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Un libro è per sempre...

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
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maxpen2012
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Messaggio da maxpen2012 »

Andrea_R ha scritto:Prometto di colmare al più presto la mia lacuna non appena finisco "10 piccoli indiani" :mrgreen:
Grazie per i magnifici spunti... ma la Austen, mi rifiuto! Piuttosto ripudio le stilo per le biro :lol:
Una curiosita' sui "Dieci piccoli indiani", il titolo originale della Christie era " Dieci piccoli negri ",
poi epurato per ragioni di political correctness, si vede che gli indiani sono considerati piu
" sacrificabili ", chissa' poi perche'...
" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
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iskander66
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Messaggio da iskander66 »

Andrea_R ha scritto: ma la Austen, mi rifiuto! Piuttosto ripudio le stilo per le biro :lol:
Non ti è piaciuto "Orgoglio e pregiudizio"? :o
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Alessandro, utente n.° 1.317
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Messaggio da G P M P »

Irishtales ha scritto:... Poi qualche giorno fa, complice una canzone molto suggestiva, ho deciso di ispirarmi a Wuthering Heights di Emily Bronte per un disegno a inchiostro (prometto di inserirlo appena i tempi saranno maturi per la sua realizzazione) e ho pensato che avrei fatto bene a leggere il libro, per prima cosa. Sono circa a metà. Evito qualsiasi commento per ora. Qualcuno lo ha letto? Se sì, vi è piaciuto, cosa ne avete dedotto, cosa vi ha lasciato?
L'ho letto una quindicina di anni fa (anno più, anno meno). Lo divorai, anche se ricordo con distinzione il senso di impotenza che provavo nel non capire il perché del comportamento di Heathcliff. Ero giovane e ingenuo.
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Messaggio da Irishtales »

Adoro Jane Austen per la caratura psicologica dei personaggi, per la sottile ironia che caratterizza ogni opera, per la raffinatezza dello stile e per la forza delle leggi universali che governano l'animo umano che così bene ha saputo tradurre e restituire. Personaggi dalla imponente individualità si fronteggiano e si combattono, ma hanno tutti una dignità impressionante. Jane Austen ci ha trasmesso il migliore ritratto di un'epoca complicata e contraddittoria e ci ha tramandato il quadro eterogeneo di queste leggi comportamentali non scritte, convenzioni che affliggevano ogni classe sociale fino a snaturarne l'esistenza, i desideri, il futuro. Ma ci ha anche chiaramente dimostrato come la volontà, la perseveranza ed il rispetto di sé stessi siano un mezzo imprescindibile per raggiungere dei risultati.
E i suoi ritratti femminili hanno un'imponenza unica. Elizabeth Bennet, Emma Woodhouse, Elinor Dashwood solo per citare le tre protagoniste dei romanzi più famosi, hanno tre caratteri completamente differenti e allo stesso tempo rappresentano tre favolosi ritratti di donna e difficilmente nella letteratura se ne incontrano di pari spessore. La sola figura femminile di pari intensità è la Charlotte (poi Lotte) di Goethe (I dolori del giovane Werther; Le affinità elettive).
Non di meno Jane Austen ci ha lasciato probabilmente in eredità il personaggio maschile di più elevata nobiltà d'animo, spessore morale e carattere, tradotta nell'immortale figura di Fitzwilliam Darcy...
Insomma adoro Jane Austen, anche se degli scrittori d'epoca vittoriana la mia prediletta - ed è ai vertici delle mie preferenze in assoluto con pochi altri autori - è George Eliot.
George Eliot, in modo diverso e con un diverso stile rispetto a Jane Austen, ma con una pari capacità introspettiva e pari acume nel focalizzare le incongruenze e i limiti della società contemporanea, ci ha lasciato opere che al pari dei quelle di J.Austen sono veri e propri romanzi politici, denunce sociali, critiche aspre e talvolta feroci ad un'epoca intrappolata fra un bigottismo esasperato e un timoroso anelito al cambiamento. Ho apprezzato la possibilità di scorgervi più livelli di lettura: quello più immediato, volto alla meticolosa introspezione di individualità profonde e complesse messe alla prova dalle vicende personali; un livello più alto, in cui emergono chiaramente le regole e le rigide consuetudini che permeano le relazioni fra persone fino a snaturarle; un livello politico, in cui con profonda sagacia e lucidissima ironia, viene messo in ridicolo e rivelato ai posteri l'atteggiamento ipocrita del potere politico, nella più ampia accezione del termine, che cerca con ogni mezzo espedienti per non evolvere. Di qui la loro forte rilevanza come documento storico e sociale e anche la loro sorprendente attualità.

