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Skrip killer

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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Papo56
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Messaggio da Papo56 »

Desideroso di provare un inchiostro nuovo ed essendo totalmente ignorante in materia, ho chiesto consigli agli amici del forum. Come da tradizione, mi sono arrivati tanti calorosi consigli, tutti molto interessanti.
Alla fine mi sono orientato su tre inchiostri: 1) Diamine Jet Black, 2) Noodler's Heart of Darkness, 3) Sheaffer Skrip.
Mosso da garrulo entusiasmo mi sono recato presso il negozio nel quale mi servo da anni. Per inciso, è uno dei pochi negozi specializzati superstiti, abito in un piccolo centro, Torino. Il proprietario è una persona di grande esperienza, abilissimo nella riparazione delle penne, molto cordiale e disponibile.
Gli inchiostri Diamine li teneva un tempo, ma poi li ha abbandonati, essendo inchiostri prevalentemente per calligrafia; mi ha consigliato di provare a cercarli da citazione commerciale non consentita.
Di Noodler's non conosceva neppure l'esistenza; beh, ci sta, mica si può essere tuttologi.
Skrip c'è, è un inchiostro bellissimo, ma..... essendo molto acido, con alcune penne dà seri problemi. Ad esempio, non è assolutamente da usare sulle Montblanc, riesce a discruggerle in breve tempo :twisted: .
Sulla base della vostra esperienza, confermate quanto mi è stato detto?
Fortunatamente non ho una Montblanc.
Alla fine mi ha consigliato Yama-guri Iroshizuku. Non lo conosco, ma mi sono fidato. L'involucro mi piace.
Secondo lui è uno dei migliori inchiostri al mondo. :ugeek:
... via... tutto il resto è già poesia
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Messaggio da Crononauta »

Sullo Skrip non dico niente, mai sentito. Ma di certo gli Iroshizuku sono inchiostri - se non i migliori al mondo - almeno tra i migliori al mondo, quindi su quello non ti ha detto una cosa sbagliata.
Qui sul forum, nella sezione "inchiostri", puoi trovare diverse recensioni di quella serie di inchiostri, il cui unico difetto è... il prezzo! :?
Ultima modifica di Crononauta il mercoledì 6 novembre 2013, 16:54, modificato 1 volta in totale.
Massimo Bacilieri
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Messaggio da Irishtales »

Carissimo, come ti accennavo mi ha molto sorpresa la serie di informazioni che ti ha dato il negoziante. Diamine è una marca che qualsiasi appassionato di stilografiche conosce; che poi un negoziante scelga di non trattare più una marca è un altro discorso, ma da qui a dare informazioni parziali, beh.... :roll:
Da tempo ormai utilizzo quotidianamente almeno 3-4 inchiostri della Casa sulle mie stilo, in tutto ne ho ampiamente testati una ventina del centinaio di tonalità prodotte - fra cui alcuni neri - appositamente formulati per le stilografiche. Vero è che Diamine produce anche una ristretta gamma di inchiostri per calligrafia, che sono però assolutamente sconsigliabili per le stilografiche, e quindi nemmeno da nominare a chi cerca un inchiostro adatto alle stilo.
Peraltro i Diamine stilografici, per la mia esperienza diretta, risultano pressoché inutilizzabili con pennini ad intinzione, proprio perché appositamente studiati per le stilo e molto fluidi. Se vai sul sito della Diamine potrai scoprire sia la gamma dei calligrafici, che la vastissima selezione di inchiostri stilografici, famosi e diffusi in tutto il mondo. Sono economici e innocui (ne ho solo uno che mi intasa le penne, ma si scioglie facilmente in acqua senza nessun danno alla stilografica) e i colori sono uno più bello dell'altro.
Dello Sheaffer Skrip posso solo dire che lo uso da molto tempo - il nero e anche il marrone, di un tono ai miei occhi, bellissimo - e non ho mai avuto problemi su nessuna penna. Ma non possiedo Montblanc, e non so se qualcuno ha mai avuto problemi a causa della presunta acidità dell'inchiostro (però probabilmente il progetto che Michele sta portando avanti, potrà essere più esaustivo proprio riguardo all'acidità dei composti).
viewtopic.php?f=9&t=5637
In conclusione, credo che tu abbia fatto comunque la cosa migliore, scegliendo l'inchiostro che più ti ha colpito. Ti rinnovo quindi l'invito a recensirlo...ma al contempo, se posso darti un piccolo consiglio, sperimenta! Prova! Non esiste un inchiostro migliore o peggiore in assoluto, la resa ottimale nella scrittura dipende dal feeling fra alimentatore\pennino e inchiostro, e ancora, dal tipo di carta su cui tutto deve tradursi in parole.
Se non fosse così sarei rimasta al mio primo inchiostro, Pelikan 4001 (che mi ha risolto molti problemi suI pennini dilaganti) ma non avrei scoperto i mille altri colori, sfumature, feeling di scrittura, shadind, fluidità, scorrevolezza, che solo grazie ad un pizzico di curiosità, alla fine, ho potuto apprezzare...
Buona scrittura ;)
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Daniela
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Messaggio da A Casirati »

