Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5

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Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

La Blue Jay è una bellissima penna che personalmente preferisco alla Dolcevita. "Purtroppo" però la Dolcevita ha un valore affettivo quindi col cavolo che la scambierei :mrgreen: Naturalmente sono certo che Barbara la pensi allo stesso modo anche se per ragioni forse differenti :)

Come va la Realo? Mi piacerebbe provarla. Io ho la Pro Gear a converter e mi chiedo come sia la versione a stantuffo.

E' stupido da dire ma... siamo off topic :mrgreen:
Fenice

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Messaggio da Fenice »

Raffaele non intendo certo fregarti la Dolcevita, ci mancherebbe altro.
Mi piacerebbe non tanto provarla, tenerla in mano e guardarla "dal vivo".
Non ho nessun problema a farti provare la Blue Jay e la Realo.

Ho 4 penne diversissime tra loro:
- Blue Jay (F): pennino molto rigido, impugnatura "ingombrante", che scrive divinamente; non adatta a lunghe sessioni di scrittura;
- Realo (F): pennino che sembra uno spillo, potrebbe scrivere all'interno della carta millimetrata; praticamente "una Ferrari" nell'ambito pennistico; la uso poco perché se scrivo "tanto" e "troppo veloce" ho paura di rovinare il pennino, ma comunque la uso!
- Aurora 88 (F): pennino che sembra una lancia, un tratto F abbastanza abbondante, impugnatura supercomoda; usarla è come ... quando torni a casa dal lavoro, ti rilassi e metti le ciabatte, ecco, l'Aurora 88 è comoda, confortevole, "sa di casa", come le ciabatte;
- Sapporo (F): la mia prima penna "seria", è la mia "cavia" degli inchiostri, ci butto dentro di tutto, tanto so che lei scriverà sempre. Oltre ad essere la mia prima penna con il pennino in oro, è la prima penna stilografica che ho usato ad un esame.

(La Delta Anni 70 la considero persa, la usa Leo).

Poi ho una "strana" Montegrappa, con pennino in acciaio che mi è stata regalata da un amico fraterno.
Quella è la penna che mi porto sempre dietro al lavoro (insieme alla VAC 700 che mi ha regolato Phormula).
Scrive benissimo, è comodissima ed il pennino è un po' molleggiato.

Sono penne talmente diverse tra loro che non le puoi mettere a paragone.
Quando avremo occasione di incontrarci, te le faccio provare.
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Macchè Barbara! Non ho certo pensato che volessi fregarmi la Dolcevita :mrgreen: Rispondevo al messaggio di Luca!
La mia Dolcevita te la faccio provare volentieri! Da Marco ho avuto modo di ammirare anche la Blue Jay e posso dirti che, malgrado la forma sia similare, le due penne comunicano emozioni diversa. La Dolcevita è una penna complessa che spesso piace al primo colpo o non piace del tutto. Io personalmente non l'ho apprezzata fin da subito ma col tempo ho iniziato ad amarla, superando il mio amore per l' austerità dei colori scuri e del mio eccessivo classicismo. La Dolcevita è un penna imponente e autoritaria per via del fattore forma, della grandezza e di alcuni dettagli come la decorazione che richiama l' epoca romana e la clip con rotellina. E' una penna che ricorda una vintage e comunica severità a differenza di tante altre moderne, slanciate e dal design giovanile. Quel che la rende una penna unica e difficile da apprezzare per certi versi, è il colore arancione sprezzante e il contrasto di colori nero/arancione che può essere difficile da accettare per chi è abituato alla Pelikan M205 nera o ad una Sailor Pro Gear.
Non sono comunque geloso delle mie penne e sono felicissimo di mostrartela e fartela provare. Sono tranquillo perchè chiunque di questo forum la provi, sa come si impugna una stilografica. Purtroppo è successo in passato che le mie penne venissero prese in mano e impugnate come delle semplici bic o roller(con esiti disastrosi) o da persone disattente che non prestavano attenzione al fatto che avessero anelli sulla mano destra, perfettamente in grado di segnare una resina nera.
Fortunatamente ho limitato i danni alla sola M205 e sono riuscito a riallineare il pennino della Twsbi Diamond, reduce di una caduta di pochi centimetri(non causata da me ovviamente :mrgreen: )