Cime tempestose, beh...siamo proprio su un altro livello...si vola basso quaggiù....e non riesco a finirlo, ma detesto lasciare le cose a metà e quindi... :|
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Messaggio da Andrea_R »

Appena finito di leggere l'intervento di Daniela lungo quanto ricco, mi spiace veramente ammettere che non mi è piaciuto purtroppo faccio una spiacevole associazione di idee fra libro e la ragazza che me lo ha fatto leggere, una idiosincrasia chd proprio non mi fa vedere le cose obiettivamente
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Messaggio da Irishtales »

Non si può avere tutti gli stessi gusti (per fortuna) e anche a me riesce difficile qualche volta scindere l'opinione o le sensazioni che mi trasmette un'opera, dalla persona che me l'ha consigliata ;)
Con la mente sono già proiettata al prossimo romanzo che intendo leggere (Adolphe di Benjamin Constant)...
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Messaggio da iskander66 »

Irishtales ha scritto:... il migliore ritratto di un'epoca complicata e contraddittoria ...il quadro eterogeneo di queste leggi comportamentali non scritte, convenzioni che affliggevano ogni classe sociale fino a snaturarne l'esistenza, i desideri, il futuro...
Daniela, mi inchino alle tue parole, perfette.

Aggiungo, si licet parva componere magnis, che da questo splendido ritratto dell'epoca vittoriana è stato tratto un altrettanto valido film con la giovine attrice Keira Knightley, con l'immensa Judi Dench e col sovrannaturale Donald Sutherland.

Altro racconto che mi sento di consigliare, del superbo Oscar Wilde è "L'importanza di chiamarsi Ernesto" con cui con molta più ironia, quasi umorismo (Wilde antesignano del romanzo umoristico inglese? Direi proprio di si.) l'autore affronta argomenti simili. Anche di questo racconto esiste un'eccellente film con l'immensa Judi Dench, i grandi Colin Firth e Rupert Everet più Frances O'Connor e Reese Whiterspoon.

Suggerisco questi due film per chi si voglia riconciliare con la letteratura inglese.

A questo punto però, visto che sto parlando di film, creo un nuovo topic e vi interrogo... :lol:

E adesso parliamo di film
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Messaggio da Irishtales »

Orgoglio e pregiudizio (2006 - diretto da J. Wright) è stata una sorpresa, con una Elizabeth superba (Keira Knightley) ed un altrettanto superbo Mr. Darcy (Matthew MacFadyen). Donald Sutherland è grandioso come sempre, ma il personaggio di Mr Bennet nel libro è forse ancor più complesso: un uomo completamente inadeguato al ruolo di capofamiglia, che si cela dietro un'ironia ed una noncuranza delle situazioni contingenti, che finiscono perennemente per sfuggirgli di mano, come l'educazione da impartire alle figlie minori. Dimostra in qualche modo come in una società strutturata sulle apparenze e su canoni comportamentali non scritti, possa essere deleterio sollevarsi dalle responsabilità attribuite al proprio ruolo e tentare di scardinarle, seppure non per coraggio ma per insofferenza. Non di meno ho apprezzato la quasi totale aderenza del film al romanzo, come accaduto anche per Ragione e sentimento (1995 - diretto da Ang Lee) con un cast memorabile: Emma Thompson incarna alla perfezione Elinor, come Hugh Grant è un perfetto Edward, intrappolati entrambi fra sentimenti impossibili da manifestare e doveri imposti dallo status delle rispettive classi sociali. Perfetti nel ruolo anche Kate Winslet e Alan Rickman, che affrontano in modo del tutto opposto il percorso degli altri protagonisti. Credo che in nessun romanzo più che in Ragione e sentimento, Jane Austen abbia dimostrato come fosse difficile opporsi alle regole della condotta sociale rigidamente impostata di allora, regole che se non rispettate, portavano inevitabilmente alla rovina (perdita della buona reputazione che si traduceva immediatamente in perdita dei privilegi e dei diritti legali soggettivi e dei diritti in ambito sociale). E' però soprattutto nel romanzo più che nel film, che Jane Austen ci rivela la differenza fra un fatuo colpo di fulmine ed il vero amore, costruito sul rispetto reciproco e sulla fiducia (in questo è proprio la metamorfosi di Marianne ad essere illuminante).
Per non parlare della deliziosa Emma (un imbranato Cupido in gonnella!) interpretata nell'omonimo film (1996 - diretto da Douglas McGrath) da una formidabile Gwyneth Paltrow...
Ah! Quanto scrivo...e quanto leggo... :lol:
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Messaggio da Andrea68 »

