Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Il libro definitivo
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- Crescent Filler
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Il libro definitivo
Esiste? Vorrei avere un prontuario, un bestiario, di tutti (o quasi, diciamo molti) stili calligrafia. Per esempio,
The Complete Book of Lettering and Design [Margaret Shepherd]
Mi sta incuriosendo il gotico con tutte le sue sottocategorie (rotondo, batard, italico goticizzato, ecc).
Vorrei anche segnalare il sito calligraphy skills e the calligraphy pen
The Complete Book of Lettering and Design [Margaret Shepherd]
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Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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- Crescent Filler
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Aggiungo altri due libri
Alfabeti calligrafici per principianti, Noble Mary
E
Enciclopedia della calligrafia, Harris David.
Cosa mi consigliate di prendere (non vale dire "tutti":-))
Alfabeti calligrafici per principianti, Noble Mary
E
Enciclopedia della calligrafia, Harris David.
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- Irishtales
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Il libro definitivo
Simone, il solo prontuario che mi venga in mente è il bel volume di David Harris che contiene un centinaio di alfabeti.
Già segnalato nell'Argomento inerente la bibliografia di riferimento.
E non dimentichiamo i manuali e modelli di calligrafia adottati nelle scuole fino a qualche decennio fa, contenuti nella Libreria Condivisa.
Gli altri libri che citi non li conosco, ma sembrano essere interessanti; che ne dici di fare una recensione, nel caso li prendessi?
Un volume monotematico è però sempre da preferire ai grandi compendi con i soli alfabeti e poco più...utili sì, ma da affiancare poi a testi specifici.
Un conto è imparare copiando, un altro è imparare capendo
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Un volume monotematico è però sempre da preferire ai grandi compendi con i soli alfabeti e poco più...utili sì, ma da affiancare poi a testi specifici.
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Il libro definitivo
A me l'Harris ha dato l'impressione del "prontuario".
Nulla di male, ma per le mie capacità e per il mio tempo mi è sembrato eccessivo.
Troppa informazione.
Forse puo' servire a chi ha già fatto la mano a molti stili e cerca stimoli nuovi.
Una specie di "vocabolario£ insomma.
Non un libro da leggere e meditare, ma uno da consultare.
Nulla di male, ma per le mie capacità e per il mio tempo mi è sembrato eccessivo.
Troppa informazione.
Forse puo' servire a chi ha già fatto la mano a molti stili e cerca stimoli nuovi.
Una specie di "vocabolario£ insomma.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- Crescent Filler
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Ma esistono davvero 100 stili diversi?! Pensavo fossero una decina, massimo venti... Pensare di comprare 100 libri monotematici mi pare eccessivo!
Il vocabolario di Harris mi sembra il più completo, ma cosa intendiamo per vocabolario? Troppe informazioni o troppo schematiche?

Il vocabolario di Harris mi sembra il più completo, ma cosa intendiamo per vocabolario? Troppe informazioni o troppo schematiche?
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A mio avviso troppo schematico. Però bellissimi alfabeti. Tutto lì.
Ti è indispensabile all'inizio per capire quale stile ti interessa affrontare - ci sono tutti, anche quelli molto simili fra loro - così puoi approfondire con un volume monotematico lo stile che ti interessa. Utile anche successivamente per un rapido raffronto.
Ti è indispensabile all'inizio per capire quale stile ti interessa affrontare - ci sono tutti, anche quelli molto simili fra loro - così puoi approfondire con un volume monotematico lo stile che ti interessa. Utile anche successivamente per un rapido raffronto.
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Nessuna delle due che hai detto. Serve ad altri scopi che ad imparare. (Parere personale.)Simone ha scritto:Ma esistono davvero 100 stili diversi?! Pensavo fossero una decina, massimo venti... Pensare di comprare 100 libri monotematici mi pare eccessivo!![]()
Il vocabolario di Harris mi sembra il più completo, ma cosa intendiamo per vocabolario? Troppe informazioni o troppo schematiche?
E' sicuramente completo, ma mi pare "piatto".
Insomma, non credo che tu ti metta a leggere un vocabolario o un'enciclopedia. Al massimo li consulti.
Ecco l'Harris per me è stato questo. Un libro da consultare.
