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Italico - Cancelleresca

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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

maczadri ha scritto:Irish dovrebbe esserti arrivato qualcosa.
Che sorpresaaa!!!! Grazie Luca, è giunto or ora... ;)

Bravo, la tua cancelleresca è davvero buona, hai già quasi completamente assorbito "il gesto" (la padronanza del disegno delle lettere, mantenendo la giusta angolazione del pennino). Su quale testo di riferimento studi? Te lo chiedo perchè non esiste "una" cancelleresca sola con proporzioni standard. Altri stili sono ben più rigorosi. Il consiglio che posso darti è di trovare un testo (o alfabeto) di riferimento che ti piaccia (più stondato, più appuntito, più slanciato, più allargato, più diritto, più inclinato, etc.) e di seguire quello per imparare il disegno delle lettere e poi magari delle legature. Altrimenti se fai come me all'inizio, vien fuori una gran confusione: dai trattati del Cinquecento (a mio avviso i più bei riferimenti cui ispirarsi, ma è questione di gusti), fino a quelli moderni e contemporanei, ogni autore ha una sua interpretazione e addirittura proporzioni e disegno delle lettere, inclinazione, etc. differenti! Studia su quello che più ti piace e impara bene. Dalla padronanza di una una solida base ci si può sbizzarrire poi con estrema facilità.
Su tutti i testi ci sono le proporzioni delle singole lettere, segui il tuo riferimento preferito e, appreso quello, sarà tutto più semplice ;)
Per le falsarighe il riferimento che puoi usare per la personalizzazione basata sul pennino che utilizzi, può essere questo, sul sito di Sir Simon:
http://www.scribblers.co.uk/cgi-bin/perl/gridlines.pl
oppure questo:
http://www.anomaly.org/debbie/calligrap ... lines.html
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Messaggio da maczadri »

Come testo utilizzo "Italico per Italiani" di E. Hebborn. Ho provato presso una libreria vicino all'ufficio e l'ho preso al volo.

Grazie per il consiglio, per ora mi concentro su Hebborn.

Per il secondo link "Calligraphic Guidelines", ho un dubbio, io ho due pennini 1,5 e 2,4 (questo della parallel, veramente ho anche il 3,x che uso poco) come devo impostare l'altezza dato che mi viene chiesta in pollici, se provo a fare il calcolo per il pennino da 2,4 e convertire in pollici la riga mi esce strettissima, so di sbagliare :oops: ma non capisco dove.
Luca
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Prima la conversione mm-inches ad esempio qui:
http://mdmetric.com/tech/cvtcht.htm
poi torni qui:
http://www.anomaly.org/debbie/calligrap ... lines.html
e inserisci i seguenti valori:

Hand: italic (nel nostro caso, ma può essere qualsiasi altro stile selezionabile)
Letter Height (in inches): valore della conversione in inches sopra ottenuta, ma moltiplicata per 10
Letter Proportions
Ascender: gradi calligrafici degli ascendenti. In genere per l'Italico sono 5
x Height: altezza del corpo dello scritto (l'altezza della lettera "x" è presa come riferimento); in genere anche qui il valore è 5 gradi call.
Descender:altezza dei discendenti, anche qui il valore è in genere 5 gradi call.
Overlap: lo spazio vuoto da lasciare fra la linea di delimitazione dei discendenti della riga superiore e degli ascendenti della riga sottostante, il valore può essere anche zero, ma in questo caso possono toccarsi ascendenti e discendenti delle varie righe. Non bello.
Letter Slant
Angle (degrees): inclinazione dello scritto espressa in gradi (5 o 10 per l'italico, generalmente)
Reverse Slant: stampa delle linee inclinate in modo speculare (con inclinazione verso sinistra piuttosto che a destra)
Suppress Slant: opzione per non stampare i riferimenti per l'inclinazione del testo, ma solo le falsarighe orizzontali
Comment si può scrivere un nome da dare alla falsariga, ad esempio "Italico - pennino 2.4"

Attenzione: per grado calligrafico si intende la larghezza del tratto del pennino (nel tuo caso Luca, 1,5 e 2,4)
Per quanto riguarda invece il valore da attribuire ad X Height; Descender; Overlap (altezza del corpo, discendenti e ascendenti) si devono indicare i valori presi a riferimento nel testo ove si studia ;)
Spero sia tutto un po' più chiaro, se non lo fosse, chiedi pure. Ora vado a mangiare qualcosa al volo :P Ciaociao
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Messaggio da Xavier79 »

Cara Daniela,

grazie per i complimenti, sono sicuramente incentivo per me. Ho iniziato con i pennini ad intinzione ma con scarsissimi risultati!!!

