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Vinile vs CD. Tecnologie a confronto

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PeppePipes
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Vinile vs CD. Tecnologie a confronto

Messaggio da PeppePipes »

......Per questo continuiamo ad andare in giro in moto, ad impiegare amplificatori a valvole per ascoltare musica, a pagare un botto gli LP in vinile... ......... perché non siamo razionali, ed è bello così.
[/quote]

Su questi paragoni mi trovi non daccordo: di più!
Se penso a tutte le balle che c'hanno raccontato a suo tempo sul CD....
Invece nulla suona come un vinile. Purtroppo a patto di buttare quattrini a badilate sulla catena di ascolto che estrae ed elabora il segnale sino all'ingresso del preamplificatore, ovvero dove il percorso del segnale coincide con quello proveniente dal lettore CD. C'est la vie! Vale la pena? Chi può dirlo? Ognuno ha i suoi parametri, la sua sensibilità, la sua cultura in materia.
Per fortuna in realtà siamo, o forse c'imponiamo di essere, un misto tra passione e razionalità e su certi ambiti il cervello prevale sul cuore. Altrimenti guai! Ci vorrebbe il portafogli di Rockefeller!
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gandalff
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Messaggio da gandalff »

PeppePipes ha scritto: Se penso a tutte le balle che c'hanno raccontato a suo tempo sul CD....
E' stata un'operazione commerciale, altrimenti come potevano rivenderci tutti gli LP che già avevamo riversati su CD? Senza contare che il costo di produzione di un CD è una frazione di quello di produzione di un LP
Invece nulla suona come un vinile.
Strumentalmente è vero, nella pratica la distinzione è estremamente labile, soprattutto se si pensa a tutto il lavoro di post produzione c'è nella realizzazione dei master. Quello che è impagabile è la ritualità, l'estrazione dell'LP dalla busta, la pulizia, il poggiare la testina sul disco, osservarne il movimento ipnotico mentre la musica ci avvolge......
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

[quote="gandalff"]

Strumentalmente è vero, nella pratica la distinzione è estremamente labile, soprattutto se si pensa a tutto il lavoro di post produzione c'è nella realizzazione dei master. Quello che è impagabile è la ritualità, l'estrazione dell'LP dalla busta, la pulizia, il poggiare la testina sul disco, osservarne il movimento ipnotico mentre la musica ci avvolge......
[quote]

.....Specie se il giradischi è un Michell Gyrodec, resti a guardare imbambolato la danza di quei globi dorati che ti passano davanti riflettendo la luce..... (*)
Ma secondo me c'è anche dell'altro. Pur riconosco che i lettori CD (naturalmente quelli che costano tanto...) hanno fatto significativi passi avanti, la spazialità, la tridimensionalità di un vinile "ben trattato", non l'ho mai sentita ricreata da un supporto digitale. E neppure la "pastosità" del vinile secondo me è stata eguagliata.
Purtroppo c'è il rovescio della medaglia: con poche migliaia di euro si compra un lettore CD al top, ed è finita lì; col vinile ci vogliono almeno diverse centinaia di euro per una testina, qualche migliaio per un giradischi (perché non si creda che quello metta solo in rotazione il disco: suona eccome!) ed ancora una somma analoga per un ingresso phono, pre-pre, o come lo si voglia chiamare. E c'è anche un cablaggio in più, con cavi adeguati che poco poco un centinaio di euro se li pigliano anche loro.
Allegati
(*)
(*)
hfc345_michell1.jpg (12.95 KiB) Visto 2498 volte
Ultima modifica di PeppePipes il lunedì 11 novembre 2013, 14:41, modificato 2 volte in totale.
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Il grosso limite del CD è di essere nato alla fine degli anni '70 e commercializzato nel 1980, quando la potenza di calcolo e la capacità di memoria erano quelli di allora.
Rappresenta un miglioramento incredibile in termini di rapporto segnale/rumore e di durata del supporto, che può essere ascoltato infinite volte senza deteriorarsi, al contrario dei vinili, che perdono di qualità dopo il millesimo ascolto per via dell'usura derivante dal contatto testina-microsolco, ma il suo limite intrinseco è quello di essere il risultato di un campionamento del segnale e di una conversione dall'analogico al digitale e viceversa in fase di ascolto, limitate alle capacità della tecnologia di allora. Anche il miglior lettore CD non potrà mai andare oltre i limiti del supporto digitalizzato.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