Come già proposto in passato, ci si può incontrare visto che si è geograficamente vicini se non che, temo proprio che non mi sposterò da casa fino ad inizio novembre in quanto inguaiato con la salute :mrgreen:

Stammi bene!
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Io le ho entrambe, e le consideo alla stregua di due automobili che hanno la stessa base meccanica (motore, cambio e sospensioni), ma rivestita con carrozzerie diverse.
Infatti nella mia recensione della Blue Jay ho paragonato il lavoro che ha fatto Marco a quello che facevano i maestri carrozzieri italiani negli anni '50 e '60, quando prendevano la meccanica delle auto di tutti i giorni e la rivestivano di splendide carrozzerie fuoriserie.

Considero la Dolce Vita è una delle penne più belle che ci siano, e la versione a cartuccia/converter è anche perfetta dal punto di vista meccanico.
Esteticamente, sempre parlando di penne "di serie", trovo ancora più bella la Gallery, ma perchè a me piace il dripping come stile pittorico.
Quella a pistone ha qualche problema, almeno quella che ho io ha la tendenza a trafilare inchiostro dall'alimentatore quando la carica sta per esaurirsi e il sistema perde l'equilibrio tra capillarità e gravità.
Ergo, va caricata quando si vede che sta andando in riserva, senza aspettare che vada a secco. Deve essere un problema comune, perchè anche la Gallery lo manifesta.
In realtà è più una scocciatura che un problema, basta ricaricare prima che la penna vada a secco.
La versione a cartuccia/converter invece è semplicemente perfetta.

Tornando al discorso iniziale, la Dolce Vita è uno splendido esempio di design italiano. La mia riscuote sempre domande e sguardi di invidia quando la porto in giro per riunioni.
L'equilibrio tra la componente arancio vivace e quella nera dimostra come noi italiani in tema di design non abbiamo niente da invidiare a nessuno.

La Blue Jay invece ha un equilibrio di colori unico, che la rende una delle poche penne dai colori non classici che si possono usare in qualsiasi ambiente, anche quello business più serio.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Ciao Luca, d'accordo su tutta la linea!

Si, che io sappia, la Blue Jay e la Dolcevita sono perfettamente identiche e l' unico reale cambiamento è appunto il colore. Non ne ero assolutamente sicuro perciò non mi sono sbilanciato.
Io penso che Delta abbia ottime idee dal punto di vista del design ma sono anche sicuro che le loro penne possano piacere moltissimo come l' esatto contrario. Una cosa è certa: una Dolcevita non può lasciare indifferenti neppure i "non addetti a lavori", ovvero coloro che non scrivono con le stilografiche.
Io ho la Dolcevita a converter, ottima a mio parere. Il problema di cui parli potrebbe essere dovuto ad una cattiva compensazione da parte dell' alimentatore e quasi quasi ti consiglierei di rivolgerti all' assistenza Delta(ottima e veloce).
Se però mi dici che è un problema comune nella Dolcevita a pistone, non saprei cosa consigliarti. Potrebbe essere che l' alimentatore sia stato studiato per la versione a converter(che contiene meno inchiostro e ha equilibri fisici differenti) e non sia perfettamente funzionante sulla versione a pistone che richiederebbe un alimentatore differente.
Ipotesi... ma forse non troppo lontane dalla realtà.

A presto ;)
Fenice

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Messaggio da Fenice »

Raffaele, ma il colore della Dolcevita è esattamente come risulta dal tuo avatar?

