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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Laurea triennale in filosofia?
Laurea triennale in filosofia?
Non ho idea del perché condivida sempre qualcuno dei miei problemi o presubti tali pseudoesistenziali con degli amici della rete come voi ma eccomi qui a farlo ancora.
Mi sono iscritto a giurisprudenza e seguo ormai le lezioni da settembre nonostante ciò l'unica materia per cui ho veramente interesse è filosofia del diritto, per le altre (privato e romano soprattutto) mi rifiuto letteralmente di aprire libro.
Ho scelto giurisprudenza per cercare di conciliare il mettere qualcosa a pranzo con la passione per le materie umanistiche ma mi rendo conto che è una facoltà tecnica cui le altre materie fanno da contorno e il percorso da qui a 5 anni mi sembra una parete verticale da scalare nella flebile speranza di un dottorato di ricerca nella suddetta filosofia del diritto, mi sto chiedendo se non potrei scegliere la triennale in filosofia ma come opportunità lavorative successive mi dicono che sarebbe un salto nel vuoto ed altri sostengono che invece non è così a patto di mettere in conto sacrifici per poi proseguire gli studi con un'altra laurea magistrale o una specialistica in altra sede (al momento sono a Lecce).Insomma il futuro incombe e si tratta di scegliere fra lavoro e sogni/illusioni di un diciannovenne.
Qualcuno del forum è laureato in filosofia o ha un amico che lo è? Anche qualunque altra tastiera virtuale amica che voglia dire la sua è apprezzata.
Un po' confuso
--Andrea_R
Mi sono iscritto a giurisprudenza e seguo ormai le lezioni da settembre nonostante ciò l'unica materia per cui ho veramente interesse è filosofia del diritto, per le altre (privato e romano soprattutto) mi rifiuto letteralmente di aprire libro.
Ho scelto giurisprudenza per cercare di conciliare il mettere qualcosa a pranzo con la passione per le materie umanistiche ma mi rendo conto che è una facoltà tecnica cui le altre materie fanno da contorno e il percorso da qui a 5 anni mi sembra una parete verticale da scalare nella flebile speranza di un dottorato di ricerca nella suddetta filosofia del diritto, mi sto chiedendo se non potrei scegliere la triennale in filosofia ma come opportunità lavorative successive mi dicono che sarebbe un salto nel vuoto ed altri sostengono che invece non è così a patto di mettere in conto sacrifici per poi proseguire gli studi con un'altra laurea magistrale o una specialistica in altra sede (al momento sono a Lecce).Insomma il futuro incombe e si tratta di scegliere fra lavoro e sogni/illusioni di un diciannovenne.
Qualcuno del forum è laureato in filosofia o ha un amico che lo è? Anche qualunque altra tastiera virtuale amica che voglia dire la sua è apprezzata.
Un po' confuso
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Laurea triennale in filosofia?
Io sono un docente universitario, per la precisione un matematico.
Le statistiche sull'impiego dei laureati delle varie discipline noi li riceviamo ogni anno e ti posso assicurare che e' una tragedia greca per i laureati in discipline umanistiche.
Non che una laurea in giurisprudenza ti apra tutte le porte ma e' decisamente piu' spendibile.
Fino ad una decina di anni fa c'era la scuola ad assumerli, adesso non e' piu' cosi'.
Pensaci veramente bene prima di passare da giurisprudenza a filosofia.
Giuseppe
Le statistiche sull'impiego dei laureati delle varie discipline noi li riceviamo ogni anno e ti posso assicurare che e' una tragedia greca per i laureati in discipline umanistiche.
Non che una laurea in giurisprudenza ti apra tutte le porte ma e' decisamente piu' spendibile.
Fino ad una decina di anni fa c'era la scuola ad assumerli, adesso non e' piu' cosi'.
Pensaci veramente bene prima di passare da giurisprudenza a filosofia.
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Laurea triennale in filosofia?
Con il sistema italiano, direi che il gioco non vale la candela
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Laurea triennale in filosofia?
Credo che Giuseppe ti abbia dato un consiglio saggio: i tempi sono duri per più o meno tutti i giovani laureati; fanno forse eccezione gli ingegneri che escono con 110 e lode. Per gli altri è un po' un terno al lotto. A complicare le cose c'è anche un mondo che gira alla velocità della luce e se uno dovesse iniziare oggi una facoltà perché quella laurea "tira", giunto alla fine le cose sarebbero già cambiate un paio di volte.