Mi permetto di confermare i giudizi assolutamente favorevoli tributati alle trasposizioni cinematografiche di Orgoglio e Pregiudizio e de L'importanza di chiamarsi Ernesto (quest'ultimo talvolta riproposto in tv, di solito a tarda ora).
Entrambi inoltre risultano abbastanza fedeli agli originali, se ben ricordo, e per chi ama questo genere di opere, sono bellissimi. Di Orgoglio e Pregiudizio segnalo anche una versione del 1940 (circa), meno fedele, rispettivamente con Greer Garson nel ruolo di Elizabeth Bennet e Laurence Olivier in quello di Mr. Darcy.
Molti anni fa, quando lo lessi, trovai molto bello anche Cime Tempestose, ma adesso, con molti chili in più e capelli in meno non ho il coraggio di rileggerlo.
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Messaggio da maczadri »

Ho iniziato il Gabbiano Jonathan, veramente bello. Irish ma quanto leggi :shock: , ma soprattutto dove trovi il tempo ;) .
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Messaggio da Irishtales »

maczadri ha scritto:Ho iniziato il Gabbiano Jonathan, veramente bello. Irish ma quanto leggi :shock: , ma soprattutto dove trovi il tempo ;) .
Ho sempre letto moltissimo.
Non era difficile anche di pomeriggio trovarmi nella bellissima biblioteca del Liceo. E' inutile dire che ho la casa piena di libri...oggi ho molto tempo in meno a disposizione, ma siccome non amiamo la televisione, è facile che alla sera ci si dedichi al relax, ascoltando musica, o scegliendo un dvd, o appunto, leggendo ;)
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Messaggio da Inky »

Anche a me piace molto la Austen e mi sono ritrovata in alcuni suoi personaggi, ad esempio da adolescente mi sentivo proprio come Elinor Dashwood :roll:

Cime Tempestose non l'ho mai letto :oops: sono sempre stata curiosa, ma in molti mi hanno scoraggiato! Però mi è piaciuto Jane Eyre (lo so, che lo ha scritto la sorella! :lol: ). Io amo i romanzi di formazione, infatti uno dei miei libri preferiti è David Copperfield :)

Irishtales ha scritto:Insomma adoro Jane Austen, anche se degli scrittori d'epoca vittoriana la mia prediletta - ed è ai vertici delle mie preferenze in assoluto con pochi altri autori - è George Eliot.
Mi hai incuriosita... mi consiglieresti qualcosa di suo per iniziare?
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Messaggio da Irishtales »

Difficile scegliere una sola fra le opere di George Eliot, ma i tre imperdibili a mio avviso sono i più famosi romanzi:
Il mulino sulla Floss, Silas Marner, Middlemarch.

Di Wilde leggo e rileggo spesso tutto, anche le deliziose raccolte di favole...Wilde è senza dubbio uno dei miei autori preferiti e quello che ho cominciato a scoprire e ad amare tra i primi. Grazie a Wilde in giovanissima età cominciai a comprendere il senso del Bello e dell' Estetismo, fino a realizzare i concetti dell'Estetica. Spesso lo vedo citato a sproposito, con le sue esuberanti frasi ad effetto estrapolate dal contesto e lasciate assumere il senso opposto a quello che avevano nell'ironica e paradossale dimensione letteraria in cui si incastonavano. Anche Wilde come e più degli altri sfidò le convenzioni, nel suo modo sottile e irriverente, e fu forse più famoso come intellettuale e brillante oratore che come autore, mentre era in vita. Poi le accuse di omosessualità - un reato, punito con il carcere - il processo, due anni di lavori forzati, la vita da reietto, con la moglie i piccolissimi figli costretti a cambiare cognome....tutt'oggi il nipote e il pronipote portano il cognome che assunse la famiglia dopo la sua condanna: Holland.
Dispiace che pur ricordandolo e avendogli anche dedicato dei libri, né il figlio né il nipote e nemmeno il pronipote abbiano ripreso il cognome che pure gli spetta e di cui sembrano essere orgogliosi...Per avere un'idea di come fossero importanti solo un secolo fa certe convenzioni, basta pensare che il figlio Vyvyan non fu ammesso al College di Oxford a causa della carcerazione del padre...
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Messaggio da iskander66 »

Che ricordi... io iniziai la mia conoscenza di Wilde con "The Canterville Ghost", al ginnasio, naturalmente in inglese; anzi, no... ancora prima, da bambino avevo letto "Il Principe Felice". :)
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Messaggio da Inky »

Grazie Irishtales, li proverò! ;)
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