Grazie mille per i Link!!!! davvero molto belli e utilizzimi per fare pratica!

Approfitto della disponibilità chiedo altri consigli, ma faccio una piccola premessa: mi sono trasferito da Roma a Monza recentemente ed in tutta fretta. Sono riuscito a portare con me sono una lamy 1.1 e l'inchiostro Pelikan 4001. Ho trovato un negozio fornito e volevo fare qualche acquisto.

Il problema più grosso che ho sempre trovato nel fare esercitazione è che l'inchiostro spande e non so se è colpa della carta o dell'inchiostro. Il problema mi si è accentuato con una Parallel (la 6 mm!!!!). Avevo scelto quella proprio perchè volevo individuare gli errori. Ma appena ho iniziato a scrivere l'inchiostro spandeva in una maniera spropositata.... Poi sono partito e ho smesso.

Per farla breve vorrei acquistare:

- penna (per avere la possibilità di usare diversi tratti è meglio prendere penne diverse o quei set che hanno sa possibilità di cambiare la punta?). Proverò il 2.3 che mi suggerisci, per quanto riguarda Sheaffer o Rotring non le conosco. Pensi siano meglio di parallel e Lamy?
- Carta: l'impressione che ho avuto dalla mia esperienza è che la carta che uso va bene solo per pennini piccoli (1.1 e 1.5) mentre con pennini più larghi l'inchiostro tende a spandere. Penso perchè ne fluisca di più. Proverò con i marchi che mi suggerisci.
-Inchiostro: Pelikan 4001 va bene o ne esistono di più viscosi che evitano lo "sbrodolamento"?


Grazie ancora e buona giornata

Saverio

Irishtales ha scritto:Lamy produce pennini tronchi solo fino a 1.9 invece le parallel arrivano fino a ben 6 mm (sproposiato!).
Ti dico questo perché più grande è l'altezza dei caratteri con cui ti eserciti, maggiore è la possibilità di identificare gli errori, e di conseguenza di correggerli.
Hai pensato ad una penna calligrafica tipo Sheaffer o Rotring o simili? Oppure ai pennini da intinzione? Opterei per gli esercizi, per un 2.3 o poco superiore, all'inizio...
Carta. Io mi esercito su tutto ciò che capita, preferisco i blocchi di fogli A4 bianchi Blasetti, quando li trovo, o gli Schizza e Strappa della Favini, perché sono leggeri e le falsarighe che inserisco sotto il foglio sono ben visibili. Puoi aggirare l'ostacolo, misurando però l'altezza dell'interlinea del blocco a righe con cui ti trovi a tuo agio. Dividi per 5, sommariamente, tale misura, ed avrai la larghezza del tratto idonea ad essere utilizzata con quel blocco!

David Harris è stato il mio primo riferimento e trovo il suo volume imperdibile, ma vista la splendida mano che dimostri di avere, ti consiglio di affidarti ad un testo specifico; consulta la bibliografia tematica, e anche i tanti trattati cinquecenteschi, di certo troverai la tua cancelleresca canonica preferita, su cui basarti per studiare...e per poi elaborare magari una tua interpretazione personale e originale...

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Messaggio da Rampa »

Xavier, forse la Parallel da 6mm è un pò esagerata, ma cmq anche questa serve benissimo per fare lettere grandi e quindi più curate. Per l'inchiostro io mi regolo così: constatato che quelli originali a corredo delle Parallel Pen li ho trovati inusabili, ho deciso di svuotare le cartucce e di riempirli con altri inchiostri che ritenevo migliori (attualmente uso oxblood e red dragon di Diamine), che su quaderni o carta da fotocopie non danno eccessivi problemi, se non una certa tendenza al trapasso, ma comunque rimangono nitidi. Uso anche i blocchi schizzi della Favini, ma con alterne fortune: ne ho due piccoli che vanno benissimo e non c'è nessun problema con qualsiasi inchiostro, ma con uno grande di formato A4 ho problemi. Cmq, per quello che ho visto le Parallel Pen riescono a digerire un pò tutti i tipi di inchiostro.
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Messaggio da Irishtales »

