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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Italico - Cancelleresca
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Italico - Cancelleresca
Grazie a tutti sia per i consigli che per i complimenti senza tutti i maestri, però, molti risultati non ci sarebbero.
Stasera altro esercizio: devo migliorare le spaziature!
Ps. Per la foto. Nn mi permette di modificare più e preferirei non fare post doppi. Vorrei solo sapere da che parte devo ruotar la, così quella di stasera sarà dritta per forza
@ Ottorino, la spiegazione è perfetta, infatti la s fatta di fretta ha proprio quella forma e, alle volte, la calco. Però comprendo possa non essere corretta come cancelleresca
Stasera altro esercizio: devo migliorare le spaziature!
Ps. Per la foto. Nn mi permette di modificare più e preferirei non fare post doppi. Vorrei solo sapere da che parte devo ruotar la, così quella di stasera sarà dritta per forza
@ Ottorino, la spiegazione è perfetta, infatti la s fatta di fretta ha proprio quella forma e, alle volte, la calco. Però comprendo possa non essere corretta come cancelleresca
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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- Ottorino
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Mi ha colpito soprattutto in inizio di frase, quando la legatura non serve, e anzi è un gesto in piu'.Simone ha scritto: la spiegazione è perfetta, infatti la s fatta di fretta ha proprio quella forma e, alle volte, la calco. Però comprendo possa non essere corretta come cancelleresca
Li, la eliminerei del tutto. Salta troppo agli occhi ed è "diseconomica" nel gesto
Poi, nel mezzo alle altre, potrebbe anche andare.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Non è un problema di correttezza o meno: è solo che mi fa lo stesso effetto di una tappezzeria tipo "fast and furious" montata dentro ad una Isotta Fraschini. Stona, semplicemente, non si armonizza con tutto il resto.
Almeno ai miei occhi.
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E visto che parlarne m'ha fatto tornare la voglia (un po' di relax in mezzo a tutti gli esercizi di katakana e hiragana che sto facendo, uffff), ecco Dante che incontra Cerbero. Ho cominciato a darci un po' dentro con gli svolazzi, eppoi mi sono stancato della "g" canonica... il tratto di "chiusura" mi veniva sempre una schifezza, e allora ho deciso di farla aperta e slanciata, tiè Idem per la "q".
Devo però trovare il modo di fare una "doppia F" decente, ci sarà pure un modo come per la doppia S... mettere due F "normali" in fila viene un po' goffo, mi pare, boh.
...ehi Irish... buona... metti via quella frusta... potresti fare male a qualcuno... buona... noooooo!!!
Devo però trovare il modo di fare una "doppia F" decente, ci sarà pure un modo come per la doppia S... mettere due F "normali" in fila viene un po' goffo, mi pare, boh.
...ehi Irish... buona... metti via quella frusta... potresti fare male a qualcuno... buona... noooooo!!!
Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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Massimo!!!
Ci puoi scommettere che ti frusterò, ma solo se non inserisci più spesso piccoli capolavori come questo!
Sull'ortodossia della tua cancelleresca lascio la parola alle impeccabili osservazioni di Alessandro; quanto alla grazia e al risultato sul piano meramente estetico, direi che è una meraviglia! Brrrravo!!!
Ci puoi scommettere che ti frusterò, ma solo se non inserisci più spesso piccoli capolavori come questo!
Sull'ortodossia della tua cancelleresca lascio la parola alle impeccabili osservazioni di Alessandro; quanto alla grazia e al risultato sul piano meramente estetico, direi che è una meraviglia! Brrrravo!!!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Allora ti frusto io. (si fa per giocare un po')
f e s cominciano a somigliarsi troppo e si perde un po' di leggibilità.
Sulla "g" son d'accordo.
Anche io non son riuscito ancora bene a digerirla. Nella parte bassa e quando risale.
Pero' quella con l'occhiello chiuso mi piace di piu' a vedersi
Il resto è bellissimo.
f e s cominciano a somigliarsi troppo e si perde un po' di leggibilità.
Sulla "g" son d'accordo.
Anche io non son riuscito ancora bene a digerirla. Nella parte bassa e quando risale.
Pero' quella con l'occhiello chiuso mi piace di piu' a vedersi
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Eccomi.
MI piace!
Sul piano dell'ortodossia non c'entro proprio, tanto so che interessa a crononauta nella stessa misura in cui interessa a me.
Quindi solo considerazioni personali legate al gusto.
Per la g concordo pienamente, basta guardare qualche mio scritto per accorgersene: trovo la forma con l'occhiello chiuso troppo pesante.
Per la q sono meno convinto: se vuoi lo svolazzo discendente perchè non provi la forma (era molto usata in antichità) simile alla maiuscola, quella simile alla o con la codina, per intendersi? Personalmente uso la forma con la discendente diritta a cui aggiungo, alla fine, un tratto di uscita verso destra.
