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A proposito del Sigillante Ottorino...

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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FilippoP
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A proposito del Sigillante Ottorino...

Messaggio da FilippoP »

... bisogna essere dei chimici per fabbricarselo!
N'est pas?
Filippo
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Ottorino
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A proposito del Sigillante Ottorino...

Messaggio da Ottorino »

No di certo. Il problema semmai è la reperibilità dei componenti. Olio di vicino e resina di pino o blocchetto di pece da strumenti ad arco.
Quando scrissi la ricetta pensai proprio alla mancanza di bilancia e quindi misi i valori in mm del cubetto di pece.

Comunque la materia prima fa la differenza.
Nel senso che con le stesse quantità ma con lotti diversi il risultato cambia.

Si ottiene una miscela o troppo liquida o troppo vetrosa. Mi inventerò qualcosa per trasferire l'informazione sulla giusta collosità. Ma non è facile.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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FilippoP
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Messaggio da FilippoP »

Ciao Ottorino,
intanto mi scuso per il mio ormai pessimo francese, credo si scriva "n'est-ce pas?".
Per il resto, la mia voleva essere un po’ una provocazione. Effettivamente la ricetta non è niente di impossibile, ma nemmeno proprio come sciogliere in acqua dello zucchero... :D
Al di là del reperimento dei materiali, forse per me il problema più grande è quello di mantenere la temperatura a 60-80 °C... Come misurarla?
Inoltre, non mi è chiarissimo il discorso dell’ebollizione. E’ necessario arrivarci, per ottenere il composto desiderato, o è un caso limite?
Grazie
Filippo
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Messaggio da talpons »

Presupponendo che mi sono perso da dove parta questa discussione, se vuoi sono un ingegnere elettronico (triennale, spero a breve di ottenere la specialistica), comunque posso aiutarti sul mantenere la temperatura a 70°, anche se la soluzione più semplice è un termometro a sonda per arrosti.
se hai un minimo di conoscenze di elettronica/informatica si può fare di meglio.
Andrea.
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

FilippoP ha scritto:Ciao Ottorino,
intanto mi scuso per il mio ormai pessimo francese, credo si scriva "n'est-ce pas?".
Per il resto, la mia voleva essere un po’ una provocazione. Effettivamente la ricetta non è niente di impossibile, ma nemmeno proprio come sciogliere in acqua dello zucchero... :D
Al di là del reperimento dei materiali, forse per me il problema più grande è quello di mantenere la temperatura a 60-80 °C... Come misurarla?
Inoltre, non mi è chiarissimo il discorso dell’ebollizione. E’ necessario arrivarci, per ottenere il composto desiderato, o è un caso limite?
Grazie
Io ho dei termostati, quindi non è un problema. Gli appunti sul wiki li scrivo con quanti piu' dettagli possibili per tenere traccia di quello che faccio. Al tempo non avevo alcuna idea di quali fossero le temperature di fusione della pece e quindi feci varie prove a temperature crescenti.

Comunque la temperatura non è un problema.

Nel wiki ho scritto

Se avete accesso a un forno a microonde e non rischiate l'incidente internazionale in famiglia, la preparazione può essere fatta facendo attenzione alla temperatura, ovvero alla potenza che userete. Meglio usare basse e bassisime potenze, tenendo d'occhio cosa succede all'interno del recipiente.

A un certo punto la preparazione bollirà e svilupperà tante bollicine, che in un mezzo così viscoso hanno l'aspetto di una schiuma. La schiuma tende a salire nel recipiente e se insistete con il microonde o il recipiente stesso è alto e stretto, finirà che il sigillante straborderà sul piatto del microonde. I residui non sono proprio facilissimi da togliere. Almeno non con materiali sani dal punto di vista alimentare. Evitate recipienti plastici se non siete assolutamente sicuri della loro resistenza al calore.


Mi rendo conto che le frasi sopra possono essere non chiare, ma fino a che nessuno me le segnala, come faccio a saperlo ??

Passando alla preparazione, metti gli ingredienti in un recipiente di vetro, tanto per stare tranquillo, poi accendi il microonde a potenza piu' bassa possibile e osservi che succede.
Se non comincia l'ebollizione, alzi la potenza e riprovi. Appena entra in ebollizione, spengi il microonde.
Insomma il termostato lo fai tu, osservando che succede.