Ciao Saverio,
è sempre un piacere condividere gli studi di calligrafia! Per i pennini, le carte e gli inchiostri, ciò che posso dirti è che io utilizzo la carta che ti ho detto, perchè è sottile e si intravedono le falsarighe. E poi soprattutto la Blasetti è liscia liscia e l'inchiostro non spande. Le parallel sono ottime ma per me almeno, all'inizio sono state più difficili da gestire, il bello è che sono penne molto versatili. Però in genere utilizzo i pennini da intinzione Mitchell in rame soprattutto o le mie penne preferite a punta tronca per lo studio della calligrafia, senz'altro le Sheaffer. Ho preso a suo tempo la confezione con tre penne e tre pennini (fine; medio; broad) il più largo è molto simile al 2.3 Rotring, appena un po' più stretto, forse è un 2.2 o giù di lì. Anche gli altri due pennini sono di dimensioni simili alle Rotring 1.9 e 1.5.
Uso inchiostro nero Lamy o Sheaffer, o quello che capita. Le parallel mi sembra consumino molto, forse è solo un'impressione mia, o forse davvero tendono ad avere un flusso più consistente e quindi a parità di tratto e di carta forse tenono a spandere.
Parallel 6 mm ...un altezza del testo di circa 3 cm... con quella "o impari o impari"... ;)
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Messaggio da Xavier79 »

Grazie ragazzi,
Spero di riuscire presto ad acquistare tutto... é davvero un piacere poter condivirere il piacere della scrittura con qualcuno...
A presto...
Saverio
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Messaggio da Crononauta »

Allora, seguendo i consigli di Rampa e Ottorino, ho rivisto un po' di cose.
Intanto sulla stessa falsariga ho usato la punta da 1 anziché 1,5mm, in modo da ottenere un effetto meno "tondeggiante" e carolingio-gotico, e più italico.
La "q" l'ho fatta classica, tipo "o" con la coda.
Ho eliminato la S lunga che tante difficoltà di lettura ha dato, con l'unica concessione alla doppia S dove ho lasciato la legatura tra una lunga e una corta.
Il risultato è abbastanza diverso.
Purtroppo ho un po' di problemi di flusso con la calligrafica che non riesco a risolvere, bisogna che mi decida a prendere i pennini da intinzione così posso anche cambiare inchiostro a piacere senza impazzire...! Il risultato purtroppo è che tende a seccarsi il pennino è la scorrevolezza è pessima, così non riesco ad avere un tratto slanciato come dovrebbe... beh, comunque, ecco Machiavelli che nel suo Principe ci parla di Commodo, figlio di Marco Aurelio:
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Messaggio da gandalff »

Molto bello, veramente complimenti!!!!
Anche a me piace la s allungata, però effettivamente può essere, in alcuni casi, meno leggibile. Forse è la mancanza di abitudine a vedere quel carattere.

Bene hai fatto, sempre secondo me, a mantenere la legatura della doppia esse, la trovo elegante. Fra le altre cose i tedeschi la mantengono ancora nella loro grafia.

Di nuovo, complimenti per i bei lavori!!!
Su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere - L. Wittgenstein
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Messaggio da Xavier79 »

Ciao,

Complimenti. Posso chiederti che penna, carta e inchiostro usi? Poi quanto sono alte le lettere? Al momento sto usando una 1.1 ma me sembra che a te si noti molto di più la diffferenza fra il tratto sottile e quello spesso.

Grazie


Crononauta ha scritto:Allora, seguendo i consigli di Rampa e Ottorino, ho rivisto un po' di cose.
Intanto sulla stessa falsariga ho usato la punta da 1 anziché 1,5mm, in modo da ottenere un effetto meno "tondeggiante" e carolingio-gotico, e più italico.
La "q" l'ho fatta classica, tipo "o" con la coda.
Ho eliminato la S lunga che tante difficoltà di lettura ha dato, con l'unica concessione alla doppia S dove ho lasciato la legatura tra una lunga e una corta.
Il risultato è abbastanza diverso.
Purtroppo ho un po' di problemi di flusso con la calligrafica che non riesco a risolvere, bisogna che mi decida a prendere i pennini da intinzione così posso anche cambiare inchiostro a piacere senza impazzire...! Il risultato purtroppo è che tende a seccarsi il pennino è la scorrevolezza è pessima, così non riesco ad avere un tratto slanciato come dovrebbe... beh, comunque, ecco Machiavelli che nel suo Principe ci parla di Commodo, figlio di Marco Aurelio:
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Messaggio da Crononauta »

Xavier79 ha scritto:Ciao,
Complimenti. Posso chiederti che penna, carta e inchiostro usi? Poi quanto sono alte le lettere? Al momento sto usando una 1.1 ma me sembra che a te si noti molto di più la diffferenza fra il tratto sottile e quello spesso.
Grazie. La penna è quella di questo set:
viewtopic.php?f=32&t=3488
comprende tre pennini, 1mm, 1,5 e 2.

