Più che riparazione é un recupero per il capelli....
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Più che riparazione é un recupero per il capelli....
Questa riparazione è stata un po’ più impegnativa, soprattutto per la ricerca di rottami donatori d’organi.
La penna è un’anonima faccettata direi anche ben fatta e con un bel pennino oro marchiato Stilnova; complessivamente si presentava discretamente, ma purtroppo aveva la clip spezzata e, sopratutto presentava inizi di cristallizzazione sia sulla parte terminale del codino che sul top del cappuccio. Sulla cristallizzazione della celluloide molto si è detto ed ancora non si sono capite le cause, io aggiungo solo che in questa penna le zone cristallizzate erano entrambe in prossimità di parti metalliche: la parte terminale della j bar per il codino e la parte interna della clip (entrambe estremamente ossidate e corrose all’inverosimile).
L’unico rimedio, ancorché temporaneo, poiché pare che una volta la cristallizzazione sia iniziata non v’è nulla che possa fermarla, è stato:
a) sbriciolare la celluloide cristallizzata sino ad arrivare ad un punto sano, sperando che il malanno fosse ancora localizzato;
b) armarsi di seghetto ed eliminare ancora qualche millimetro di celluloide sana (la prudenza non è mai troppa);
c) limare dei due pezzi così tagliati al fine di raggiungere una buona planeità;
d) inserire i pezzi di ricambio precedentemente individuati (ho scelto volutamente il colore nero ritenendo estremamente improbabile il ritrovamento di materiale della stessa tonalità e, soprattutto con le medesime venature) .
Fortunosamente il top del cappuccio già comprendeva anche la clip ad anellino e dopo un paziente lavoro di lima e carta abrasiva si è inserito abbastanza bene ad incastro, mentre per il blind cap è stato necessario ricorrere ad un pezzetto di tubicino di adeguate dimensioni in parte inserito nel corpo e parte nel cappuccetto.
e) eliminare parte del contro cappuccio, poiché il cappuccio è di fatto più corto
f) rifinire con carte abrasive, di grana via via più fine, al fine di eliminare possibili scalini ed omogeneizzare le parti trapiantate alla struttura della penna cercando di mantenerne una certa continuità stilistica,
g) lucidare a mano mediante micromesh o simili (vanno benissimo le limette per la lucidatura finale delle unghie) ed un poco di Tremillimetri.
Implicito il cambio di j bar e serbatoio in lattice.
Ah, niente shell lac per il serbatoio, ne utilizzo uno di dimensione leggermente inferiore e, se proprio voglio essere prudente lo lego con un po’ di filo da cucito.
Nelle foto il risultato
La penna è un’anonima faccettata direi anche ben fatta e con un bel pennino oro marchiato Stilnova; complessivamente si presentava discretamente, ma purtroppo aveva la clip spezzata e, sopratutto presentava inizi di cristallizzazione sia sulla parte terminale del codino che sul top del cappuccio. Sulla cristallizzazione della celluloide molto si è detto ed ancora non si sono capite le cause, io aggiungo solo che in questa penna le zone cristallizzate erano entrambe in prossimità di parti metalliche: la parte terminale della j bar per il codino e la parte interna della clip (entrambe estremamente ossidate e corrose all’inverosimile).
L’unico rimedio, ancorché temporaneo, poiché pare che una volta la cristallizzazione sia iniziata non v’è nulla che possa fermarla, è stato:
a) sbriciolare la celluloide cristallizzata sino ad arrivare ad un punto sano, sperando che il malanno fosse ancora localizzato;
b) armarsi di seghetto ed eliminare ancora qualche millimetro di celluloide sana (la prudenza non è mai troppa);
c) limare dei due pezzi così tagliati al fine di raggiungere una buona planeità;
d) inserire i pezzi di ricambio precedentemente individuati (ho scelto volutamente il colore nero ritenendo estremamente improbabile il ritrovamento di materiale della stessa tonalità e, soprattutto con le medesime venature) .
