Era inteso in senso lato. Pirsig è più concentrato sulla strutturazione di un concetto filosofico che è alla base dell'Essere, che identifica nel concetto di
Qualità.
Ci parla con la ragione, è sulla logica che imposta ogni riflessione; ha un atteggiamento "scientifico".
Bach invece parla al cuore, parla di percezione sensibile e stati d'animo, racconta dei legami indissolubili ed inspiegabili che nascono fra individui che "si somigliano" perché appartenenti ad una stessa "famiglia" che trascende legami di sangue ma si basa su una comune sensibilità e profondità di pensiero. E' mistico in questo senso, profondamente "spirituale".
La Metafisica per Aristotele (la cui figura è centrale in Pirsig, assieme a Platone) è la scienza delle
cause prime. Il suo è un vero e proprio libro di filosofia; mi è piaciuto e ne ho assolutamente condiviso le teorie, ma mi ha lasciato un retrogusto amaro... la figura di Fedro, alla fine combattuto e vinto (superato) sul suo stesso piano - quello filosofico, appunto - e il rapporto quasi inesistente con il figlio, quella barriera di incomunicabilità, mi hanno lasciato comunque una sensazione stonata, una sensazione non bella. Bach è positivo, luminoso. E' una
medicina o meglio, un
elisir per lo spirito. Spirito inteso nel senso religioso di Anima. Se l'anima esiste, Bach riesce a muoverne le corde