Anch'io non sapevo come si caricava.
Ti ricordi quando siamo andati da Armano?
Mi ha fatto vedere come si fa.
Ti ricordi quando è arrivata l'Aurora 88 e ho telefonato a Rembrandt?
Mi ha guidato passo-passo nella mia primissima ricarica a pistone.
Non è difficile. La prossima ricarica la fai tu, da solo (so che questa cosa mi tornerà nei denti!)
Vorrei aggiungere qualcosa alla tua recensione.
La penna ha dimensioni "standard", è la "sorella maggiore" della Sapporo.
Il pennino F è fine quanto un capello e nonostante il tratto mantiene la scorrevolezza anche su cartaccia da fotocopie (la carta che ha utilizzato il Fenomeno è la Clairefontaine 90 mg.)
Non è percepibile alcun fruscìo in fase di scrittura, emette un leggero "soffio" quando la scrittura diventa veloce e "nervosa", in tale caso il tratto diventa più marcato ma non perde la sua finezza.
Non è perfetta, è QUASI perfetta.
Come scrittura ci sta un 10 e lode, su questo non si discute.
Come estetica è strepitosa, altro 10 (ma senza lode).
Come impugnatura ... 9.
Io che ho dei wurstel al posto delle mani, mi ritrovo a scrivere sulla filettatura di avvitamento del cappuccio e finisco immancabilmente con l'arrivare vicino al pennino "in scivolata".
Come impugnatura il mio 10 e lode va all'Aurora 88.
Lo stacco tra filettatura di avvitamento e pennino è sufficientemente ampio da consentire una corretta e comoda posizione delle dita, inoltre la sporgenza alla fine (che hanno adottato anche le Lamy Safari ma scanalando i lati) la rende particolarmente confortevole e hai la sensazione di impugnarla più stabilmente.
In soldoni: se ho le mani sudate, almeno non scivolo e non scrivo con le dita a contatto con il pennino!
E' una penna eccezionale, senza ombra di dubbio.
Scrive divinamente.
Ma nelle lunghe sessioni di scrittura, qualche "neo" ce l'ha!