Fortunosamente il top del cappuccio già comprendeva anche la clip ad anellino e dopo un paziente lavoro di lima e carta abrasiva si è inserito abbastanza bene ad incastro, mentre per il blind cap è stato necessario ricorrere ad un pezzetto di tubicino di adeguate dimensioni in parte inserito nel corpo e parte nel cappuccetto.
e) eliminare parte del contro cappuccio, poiché il cappuccio è di fatto più corto
f) rifinire con carte abrasive, di grana via via più fine, al fine di eliminare possibili scalini ed omogeneizzare le parti trapiantate alla struttura della penna cercando di mantenerne una certa continuità stilistica,
g) lucidare a mano mediante micromesh o simili (vanno benissimo le limette per la lucidatura finale delle unghie) ed un poco di Tremillimetri.
Implicito il cambio di j bar e serbatoio in lattice.
Ah, niente shell lac per il serbatoio, ne utilizzo uno di dimensione leggermente inferiore e, se proprio voglio essere prudente lo lego con un po’ di filo da cucito.
Nelle foto il risultato
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Walter
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Più che riparazione é un recupero per il capelli....
Ti rinnovo i complimenti per il lavoro, che ha restituito alla penna la sua funzionalità ed anche un aspetto più che dignitoso. Bella penna; quell'anello fa molto Radius e simili.
Penso che l'innescarsi della cristallizzazione non dipenda tanto dalla presenza di parti metalliche (che comunque sono coinvolte nel fenomeno per la componente acida che si sprigiona) quanto dallo spessore della celluloide: le parti "piene" sembrano particolarmente soggette al fenomeno, come d'altra parte quelle trasparenti.
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Penso che l'innescarsi della cristallizzazione non dipenda tanto dalla presenza di parti metalliche (che comunque sono coinvolte nel fenomeno per la componente acida che si sprigiona) quanto dallo spessore della celluloide: le parti "piene" sembrano particolarmente soggette al fenomeno, come d'altra parte quelle trasparenti.
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PeppePipes ha scritto:Ti rinnovo i complimenti per il lavoro, che ha restituito alla penna la sua funzionalità ed anche un aspetto più che dignitoso. Bella penna; quell'anello fa molto Radius e simili.![]()
Penso che l'innescarsi della cristallizzazione non dipenda tanto dalla presenza di parti metalliche (che comunque sono coinvolte nel fenomeno per la componente acida che si sprigiona) quanto dallo spessore della celluloide: le parti "piene" sembrano particolarmente soggette al fenomeno, come d'altra parte quelle trasparenti.
Dai, metti qualcosa anche tu e facci piangere dalla commozione....
Noi abbiamo portato a casa rottame tanto da divertirci un po', ma tu?
ciao.
Walter
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Da quanto avevo letto in giro la cristallizzazione è dovuta alla gasificazione dei plasticizzanti contenuti nella celluloide (credo rilasci acido nitrico), che evaporando trasformano la celluloide in cristalli. Alcuni produttori utilizzavano celluloide particolarmente stagionata per cui la cristallizzazione è molto, ma molto più lenta, tant'è che al momento non ne abbiamo traccia (ad esempio è molto difficile trovare una Vacumatic o una Triumph con la celluloide cristallizzata).
Comunque come riparazione è molto, molto efficace.
Comunque come riparazione è molto, molto efficace.
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AeRoberto ha scritto:Da quanto avevo letto in giro la cristallizzazione è dovuta alla gasificazione dei plasticizzanti contenuti nella celluloide (credo rilasci acido nitrico), che evaporando trasformano la celluloide in cristalli. Alcuni produttori utilizzavano celluloide particolarmente stagionata per cui la cristallizzazione è molto, ma molto più lenta, tant'è che al momento non ne abbiamo traccia (ad esempio è molto difficile trovare una Vacumatic o una Triumph con la celluloide cristallizzata).
Comunque come riparazione è molto, molto efficace.