Sto utilizzando lo Sheaffer Skrip nero su diverse stilografiche (per scelta, non possiedo Montblanc), senza alcun problema. Lo trovo un inchiostro ottimo.
Alberto Casirati
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Messaggio da Monet63 »

Papo56 ha scritto: Skrip c'è, è un inchiostro bellissimo, ma..... essendo molto acido, con alcune penne dà seri problemi. Ad esempio, non è assolutamente da usare sulle Montblanc, riesce a discruggerle in breve tempo :twisted: .
Sulla base della vostra esperienza, confermate quanto mi è stato detto?
I dati teorici e pratici in mio possesso sono contrastanti.
Un discorso del genere - sull'acidità dello Skrip black - me l'ha fatto anche il mio negoziante di fiducia, oltretutto andando contro i propri interessi. Testualmente mi ha detto: "se vuole io non ho problemi a venderglielo, ma tenga presente che si tratta di un nero piuttosto aggressivo, che in alcune penne non Sheaffer può creare seri problemi. Se ha già una Sheaffer lo utilizzi su quella, o ne acquisti una in qualsiasi negozio, anche on-line. (lui non vende più penne stilografiche Sheaffer n.d.r.) In caso contrario, meglio rivolgersi al Pelikan 4001 che, pur essendo molto denso, non crea danni che non possano essere risolti con una bella lavata in acqua di rubinetto a temperatura ambiente, meglio se demineralizzata perché a Parma l'acqua è eccessivamente dura. Oppure, se non lo conosce ancora, il fluidissimo Aurora black."
L'Aurora lo uso già regolarmente, il 4001 brilliant black lo conosco già e ne ho una boccetta; quindi ho comunque acquistato lo Skrip black di Sheaffer. Allora il negoziante mi ha chiesto: "le dà fastidio se le annoto qualcosa sull'etichetta?" Al mio "nessun problema" ha scritto: "inchiostro acido, usare solo con penne Sheaffer".
Poi, però, dato che sono un testone ed ho bisogno di riscontri pratici, l'ho voluto provare su un paio di penne economiche: una scolastica Schneider Inx Sportive ed una cinese Jinhao. Finora non ho riscontrato nessun problema, anzi... il flusso è costante (più abbondante nella cinese), non secca facilmente nell'alimentatore, il pennino scorre benissimo, la tonalità e l'intensità sono di mio totale gradimento. E' un inchiostro che conosco poco (per ora...), ma al momento mi piace quanto l'Aurora Black (del quale sono perdutamente innamorato).
Secondo voi, è possibile che il mio negoziante, vendendo anche Montblanc, abbia ricevuto delle lamentele sull'accoppiata?
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da maxpop 55 »

Potrebbe essere, se così fosse vuol dire che le MB attuali sono di materiale che si rovina solo guardandolo.
La MB attuale da ciò che sto sentendo in giro mi sta molto deludendo, eppure ho sempre apprezzato questa marca di cui ho più penne, la cosa mi sconforta e non poco.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da ArchMelandri »

Secondo quel che leggo qui, il vecchio skrip era addirittura basico. Ora, visto che spesso si lavano le penne con acqua saponata, non mi sembra che questo pH possa essere pericoloso. Però:
1) magari il nuovo è diverso, anche se a molti sembra lo stesso;
2) magari è pericoloso per altri motivi: avevo letto che alcuni avevano avuto l'alimentatore Lamy - in ebanite - "fuso" dal Baystate Blue Noodler's, che dovrebbe essere neutro.
Chiedo lumi agli esperti di chimica del forum.
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Messaggio da FryOne »