La doppia f è veramente un problema: la prima cosa da tenere d'occhio è che i due tratti devono essere paralleli, la seconda è di non intrecciarsi con le parti finali dei tratti discendenti. Un sistema per risolvere la questione può essere fare la discendente della prima pi corta e quella della seconda più lunga ed ampia, in modo che passi sotto quella della prima e quasi la racchiuda.
La s lunga e la doppia s alla tedesca: seppur filologicamente correttissime, concordo con Ottorino: creano non poche difficoltà di lettura ai non addetti ai lavori.
Un consiglio: se ti piace abbondare con gli svolazzi, aumenta un po' l'interlinea, dato che la probabilità che discendenti e ascendenti entrino in collisione tra loro cresce enormemente; come in effetti accade talvolta nel tuo scritto e questo è un errore.
Infine di nuovo complimenti: tratto sicuro, buona omogeneità di forme, inclinazione e spaziatura. Bravo!
MI piace!
Sul piano dell'ortodossia non c'entro proprio, tanto so che interessa a crononauta nella stessa misura in cui interessa a me.
Quindi solo considerazioni personali legate al gusto.
Per la g concordo pienamente, basta guardare qualche mio scritto per accorgersene: trovo la forma con l'occhiello chiuso troppo pesante.
Per la q sono meno convinto: se vuoi lo svolazzo discendente perchè non provi la forma (era molto usata in antichità) simile alla maiuscola, quella simile alla o con la codina, per intendersi? Personalmente uso la forma con la discendente diritta a cui aggiungo, alla fine, un tratto di uscita verso destra.
La doppia f è veramente un problema: la prima cosa da tenere d'occhio è che i due tratti devono essere paralleli, la seconda è di non intrecciarsi con le parti finali dei tratti discendenti. Un sistema per risolvere la questione può essere fare la discendente della prima pi corta e quella della seconda più lunga ed ampia, in modo che passi sotto quella della prima e quasi la racchiuda.
La s lunga e la doppia s alla tedesca: seppur filologicamente correttissime, concordo con Ottorino: creano non poche difficoltà di lettura ai non addetti ai lavori.
Un consiglio: se ti piace abbondare con gli svolazzi, aumenta un po' l'interlinea, dato che la probabilità che discendenti e ascendenti entrino in collisione tra loro cresce enormemente; come in effetti accade talvolta nel tuo scritto e questo è un errore.
Infine di nuovo complimenti: tratto sicuro, buona omogeneità di forme, inclinazione e spaziatura. Bravo!
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Proviamo a cercare la "ff" ortodossa nei trattati nei maestri del passato...
Arrighi:
Cresci:
in molti altri trattati si affronta il tema, sia delle lettere doppie che delle variazioni sulla medesima lettera:
viewtopic.php?f=52&t=3416
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Daniela
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Carissimi,
da poco sto provando questo stile. Vi sarei grato per tutti i suggerimenti che vi vengono in mente per migliorarmi.
Osservando alcuni vostri lavori mi sembra che l'altezza delle lettere è sovrastimata rispetto al pennino che uso (Lamy, da 1.1) cosa dite?
Grazie
da poco sto provando questo stile. Vi sarei grato per tutti i suggerimenti che vi vengono in mente per migliorarmi.
Osservando alcuni vostri lavori mi sembra che l'altezza delle lettere è sovrastimata rispetto al pennino che uso (Lamy, da 1.1) cosa dite?
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Ciao Saverio,
come inizio mi sembra eccellente, bravo!
Per quanto riguarda il rapporto fra altezza delle lettere e tratto del pennino, puoi dare un'occhiata a questo Argomento, in cui avevo inserito una scansione tratta dal libriccino del prof. Reynolds.
viewtopic.php?f=32&t=5195
Posso chiederti su quale alfabeto o testo di riferimento stai studiando? Ancora complimenti!
come inizio mi sembra eccellente, bravo!
Per quanto riguarda il rapporto fra altezza delle lettere e tratto del pennino, puoi dare un'occhiata a questo Argomento, in cui avevo inserito una scansione tratta dal libriccino del prof. Reynolds.
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Daniela
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Ciao Daniela e grazie mille, anche se vedo che di strada ce ne è ancora molta da fare, ma, come si dice fra i bodybuilder "No pain no gain!" MI sto basando su un libro (di cui ho il pdf) the "art of calligraphy" di david harris.
Mi sa comunque che devo cambiare un pò il materiale che uso. La carta ad esempio: quale usate voi? ho trovato un quaderno della Fabriano (quello della foto di sopra) solo che ha le righe. Quello tutto bianco (gli A4 da fotocopiatrice) invece spandono troppo l'inchiostro ...
Inoltre volevo acquistare una nuova penna (non so se 1.9 o 1.5): secondo voi meglio una la lamy o la parallel pen?
Grazue
Mi sa comunque che devo cambiare un pò il materiale che uso. La carta ad esempio: quale usate voi? ho trovato un quaderno della Fabriano (quello della foto di sopra) solo che ha le righe. Quello tutto bianco (gli A4 da fotocopiatrice) invece spandono troppo l'inchiostro ...
