Luca, hai in poche righe sintetizzato una serie di spunti di discussione e approfondimento che sarebbe splendido portare avanti qui sul Forum!
Anche per questo era assolutamente necessario mettere ordine fra le sottosezioni e il loro specifico indirizzo.
La "h" di Harris che incontrai mesi fa proprio sul suo "The Art of Calligraphy" (Dorling Kindersley ed. 1995) nella versione originale in inglese, è proprio come tu dici, quasi chiusa su se stessa con un arco. E' lo stesso
ductus che caratterizza la "h" di Ludovico Degli Arrighi e anche di Ugo Da Carpi, Tagliente, Cresci, Amphiareo, Hercolani, Palatino. Sembra che sia insomma la originaria forma della "h" cancelleresca, probabilmente poi modificata per consentire più agevoli legature con le lettere seguenti, ma ecco che il soccorso di Alessandro diventa imprescindibile...
Nei trattati moderni, dal Prof. Reynolds ad Ann Camp, da Alfred Fairbank ad Hebborn, la versione "moderna" è quella utilizzata.