Ricordo che a quanto pare una decina di anni addietro ci fu un momento di gloria per i laureati in lettere perché le aziende dovevano creare i propri siti Web e c'era quindi bisogno di qualcuno che sapesse ben descrivere e presentare i prodotti col linguaggio più adeguato per esaltarne le caratteristiche. Credo che la cosa durò il tempo d'uno sbadiglio!
Comunque, tornando ai tuoi studi ed al consiglio ricevuto, anche dalla mia visuale nella Pubblica Amministrazione, posso dirti che i giuristi non passano mai di moda: magari sono bloccate le assunzioni, ma se dovessero fare un concorso per laureati, sarebbe per un profilo giuridico. In questa strana epoca poi, dove c'è il culto della legittimità (di facciata) esasperato, i legulei sono i sacri sacerdoti: tutto ciò che si dovrebbe fare viene passato ai raggi X, emendato, corretto rivoltato e spesso snaturato. Cosicché si parte col progetto di una città e si arriva dopo parecchi anni a realizzare una fontanella. Però assolutamente legittima.
Comunque in bocca al lupo!
Peppe
Ricordo che a quanto pare una decina di anni addietro ci fu un momento di gloria per i laureati in lettere perché le aziende dovevano creare i propri siti Web e c'era quindi bisogno di qualcuno che sapesse ben descrivere e presentare i prodotti col linguaggio più adeguato per esaltarne le caratteristiche. Credo che la cosa durò il tempo d'uno sbadiglio!
Comunque, tornando ai tuoi studi ed al consiglio ricevuto, anche dalla mia visuale nella Pubblica Amministrazione, posso dirti che i giuristi non passano mai di moda: magari sono bloccate le assunzioni, ma se dovessero fare un concorso per laureati, sarebbe per un profilo giuridico. In questa strana epoca poi, dove c'è il culto della legittimità (di facciata) esasperato, i legulei sono i sacri sacerdoti: tutto ciò che si dovrebbe fare viene passato ai raggi X, emendato, corretto rivoltato e spesso snaturato. Cosicché si parte col progetto di una città e si arriva dopo parecchi anni a realizzare una fontanella. Però assolutamente legittima.
Comunque in bocca al lupo!
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La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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Laurea triennale in filosofia?
Saggezza ... qualcuno ha sostenuto che il primo passo è conoscere se stessi ...
Tantissimi anni fa piantai l'Università a quattro esami dalla laurea (tesi sperimentale già pronta) perchè mi resi conto (o forse credevo di rendermi conto) che stavo scegliendo una vita che non mi piaceva. In seguito ho fatto diversi lavori, sia in proprio che come dipendente, finendo con l'approdare venti anni fa (preso dalla necessità di mettere daccordo il pranzo con la cena) alla sicura (allora) spiaggia della Pubblica Amministrazione in virtù di una maturità classica a suo tempo faticosamente conseguita. Senza sputare nel piatto dove mangio ma solo per essere realisti, adesso mi ritrovo con un lavoro che non mi soddisfa e con l'obiettivo pensione che si allontana sempre più.
E allora? Niente, volevo solo dire che il dilemma è scegliere tra quello che vorresti fare e quello che è ragionevole fare, seguire il cuore o il cervello ... niente consigli, ognuno di noi sbaglia abbastanza bene da solo.
Tantissimi anni fa piantai l'Università a quattro esami dalla laurea (tesi sperimentale già pronta) perchè mi resi conto (o forse credevo di rendermi conto) che stavo scegliendo una vita che non mi piaceva. In seguito ho fatto diversi lavori, sia in proprio che come dipendente, finendo con l'approdare venti anni fa (preso dalla necessità di mettere daccordo il pranzo con la cena) alla sicura (allora) spiaggia della Pubblica Amministrazione in virtù di una maturità classica a suo tempo faticosamente conseguita. Senza sputare nel piatto dove mangio ma solo per essere realisti, adesso mi ritrovo con un lavoro che non mi soddisfa e con l'obiettivo pensione che si allontana sempre più.