Phormula ha scritto:Il grosso limite del CD è di essere nato alla fine degli anni '70 e commercializzato nel 1980, quando la potenza di calcolo e la capacità di memoria erano quelli di allora.
Rappresenta un miglioramento incredibile in termini di rapporto segnale/rumore e di durata del supporto, che può essere ascoltato infinite volte senza deteriorarsi, al contrario dei vinili, che perdono di qualità dopo il millesimo ascolto per via dell'usura derivante dal contatto testina-microsolco, ma il suo limite intrinseco è quello di essere il risultato di un campionamento del segnale e di una conversione dall'analogico al digitale e viceversa in fase di ascolto, limitate alle capacità della tecnologia di allora. Anche il miglior lettore CD non potrà mai andare oltre i limiti del supporto digitalizzato.
Esatto.
Poiché le onde sonore sono analogiche, non possono essere digitali né microfoni, in fase di registrazione, né gli altoparanti in fase di riproduzione. Quindi anche la migliore realizzazione numerica viene penalizzata dalla inevitabile doppia conversione del segnale.
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Messaggio da Phormula »

Questo è chiaro. Per forza di cose non sarà mai uguale, ma ci si potrà avvicinare.
Ai tempi dell'invenzione del CD, la capacità del disco era 74 minuti o 650 MB, poi saliti ad 80.
A quel tempo era una quantità enorme, i primi hard disk dei PC erano da 10 o 20 MB.
Oggi, probabilmente, si potrebbe fare meglio, ma bisognerebbe cambiare lo standard e non ha senso farlo, perchè ormai la musica viaggia in MP3.
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Messaggio da gandalff »

PeppePipes ha scritto: Purtroppo c'è il rovescio della medaglia: con poche migliaia di euro si compra un lettore CD al top, ed è finita lì; col vinile ci vogliono almeno diverse centinaia di euro per una testina, qualche migliaio per un giradischi (perché non si creda che quello metta solo in rotazione il disco: suona eccome!) ed ancora una somma analoga per un ingresso phono, pre-pre, o come lo si voglia chiamare. E c'è anche un cablaggio in più, con cavi adeguati che poco poco un centinaio di euro se li pigliano anche loro.
[/quote]

Il problema è che un giradischi, pur essendo una macchina meravigliosa, è abbastanza un incubo da mettere a punto. Giusto per citare: è molto sensibile alle fluttuazioni della velocità di rotazione, la geometria della testina non è costante..... inoltre il segnale proveniente dalla testina (tralasciando l'ulteriore complicazione del fatto se sia MC o MM) è di basso livello, quindi necessita di uno stadio di amplificazione in più. Se il segnale di un CD può essere applicato direttamente alla griglia di un triodo di potenza, minimizzando il numero di componenti elettronici sul percorso del segnale, quello di un giradischi deve essere elevato da un preamplificatore (quindi costi maggiori e necessità di circuitazioni di alto livello per limitare il rumore aggiunto). Una catena analogica suona meglio, ma quanto costa!!!!!!

Però mi sa che siamo decisamente OT. :D
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Messaggio da Phormula »

gandalff ha scritto:... Una catena analogica suona meglio, ma quanto costa!!!!!!

Però mi sa che siamo decisamente OT. :D
Poi è cambiato anche il modo di fruire della musica.
Il vantaggio del CD e ancor più dell'MP3 è che la tua musica ti segue ovunque, mentre fai altre cose.
Per godere di un impianto analogico di alto livello devi essere a casa tua, in un locale adatto anche dal punto di vista acustico.

Concordo sul fatto che siamo OT ;)
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da gandalff »

Phormula ha scritto:Questo è chiaro. Per forza di cose non sarà mai uguale, ma ci si potrà avvicinare.
Ai tempi dell'invenzione del CD, la capacità del disco era 74 minuti o 650 MB, poi saliti ad 80.
Però le majors continuavano a venderci CD (che a loro costavano una frazione degli LP) con 40 minuti di musica come gli LP allo stesso prezzo. Continuo a pensare all'avvento del CD come ad un'ottima operazione commerciale che come ad un passo avanti qualitativo.
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Messaggio da gandalff »

Phormula ha scritto: Poi è cambiato anche il modo di fruire della musica.
Il vantaggio del CD e ancor più dell'MP3 è che la tua musica ti segue ovunque, mentre fai altre cose.
Questo non lo vedo essenzialmente come un bene. E' più facile consumare musica, il fatto che una catena analogica costringa ad un certo tipo di ascolto più attento e ponderato, lo trovo un bene.

Siamo OT, ma trovo difficile non continuare a rispondere :D
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gandalff ha scritto: Però le majors continuavano a venderci CD (che a loro costavano una frazione degli LP) con 40 minuti di musica come gli LP allo stesso prezzo. Continuo a pensare all'avvento del CD come ad un'ottima operazione commerciale che come ad un passo avanti qualitativo.
No, ho vissuto il passaggio. Inizialmente il CD era molto costoso da produrre, e gli scarti molto elevati.
Ricordo che i primi CD avevano tempi di stampaggio dell'ordine del minuto.
Oggi il tempo di stampaggio di un CD è 2,5 secondi, ma nel frattempo il processo produttivo è stato rivoluzionato.

