....e come diceva qualcuno : "La disciplina è il ponte tra i sogni e la loro realizzazione".Irishtales ha scritto:Ottorino ha scritto: La gara deve essere con se stessi.
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Scrittura personalizzata - gandalff
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Eh, Stefano! Ma "questo qui" è un pilota!!! Nessuno meglio di un pilota ha la disciplina nel dna, e infatti guarda un po' cosa ha fatto appena si è cimentato con la cancelleresca!
Pietro: hai scritto senza falsarighe? Senza falsarighe??
Ma insomma, sono la sola che ha cominciato annaspando e con tutti i supporti possibili e immaginabili??
I quaderni con le falsarighe per italico non credo esistano, però è sempre meglio esercitarsi su fogli con le linee guida, che siano stampate sul supporto stesso o messe sotto il foglio dove si scrive in modo che traspaiano almeno un poco, va bene lo stesso. Due modi per avere le falsarighe giuste. Il primo è stamparle in base al pennino che utilizzerai per scrivere, magari approfittando di uno dei vari siti che le mette a disposizione:
viewtopic.php?f=32&t=2529
oppure scegliendo la misura del pennino in base ai quaderni a righe con cui ti trovi bene e che desideri utilizzare per gli esercizi. In entrambi i casi ricorda che nella cancelleresca, l'altezza delle lettere senza ascendenti e discendenti, come la "a" ad esempio, deve essere pari a cinque gradi calligrafici ossia a cinque volte lo spessore maggiore tracciato dal pennino sulla carta. Supponiamo che tu abbia un pennino 2.3 mm (uno dei pennini Rotring, uno a caso) allora l'interlinea dovrà avere una altezza pari a 2,3 x 5 = 11,5 mm. In questo caso scelto il pennino, dovrai stampare o reperire in altro modo le falsarighe dell'altezza giusta.
Invece se hai un blocco o quaderno a righe da utilizzare, sarà quello a vincolarti, in base all'altezza delle interlinee; supponiamo che sia di 10 mm. e avremo 10:5 = 2 mm e allora dovrai scegliere un pennino che traccia un segno di circa 2 mm.
Ascendenti e discendenti, come del resto la larghezza delle lettere, non seguono una regola fissa, perchè in genere ogni trattato sia moderno che antico, ha interpretato la cancelleresca con proporzioni più o meno personali. In genere è bene seguire uno o al massimo due testi come riferimento per non confondersi troppo all'inizio e apprendere tramite l'imitazione delle proporzioni e dei segni, la cancelleresca "secondo il trattato di...." per esempio se seguissi Lloyd Reynolds o Hebborn, avresti una proporzione fra ascendenti-corpo-discendenti delle lettere di 5-5-5 (5= 5 gradi calligrafici).
L'inclinazione può esserci o meno, la cancelleresca può anche essere diritta. In genere ha una inclinazione fra i 5° e i 10° ma non è una regola fissa nemmeno questa! Poi c'è la minore o maggiore dolcezza del tratto, per alcuni trattatisti è esasperatamente spigolosa (Hebborn) per altri più dolce e arrotondata (lo stesso Reynolds, ma soprattutto David Harris, Ann Camp, lo straordinario Alfred Fairbank), solo per citare i trattatisti moderni.
Scusa la lunghissima (come al solito!) dissertazione e buon esercizio!
Pietro: hai scritto senza falsarighe? Senza falsarighe??
Ma insomma, sono la sola che ha cominciato annaspando e con tutti i supporti possibili e immaginabili??
I quaderni con le falsarighe per italico non credo esistano, però è sempre meglio esercitarsi su fogli con le linee guida, che siano stampate sul supporto stesso o messe sotto il foglio dove si scrive in modo che traspaiano almeno un poco, va bene lo stesso. Due modi per avere le falsarighe giuste. Il primo è stamparle in base al pennino che utilizzerai per scrivere, magari approfittando di uno dei vari siti che le mette a disposizione:
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oppure scegliendo la misura del pennino in base ai quaderni a righe con cui ti trovi bene e che desideri utilizzare per gli esercizi. In entrambi i casi ricorda che nella cancelleresca, l'altezza delle lettere senza ascendenti e discendenti, come la "a" ad esempio, deve essere pari a cinque gradi calligrafici ossia a cinque volte lo spessore maggiore tracciato dal pennino sulla carta. Supponiamo che tu abbia un pennino 2.3 mm (uno dei pennini Rotring, uno a caso) allora l'interlinea dovrà avere una altezza pari a 2,3 x 5 = 11,5 mm. In questo caso scelto il pennino, dovrai stampare o reperire in altro modo le falsarighe dell'altezza giusta.
