Quanto mi piace, mi dico.
E’ rimasto qualcosa dalle vacanze, mi chiedo?
No, mi rispondo. Ma la quinta w.e. mi tenta.
Ok, lo richiamo. Dammela e non farti vedere più….
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Vi propongo una breve recensione.
Confezione: 8,0/10
Bella, ma mi manca la controscatola di cartone. La scatola è ovviamente a forma di libro (come tutte le WE) molto ben fatta e curata, libricino illustrativo celebrativo annesso. La stilo è incastrata nel suo pannetto morbido nero, stavolta, di forma tradizionale.
Estetica: 8,5,/10
Dedicata allo scrittore, medico e filosofo tedesco di metà ‘700, tra le altre opere, scrive nel 1800 scrive Maria Stuart, nel 1801 La pulzella d'Orléans, nel 1803 La sposa di Messina, nel 1804 il Guglielmo Tell, Schiller, con Goethe, è considerato la massima espressione di un nuovo e felice equilibrio poetico e spirituale dopo il ‘700, che diede vita al classicismo (detto anche “di Weimar”, città dove i due poeti operarono insieme), che è considerato a giusto titolo il periodo aureo della letteratura tedesca.
La penna, dedicata all’epoca storica, piuttosto che ai suoi scritti, , ha il cappuccio in ambra, materiale (con l’oro) che al tempo dello scrittore era il simbolo dei cambiamenti in corso della società dell’epoca. Il fusto della stilo è in resina nera, essenziale e sottile (quasi..) che dona equilibrio all’insieme. La Schiller è quella che gli americani definiscono “domed” cioè con il cappuccio che termina a forma di cupola, come le Montblanc ante-guerra. Il cappuccio ha una bella clip a forma di “cravatta”, già utilizzata per la Proust e la Poe, ancorata a 3 anellini sulla testa del cappuccio. Quest’ultima è ispirata alle serie 2-4-6 (e anche 20-25-etc.) con quella curiosa fine a forma di cupola zigrinata: più un richiamo estetico che elemento funzionale.
Il corpo penna presenta delle verette dorate, finemente cesellate, all’altezza del fondello; caricando la stilo d’inchiostro, ruotando il fondello, la veretta (all’apparenza unica) si sdoppia, si divide…questo particolare (credo presente solo su questa w.e.) mi piace molto ed è anche molto ben realizzato.
Il pennino, nel mio caso un F, dotato di foro di sfiato circolare, è in oro 18 K/750. Oltre alla scritta Montblanc è inciso "4810" e l’anno di produzione “2000”. Il tema dell’incisione è la balestra, noto strumento dell’epoca e protagonista di Guglielmo Tell. Come sempre sul pennino mi dilungo poco...è veramente molto bello, come sempre.
Dimensioni: 8,0
La stilo appare equilibrata, né corta né lunga. Il peso però mi ha lasciato perplesso: è molto più leggera di una normale W.E., dando contemporaneamente la sensazione di leggerezza nello scrivere, ma anche di fragilità. Per me è un punto a sfavore, per me che apprezzo il peso della M. Twain su tutto…Forse però è solo una mia sensazione, immagino, dopo avere abituato la mano ad altri pesi ben più grandi.
La stilo è evidentemente da utilizzare sempre, in ogni occasione, dall’annotazione alla scrittura di un tomo, sempre “decapped”, sia per ammirare lo splendido cappuccio mentre si scrive, sia per non coprire i due anelli alla fine del fusto.
Prime impressioni d’uso: 8,0
Ho provato la stilografica con il Montblanc Carlo Collodi, chè è nato per la sua w.e., ma che per colore ambrato è perfetto per la Schiller; il meccanismo di carica dell’inchiostro (a stantuffo, naturalmente) è morbido e preciso. Il gioco a vuoto del fondello è poco evidente. Ho provato, quindi, per alcuni scarabocchi, il pennino F: udite, udite, è (a mio avviso, ma non solo mio) un pò “stitico”, molto diverso da un F della stessa casa; non so se questo dipende dall’inchiostro o dal pennino (ipotesi preponderante), ma il risultato comunque mi soddisfa: in merito ai pennini MB la mia teoria è meglio deficere che abbundare!
Voto complessivo: 8,0
La F. Schiller è una penna molto semplice, per questo bella. La dicotomia tra un cappuccio ambrato (virante sull’rosso/arancio) molto particolare, con un fusto così semplice dona un bell’effetto, dando all’insieme una notevole armonia.
Come sempre vi posto solo alcune foto “di servizio” cioè, spero, utili alla comprensione di questa recensione. Per chi ha voglia di vedere la reale bellezza della penna, lo invito a ricercare le immagini in Rete.
Un cordiale saluto a tutti.