Sarei curiosa di sapere quante penne corrose da un inchiostro di quelli stilografici in commercio siano capitate per le mani dei nostri tecnici. E poi c'è un fattore, che esula e trascende tutti i discorsi su penne e pennini, carte e cartucce, calamai e test di ogni tipo, ed è (e sempre sarà) difficile da valutare scientificamente: il fattore umano. Chi utilizza la penna, come la usa e quanto, dove, come la ripone, come fa manutenzione, etc. Una serie di fattori variabili anche nel tempo rispetto alla stessa persona.
Certamente ci sono sul mercato inchisotri più problematici e con tendenza più marcata ad intasare e corrodere. Ma proprio per questo è fondamentale osservarne il comportamento nell'uso quotidiano, sul breve periodo, per valutare le variazioni minime di flusso, gli eventuali residui durante la normale pulizia o altri problemi nella scrittura. Insomma, se si lascia una penna inchiostrata in un portapenne per anni, il killer non è l'inchiostro, ma chi ce l'ha lasciata...
Almeno, ripeto, per la mia esperienza. Ognuno ha una storia sua con penne, carte e inchiostri, ma mi lasciano sempre perplessa assolutismi ed estremizzazioni.
Tempo fa un collega giustificava il fatto di non amare le stilografiche perché poco affidabili, in quanto sempre a rischio intasamento. Quando gli ho chiesto con quali penne e inchiostri avesse avuto problemi, approfondendo la questione, ho scoperto che i danni presunti non nascevano dagli strumenti ma dall'utilizzatore. Abbandonare una penna inchiostrata in un portapenne come fosse un lapis per mesi o peggio per anni, pretendendo che riparta al primo rinnovato approccio con un foglio di carta, a mio avviso è quanto meno avventato. Con questo voglio dire che la tendenza di un inchiostro ad intasare le penne va valutata nell'uso quotidiano, perché è ovvio che se si abbandona una penna per anni poi non scriva e sia intasata. Un inchiostro è problematico quando intasa la penna in due o tre giorni come purtroppo a volte - rari inchiostri hanno questa "proprietà" - capita. Lo stesso, per quanto mi riguarda, vale per la velatura, un problema annoso che chi utilizza penne a stantuffo con finestra o converter, conosce bene. Poco conta se un inchiostro vela la penna abbandonata sei mesi in un cassetto, perché come ogni utilizzatore medio e consapevole di stilografiche, non lascio per mesi le penne inchiostrate. Ma un inchiostro che macchi un converter o veli la finestra in qualche giorno, durante il normale utilizzo, è un problema che non voglio avere. Le migliori e più attendibili valutazioni su certe caratteristiche vanno circoscritte all'uso quotidiano, perché è nell'uso quotidiano che certe proprietà si possono trasformare in problemi, nell'uso proprio, non in quello improprio. Un inchiostro che intasa le penne è a mio giudizio, un inchiostro che le intasa in un paio di giorni, una settimana. Credo siano pochi. Ma se si valuta come incrostante un inchiostro abbandonato per un anno in una penna, allora credo che pochi siano gli inchiostri non intasanti. Lo stesso discorso vale per i residui. Altri aspetti invece, come la corrosione, o intasamenti importanti e difficili da risolvere, vanno valutati sul lungo periodo, ma a meno di non usare sulla stessa penna solo e sempre lo stesso inchisotro e di non sceglierne uno già in partenza difficile ( ferrogallico, pigmentato, etc. ) avere problemi di corrosione o incrostazioni persistenti mi sembra , con le formulazioni attualmente in commercio, assai improbabile. Sarei curiosa di sapere quante penne corrose da un inchiostro di quelli stilografici in commercio siano capitate per le mani dei nostri tecnici. E poi c'è un fattore, che esula e trascende tutti i discorsi su penne e pennini, carte e cartucce, calamai e test di ogni tipo, ed è (e sempre sarà) difficile da valutare scientificamente: il fattore umano. Chi utilizza la penna, come la usa e quanto, dove, come la ripone, come fa manutenzione, etc. Una serie di fattori variabili anche nel tempo rispetto alla stessa persona.
Certamente ci sono sul mercato inchisotri più problematici e con tendenza più marcata ad intasare e corrodere. Ma proprio per questo è fondamentale osservarne il comportamento nell'uso quotidiano, sul breve periodo, per valutare le variazioni minime di flusso, gli eventuali residui durante la normale pulizia o altri problemi nella scrittura. Insomma, se si lascia una penna inchiostrata in un portapenne per anni, il killer non è l'inchiostro, ma chi ce l'ha lasciata...