E allora? Niente, volevo solo dire che il dilemma è scegliere tra quello che vorresti fare e quello che è ragionevole fare, seguire il cuore o il cervello ... niente consigli, ognuno di noi sbaglia abbastanza bene da solo.
Bene qui latuit bene vixit
Laurea triennale in filosofia?
Ciao Andrea, ho 23 anni quindi siamo coetanei.
Anch'io ho avuto molti dubbi riguardo la scelta dell' università e anch'io, come ogni persona intelligente, mi sono posto il problema del lavoro.
Ora come ora lavoro non se ne trova, qualunque strada tu scelga di intraprendere. Naturalmente c'è un' ampia variabilità in cui, come ti diceva Giuseppe, gli studi umanistici sono parecchio penalizzati.
Giurisprudenza non penso sia una buona scelta, non certo meglio di filosofia. Ho parecchi amici che si sono laureati in legge, tutti senza lavoro. Di fatto, qualunque strada si scelga di intraprendere dopo la laurea, in giurisprudenza è necessario superare concorsi a numero chiuso in cui si presentano ogni anno una valanga di laureati. Purtroppo in giurisprudenza ci sono davvero davvero troppi iscritti e si finisce col rimanere a casa a far niente. Lasciami anche dubitare di questi test/concorsi, secondo me truccati o comunque strutturati in modo da non valorizzare le reali capacità di chi li va a sostenere. Per quanto concerne giurisprudenza non ne so nulla ma posso parlare in merito al test truffa di medicina e chirurgia che non sono riuscito a superare nonostante la mia preparazione e il mio diploma in biologia, conseguito con buoni voti, che avrebbe dovuto quanto meno avvantaggiarmi nello svolgere la prova.
Lasciando perdere tutto questo discorso:
oggi come oggi tutte le facoltà sono inflazionate e ne restano davvero poche in cui è ancora possibile trovare spazio. Le facoltà che ancora danno lavoro sono quelle scientifiche ma neppure tutte. Biologia è estremamente inflazionata, cosi' chimica. Spesso i laureati in chimica vengono rifiutati per i periti chimici che sono in grado di fare lo stesso lavoro ma possono essere pagati di meno. In Biologia ce ne sono troppi rispetto alla richiesta del mercato. A quanto ne so io, nelle farmaceutiche vengono assunti tendenzialmente molti più periti chimici che non laureati in Biologia. So che Agraria offre più sbocchi lavorativi di Biologia quindi sarebbe preferibile.
Facoltà che dovrebbero garantirti un lavoro(anche se a determinate condizioni) sono Fisica, Matematica(ce ne sono pochi) e Medicina.
I laureati in matematica sono pochi, Fisici idem e possono trovare lavoro in molti campi diversi come anche "riciclarsi" come informatici; dovrebbe esserci lavoro per loro sia in Italia che all' estero. In medicina si lavora a patto che tu sia disposto a fare una vita da precario, come medico sostituto o come guardia medica in attesa che si liberi una cattedra come medico di base.
Alla luce di questo lungo discorso scritto un po' in fretta e con i piedi, sai che ti dico? Ti piace filosofia? FALLA. Se hai altri interessi che potrebbero darti maggiori opportunità lavorative ti sconsiglierei di fare filosofia ma... non costringerti a studiare qualcosa che NON ti piace in nome di un ipotetico lavoro futuro.
Meglio laurearsi in filosofia e andare poi a sfornare pizze piuttosto che studiare legge e fare l' avvocato per tutta la vita maledicendo il giorno che hai scelto giurisprudenza e continuando a chiederti se, studiando filosofia, saresti riuscito a lavorare nel tuo campo.
Riflettici bene!
Ciao
Raff
Anch'io ho avuto molti dubbi riguardo la scelta dell' università e anch'io, come ogni persona intelligente, mi sono posto il problema del lavoro.
Ora come ora lavoro non se ne trova, qualunque strada tu scelga di intraprendere. Naturalmente c'è un' ampia variabilità in cui, come ti diceva Giuseppe, gli studi umanistici sono parecchio penalizzati.