Oramai ce l'ho e lo tengo, ma per ora non mi ha insegnato (non mi sono fatto insegnare?) nulla.
Ci sono tutte le direzioni dei tratti delle lettere, ma non ti prende per mano e ti fa venire voglia di cominciare.
Anzi secondo me i cento stili intimidiscono anche un po' .......
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Compreso il messaggio
a questo punto parto una domanda su un post specifico di un libro

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
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W.W.
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- courthand
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Il libro definitivo
Caro Simone, una cosa è conoscere i vari stili calligrafici, un'altra il saperli scrivere correttamente.
Quindi se da un lato comprendo perfettamente e condivido la tua sete culturale (in due anni penso di aver letto almeno un centinaio di testi sulla calligrafia) dall'altro mi sento di darti un consiglio: scegliti una grafia che ti soddisfi, prendi un testo che te ne illustri esaustivamente un modello e insisti con gli esercizi fino a che non hai imparato quello, altrimenti ti troverai ben presto in confusione. Sia detto tra parentesi, la guida di un buon maestro calligrafo ha, tra i suoi molti vantaggi, quello di evitare questa fase di disorientamento. Imparare una grafia non vuol dire solamente imparare ad eseguire correttamente il ductus di ogni singola lettera ma anche imparare a gestire le spaziature tra la varie lettere, tra le varie parole e tra le varie righe ed infine di tutto il testo rispetto al foglio per cercare di raggiungere quella qualità grafica che gli inglesi chiamano "consistency" e che in italiano potremmo definire "omogeneità di tratto, forma e spazi": il tratto deve essere costante, la forma di una lettera il più possibile uguale a quella delle sue gemelle, gli spazi proporzionati in modo costante, i margini rispetto al testo non troppo esigui da soffocarlo e non troppo grandi da annullarne l'effetto visivo.
Tornando in tema, quale testo scegliere?
Ottorino probabilmente ha ragione, l'Harris non è un testo "passionale" ma, pur con tutti i suoi limiti, per iniziare potrebbe andare benissimo, poi si vedrà.
La calligrafia è una materia molto vasta, di una stessa grafia esistono decine di interpretazioni: per esempio, visto che ti interessa il gotico, solo della forma più classica, il textura, ne esistono due tipi, diciamo così, ufficiali, il "textura quadrata" ed il "textura prescissus vel sine pedibus"; immagina un po' delle forme bastarde! E per non perdersi in questo mare magnum, in assenza della bussola (un maestro), occorre tenere ben saldo il timone sulla rotta (sceglire un modello e cercare di imparare quello)-
Quindi se da un lato comprendo perfettamente e condivido la tua sete culturale (in due anni penso di aver letto almeno un centinaio di testi sulla calligrafia) dall'altro mi sento di darti un consiglio: scegliti una grafia che ti soddisfi, prendi un testo che te ne illustri esaustivamente un modello e insisti con gli esercizi fino a che non hai imparato quello, altrimenti ti troverai ben presto in confusione. Sia detto tra parentesi, la guida di un buon maestro calligrafo ha, tra i suoi molti vantaggi, quello di evitare questa fase di disorientamento. Imparare una grafia non vuol dire solamente imparare ad eseguire correttamente il ductus di ogni singola lettera ma anche imparare a gestire le spaziature tra la varie lettere, tra le varie parole e tra le varie righe ed infine di tutto il testo rispetto al foglio per cercare di raggiungere quella qualità grafica che gli inglesi chiamano "consistency" e che in italiano potremmo definire "omogeneità di tratto, forma e spazi": il tratto deve essere costante, la forma di una lettera il più possibile uguale a quella delle sue gemelle, gli spazi proporzionati in modo costante, i margini rispetto al testo non troppo esigui da soffocarlo e non troppo grandi da annullarne l'effetto visivo.
Tornando in tema, quale testo scegliere?
Ottorino probabilmente ha ragione, l'Harris non è un testo "passionale" ma, pur con tutti i suoi limiti, per iniziare potrebbe andare benissimo, poi si vedrà.