Monet63 ha scritto:
Papo56 ha scritto: I dati teorici e pratici in mio possesso sono contrastanti.
Un discorso del genere - sull'acidità dello Skrip black - me l'ha fatto anche il mio negoziante di fiducia, oltretutto andando contro i propri interessi. Testualmente mi ha detto: "se vuole io non ho problemi a venderglielo, ma tenga presente che si tratta di un nero piuttosto aggressivo, che in alcune penne non Sheaffer può creare seri problemi. Se ha già una Sheaffer lo utilizzi su quella, o ne acquisti una in qualsiasi negozio, anche on-line. (lui non vende più penne stilografiche Sheaffer n.d.r.) In caso contrario, meglio rivolgersi al Pelikan 4001 che, pur essendo molto denso, non crea danni che non possano essere risolti con una bella lavata in acqua di rubinetto a temperatura ambiente, meglio se demineralizzata perché a Parma l'acqua è eccessivamente dura. Oppure, se non lo conosce ancora, il fluidissimo Aurora black."
L'Aurora lo uso già regolarmente, il 4001 brilliant black lo conosco già e ne ho una boccetta; quindi ho comunque acquistato lo Skrip black di Sheaffer. Allora il negoziante mi ha chiesto: "le dà fastidio se le annoto qualcosa sull'etichetta?" Al mio "nessun problema" ha scritto: "inchiostro acido, usare solo con penne Sheaffer".
Poi, però, dato che sono un testone ed ho bisogno di riscontri pratici, l'ho voluto provare su un paio di penne economiche: una scolastica Schneider Inx Sportive ed una cinese Jinhao. Finora non ho riscontrato nessun problema, anzi... il flusso è costante (più abbondante nella cinese), non secca facilmente nell'alimentatore, il pennino scorre benissimo, la tonalità e l'intensità sono di mio totale gradimento. E' un inchiostro che conosco poco (per ora...), ma al momento mi piace quanto l'Aurora Black (del quale sono perdutamente innamorato).
Secondo voi, è possibile che il mio negoziante, vendendo anche Montblanc, abbia ricevuto delle lamentele sull'accoppiata?
Posso chiederti se trovi lo Skrip più nero e saturo dell'Aurora?
Rosario
A differenza di quanto accade per il collezionista di orologi - o di automobili, di donne... -, di un collezionista di penne si potrà sempre dire che ha troppe penne per poche idee. (R.G.)
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Messaggio da lolnarcan »

Non lo è, il test della safari rivela uno skrip meno saturo. Io li odio gli skrip, ne ho provati 3 e mi basta. Il blue black diventa illeggibile, il nero mi ha macchiato di rosso il converter ed il turchese è il peggiore: lavando il cappuccio della skyline trovo ancora tracce di turchese, sebbene non lousi da più di otto mesi ed è stata pulita più e più volte!

Se non vi volete inoltrare in noodler's o inchiostri nanopigmentati, i soli neri degni di questo nome sono Herbin ed Aurora. Punto. Non c'è proprio competizione, gli altri sono solo mediocri, anche il nero iroshizuku che è tanto costoso.
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Messaggio da Monet63 »

FryOne ha scritto: Posso chiederti se trovi lo Skrip più nero e saturo dell'Aurora?
Uso i due inchiostri su penne diverse, e quindi non sono in grado di esprimere un parere valido. A me sembra più nero e pieno l'Aurora Black, ma lo uso in un'Aurora Talentum con pennino M dal flusso abbondante, mentre sulla Schneider caricara a Skrip il flusso è minore ed il pennino mi sembra un MF.
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Messaggio da Papo56 »

Scusatemi per la citazione commerciale, non era mia intenzione contravvenire alle regole del forum. Ho citato il nome di quel negozio, nel quale peraltro non sono mai entrato, pensando che qualcuno di Torino lo frequenti e magari sappia quali marche d'inchiostro sono vendute.

Confortato dalle qualificate testimonianze circa l'innocuità dello Skrip, lo proverò. A me Sheaffer piace molto come casa, così come mi piace il suo inchiostro Blue/black in cartuccia, che sto usando sulla mia stilografica.

OT
Nanopigmentati, significa che utilizzano nanotecnologie?