Il vantaggio del CD era la qualità del suono, intesa come rapporto segnale/rumore, la maggiore resistenza del supporto e la possibilità di saltare da un brano all'altro premendo un tasto.
Due cose che all'utente medio degli anni '80 e '90 facevano comodo, perchè erano passi avanti. Le cassette erano comode da portare in giro ma ogni volta che dovevi cercare un brano era un macello.
Il vinile suonava bene ma dovevi trattarlo con cura, altrimenti sentivi i crepitii della polvere o i salti dei graffi e il disco era rovinato per sempre.
Come in tante cose, il CD ha risolto questi problemi a scapito di una perdita di qualità rispetto al vinile, e il pubblico di allora ha mostrato di saperne cogliere i vantaggi, accettando la perdita di qualità.
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Messaggio da Crononauta »

gandalff ha scritto:
Phormula ha scritto: Poi è cambiato anche il modo di fruire della musica.
Il vantaggio del CD e ancor più dell'MP3 è che la tua musica ti segue ovunque, mentre fai altre cose.
Questo non lo vedo essenzialmente come un bene. E' più facile consumare musica, il fatto che una catena analogica costringa ad un certo tipo di ascolto più attento e ponderato, lo trovo un bene.

Siamo OT, ma trovo difficile non continuare a rispondere :D
OT per OT... il CD ha introdotto un vantaggio enorme, l'indicizzazione dei brani.
Quello che un CD, e un supporto digitale in genere, permette, è proprio la possibilità di saltare da un brano all'altro in modo preciso. Cosa difficile con un sistema analogico del tipo del LP (potevi andare "a occhio" e trovare circa il punto della traccia, quando cominciavi a conoscere il disco, ma non potevi essere preciso), e del tutto impossibile con un sistema sequenziale come il nastro magnetico, dove per passare da un brano all'altro eri forzato all'avvolgimento della bobina.

Sul discorso "qualità", io credo che sia - come si dice - una questione di lana caprina. Dopo averci proposto i CD con la scusa (vera o meno) della "miglior qualità" (scatenando diatribe infinite: è però innegabile che un CD non si rovina con gli ascolti, un vinile dopo un po' è distrutto e suona dimmerda), non hanno però esitato a proporci prima di realaudio e quindi gli mp3, che essendo tracce audio compresse hanno una qualità concettualmente pessima.

Tuttavia, a dimostrazione che la questione della "qualità audio" interessa una minoranza esigua di persone, basta pensare a tutti quelli che trovano perfetto ascoltare degli mp3 compressi, suonati in un apparecchietto di potenza infima, attraverso degli auricolari da un paio di watt di potenza.
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Crononauta ha scritto:
gandalff ha scritto: Tuttavia, a dimostrazione che la questione della "qualità audio" interessa una minoranza esigua di persone, basta pensare a tutti quelli che trovano perfetto ascoltare degli mp3 compressi, suonati in un apparecchietto di potenza infima, attraverso degli auricolari da un paio di watt di potenza.
Questo mi rattrista un poco..... ormai prevale il consumo di musica rispetto al suo ascolto.
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.....Come in tante cose, il CD ha risolto questi problemi a scapito di una perdita di qualità rispetto al vinile, e il pubblico di allora ha mostrato di saperne cogliere i vantaggi, accettando la perdita di qualità.
Quella che descrivi è la realtà delle cose, che è poi ciò che sarebbe stato onesto propagandare da parte di case discografiche & C.
Invece il CD fu descritto soprattutto come un deciso miglioramento dell'ascolto; ricordo che ebbero la faccia di raccontare di una gamma dinamica nettamente superiore a quella del vinile....
Adesso Mp3, schede SD, microSD ecc., effettivamente consentono di avere la musica sempre con sè. Purtroppo tanta comodità vizia, impigrisce e provoca abbrutimento: amici audiofili appassionati mi hanno confessato con un pò d'imbarazzo che ormai la musica l'ascolatano dalla rete attraverso il pc. Cioè ciò che avrebbe dovuto essere un "in più" è diventato un "invece".
Mi aspetto che presto amici appassionati di fotografia mi confidino che ormai fotografano solo col telefonino.....
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Se per gamma dinamica si intende il rapporto Segnale/Rumore, si, io ricordo i dischi che se li ascoltavi in cuffia, in sottofondo sentivi il fruscio di fondo, fenomeno scomparso con il CD.
L'altro grande vantaggio del digitale dal punto di vista dell'utente però è, oltre alla portabilità, il fatto che molte persone non spendono più soldi per avere la loro musica preferita, perchè la copia è uguale all'originale, cosa che per una sorgente analogica non è possibile.
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