La calligrafia è una materia molto vasta, di una stessa grafia esistono decine di interpretazioni: per esempio, visto che ti interessa il gotico, solo della forma più classica, il textura, ne esistono due tipi, diciamo così, ufficiali, il "textura quadrata" ed il "textura prescissus vel sine pedibus"; immagina un po' delle forme bastarde! E per non perdersi in questo mare magnum, in assenza della bussola (un maestro), occorre tenere ben saldo il timone sulla rotta (sceglire un modello e cercare di imparare quello)-
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Il libro definitivo
Grazie dei consigli. Allora, ho comprato il Mary Noble che ho consigliato tempi fa e il Agnieszka, sul gotico e foundational. Continuerò a seguire principalmente L'italico, ma vorrei affiancare stili che mi consentano di introdurre grazie in modo sicuro (ho visto l' italico goticizzato e mi è piaciuto, per esempio)
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
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Il libro definitivo
Perdonami, ma cosa intendi per italico goticizzato?
Se non ti è disturbo, potresti postarne un esempio?
Scusa la mia curiosità e grazie in anticipo.
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http://theinkdancer.blogspot.com/2010_0 ... e.html?m=1
Dove è scritto get this party started. L'ho trovato chiamato anche gothial. Diciamo che mi sembra l'introduzione di grazie tipicamente gotiche nello stile cancelleresco.
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A parte che ognuno è libero di chiamare qualcosa come più gli aggrada, ti ho fatto le domande di cui sopra perchè di italico goticizzato (o anche di gothial) non avevo mai trovato traccia in alcun testo.
Esprimo un parere da assoluto ignorante di paleografia ma solo da lettore accanito, quindi da prendere col beneficio dell'inventario:
in effetti da quello che si vede nelle immagini di cui al link precedente non mi sembra che quella scrittura si possa definire italico, non fosse altro che per l'uso della a con l'occhiello piccolo che in italico non esiste e per il fatto che l'italico, pur essendo una scrittura essenzialmente posata, ha tutte le caratteristiche del corsivo (forma delle lettere "ovalizzata", pendenza verso destra dello scritto, uso di alcune legature tra certe lettere etc) non riscontrabili negli esempi proposti.
Mi sembra piuttosto un tipo di "bastarda" all'inglese (se ne trovano molti esempi in quelle che venivano chiamate "secretary hand") non so dire se recuperata da qualche manoscritto d'epoca oppure ricostruita in tempi moderni.
Sono comunque scritture di indubbio fascino anche per me, tanto che ne uso spesso un alfabeto (sia maiuscole che minuscole) trovato in un testo del '500 (un esempio dovrei anche averlo postato da qualche parte) con buona pace del fatto che si chiami Giovanni o Antonio!
E complimenti: è bello trovare in un'altra persona il proprio entusiasmo per la ricerca.
Esprimo un parere da assoluto ignorante di paleografia ma solo da lettore accanito, quindi da prendere col beneficio dell'inventario:
in effetti da quello che si vede nelle immagini di cui al link precedente non mi sembra che quella scrittura si possa definire italico, non fosse altro che per l'uso della a con l'occhiello piccolo che in italico non esiste e per il fatto che l'italico, pur essendo una scrittura essenzialmente posata, ha tutte le caratteristiche del corsivo (forma delle lettere "ovalizzata", pendenza verso destra dello scritto, uso di alcune legature tra certe lettere etc) non riscontrabili negli esempi proposti.
Mi sembra piuttosto un tipo di "bastarda" all'inglese (se ne trovano molti esempi in quelle che venivano chiamate "secretary hand") non so dire se recuperata da qualche manoscritto d'epoca oppure ricostruita in tempi moderni.
Sono comunque scritture di indubbio fascino anche per me, tanto che ne uso spesso un alfabeto (sia maiuscole che minuscole) trovato in un testo del '500 (un esempio dovrei anche averlo postato da qualche parte) con buona pace del fatto che si chiami Giovanni o Antonio!
E complimenti: è bello trovare in un'altra persona il proprio entusiasmo per la ricerca.
Bene qui latuit bene vixit
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Grazie! 
Il mio obiettivo, con la calligrafia, è ottenerne uno stile personale, dunque mi viene spontaneo ispirarmi a scritti informali
Penso che dovrò trovare libri sulla bastarda

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Penso che dovrò trovare libri sulla bastarda

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