II OT
È un mondo strano quello degli inchiostri. Ci sono inchiostri molto apprezzati, come il Pelikan 4001 (anche a me piace molto), che sono economici, mentre altri più costosi sono ritenuti qualitativamente mediocri. Nei whisky, ad esempio, non è così, un Chivas Regal sarà anche buono, ma un single malt torbato di 10 anni, che costa due o tre volte tanto, è tutto un alto pianeta.
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Messaggio da FryOne »

Papo56 ha scritto:È un mondo strano quello degli inchiostri. Ci sono inchiostri molto apprezzati, come il Pelikan 4001 (anche a me piace molto), che sono economici, mentre altri più costosi sono ritenuti qualitativamente mediocri. Nei whisky, ad esempio, non è così, un Chivas Regal sarà anche buono, ma un single malt torbato di 10 anni, che costa due o tre volte tanto, è tutto un alto pianeta.
Molte di queste stranezze si dissolvono se solo si tiene conto dell'uso che di questo o quell'inchiostro (in questa o in quella penna) si vuole fare. Il che vale anche per il whisky: conosco gente che, anche quello buono, lo maledice almeno una/due volte la settimana... :lol:
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Messaggio da Irishtales »

Papo56 ha scritto:Ho citato il nome di quel negozio, nel quale peraltro non sono mai entrato, pensando che qualcuno di Torino lo frequenti e magari sappia quali marche d'inchiostro sono vendute.
Tutto ciò è possibile nella sezione apposita, Consigli ed esperienze per gli acquisti ;)

Ciò che scrive Rosario è vero. Ad esempio, benché ne faccia largo uso, non amo la caratteristica "lavabilità" tipica di molti inchiostri che invece è una qualità fondamentale per chi ne fa un uso scolastico.

Ciò che mi lascia molto perplessa, alla luce dell'elenco con i Ph dei vari inchiostri, è il fatto che si sconsigli un inchiostro con penne di una certa marca, perché troppo acido. Fin qui tutto bene, ci può stare senz'altro. La perplessità nasce dalla comparazione del Ph dell'inchiostro "sconsigliato perché troppo acido" che risulta essere, almeno nella formulazione prodotta fino a qualche anno fa, il più basico di tutti...mentre fra i più acidi in assoluto ci sono gli inchiostri della stessa casa produttrice delle penne :shock:
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Messaggio da Monet63 »

Irishtales ha scritto:La perplessità nasce dalla comparazione del Ph dell'inchiostro "sconsigliato perché troppo acido" che risulta essere, almeno nella formulazione prodotta fino a qualche anno fa, il più basico di tutti...mentre fra i più acidi in assoluto ci sono gli inchiostri della stessa casa produttrice delle penne :shock:
Da ragazzo ho lavorato un paio d'anni come tecnico di camera oscura. In quel periodo ricordo che moltissimi fotografi, anche piuttosto esperti, utilizzavano termini errati per indicare i bagni di trattamento. Così, ad esempio, l'insieme dei bagni composto dal bagno di sviluppo (alcalino), dallo stop (teoricamente a ph leggermente acido) e dal fissagio (acido), veniva chiamato genericamente "gli acidi". L'azione corrosiva è spesso erroneamente attribuita alle sole sostanze acide; se mi procuro un'ustione con idrossido di sodio in soluzione (soda caustica), molta gente inconsapevole può credere che esso sia acido, invece che basico.
Potrei sbagliare, ma credo che il nocciolo del malinteso sia tutto lì.
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Messaggio da Irishtales »

Credo che il malinteso derivi dalla disinformazione del negoziante, vittima evidentemente di un pregiudizio sugli inchiostri Skrip, derivane dalla effettiva acidità dell'inchiostro Sheaffer prodotto per le penne ad intinzione agli inizi del secolo scorso, che nulla ha però a che vedere con la formulazione dell'inchiostro stilografico della Casa, sia quello vecchio, che il nuovo prodotto in Slovenia. A svelare l'arcano una autorevole fonte, Richard Conner, che nel suo sito spiega in un passaggio cruciale, l'origine del pregiudizio e della notizia infondata sullo Sheaffer attuale:

"The Successor to Ink"

The 1920s were a busy period at Fort Madison. Along with the new Lifetime and Radite pens, Sheaffer developed its own aniline based "writing fluid," which it sold as "Skrip, the successor to ink." It could be that Sheaffer wanted to banish the bad reputation of early acidic ink formulations (which were never intended for use in fountain pens), or it could be that they just wanted a new trademark and a captive market, but in any case they took great pains for many years to avoid using the term "ink" in connection with Skrip.


L'avvincente articolo per esteso si trova a questa pagina sulla storia della produzione Sheaffer; a metà pagina racconta la storia degli inchiostri:
http://www.rickconner.net/penspotters/sheaffer.html
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