Giurisprudenza non penso sia una buona scelta, non certo meglio di filosofia. Ho parecchi amici che si sono laureati in legge, tutti senza lavoro. Di fatto, qualunque strada si scelga di intraprendere dopo la laurea, in giurisprudenza è necessario superare concorsi a numero chiuso in cui si presentano ogni anno una valanga di laureati. Purtroppo in giurisprudenza ci sono davvero davvero troppi iscritti e si finisce col rimanere a casa a far niente. Lasciami anche dubitare di questi test/concorsi, secondo me truccati o comunque strutturati in modo da non valorizzare le reali capacità di chi li va a sostenere. Per quanto concerne giurisprudenza non ne so nulla ma posso parlare in merito al test truffa di medicina e chirurgia che non sono riuscito a superare nonostante la mia preparazione e il mio diploma in biologia, conseguito con buoni voti, che avrebbe dovuto quanto meno avvantaggiarmi nello svolgere la prova.
Lasciando perdere tutto questo discorso:
oggi come oggi tutte le facoltà sono inflazionate e ne restano davvero poche in cui è ancora possibile trovare spazio. Le facoltà che ancora danno lavoro sono quelle scientifiche ma neppure tutte. Biologia è estremamente inflazionata, cosi' chimica. Spesso i laureati in chimica vengono rifiutati per i periti chimici che sono in grado di fare lo stesso lavoro ma possono essere pagati di meno. In Biologia ce ne sono troppi rispetto alla richiesta del mercato. A quanto ne so io, nelle farmaceutiche vengono assunti tendenzialmente molti più periti chimici che non laureati in Biologia. So che Agraria offre più sbocchi lavorativi di Biologia quindi sarebbe preferibile.
Facoltà che dovrebbero garantirti un lavoro(anche se a determinate condizioni) sono Fisica, Matematica(ce ne sono pochi) e Medicina.
I laureati in matematica sono pochi, Fisici idem e possono trovare lavoro in molti campi diversi come anche "riciclarsi" come informatici; dovrebbe esserci lavoro per loro sia in Italia che all' estero. In medicina si lavora a patto che tu sia disposto a fare una vita da precario, come medico sostituto o come guardia medica in attesa che si liberi una cattedra come medico di base.
Alla luce di questo lungo discorso scritto un po' in fretta e con i piedi, sai che ti dico? Ti piace filosofia? FALLA. Se hai altri interessi che potrebbero darti maggiori opportunità lavorative ti sconsiglierei di fare filosofia ma... non costringerti a studiare qualcosa che NON ti piace in nome di un ipotetico lavoro futuro.
Meglio laurearsi in filosofia e andare poi a sfornare pizze piuttosto che studiare legge e fare l' avvocato per tutta la vita maledicendo il giorno che hai scelto giurisprudenza e continuando a chiederti se, studiando filosofia, saresti riuscito a lavorare nel tuo campo.
Riflettici bene!
Ciao
Raff
Laurea triennale in filosofia?
Io invece sono uno studente di Fisica all' università Bicocca di Milano e ho molta paura di voi matematiciplayer77 ha scritto:Io sono un docente universitario, per la precisione un matematico.
...come ho paura dei docenti che insegnano nella mia Facoltà. Secondo te è normale non capire nulla quando si iniziano corsi come questi? Ehehehe... siamo in parecchi in queste condizioni
Laurea triennale in filosofia?
Prima che qualcuno mi risponda in modo violento( ), chiarisco che non intendevo dire che in chimica o in biologia non si possa trovare lavoro.
Parlo per esperienza e anche dopo aver visto i tassi di occupazione a 3/6/12 mesi dalle lauree che ho citato.
Parlo per esperienza e anche dopo aver visto i tassi di occupazione a 3/6/12 mesi dalle lauree che ho citato.
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Fidati e' abbastanza normale non capirci nullaraffaele90 ha scritto:Io invece sono uno studente di Fisica all' università Bicocca di Milano e ho molta paura di voi matematiciplayer77 ha scritto:Io sono un docente universitario, per la precisione un matematico.
...come ho paura dei docenti che insegnano nella mia Facoltà. Secondo te è normale non capire nulla quando si iniziano corsi come questi? Ehehehe... siamo in parecchi in queste condizioni
Giuseppe
Laurea triennale in filosofia?