Le ipotesi, comunque, sono molto variegate e pare che nessuno abbia trovato la vera causa scatenante, qualcuno dice che sono più frequenti nei colori chiari (sarà anche causa dei coloranti e delle loro componenti?) assaperlo!!!!
Walter
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http://www.fountainpen.it/Materiali#Celluloide
Se avete voglia di leggere, in fondo alla pagina ci sono due riferimenti importanti sulla conservazione della celluloide.
Se avete altre fonti, segnalate che aggiungo.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Non ci crederai, ma.... nulla di nulla.wallygator ha scritto:PeppePipes ha scritto:Ti rinnovo i complimenti per il lavoro, che ha restituito alla penna la sua funzionalità ed anche un aspetto più che dignitoso. Bella penna; quell'anello fa molto Radius e simili.![]()
Penso che l'innescarsi della cristallizzazione non dipenda tanto dalla presenza di parti metalliche (che comunque sono coinvolte nel fenomeno per la componente acida che si sprigiona) quanto dallo spessore della celluloide: le parti "piene" sembrano particolarmente soggette al fenomeno, come d'altra parte quelle trasparenti.
Dai, metti qualcosa anche tu e facci piangere dalla commozione....
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ciao.
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Mi pare che nello stablire le cause ed i meccanismi del fenomeno della cristallizzazione della celluloide si sia tutto sommato abbastanza avanti. Siamo invece, purtroppo, pressochè all'anno zero nell'individuare rimedi per evitare o fermare questa specie di cancro. Sembra che frequenti lavaggi con detergenti neutri ed una buona aerazione rallentino il degrado e che il cambio di ambiente possa invece talvolta rivelarsi deleterio..... Mah!wallygator ha scritto:Le ipotesi, comunque, sono molto variegate e pare che nessuno abbia trovato la vera causa scatenante, qualcuno dice che sono più frequenti nei colori chiari (sarà anche causa dei coloranti e delle loro componenti?) assaperlo!!!!AeRoberto ha scritto:Da quanto avevo letto in giro la cristallizzazione è dovuta alla gasificazione dei plasticizzanti contenuti nella celluloide (credo rilasci acido nitrico), che evaporando trasformano la celluloide in cristalli. Alcuni produttori utilizzavano celluloide particolarmente stagionata per cui la cristallizzazione è molto, ma molto più lenta, tant'è che al momento non ne abbiamo traccia (ad esempio è molto difficile trovare una Vacumatic o una Triumph con la celluloide cristallizzata).
Comunque come riparazione è molto, molto efficace.
E' comunque una maledizione bella e buona: ricordo che anni addietro un amico aveva trovato una Aurora Optima marmorizzata verde, totalmente inusata. Era di una bellezza sconvolgente: il corpo trasparente era talmente chiaro da avere solo una lievissima nota di giallo paglierino. Purtroppo aveva una rete di fratture latenti che sembrava il parabrezza di un auto che ha preso una sassata. L'ha posata su una mensola insieme ad altre penne. Andandola a guardare qualche tempo dopo ha trovato al posto della sua Optima qualcosa che somigliava ad una manciata di sale grosso....
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Attenzione i riferimenti stanno in coda all'articolo, ed a breve li troverete solo nella pagina specifica sulla celluloide:Ottorino ha scritto:http://www.fountainpen.it/Materiali#Celluloide
Se avete voglia di leggere, in fondo alla pagina ci sono due riferimenti importanti sulla conservazione della celluloide.
Se avete altre fonti, segnalate che aggiungo.
http://www.fountainpen.it/Celluloide
Nella pagina dei materiali rimarrà solo il testo relativo alla celluloide, i riferimenti si vedranno solo nella pagina specifica della celluloide.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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e per aiutare chi non trova un termine:
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- wallygator
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Ragazzi, Il Peppe Pipes si é finalmente deciso ad entrare nella combriccola; tenetelo d'occhio: é un personaggio che, in quanto a riparazioni. merita, come pure meritano le sue penne......
p.s. Grazie Simone per la dritta.
Walter
p.s. Grazie Simone per la dritta.
Walter
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