Della Delta è "appena nata" quella dedicata a Cleopatra.
Il tappo è di un arancione meraviglioso, se tutto il fusto non fosse rovinato dalla silhouette di quella smorfiosa l'avrei comperata! :lol:
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Ciao Barbara! :)

No, il colore è molto diverso da quel che appare in foto. Le foto sminuiscono di parecchio la Dolcevita. Come potrei descriverti il colore? Immagina la superficie del sole... :mrgreen: e le macchie solari... la Dolcevita è di un arancione molto intenso "maculata" con zone di un arancione più chiaro e brillante; il colore non è omogeneo ma variegato e l' effetto "meraviglia" è assicurato nonchè la bellissima riflettenza sotto la luce diretta del sole o una normale luce elettrica. La resina arancione della Dolcevita la definirei quasi catarifragente. Il colore del fusto in foto non mi piaceva mi sono dovuto ricredere quando l'ho avuta in mano :)
A cosa ti riferisci con il termine "smorfiosa"? :lol: Immagino la decorazione in argento massiccio del cappuccio. Neppure a me piace, trovo che appesantisca troppo il design già di per se "regale", non saprei in che altro modo descrivertela.
Fenice

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Messaggio da Fenice »

Forse ti confondi con la neonata Aurora Roma che ha tutti i monumenti di Roma in argento sul tappo.

La Delta di Cleopatra ha il tappo arancione e il fusto con disegnata la Regina d'Egitto con una sua schiava (penna alquanto saffica a mio avviso).
Se la guardi bene Cleopatra ha una faccia da malmostosa e solo per quello utilizzeresti la penna per fare il lancio delle freccette.
Il tappo invece ha un colore arancione molto intenso e vivace, quasi fluo.
Ecco, ci salvo solo il tappo di quell'esemplare. :lol:
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Messaggio da Phormula »

Si, la Blue Jay, ma anche la Gallery e la Gallery Bluemoon è una Dolcevita con un design diverso.
Gli altri pezzi, non solo pennino e alimentatore, ma anche la vera, la clip e tutto il resto sono identici.
L'unica differenza è nel colore dei componenti in plastica (tappo, fusto, cilindro e impugnatura).

L'alimentatore e il pennino sono identici tra la versione a cartuccia e quella a pistone.
Secondo me la versione a pistone va in crisi quando l'inchiostro è molto fluido e il serbatoio è quasi vuoto.
Non che succeda sempre, a me sino ad ora è capitato 3-4 volte, anche se ormai ricarico senza lasciare che il serbatoio vada completamente a secco.
Se usi un inchiostro più denso, l'eventualità di trovarti l'ultima goccia di inchiostro tra le dita o sulla carta è più rara.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da Phormula »

Fenice ha scritto:Forse ti confondi con la neonata Aurora Roma che ha tutti i monumenti di Roma in argento sul tappo.

La Delta di Cleopatra ha il tappo arancione e il fusto con disegnata la Regina d'Egitto con una sua schiava (penna alquanto saffica a mio avviso).
Se la guardi bene Cleopatra ha una faccia da malmostosa e solo per quello utilizzeresti la penna per fare il lancio delle freccette.
Il tappo invece ha un colore arancione molto intenso e vivace, quasi fluo.
Ecco, ci salvo solo il tappo di quell'esemplare. :lol:
Puoi sempre comprarla e attaccare un pezzo di nastro adesivo da elettricisti sopra la faccia della regina...
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Fenice

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Messaggio da Fenice »

Capito Raffaele perché Lui (Phormula) ha 3 stellette e noi solo 2? :lol:
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

@Fenice

Non ho ben capito a quale modello ti riferisci purtroppo. Proverò a fare delle ricerche. Dell' Aurora Roma faccio a meno :mrgreen: Si, effettivamente la resina dell' Aurora e quella della Delta sono similari con l' unica differenza che la Delta è fortunatamente di un arancione più scuro, molto molto gradevole a vedersi.
Quando ne avremo occasione te la mostrerò di persona. Chissà che magari non ti salti in mente di comprartene una :lol: Purtroppo è difficile optare per un acquisto vedendo le sole immagini in rete e leggendo i pareri altrui. Alla fine ciò che ti arriverà a casa sarà sempre un po' diverso da ciò che ti aspettavi. Questo succede per le penne e per un milione di altre cose :)