Meno male che ho un po' di comprensione Pochi giorni di università e mi sono convinto di non essere particolarmente intelligenteplayer77 ha scritto:
Fidati e' abbastanza normale non capirci nulla
Giuseppe
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Laurea triennale in filosofia?
Caro Andrea, frequenti l'ambiente universitario e le lezioni da solo due mesi, è tutto nuovo per te... E' del tutto normale che tu abbia dei dubbi, che alcune materie ti sembrino insormontabili, ostiche, insostenibili. Sei una matricola, datti tempo per abituarti. Se hai scelto Giurisprudenza è segno che la materia giuridica non ti era assolutamente invisa, ma che ti proiettavi nel futuro prospettando un'occupazione in quel settore. Quella proiezione non la devi mai perdere di vista.
Se cambi Facoltà perché ti spaventano o non ti piacciono un paio di materie, che succederà quando ti iscriverai a Filosofia e ne troverai anche lì un paio che non ti piacciono?! La Facoltà (o il lavoro) su misura e perfetto, non esiste. Ogni passo - ogni esame - anche e soprattutto quelli più difficili, sono determinanti per mettere alla prova ciò che siamo e ciò che vogliamo. Gli esami non sono il fine, sono solo un mezzo. Un frammento che è parte integrante di una formazione che ha determinati possibili sbocchi.
Per la cronaca, anche se un ristretto numero di persone non sono una grande statistica, tutti i miei amici e conoscenti con una laurea in Giurisprudenza - fra cui una cugina laureatasi pochissimi anni fa a Perugia - hanno trovato un lavoro attinente agli studi. Alcuni lavorano in uno studio come avvocati; altri hanno scelto di fare concorsi pubblici (due li hanno vinti) e altri ancora lavorano come consulenti per le aziende o per gli studi professionali. Giurisprudenza è molto gettonata proprio perché gli sbocchi professionali sono tanti e vari.
In bocca al lupo!
Se cambi Facoltà perché ti spaventano o non ti piacciono un paio di materie, che succederà quando ti iscriverai a Filosofia e ne troverai anche lì un paio che non ti piacciono?! La Facoltà (o il lavoro) su misura e perfetto, non esiste. Ogni passo - ogni esame - anche e soprattutto quelli più difficili, sono determinanti per mettere alla prova ciò che siamo e ciò che vogliamo. Gli esami non sono il fine, sono solo un mezzo. Un frammento che è parte integrante di una formazione che ha determinati possibili sbocchi.
Per la cronaca, anche se un ristretto numero di persone non sono una grande statistica, tutti i miei amici e conoscenti con una laurea in Giurisprudenza - fra cui una cugina laureatasi pochissimi anni fa a Perugia - hanno trovato un lavoro attinente agli studi. Alcuni lavorano in uno studio come avvocati; altri hanno scelto di fare concorsi pubblici (due li hanno vinti) e altri ancora lavorano come consulenti per le aziende o per gli studi professionali. Giurisprudenza è molto gettonata proprio perché gli sbocchi professionali sono tanti e vari.
In bocca al lupo!
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Laurea triennale in filosofia?
Da studente di giurisprudenza a Bologna al quinto anno, mi sento di poterti consigliare qualcosa.
Innanzitutto, tutto quello che sai del diritto puoi cancellarlo: di Diritto inizierai a capire qualcosa dal terzo anno, non prima. E dal quinto unisci i cocci (sia delle materie, sia del tuo cervello in frantumi! ).
Del primo anno, a me sono piaciute Filosofia del diritto, Diritto costituzionale e Storia del diritto medioevale e moderno. Ah, economia politica. Ho ODIATO Diritto privato e piaciucchiato istituzioni di diritto romano.
Comunque, il tutto per dirti che, oltre alla estrema importanza di avere un prof bravo (ossia che sia chiaro, simpatico e sensato, giusto per trarre una triade di Logica e argomentazione giuridica, materia opzionale del quinto anno che sto seguendo), è necessario non fermarsi alle prime materie. Soprattutto perché non devi credere che giurisprudenza sia solo avvocato, magistrato o notaio. C'è un intero mondo di lavori: per esempio, io vorrei essere un funzionario dell'UE. Adoro il diritto internazionale, quindi probabilmente branca affari esteri. E mi piace economia politica, dunque branca affari esteri-rapporti commerciali macroeconomici. E poi, mi piace filosofia, retorica, logica, diritti fondamentali, pubblico comparato (le differenze tra Stati a livello pubblico). È il diritto ecclesiastico (rapporti Stati/confessioni religiose).