Invece se hai un blocco o quaderno a righe da utilizzare, sarà quello a vincolarti, in base all'altezza delle interlinee; supponiamo che sia di 10 mm. e avremo 10:5 = 2 mm e allora dovrai scegliere un pennino che traccia un segno di circa 2 mm.
Ascendenti e discendenti, come del resto la larghezza delle lettere, non seguono una regola fissa, perchè in genere ogni trattato sia moderno che antico, ha interpretato la cancelleresca con proporzioni più o meno personali. In genere è bene seguire uno o al massimo due testi come riferimento per non confondersi troppo all'inizio e apprendere tramite l'imitazione delle proporzioni e dei segni, la cancelleresca "secondo il trattato di...." per esempio se seguissi Lloyd Reynolds o Hebborn, avresti una proporzione fra ascendenti-corpo-discendenti delle lettere di 5-5-5 (5= 5 gradi calligrafici).
L'inclinazione può esserci o meno, la cancelleresca può anche essere diritta. In genere ha una inclinazione fra i 5° e i 10° ma non è una regola fissa nemmeno questa! Poi c'è la minore o maggiore dolcezza del tratto, per alcuni trattatisti è esasperatamente spigolosa (Hebborn) per altri più dolce e arrotondata (lo stesso Reynolds, ma soprattutto David Harris, Ann Camp, lo straordinario Alfred Fairbank), solo per citare i trattatisti moderni.
Scusa la lunghissima (come al solito!) dissertazione e buon esercizio!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Si, ho usato un normale quaderno a righe......
Appena mi arriva il set di pennini, mi stamperò delle pagine con le falsarighe adatte per ogni pennino.
Per ora uso dei pennini "anonimi" di cui non so neppure esattamente la misura e vado un poco ad occhio. Avevo voglia di sperimentare subito i tuoi inchiostri e non potevo aspettare il pacchetto dall'inghilterra
Fra l'altro anche la Ahab è in viaggio per l'Italia
Appena mi arriva il set di pennini, mi stamperò delle pagine con le falsarighe adatte per ogni pennino.
Per ora uso dei pennini "anonimi" di cui non so neppure esattamente la misura e vado un poco ad occhio. Avevo voglia di sperimentare subito i tuoi inchiostri e non potevo aspettare il pacchetto dall'inghilterra
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Su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere - L. Wittgenstein
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Oggi ho provato il secondo inchiostro inviatomi da Daniela.
Aprendo il flacone, l'inchiostro si presenta in maniera meno intimidatoria del nerissimo Atlantic night on a Sailing Boat ed ha un odore gradevole.
Gli inizi sono, al solito tragicomici, anche perché l'inchiostro è più fluido del nero e adora decisamente la carta occupandone il maggior spazio possibile con deliziosissime macchie. Quando, finalmente riesco a tracciare delle lettere il risultato, obbrobri inclusi, è questo: Il colore è più nelle mie corde del nero anche perché qui c'è dello shading, ed io adoro gli inchiostri ombreggiati (ah, se riuscissi a controllare l'effetto!). Il problema è che mentre il nero si deposita uniformemente questo cambia colore scrivendo ed io sono troooooppo scarso per gestirlo a dovere.
Il nome appropriato per questo inchiostro per me è Dusk at garden of gods. Il Garden of Gods è un parco nazionale nei pressi di Colorado Springs con tipiche formazioni rocciose rosse che all'imbrunire virano verso un color mattone cupo che mi ricorda questo inchiostro.
Aprendo il flacone, l'inchiostro si presenta in maniera meno intimidatoria del nerissimo Atlantic night on a Sailing Boat ed ha un odore gradevole.
Gli inizi sono, al solito tragicomici, anche perché l'inchiostro è più fluido del nero e adora decisamente la carta occupandone il maggior spazio possibile con deliziosissime macchie. Quando, finalmente riesco a tracciare delle lettere il risultato, obbrobri inclusi, è questo: Il colore è più nelle mie corde del nero anche perché qui c'è dello shading, ed io adoro gli inchiostri ombreggiati (ah, se riuscissi a controllare l'effetto!). Il problema è che mentre il nero si deposita uniformemente questo cambia colore scrivendo ed io sono troooooppo scarso per gestirlo a dovere.