Qui ho usato il pennino da 1mm e una falsariga da 6mm di altezza; di solito la usavo per il pennino da 1,5, ma l'effetto era troppo "goticheggiante", in effetti.
Come carta niente di che, è un normale A4 da fotocopiatrice da 80 gr/m².
La differenza fra tratto sottile e spesso dipende anche da come tieni inclinato il pennino, nella cancelleresca va a 45° verso sinistra rispetto alla scrittura.
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Messaggio da Rampa »

Crononauta ha scritto:Allora, seguendo i consigli di Rampa e Ottorino, ho rivisto un po' di cose.
Intanto sulla stessa falsariga ho usato la punta da 1 anziché 1,5mm, in modo da ottenere un effetto meno "tondeggiante" e carolingio-gotico, e più italico.
La "q" l'ho fatta classica, tipo "o" con la coda.
Ho eliminato la S lunga che tante difficoltà di lettura ha dato, con l'unica concessione alla doppia S dove ho lasciato la legatura tra una lunga e una corta.
Il risultato è abbastanza diverso.
A me sembra meglio e più slanciato, cmq complimenti per la tua capacità di adattamento e bella scrittura in ogni caso.
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Messaggio da Crononauta »

Ed eccomi di nuovo. Questa volta con una piccola novità.
Stanco dei patimenti col flusso della "calligrafica", nonché della laboriosità per cambiare colore d'inchiostro, ho tagliato la testa al toro, due clic su internet e tah-dah:
Pennini Mitchell Italiac
Pennini Mitchell Italiac
DSCN3611.JPG (1.38 MiB) Visto 5539 volte
Dopodiché, con la mia cronica allergia alle istruzioni, senza porr'altro in mezzo infilo il pennino nella bacchetta, intingo nell'inchiostro, e praticamente non scrive. Porco di qua e porco di là, provo qualche manovra ma inutilmente. Finché mi cade l'occhio sulla scatola dive dice: "I pennini vengono protetti con della lacca che va rimossa prima dell'uso". Accidenti... le istruzioni vanno lette anche per cose così apparentemente semplici, pensa un po'!
Al che mi rifaccio a questo post: viewtopic.php?f=32&t=3386 e, siccome sono un tipo spiccio infilo il pennino nella bacchetta e vado sul gas del fornello. Col risultato che se non sono svelto a passare sotto l'acqua fredda, mi sciolgo la bacchetta: il rame è un ottimo conduttore di calore, prendere nota!
A questo punto, il pennino finalmente scrive a dovere, anche se all'inizio ero un po' disorientato dal diverso flusso rispetto alle stilografiche. Oltre al fatto di doverlo periodicamente ricaricare intingendolo nell'inchiostro (toh! :mrgreen: )! Tuttavia, il "serbatoietto" che viene dato da aggiungere sotto al pennino fa un lavoro magnifico, praticamente ho scritto un intero A4 intingendo non più di 2 volte.

E stasera non ci sono storie, gli svolazzi ve li beccate tutti, comprese le "s lunghe" :mrgreen: ... e parliamo della salama da sugo della tradizione culinaria ferrarese, dal libro "La cucina dei nostri vecchi" di Floriana Guidetti, ed. Cartografica.
Salama da sugo
Salama da sugo
salama_sugo.jpg (733.34 KiB) Visto 5539 volte
Direi che come prima prova col pennino in rame, che si comporta in modo signficativamente diverso rispetto alla stilografica, mi chiamo contento.
Buonanotte a tutti!
Massimo Bacilieri
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Messaggio da Xavier79 »

Complimenti non c' é che dire. Comunque mi sembra che l'effetto che dava la stilo mi sembrava migliore: il tratto era piú sicuro e netto....
Io ho iniziato con il pennino e cannottoma poi ho lasciato perdere.....
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Messaggio da Rampa »

Ottima la scelta dei Mitchell in rame, sono pennini veloci ed efficienti. In quanto al tuo ultimo test di scrittura è quello che mi piace di più, forse qualcuno lo troverà un pò troppo aguzzo, ma io un cancelleresco tondo proprio non riesco a digerirlo. Cmq si tratta di gusti miei personali e per questo posso solo dirti Bravo!
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