Se vedi, non ho citato diritto civile, penale e loro procedure. Eppure mi manca solo procedura penale, che sto preparando. Eppure, rispettivamente, ho 29, 28 e 30, nei tomoni che ti ho detto. Il fatto è che, sì, giurisprudenza non è solo una materia umanistica, ma è una scienza. Un po' come Latino al liceo: non è libera interpretazione. Non solo: è, a tutti gli effetti, una scienza (e per questo, ringrazio profondamente la professoressa di italiano del liceo, a cui devo moltissimo).
Questo per dirti che decidere nei primi due mesi non è possibile. E che spesso le proprie passioni possono essere coltivate in diversi ambiti.
Per la tesi: sei al primo anno, pensa dagli esami non sai quante volte ho cambiato idea! E, pur avendo chiesto la tesi in diritto UE, ho i dubbi per Logica. Sai perché? Perché è la mia indole: sono un infido filosofo-speculativo-logico-kantiano-popperiano-nietzschesiano-aristotelico.
Insomma, calma e gesso, soprattutto prima degli esami: io per 2 anni ho avuto i nervi a mille. Più volte, i primi due anni, ho pensato di mollare perché ero stanchissimo. Eppure, sapevo che ce l'avrei fatta. Ecco, vedila così: c'è la puoi fare! ma se non dovesse minimamente convincerti giurisprudenza, fai Filosofia e non ti voltare indietro. Proprio ieri a lezione è saltata fuori la frase: aver dubbio è segno di intelligenza; cambiare idea con il vento, è segno di stupidità. Medita su quello che ti piace, non su quello che è "meglio". E, per il lavoro, non esiste solo l'Italia: il mondo è grande e bello e DEVI sentirti figlio del mondo!
Innanzitutto, tutto quello che sai del diritto puoi cancellarlo: di Diritto inizierai a capire qualcosa dal terzo anno, non prima. E dal quinto unisci i cocci (sia delle materie, sia del tuo cervello in frantumi! ).
Del primo anno, a me sono piaciute Filosofia del diritto, Diritto costituzionale e Storia del diritto medioevale e moderno. Ah, economia politica. Ho ODIATO Diritto privato e piaciucchiato istituzioni di diritto romano.
Comunque, il tutto per dirti che, oltre alla estrema importanza di avere un prof bravo (ossia che sia chiaro, simpatico e sensato, giusto per trarre una triade di Logica e argomentazione giuridica, materia opzionale del quinto anno che sto seguendo), è necessario non fermarsi alle prime materie. Soprattutto perché non devi credere che giurisprudenza sia solo avvocato, magistrato o notaio. C'è un intero mondo di lavori: per esempio, io vorrei essere un funzionario dell'UE. Adoro il diritto internazionale, quindi probabilmente branca affari esteri. E mi piace economia politica, dunque branca affari esteri-rapporti commerciali macroeconomici. E poi, mi piace filosofia, retorica, logica, diritti fondamentali, pubblico comparato (le differenze tra Stati a livello pubblico). È il diritto ecclesiastico (rapporti Stati/confessioni religiose).
Se vedi, non ho citato diritto civile, penale e loro procedure. Eppure mi manca solo procedura penale, che sto preparando. Eppure, rispettivamente, ho 29, 28 e 30, nei tomoni che ti ho detto. Il fatto è che, sì, giurisprudenza non è solo una materia umanistica, ma è una scienza. Un po' come Latino al liceo: non è libera interpretazione. Non solo: è, a tutti gli effetti, una scienza (e per questo, ringrazio profondamente la professoressa di italiano del liceo, a cui devo moltissimo).
Questo per dirti che decidere nei primi due mesi non è possibile. E che spesso le proprie passioni possono essere coltivate in diversi ambiti.
Per la tesi: sei al primo anno, pensa dagli esami non sai quante volte ho cambiato idea! E, pur avendo chiesto la tesi in diritto UE, ho i dubbi per Logica. Sai perché? Perché è la mia indole: sono un infido filosofo-speculativo-logico-kantiano-popperiano-nietzschesiano-aristotelico.