@Phormula

Non conosco cosi' bene le Delta. Comunque il problema che racconti l'ho avuto anche io su altre penne, non per questo le considero "difettose". Bisognerebbe studiare un alimentatore perfetto per ogni singolo modello e, comunque vadano le cose, non sarà mai identico a quello progettato dalla casa. Nonostante siano prodotti industriali sono certo che ci siano sempre difetti micrometrici che possono rendere una penna migliore, anche se di pochissimo, rispetto ad un altra.
Le penne a serbatoio solitamente le ricarico prima che vadano a secchezza. Tutte quelle che ho testato erano suscettibili al difetto che racconti e credo sia una caratteristica comune a tutte le penne con serbatoio. Le pressioni in gioco, nonchè le quantità diverse d'inchiostro svolgono un ruolo cruciale nel flusso in uscita dalla penna. Per questa ragione considero i converter superiori sia a cartucce che serbatoi in quanto in grado di garantire i vantaggi di entrambi i sistemi.
Dopo quel che ti ho detto, continuo a pensare che le penne a serbatoio abbiano bisogno di una riprogettazione dell' alimentatore. Le Pelikan funzionano molto bene e questo io lo imputo al fatto che tutte le penne della casa, a parte quelle supereconomiche, sono a stantuffo e quindi i tedeschi abbiano studiato alimentatori adeguati a quel tipo di caricamento.

Adesso, dopo questa accozzaglia di banalità, ti saluto :mrgreen: Spero di non averti annoiato con cose trite e ritrite.
Ultima modifica di raffaele90 il mercoledì 16 ottobre 2013, 16:41, modificato 1 volta in totale.
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Fenice ha scritto:Capito Raffaele perché Lui (Phormula) ha 3 stellette e noi solo 2? :lol:
Phormula è un raccomandato! :mrgreen: :mrgreen:
raffaele90

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Messaggio da raffaele90 »

Scusa Barbara, oggi sono decisamente rinc... :lol:

Allora, la nuova Delta non mi piace. Si, Cleopatra è proprio orribile eheheheh... potrei definirla una pacchianata?
Comunque no, la resina della Dolcevita assomiglia a quella Aurora ma è più scura.
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Messaggio da Phormula »

raffaele90 ha scritto:
Fenice ha scritto:Capito Raffaele perché Lui (Phormula) ha 3 stellette e noi solo 2? :lol:
Phormula è un raccomandato! :mrgreen: :mrgreen:
No, me le sono conquistate sul campo, un messaggio dopo l'altro.
E a riprova del fatto che non sono un gran chiacchierone, pur essendo qui da una vita, ho solo 1400 messaggi all'attivo.
L'ultima promozione, da due a tre stelle, l'ho avuta quando ho passato i 1000 messaggi.

Secondo me la progettazione può fino ad un certo punto. Il volume di una cartuccia o di un converter è circa 0,7 ml. Quello di un serbatoio almeno il doppio.
Per quanto ben progettato, l'alimentatore di una penna a serbatoio si trova a lavorare in una gamma di condizioni molto diverse, a seconda della pressione esterna e del livello di inchiostro nel serbatoio.
La progettazione può aumentare l'intervallo di lavoro in condizioni, se non ideali, almeno accettabili, ma non riuscirà mai a risolvere del tutto il problema, a meno di non ridurre drasticamente la capacità del serbatoio, ma a quel punto viene meno il vantaggio della penna a pistone. Questo secondo me è il motivo per cui non si vedono in giro molte penne con caricamento a contagocce, che potresti metterci dentro abbastanza inchiostro da scrivere per un mese senza ricaricare. Per certi versi, potrebbe essere che la scelta di Twsbi di sottodimensionare leggermente gli alimentatori, sia proprio voluta, e faccia si che in questo modo non si abbiano perdite di inchiostro.
Infatti tutte le mie Twsbi e quelle dei miei amici non ci hanno mai dato problemi se portate a secco.
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