robi996 ha scritto:Vedi Simone,io ho fatto la classifica in base alla mia esperienza non solo di scrittura ma anche in riferimento alla possibilità di riparazione e dunque della qualità dei materiali,riguardo le penne Italiane anche se avevano dei design interessanti purtroppo i materiali di costruzione erano molto scarsi,riguardo Montblanc e Pelikan le prime venivano sempre prodotte con spessori di materiali maggiori che le Pelikan e di conseguenza molto più resistenti,per le penne americane non metto troppe parole in quanto personalmente le ho sempre viste sempre troppo "americane",a mio avviso grossolane, a parte quelle veramente vecchie in ebanite o qualche Chilton.
Queste sono sempre mie impressioni personali.
Capisco i criteri, ma non posso considerare la robustezza dei materiali come unica discriminante della qualità di una penna. Per me contano anche l'innovazione stilistica (su cui le tedesche, almeno fino agli anni '60 con la Lamy 2000, sono sostanzialmente a zero), quella tecnica (su cui la Pelikan vince a mani basse), la bellezza dei materiali (e qui di nuovo, preponderando il nero, non è che le tedesche eccellano) ma soprattutto la qualità di scrittura.
Su quest'ultimo punto si va molto sul personale, ma devo dire che non ho ancora trovato una Montblanc dotata di un pennino flessibile che si avvicini anche solo lontanamente alla qualità di un flessibile Omas, Waterman o Eversharp (ma forse è deficitaria la mia collezione di Montblanc).
Inoltre fra le tedesche che citavi, e anche fra quelle che ricordavo io, manca la Soennecken che come qualità costruttiva mi pare (nella mia limitata esperienza) non avere nulla da invidiare né a Pelikan né a Montblanc (né a Osmia e Kaweco, tanto per completare la lista di quelle che mi è capitato di aprire). E dal punto di vista della robustezza dei materiali devo dire che conosco poche penne robuste, sia in termini di materiale che in termini di pennino (che poi però non mi piace essendo troppo rigido), come le Balance e le Flat Top della Sheaffer. Ma forse la mia è solo una impressione superficiale, dettata dalla scarsa esperienza in riparazioni.
Per il resto comunque concordo con te sul fatto che le Italiane sono per la gran parte piuttosto scarse in termini di qualità dei materiali, ma non includo nella serie le Omas, che ho sempre trovato di ottima qualità (anche se non ho mai fatto precise misure sullo spessore dei materiali...).
Ovviamente anche queste sono impressioni del tutto personali, in fondo nelle penne, come in tante altre cose, una delle cose più interessanti è proprio sviluppare un proprio gusto.
robi996 ha scritto:
Domani vado a Madrid per il penshow se riesco manderò sul sito qualche foto al mio rientro.
Beato te, non sai quanto ti invidio...
Aspettiamo le tue foto.
Ciao
Simone