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Pettirosso
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Messaggio da Pettirosso »

Salve a tutti, questa presentazione avviene con colpevole ritardo, di cui mi scuso e per il quale spero di trovare perdono...
Ad ogni buon conto, parlando delle mie esperienze con le penne stilografiche,ricordo che quando frequentavo le scuole elementari (secoli fa) l'unico mezzo di scrittura ammesso era rigorosamente il pennino (che ci si portava da casa) intinto nel calamaio (fisso nel banco e fornito dalla scuola con il relativo inchiostro, di un indefinibile colore marrone-grigio-blu-nero). Il rapporto era abbastanza conflittuale, soprattutto considerando il fatto che occorreva anche portarsi gli straccetti per asciugare i pennini dopo l'uso (tipicamente neri, pinzati a gruppi e ritagliati a forma di cuore), l'astuccio per le cannucce e quant'altro.
Le macchie sulle mani e sui vestiti si sprecavano.
Solamente nella 5a ci fu benignamente concesso l'uso della penna stilografica (che nel mio caso, se ricordo bene, era una Aurora Duo Cart "prestatami" da mio padre, che conservo (e scrive) tuttora).
La biro era considerata una invenziona diabolica, e come tale messa all'Indice e severissimamente bandita.
Ricordi invece perfettamente, di quei tempi, un regalo ricevuto per la prima comunione: set (stilografica a capillarità e portamine) di Parker 61, nere con cappuccio dorato striato: bellissime, che conservo tuttora nella loro scatola originale con la relativa garanzia.
Durante le scuole medie era concesso l'utilizzo delle biro esclusivamente per gli appunti e le "brutte copie": tutto il resto doveva venire scritto rigorosamente con la stilografica: la famosa Aurora Duo Cart usata, due Aurette nuove (una nera ed una rossa) e la classicissima Pelikano verde scuro (nuova anch'essa).
Al liceo ho proseguito con la Duo Cart affiancata da una Aurora 88 (ovvviamente vecchio tipo), anche questa "prestatami" da mio padre e che possiedo (e scrive) tuttora, opportunamente revisionata.
All'Università, per comodità ed in controtendenza, ho viceversa utilizzato quasi esclusivamente delle biro: conservo ancora una Aurora dorata ed una Papermate.
Nei primio anni della professione ho avuto una pessima esperienza con una Parker 180 (spero che il modello sia esatto: era quella con il pennino a doppia scrittura, ruotandolo di 180°): il fusto metallico si è quasi subito crepato, l'anello vicino al pennino ed il pennino stesso si sono ossidati e, soprattutto, scriveva solo ed esclusivamente quando voleva lei. Ce l'ho ancora, da qualche parte.
Ottima invece una modestissima Parker di colore nocciola a cartucce (non saprei assolutamente identificare il modello); ha sempre scritto perfettamente e la utilizzo tuttora, dopo decenni: non le ho mai fatto la minima manutenzione, basta cambiare la cartuccia quando è esaurita ed è subito pronta a scrivere, in qualunque condizione.
Venendo a tempi più recenti, la passione per le penne stilografiche mi è tornata (come a volte accade) dopo una brutta esperienza di vita personale.
Non possiedo stilografiche di particolare pregio: direi di fascia medio-bassa, forse più bassa che media: concordo perfettamente con chi ha scritto che, alla fine, sono quelle che vanno meglio, senza troppi fronzoli.
Ho una decisa avversione per le "edizioni speciali": fatte alcune debite eccezioni, le trovo molto pacchiane (alcune veramente di pessimo gusto): ed infatti non ne possiedo neppure una.
Con le Montblanc ho un rapporto difficile: nessuna di quelle che ho scrive, secondo me, in maniera adeguata al prezzo, anche se mi mancano totalmente quelle di fascia alta (su cui pertanto non mi posso esprimere).
Per il resto ho un po' (sempre parlando di fasce di prezzo medio-basse) di tutte le marche (e molte idee di acquisto mi sono venute proprio leggendo questo forum): Aurora, Pelikan, Faber Castell, Sailor, Pilot, Papermate, Reform, Ero, Otho, Parker, Sheaffer, Rotring, Schneider, Geha, Kreuzer, Conway Stewart, Lamy, Staedtler, Noodler's, Cross, Kaweco, Böhler... Sicuramente ne ho scordata qualcuna.
Per me la stilografica deve essere un oggetto di piacevole uso, più che da collezione: non ha senso acquistarle per poi metterle escusivamente in una vetrina (forse per questo non riesco a concepire chi spende migliaia o decine di migliaia di Euro per acquistare una edizione speciale che poi finirà, inevitabilmente, rinchiusa in una cassaforte di casa o in un caveau di una banca).
Io le utilizzo "a rotazione", una dozzina la volta, in estate per comodità prevalentemente quelle alimentate a cartucce e nelle altre stagioni a stantuffo, distribuite fra quelle che lascio in ufficio, quelle che tengo a casa e quelle che porto con me in giro.
Spero di non essere stato troppo prolisso! (la capacitò di sintesi non è certamente il mio forte).
Buona frequentazione a tutti.
Giuseppe.
Gustav
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Messaggio da Gustav »

Benvenuto, condivido la tua filosofia sull'uso delle penne.
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Messaggio da sabbate »

Benvenuto anche da parte mia. Sono pienamente d' accordo con te su l'uso delle penne .Le mie sono tutte inchiostrate e le uso sempre a lavoro e a casa dalla più economica alla più costosa .Sulle MB non sono però d'accordo perche' la mia esperienza e' positiva .Ne possiedo tre e tutte scrivono bene ! Ciao ;) ;)
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blaustern
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Messaggio da blaustern »

Benvenuto Giuseppe! :D

Concordo perfettamente con quanto scrivi relativamente alle stilografiche di fascia medio-bassa, sull' uso delle stilo in genere nonché sul rapporto qualità/prezzo delle Montblanc ;)

Anche mio papà ha una Parker 180! La sua però non gli ha dato i problemi cui tu accenni.
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Messaggio da iskander66 »

Benvenuto e complimenti per le tue penne.

