Però un bel corsivo "stilografico" informale, da usare nelle situazioni più disparate, in modo disinvolto e pratico, con una penna da poter portare sempre con sé, sarebbe allettante...certo non è il caso della Ahab con pennini da intinzione installati. A parte che è davvero difficile da gestire, perché si scrive impugnando una stilo ma a toccare la carta è un pennino progettato per lavorare in maniera diversa, che quindi inciampa, impunta, spruzza, si piega e si spezza. Prende ruggine. Fa intasare le lamelle dell'alimentatore per vendetta, si imbizzarrisce come un cavallo selvaggio, difficile da domare. Tutto si traduce in un divertimento o peggio (qui entra in gioco la variabile carattere dell'utilizzatore) in un'arrabbiatura e le mani (solo quelle, se tutto va bene) macchiate di inchiostro.
I pennini studiati per il copperplate delle marche produttrici di penne per calligrafia, comunque mi incuriosiscono; proprio per quel corsivo informale che dicevo...proverò di certo un Osmiroid, se lo trovassi magari un Esterbrook, poi forse una penna indiana; ma la convinzione che non devo aspettarmi di poterci scrivere come con un Brause 361 è pressochè assoluta