"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
Daniela
- A Casirati
- Collaboratore
- Messaggi: 2926
- Iscritto il: giovedì 23 agosto 2012, 16:39
- FountainPen.it 500 Forum n.: 005
- Gender:
- Contatta:
Skrip killer
Concordo al 100%. Il tuo discorso è perfetto a mio modo di vedere e naturalmente può essere esteso ad ogni aspetto dell'utilizzo di una stilografica. Ma certamente l'attenzione e la cura minime richieste da questi meravigliosi strumenti di scrittura sono una "conditio sine qua non" per un utilizzo proprio. E' un po' come per altri oggetti. Mi vengono in mente le pipe, gli orologi meccanici, le auto d'epoca... e chi più ne ha più ne metta.
Oltretutto, prendersi cura di una stilografica dovrebbe essere (ed in genere è) naturale e piacevole per chi l'ama. Diverso è per chi le vive soprattutto come status simbol... ma non voglio andare troppo OT.
Oltretutto, prendersi cura di una stilografica dovrebbe essere (ed in genere è) naturale e piacevole per chi l'ama. Diverso è per chi le vive soprattutto come status simbol... ma non voglio andare troppo OT.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
- Ottorino
- Tecnico - Moderatore
- Messaggi: 11863
- Iscritto il: lunedì 24 novembre 2008, 9:21
- La mia penna preferita: Doric donatami da Fab66
- Il mio inchiostro preferito: colorato brillante o neronero
- Misura preferita del pennino: Stub
- FountainPen.it 500 Forum n.: 096
- Fp.it ℵ: 022
- Fp.it 霊気: 022
- Località: Firenze
- Gender:
Skrip killer
Via non fare la talebana !!!!Irishtales ha scritto:Insomma, se si lascia una penna inchiostrata in un portapenne per anni, il killer non è l'inchiostro, ma chi ce l'ha lasciata...
Valuta l'alternativa: se le trovassimo tutte pulite e linde dove sarebbe il divertimento ?
Comunque la sfera puo' soffrire degli stessi identici problemi.
Ma nessuno se ne cura, visto che costano nulla.
Lo skrip ha pH 9 ?? dovrebbe essere autopulente, altro che intasante !!
A meno che non ci siano altre caratteristiche.
In effetti ogni tanto si trovano alimentatori pieni di "gromma".
Chissà che roba è, A me non è mai sembrata china.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
- Andrea C
- Crescent Filler
- Messaggi: 1020
- Iscritto il: martedì 15 novembre 2011, 17:49
- La mia penna preferita: Aurora Kona
- Il mio inchiostro preferito: Pelikan Royal Blue
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Località: Fidenza
Skrip killer
Lo Skrip, sia nel rosso che nel nero, è secondo me il meglio che c'è in giro.
Per fluidità, scorrevolezza, nonchè brillantezza e intensità del tono.
E non danneggia proprio niente...
Ogni tanto se ne sentono davvero di grosse...
Per fluidità, scorrevolezza, nonchè brillantezza e intensità del tono.
E non danneggia proprio niente...
Ogni tanto se ne sentono davvero di grosse...

_______________________________________________________ Andrea
- piccardi
- Fp.it Admin
- Messaggi: 15975
- Iscritto il: domenica 23 novembre 2008, 18:17
- La mia penna preferita: Troppe...
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- FountainPen.it 500 Forum n.: 001
- Arte Italiana FP.IT M: 001
- Fp.it ℵ: 001
- Fp.it 霊気: 001
- Località: Firenze
- Contatta:
Skrip killer
Il rosso non lo conosco, il nero è in assoluto il mio preferito fra i neri. Ed in decine di anni che lo uso mai avuto storie (ma ho ancora le bottiglie vecchie, avevo fatto scorte...)Andrea C ha scritto:Lo Skrip, sia nel rosso che nel nero, è secondo me il meglio che c'è in giro.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
- A Casirati
- Collaboratore
- Messaggi: 2926
- Iscritto il: giovedì 23 agosto 2012, 16:39
- FountainPen.it 500 Forum n.: 005
- Gender:
- Contatta:
Skrip killer
Io uso da mesi il nuovo, prodotto in Slovenia, e non ho alcun problema, né con penne moderne né con penne vintage. Lo consiglio senz'altro.piccardi ha scritto:Il rosso non lo conosco, il nero è in assoluto il mio preferito fra i neri. Ed in decine di anni che lo uso mai avuto storie (ma ho ancora le bottiglie vecchie, avevo fatto scorte...)Andrea C ha scritto:Lo Skrip, sia nel rosso che nel nero, è secondo me il meglio che c'è in giro.
Simone
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)