Insomma, calma e gesso, soprattutto prima degli esami: io per 2 anni ho avuto i nervi a mille. Più volte, i primi due anni, ho pensato di mollare perché ero stanchissimo. Eppure, sapevo che ce l'avrei fatta. Ecco, vedila così: c'è la puoi fare! ma se non dovesse minimamente convincerti giurisprudenza, fai Filosofia e non ti voltare indietro. Proprio ieri a lezione è saltata fuori la frase: aver dubbio è segno di intelligenza; cambiare idea con il vento, è segno di stupidità. Medita su quello che ti piace, non su quello che è "meglio". E, per il lavoro, non esiste solo l'Italia: il mondo è grande e bello e DEVI sentirti figlio del mondo!
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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Io sono laureata in Psicologia Clinica, quindi una disciplina a cavallo tra l'umanistico e lo scientifico. Attualmente sono tirocinante, non so come sarà il futuro ma non lo vedo proprio roseo. Il corso di laurea l'ho scelto perché mi interessava e tutto sommato non mi sono mai pentita, in fondo purtroppo neppure i miei coetanei laureati in molte altre facoltà diverse lavorano (o comunque fanno lavori totalmente diversi rispetto alle loro materie di studio). Forse il mio titolo non è spendibile, ma quello che ho imparato studiando con passione ha fatto di me la donna che sono, e quindi penso proprio che questo "errore" tornando indietro lo rifarei.
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Ciao,
io sono laureato in filosofia ed è una delle poche cose sagge che penso di aver fatto nella vita.
Non mi sento tuttavia di dirti, a cuor leggero, "fallo anche tu!", perché il problema del lavoro non è affatto secondario. Mi sento però di suggerirti di scegliere, prima che sia troppo tardi, un corso di laurea che anzitutto ti piaccia, perché pensare di resistere anni a studiare cose verso cui non si nutre interesse è utopia e, probabilmente, tempo buttato.
io sono laureato in filosofia ed è una delle poche cose sagge che penso di aver fatto nella vita.
Non mi sento tuttavia di dirti, a cuor leggero, "fallo anche tu!", perché il problema del lavoro non è affatto secondario. Mi sento però di suggerirti di scegliere, prima che sia troppo tardi, un corso di laurea che anzitutto ti piaccia, perché pensare di resistere anni a studiare cose verso cui non si nutre interesse è utopia e, probabilmente, tempo buttato.
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OTplayer77 ha scritto:Io sono un docente universitario, per la precisione un matematico.
Io invece sono uno studente di Fisica all' università Bicocca di Milano e ho molta paura di voi matematici
... Secondo te è normale non capire nulla quando si iniziano corsi come questi? Ehehehe... siamo in parecchi in queste condizioni
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Giuseppe
Forse ...se prima di dare in pasto agli studenti il teorema di Bolzano Weierstrass, si spendessero due parole su cos'è la matematica (personalmente la considero una dottrina filosofica affascinte) questa apparirebbe meno incomprensibile, altrimenti il citato teorema sarà sempre confuso con il progetto di una superstrada che colleghi Bolzano con la non meglio identificata cittadina austrieca Weirstrass.
Fine OT
Caro Andrea
Personalmente ho scoperto (tardi) che l’università non insegna un mestiere, ma dà la cultura minima necessaria per impararne uno. Non a caso quando si inizia un lavoro si fa sempre un periodo di tirocinio, anche nella pubblica amministrazione.
Per il resto credo che Simone abbia sintetizzato bene quello che succede quando si è studenti, ovvero è facile lasciarsi prendere da affascinanti infatuazioni , però bisogna saperle analizzare e confrontarle con quello che si vuole studiare. Non è facile sapere quello che si vuole, ma almeno provare ad avere un obiettivo preposto.
Poniti un problema per volta, per il lavoro ne riparliamo tra qualche anno.
PS
Per gli esami ricorda che non sono pareti inesplorate da scalare, per mantenere una metafora alpinistica, ma semplici sentieri di montagna, più o meno ripidi ma che qualcuno ha già percorso e preparato per noi affinché non si facciano salti nel vuoto.
Per tutto il resto in bocca al lupo