Salve a tutti,
Ecco a voi la mia prima, timida e incompleta recensione su un inchiostro.
In genere uso inchiostri tendenti al nero, ma il Diamine Eau de Nil ha scardinato i miei pregiudizi sui colori chiari. Mi ha conquistato infondendomi un forte senso di serenità!
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Resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento e integrazione.
Il montaggio della bicicletta giapponese richiede una grande pace mentale.
R. M. Pirsig
Complimenti per la timida, ma di certo interessante recensione!
Non sapevo che questo Diamine avesse una buona resistenza all'acqua.. suggerisco di stilare un elenco, prima o poi, con l'indicazione dei Diamine maggiormente dotati di tale caratteristica (non essendo di certo la regola per la bella ditta inglese).
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
Una domanda però: sei tu che scrivi con caratteri microscopici, e così il tratto EF sembra molto grosso in proporzione, oppure quell'EF Lamy in realtà è molto largo e "vale" quanto un M normale?!
Mi sembra un tratto troppo grosso per essere un EF!
Massimo Bacilieri Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
Grazie per i complimenti.
Sulla resistenza dell'inchiostro al lavaggio posso dirvi che l'esito della prova ha sorpreso anche me. Sottoporrò a stress maggiori l'Eau de Nil e, in più, lo testerò su altri tipi di carta. Vi sottoporrò i risultati ed, insieme, fugheremo i dubbi rimasti.
Non ho una grande esperienza con gli inchiostri Diamine: uso costantemente il Green Black, alle volte faccio note sui miei appunti col Wild Strawberry e per un breve periodo ho utilizzato anche il Majestic Blue. E' nota la cattiva fama del Majestic Blue a proposito di asciugatura e lavabilità. Proprio l'assente resistenza all'acqua del Majestic Blue e qualche piccolo incidente legato a tale caratteristica hanno frenato la mia curiosità nei confronti di altri inchiostri di questo produttore, ma credo di aver fatto bene a r dare una seconda occasione alla casa. Se i prossimi test dovessero andare come i precedenti questo inchiostro entrerà a pieno merito nella cerchia dei "papabili" per l'uso quotidiano.
p.s.: (O.T.)
Non ho trovato indicazioni sul forum di eventuali modalità standardizzate per l'esecuzione dei test. Posso chiedervi come eseguite la prova di resistenza all'acqua? Io, nel primo test, dopo l'asciugatura dell'inchiostro, ho strofinato un pennello bagnato (tipo Waterbrush per acquerelli con serbatoio) per una decina di secondi sulla stringa campita. Nel secondo test ho lasciato agire una goccia d'acqua per circa 10/20 secondi. In entrambi i casi, trascorso il tempo indicato, ho tamponato con un tovagliolo di carta il foglio per ridurre l'arricciamento.
Se necessario, mi scuso per l' off-topic ed apro un nuovo argomento.
Cordiali saluti.
Il montaggio della bicicletta giapponese richiede una grande pace mentale.
R. M. Pirsig
Crononauta ha scritto:
Una domanda però: sei tu che scrivi con caratteri microscopici, e così il tratto EF sembra molto grosso in proporzione, oppure quell'EF Lamy in realtà è molto largo e "vale" quanto un M normale?!
Mi sembra un tratto troppo grosso per essere un EF!
Salve Crononauta,
Il tratto EF è molto spesso forse perchè questo è il pennino che subisce le mie angherie nelle sessioni di disegno. Credo che abbia risentito non poco dei miei maltrattamenti
In genere scrivo con caratteri piccoli, ma stavolta mi sono sforzato di garantirvi un margine discreto di leggibilità. Per fare le dovute proporzioni tra scrittura e dimensione del foglio, considera che l'area acquisita è di qualche centimetro più piccola di un A4 (19 x 26 cm).
Non credo che la larghezza del tratto sia da imputare a quest'inchiostro o a questa carta. Con altri inchiostri, con lo stesso pennino, sulla stessa carta non ho notato grandi differenze.
Cordiali saluti.
Il montaggio della bicicletta giapponese richiede una grande pace mentale.
R. M. Pirsig
Io uso la mia procedura che prevede sempre la stessa carta (Clairefontaine da 90grammi) lo stesso motivo (serie di linee verticali e orizzontali) e la stessa procedura (versare l'acqua sopra il giorno dopo avere scritto, contare fino a 5 e inclinare il foglio). Avendo testato in questo modo tutti i miei inchiostri, posso fare confronti.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Phormula ha scritto:
Io uso la mia procedura che prevede sempre la stessa carta (Clairefontaine da 90grammi) lo stesso motivo (serie di linee verticali e orizzontali) e la stessa procedura (versare l'acqua sopra il giorno dopo avere scritto, contare fino a 5 e inclinare il foglio). Avendo testato in questo modo tutti i miei inchiostri, posso fare confronti.
Grazie Phormula, Stavo prendendo spunto proprio dalle tue esaurienti e interessantissime recensioni. I riferimenti che mi hai appena fornito sulla tempistica adottata nei tuoi test arricchiscono e completano il quadro delle informazioni che stavo cercando.
Per rendere il test comparabile ad altre prove effettuate, quindi, nell'esecuzione della prossima prova di resistenza all'acqua su questo inchiostro seguirò la procedura adottata da Phormula. Ubi Maior minor scopiazza
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R. M. Pirsig
Complimenti per la recensione!
Una scoperta davvero davvero interessante.. Adoro questo colore e trovo tu abbia centrato l'accostamento con il "prezioso" Iroshizuku.. Ancor prima di leggere fino in fondo, ci avevo pensato anche io.. Bene, visto che ho lo tsuki-yo (stessa tonalità ma più scura) e mi piaceva molto anche il ku-jaku (che ovviamente non ho preso perché troppo simile), ora so quale inchiostro più "abbordabile" comprare!!
La resistenza all'acqua mi pare notevole per questo tipo di inchiostri.. Che altro dire: grazie della segnalazione, lo prenderò!
Come prima recensione mi pare ottima, ed il colore mi sembra molto interessante, almeno come me lo mostra il mio monitor. Spero di riuscire a vederlo anche "dal vivo" quanto prima.