Inoltre volevo acquistare una nuova penna (non so se 1.9 o 1.5): secondo voi meglio una la lamy o la parallel pen?
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Lamy produce pennini tronchi solo fino a 1.9 invece le parallel arrivano fino a ben 6 mm (sproposiato!).
Ti dico questo perché più grande è l'altezza dei caratteri con cui ti eserciti, maggiore è la possibilità di identificare gli errori, e di conseguenza di correggerli.
Hai pensato ad una penna calligrafica tipo Sheaffer o Rotring o simili? Oppure ai pennini da intinzione? Opterei per gli esercizi, per un 2.3 o poco superiore, all'inizio...
Carta. Io mi esercito su tutto ciò che capita, preferisco i blocchi di fogli A4 bianchi Blasetti, quando li trovo, o gli Schizza e Strappa della Favini, perché sono leggeri e le falsarighe che inserisco sotto il foglio sono ben visibili. Puoi aggirare l'ostacolo, misurando però l'altezza dell'interlinea del blocco a righe con cui ti trovi a tuo agio. Dividi per 5, sommariamente, tale misura, ed avrai la larghezza del tratto idonea ad essere utilizzata con quel blocco!
David Harris è stato il mio primo riferimento e trovo il suo volume imperdibile, ma vista la splendida mano che dimostri di avere, ti consiglio di affidarti ad un testo specifico; consulta la bibliografia tematica, e anche i tanti trattati cinquecenteschi, di certo troverai la tua cancelleresca canonica preferita, su cui basarti per studiare...e per poi elaborare magari una tua interpretazione personale e originale...
viewtopic.php?f=52&t=2599
viewtopic.php?f=52&t=3416
Ti dico questo perché più grande è l'altezza dei caratteri con cui ti eserciti, maggiore è la possibilità di identificare gli errori, e di conseguenza di correggerli.
Hai pensato ad una penna calligrafica tipo Sheaffer o Rotring o simili? Oppure ai pennini da intinzione? Opterei per gli esercizi, per un 2.3 o poco superiore, all'inizio...
Carta. Io mi esercito su tutto ciò che capita, preferisco i blocchi di fogli A4 bianchi Blasetti, quando li trovo, o gli Schizza e Strappa della Favini, perché sono leggeri e le falsarighe che inserisco sotto il foglio sono ben visibili. Puoi aggirare l'ostacolo, misurando però l'altezza dell'interlinea del blocco a righe con cui ti trovi a tuo agio. Dividi per 5, sommariamente, tale misura, ed avrai la larghezza del tratto idonea ad essere utilizzata con quel blocco!
David Harris è stato il mio primo riferimento e trovo il suo volume imperdibile, ma vista la splendida mano che dimostri di avere, ti consiglio di affidarti ad un testo specifico; consulta la bibliografia tematica, e anche i tanti trattati cinquecenteschi, di certo troverai la tua cancelleresca canonica preferita, su cui basarti per studiare...e per poi elaborare magari una tua interpretazione personale e originale...
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Mi sono deciso, ecco i miei tentativi con la cancelleresca, devo sicuramente migliorare, alcune lettere mi vengono bene altre un po meno. Ho qualche perplessità con le falserighe e le ascendenti e discendenti, con le falserighe scaricate dal sito di Daniel le righe sono troppo appiccicate, ma magari sono io che sbaglio. Se qualcuno mi potesse fare un esempio con relativo sito per la generazione ne sarei felicissimo, sono un pò de coccio se qualcosa non mi è chiara continuo a rimuginarci sopra finché non la risolvo.
p.s. OT Irish dovrebbe esserti arrivato qualcosa.
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Luca
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Osservando gli ultimi test di scrittura proposti in questi ultimi giorni, quelli Crononauta, Xavier e Maczadri, a prescindere dai vari livelli di capacità ed esperienza, noto una certa certa tendenza a "tondeggiare", ossia a sviluppare le lettere più in larghezza che in altezza. L'italico proposto da Crononauta, pur nella sua compostezza e precisione a me sembra fare un pò troppo l'occhiolino al carolingio e al gotico, per il mio gusto se riuscisse a stare un poco più raccolto e a sviluppare in altezza le consonanti sarebbe perfetto. In questo senso può aiutare molto il sistema di legature proposto da Hebborn, che riesce a mediare molto bene l'esigenza di scrittura moderna con il rigore degli autori antichi.
ps
per la penna, come già consigliato da Daniel Quinn in passato, confermo che l'uso della Parallel Pen della Pilot e lo scrivere lettere piuttosto grandi porta a risultati ottimi e ben curati.
ps
per la penna, come già consigliato da Daniel Quinn in passato, confermo che l'uso della Parallel Pen della Pilot e lo scrivere lettere piuttosto grandi porta a risultati ottimi e ben curati.
Ultima modifica di Rampa il venerdì 23 agosto 2013, 11:28, modificato 1 volta in totale.
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Grazie per l'indicazione, cercherò di curare meglio la dimensione del carattere per cercare di tenerlo più rettangolare.
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