Alla fine stai attento a prendere il vetro con le mani nude. Rischi l'ustione pesante. Il vetro appoggialo su un tagliere di legno per raffreddare.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Rampa »

Due note sulla colofonia vorrei aggiungerle, la uso nel mio lavoro di liutaio e quindi qualche notizia in più potrebbe essere utile.
Presso colorifici e mesticherie, ma soprattutto negozi di liuteria si può trovare la colofonia naturale che a differenza di quella specifica per il crine degli archi dei violini ha una temperatura di fusione leggermente inferiore (leggi: si fonde meglio). Infatti quelle destinate agli archi dei violini viene trattata con sali minerali e altri ingredienti che in genere ne innalzano il punto di fusione. La colofonia negli strumenti ad arco viene usata perchè solo in questo modo il crine potrà fare attrito sulle corde e così lo strumento potrà emettere suoni. La colofonia naturale è usata anche presso i corpi di ballo della danza classica per lo stesso motivo: essa aumenta considerevolmente il grip delle scarpette al suolo con evidenti vantaggi per ballerine e ballerine durante le loro evoluzioni. Quindi è tutto il contrario di un lubrificante.

Per fare il sigillante consiglierei tranquillamente un pentolino sul gas, la colofonia si scioglie in un batter d'occhio e l'unione con l'olio è un'operazione piuttosto facile, a patto di aver scaldato a parte anch'esso.

Ho letto il wiki ma ancora non sono riuscito a farmi un'idea di cosa possa servire un simile sigillante, tuttavia questa composizione mi fa venire in mente l'antico "luto", ossia una specie di collante che serviva a sigillare i vasi in ceramica o in vetro. Un'alternativa ancora migliore a mio parere potrebbe essere quella di sostituire la colofonia, che con il tempo cristallizza, con il Mastice di Chio, una resina molto pregiata ottenuta dalle piante di pistacchio presenti in quell'isola greca. Cennino Cennini ne parlava come di "mastice adatto ad incollar pietre". Il Mastice di Chio si può trovare presso i fornitori specializzati, tra cui il fornitissimo Kremer di cui ho già accennato quando realizzai l'inchiostro ferrogallico.
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Rampa ha scritto: Ho letto il wiki ma ancora non sono riuscito a farmi un'idea di cosa possa servire un simile sigillante, tuttavia questa composizione mi fa venire in mente l'antico "luto", ossia una specie di collante che serviva a sigillare i vasi in ceramica o in vetro.
In realtà serve proprio a qualcosa di simile, quando restauri penne antiche alle volte ti trovi a che fare con dei trafilaggi (il caso è specifico nelle Sheaffer a pennino conico per il tipo di montaggio dello stesso). Usare il sigillante come "grasso" da aggiungere alla chiusura riesce ad eliminarli completamente oltre a fare anche un effetto di miglioare l'adesione delle parti. Una sorta di colla con una forte tenuta, interessante sentire che la ricetta, accennata su un manuale della Sheaffer, ha antenati antichi.

Simone
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Messaggio da Ottorino »

Grazie delle informazioni, Claudio. Ho aggiunto un riferimento a queste pagine
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da penboard »

Caro Ottorino,
permettimi una risposta pennamaniacale ....
almeno per inizare.
<<<<< No di certo. Il problema semmai è la reperibilità dei componenti. Olio di vicino e resina di pino o blocchetto di pece da strumenti ad arco.<<<< hai scritto cosi,
e mi chiedo - come si esprime l´olio dal vicino? :-)

del resto - si, con il ricino e la pece - devo per forza fare una prova.
io utilizzo sempre il catrame, al inizio sciolto sulla fiamma o con aria calda calda,
e da poco ho trovato il piu comodo, il catrame sciolto in benzina, si applica piu facile, si secca velocemente e rimane cremoso per poter finire lavoro.

ma sicuramente, la pece ti da un profumo migliore in bottegha.

Saluti
Tom
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FilippoP
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Messaggio da FilippoP »

Ciao Ottorino,
oggi mi sono cimentato con la preparazione del sigillante.
La pece che ho trovato in mesticheria si presenta in scaglie, quindi mi è stato un po' difficile stabilire la corretta proporzione delle dosi... sono dovuto andare piuttosto ad intuito. Inoltre, al posto dell'olio di ricino ho provato ad utilizzare dell'olio di mandorle, avendolo già in casa.
Ho seguito il tuo consiglio sull'utilizzo del microonde, l'ebollizione l'ho raggiunta dopo qualche minuto, a 350 W. Per evitare di sporcare il microonde con schizzi o fuoriuscite di schiuma, ho inserito il piccolo vasetto di vetro un cui avevo inserito gli ingredienti, non tappato, all'interno di un vasetto più grande, con il tappo appoggiato sopra (ma non avvitato).
Alla fine ho prodotto un liquido piuttosto fluido, che tuttavia una volta raffreddato è diventato parecchio duro, appena scalfibile con uno stuzzicadenti. Nella foto sottostante si dovrebbe riuscire a vedere che non si posiziona nemmeno in orizzontale, ma mantiene la posizione inclinata del davanzale su cui l'ho lasciato a raffreddare:
IMG_20130922_191728.jpg
IMG_20130922_191728.jpg (1.37 MiB) Visto 5304 volte
Avrei dovuto ottenere un risultato più fluido?
Eventualmente secondo te posso rimediare aggiungendo dell'olio e tornando a riscaldare, oppure dovrei ricominciare da capo?