Ps. io amo le presentazioni prolisse... mi piace leggere :D
Il linguaggio è lo strumento più potente che Dio ci abbia dato. E la stilografica è il miglior mezzo per usarlo

Alessandro, utente n.° 1.317
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Messaggio da piccardi »

Ciao Giuseppe,

approfitto della tua bella presentazione per poterti dare un caloroso benvenuto, anche se ci frequenti da parecchio tempo e non ti preoccupare per il ritardo. Condivido la tua filosofia, anche se mi oriento sulle antiche cerco comunque penne di uso comune, e tendo ad evitare quelle che oggi risulterebbero poco pratiche. Le penne per me vanno usate averle e basta non mi da nessuna soddisfazione, anche se, avendo purtroppo (soprattutto per il portafoglio) un po' di mania collezionistica ho finito per accumularne un po' troppe...

Simone
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Messaggio da Alexander »

Benvenuto e complimenti per la bellissima presentazione!!
Grazie per aver condiviso - in maniera per niente prolissa - la tua ampia esperienza, ben scandita nel tempo.
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
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Messaggio da Irishtales »

Benvenuto Giuseppe!
Bella la presentazione, spero continuerai a condividere con noi le impressioni sulle stilografiche e gli inchiostri ;)
Felice domenica e di nuovo benvenuto!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da giannidr »

Ciao Giuseppe, benvenuto e complimenti per la presentazione anche da parte mia.
Buona serata e buon divertimento!
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Gianni
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Messaggio da maczadri »

Ciao Giuseppe benvenuto, condivido il tuo parere sulle penne che vanno utilizzate, tra le tue penne ha la bellissima 88 che prima o poi prenderò pure io.
Luca
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Messaggio da Lafountain »

Ciao Giuseppe, benvenuto!
Si dovrebbe parlare solo quando si è certi di migliorare il silenzio. (Mio padre)
Marco
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Pettirosso
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Messaggio da Pettirosso »

Ringrazio tutti per la calorosa accoglienza!
Tengo a precisare che non ho nulla contro le MB: penso solamente che si paghi più il nome che la qualità. Per me, se già una penna da pochi Euro scrive dignitosamente bene (Reform 1745, ad esempio, ma anche tante altre), una che supera i 150 Euro deve scrivere in maniera perfetta: il che, secondo me, non è. Sono indubbiamente delle penne belle e soprattutto di prestigio, "di rappresentanza": ma, se escludiamo il nome, penso che la stessa qualità costruttiva e di scrittura si possa trovare ad un prezzo decisamente inferiore (Sailor, ad esempio, pur con una linea un po' démodé).
Quanto alla Parker 180: probabilmente avrò acquistato un esemplare mal riuscito (capita, purtroppo). Ad ogni buon conto, visto che mi è tornata in mente, proverò a cercarla ed a sottoporla ad un buon e prolungato bagno in acqua e detersivo per piatti: chissà cha, quanto meno, non riesca a farla scrivere in maniera decente!
Le altre Parker che possiedo, peraltro (a cominciare dalla 61 per passare a qualla colore nocciola, alle 45, ecc.) nion mi hanno mai dato dei problemi.
Ottima idea quella di acquistare una Aurora 88 vecchio tipo (quella nuova non la conosco), ma non sottovaluterei neppure la Duo Cart: stessa qualità costruttiva del gruppo alimentatore - pennino (rigorosamente in oro e tipicamente un vero F) ad un costo decisamente inferiore. Il problema possono essere le cartucce, che non si trovano più (ne ho ancora qualcuna vecchia originale, con la relativa cartuccera, che conservo gelosamente): o la si "forza" con un converter tipo Lamy adattato (ne ho una che funziona così), o, forse meglio, si possono utilizzare le cartucce della Auretta, che sono perfettamente compatibili e, pur non essendo più in produzione, sono ancora ampiamente reperibili in vari colori (anche su Ebay).
Quanto al numero delle penne, anch'io purtroppo (ed ahimè per il mio porafoglio) mi sono lasciato un po' prendere la mano, soprattutto da quelle vecchie. A modo suo, può essere una forma (piacevole) di malattia!
Grazie a tutti ed alla prossima!
Giuseppe.
gbiotti
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Messaggio da gbiotti »

Ciao Giuseppe, benvenuto e complimenti per la tua collezione: storica, ma giustamente improntata all'utilizzo.

Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Messaggio da rembrandt54 »

Ciao Giuseppe, benvenuto tra noi e complimenti per la bella presentazione !!!

stefano
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Messaggio da Lafountain »

Pettirosso ha scritto: Quanto alla Parker 180: probabilmente avrò acquistato un esemplare mal riuscito (capita, purtroppo). Ad ogni buon conto, visto che mi è tornata in mente, proverò a cercarla ed a sottoporla ad un buon e prolungato bagno in acqua e detersivo per piatti: chissà che, quanto meno, non riesca a farla scrivere in maniera decente!
Auguri per la Parker 180. Ne ho una anch'io che ostinatamente si rifiuta di fare il suo dovere e che dovrò decidermi a mettere in "lavatrice". Ma la cambierei volentieri con una paio di bottigliette di Lamy nero vecchio tipo...
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