Il nome appropriato per questo inchiostro per me è Dusk at garden of gods. Il Garden of Gods è un parco nazionale nei pressi di Colorado Springs con tipiche formazioni rocciose rosse che all'imbrunire virano verso un color mattone cupo che mi ricorda questo inchiostro.
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Non ho parole! Bravo!
E grazie per aver trovato un nome così bello ed evocativo per l'inchiostro al pernambuco!
Bella la citazione dal libro di Brecht su Galileo, devo leggerlo assolutamente
E grazie per aver trovato un nome così bello ed evocativo per l'inchiostro al pernambuco!
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Grazie a te per avermi dato la possibilità di provarli
Mi è sembrato appropriato usare le parole di Galileo per una prova di pennino da intinzione ed inchiostro del tempo.
Di nulla, come ti dicevo, il nome mi è stato ispirato dall'uso. Già dalle prime macchie lasciate sulla carta mi ha immediatamente rammentato il colore di quelle rocce subito dopo il tramonto.
Dici che posso farmi assumere da Noodler's come denominatore di inchiostri? (hanno i nomi più fantasiosi che abbia visto)
Mi è sembrato appropriato usare le parole di Galileo per una prova di pennino da intinzione ed inchiostro del tempo.
Di nulla, come ti dicevo, il nome mi è stato ispirato dall'uso. Già dalle prime macchie lasciate sulla carta mi ha immediatamente rammentato il colore di quelle rocce subito dopo il tramonto.
Dici che posso farmi assumere da Noodler's come denominatore di inchiostri? (hanno i nomi più fantasiosi che abbia visto)
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Di certo la fantasia non ti mancagandalff ha scritto: Dici che posso farmi assumere da Noodler's come denominatore di inchiostri? (hanno i nomi più fantasiosi che abbia visto)
Ed è una bella qualità, tienila sempre stretta!
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Oggi mi sono stampato delle pagine con la falsariga per il pennino 1.5 della Lamy Joy (quelli da intinzione non so che misura siano per cui attenderò che arrivino quelli ordinati) e ho provato a scrivere con i riferimenti. Questo è il risultato degli esercizi quotidiani.
Spero di non annoiarvi Su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere - L. Wittgenstein
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...chi sei tu, Pietro?!
Un alieno? Un replicante alla Blade Runner di qualche calligrafo?
Come hai fatto da mercoledì diciassette ore ventuno e zero sette alle zero quattordici si sabato venti, a fare tali passi in avanti?
Un alieno? Un replicante alla Blade Runner di qualche calligrafo?
Come hai fatto da mercoledì diciassette ore ventuno e zero sette alle zero quattordici si sabato venti, a fare tali passi in avanti?
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Ti ringrazio Daniela, ma io, sinceramente, non la vedo molto diversa da allora. C'è molta incostanza, le lettere non sono tutte uguali, la distanza fra le parole varia, l'inclinazione a volte c'è a volte non c'è e così via. Però, le tue parole mi fanno comunque piacere
Comunque non cambiare le carte in tavola, l'alieno/replicante/cyborg del forum sei tu, io mi sono consevato anche la busta con cui mi hai inviato gli inchiostri e la uso come impietoso metro di giudizio. A proposito, come la hai scritta? Come fai ad avere un carattere così piccolo e, al contempo così ben definito?
Comunque non cambiare le carte in tavola, l'alieno/replicante/cyborg del forum sei tu, io mi sono consevato anche la busta con cui mi hai inviato gli inchiostri e la uso come impietoso metro di giudizio. A proposito, come la hai scritta? Come fai ad avere un carattere così piccolo e, al contempo così ben definito?
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La risposta è...pennini Mitchell Italic in rame, se non sbaglio ho utilizzato il numero 3.
L'inchiostro lo conosci, solo che è slavato perché quella carta assorbe subito la parte acquosa e l'inchiostro non ha il tempo di "reagire" chimicamente. Cosa che non accade con gli inchiostri stilografici o su carta con minore assorbenza.
Leggo la tua risposta al mio commento e mi sembra di leggere le mie stesse parole, scritte non più di qualche mese fa, ai miei primi tentativi cancellereschi, in risposta agli incoraggiamenti degli altri.