Grazie
Filippo
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Messaggio da AeRoberto »

Aspetto il maestro, ma a mio parere dovrebbe essere più fluido, e sì puoi recuperare aggiungendo olio e riscaldando nuovamente il tutto.
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Maestro una bella.......... !!!

Mi fa piacere che si sperimenti. Bravo Filippo, anche per il sistema del doppio contenitore. E' proprio cosi' che si fa !!

A vederla sembra resina di pino, la stessa con cui adesso sto sperimentando.
Anche a me, nonostante le dosi "farmacistiche" è venuta dura, esattamente come la tua. Se non di più !!
Aggiungendo olio si ammorbidisce, ma non è facile capire quanto olio aggiungere.

Non ti so dire dell'olio di mandorla, che comunque è anche lui molto viscoso, simile a quello di ricino.

Io ho usato quello di ricino perchè era indicato su un vecchio manuale di riparazione.
Non ti so dire gli effetti dell'olio di mandorla sulle penne/celluloide a lungo termine.

Per diluire non sara' facile.
Devi aggiungere olio, scaldare e rimescolare con uno stecchino, aspettare che si raffreddi e verificare che sia come deve essere.
Sto architettando un sistema per dare un'idea della fluidità necessaria.
Ma se mi mandi un indirizzo te ne mando un campione cosi vedi da te.

Il metodo del pentolino di Claudio è il indubbiamente il piu' pratico.
Se uno non si cura del pentolino.
Comunque il diluente nitro funziona bene come solvente. ;)


PS
Per Tom.
Il telefonino è traditore. Ha preso una "r" per una "v"
Modifica.
Segnalo una scheda di sicurezza della colofonia, gentilmente fornita da Tom.
http://www.kremer-pigmente.com/media/fi ... HD_ENG.pdf

Altra modifica.
Quando ha la giusta consistenza, la superficie del materiale, in un barattolino inclinato a circa 45 °, impiega 30/40 minuti a rimettersi in orizzontale.
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Messaggio da FilippoP »

Ciao Ottorino,
l'olio di mandorla l'ho usato su pressione della fidanzata, che mi ha garantito essere intercambiabile... Alla fine ho optato per evitare la crisi coniugale.

Riguardo al campione, ti ringrazio tantissimo per la disponibilità ma la posta, oltre che implicare una spesa, forse è anche un po' scomoda. Non vorrei inoltre rischiare di incappare nell'antiterrorismo...
Io non ho fretta, magari possiamo scambiarcelo direttamente al prossimo pen show di Bologna. Cosa ne pensi?

Il prossimo weekend comunque vedrò di provare a diluire la sostanza che ho ottenuto.

Grazie di nuovo
Filippo
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Messaggio da Ottorino »

Non esageriamo.
L'antiterrorismo addirittura !!
Bologna? Penso di si, ma non garantisco. E' troppo in la per fare previsioni.
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Messaggio da penboard »

Appena fatto una prova.
trovato un´altra ricetta,
che dice di prendere quantita (volume) uguali di cera d´api e pece.
Ho fatto questo - per il motivo che mi piace piu una base grassa che non si ossida/rancido come oli di lino o ricino.

vediamo come si lavora...
ora si sta raffredando.
<<<<<<<<<<<< 5 minuti dopo....

Fatto primo test,
aperto un fusto Montblanc 232 - per trovare le tracce del vecchio sigillante -
un bel profumo come cera di pino (cosi pensavo sempre)
corso in cucina - per spalmare un po del nuovo sigillante sulla filettatura.
PROPRIO lo stesso profumo!!! :-)

Si prende un po di cerapece con un metallo,
con un po di aria calda (un Fon da OBI per svernicciare messo a 200 gradi) si amorbidisce,
si spalma sulla filettatura uno strato sottile sottile,
di nuovo aria calda, non troppo,
si scoglie subito.
e si avvita la sezione.

PERFECTO!

Saluti
Tom
Allegati
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Ultima modifica di penboard il lunedì 21 ottobre 2013, 21:49, modificato 4 volte in totale.
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