Il tuo punto di vista lo capisco benissimo: l'osservatore si concentra sui passi avanti e sui notevoli miglioramenti (altezza omogenea e spaziatura fra le lettere: guarda prima e guarda adesso! Lo stesso con l'inclinazione! Non dire che non vedi anche tu dei netti miglioramenti!) ma tu continui con lo sguardo a indagare i difetti. Perché sai che sono quelli che contano, è ciò che ancora manca che va conquistato. Benvenuto nel club dei perfezionisti.
E' proprio grazie a questa impostazione mentale che in poco più di due giorni....
L'inchiostro lo conosci, solo che è slavato perché quella carta assorbe subito la parte acquosa e l'inchiostro non ha il tempo di "reagire" chimicamente. Cosa che non accade con gli inchiostri stilografici o su carta con minore assorbenza.
Leggo la tua risposta al mio commento e mi sembra di leggere le mie stesse parole, scritte non più di qualche mese fa, ai miei primi tentativi cancellereschi, in risposta agli incoraggiamenti degli altri.
Il tuo punto di vista lo capisco benissimo: l'osservatore si concentra sui passi avanti e sui notevoli miglioramenti (altezza omogenea e spaziatura fra le lettere: guarda prima e guarda adesso! Lo stesso con l'inclinazione! Non dire che non vedi anche tu dei netti miglioramenti!) ma tu continui con lo sguardo a indagare i difetti. Perché sai che sono quelli che contano, è ciò che ancora manca che va conquistato. Benvenuto nel club dei perfezionisti.
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Beh, qualche miglioramento lo vedo, anche perchè in caso contrario mancherebbe lo stimolo a continuare, però vedo soprattutto la strada che devo ancora percorrere ed è così lunga....
Comunque ho trovato l'Hebborn a 6 euro fra i remainder di una libreria e l'ho ordinato immediatamente, spero dia maggiore organicità allo studio
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Hebborn a sei euro è un vero affare!
Ma se vuoi investire una somma più o meno simile, ti consiglio anche il piccolo libro del prof Lloyd Reynolds, che propone un italico molto meno spigoloso rispetto all'Hebborn, giusto per darti un'idea più completa sulle possibili interpretazioni. Un'occhiata anche ai trattati antichi di cancelleresca che abbiamo nel Wiki o segnalati qui sul Forum aiuta sempre soprattutto a comprendere il gesto, poi tutto verrà da sé con esercizio ed osservazione
Cresci, Ludovico Arrighi, Palatino, Ugo da Carpi, Hercolani, Lucas, Amphiareo
viewtopic.php?f=52&t=3416
Tagliente:
http://www.fountainpen.it/Libreria_Condivisa
Ma se vuoi investire una somma più o meno simile, ti consiglio anche il piccolo libro del prof Lloyd Reynolds, che propone un italico molto meno spigoloso rispetto all'Hebborn, giusto per darti un'idea più completa sulle possibili interpretazioni. Un'occhiata anche ai trattati antichi di cancelleresca che abbiamo nel Wiki o segnalati qui sul Forum aiuta sempre soprattutto a comprendere il gesto, poi tutto verrà da sé con esercizio ed osservazione
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Ahahahah coltivare margherite! Non mi aspettavo questa battuta, a momenti mi capottavo dalla sedia!
Comunque anche io sono sul tuo stesso piano! Mi considero piuttosto bravina a livello di calligrafia, dopotutto scrivere in diversi stile mi risulta piuttosto semplice, eppure quando si tratta di scrittura quotidiana è come se le mia mano impazzisse! Non riesco a trovare quella adatta a me, trovo sempre qualche difetto, qualcosa che non mi rappresenta, una lettera che mi viene spontaneo fare in un modo ma che vorrei fosse totalmente diversa!
Per intenditori: Il mio ideale di scrittura è un po' quello che viene fatto vedere in Harry Potter e la camera dei segreti, quando Tom Riddle parla attraverso il suo diario.
So che è un esempio un po' stupido/infantile, ma non saprei in che altro modo farmi capire efficacemente!
Comunque anche io sono sul tuo stesso piano! Mi considero piuttosto bravina a livello di calligrafia, dopotutto scrivere in diversi stile mi risulta piuttosto semplice, eppure quando si tratta di scrittura quotidiana è come se le mia mano impazzisse! Non riesco a trovare quella adatta a me, trovo sempre qualche difetto, qualcosa che non mi rappresenta, una lettera che mi viene spontaneo fare in un modo ma che vorrei fosse totalmente diversa!
Per intenditori: Il mio ideale di scrittura è un po' quello che viene fatto vedere in Harry Potter e la camera dei segreti, quando Tom Riddle parla attraverso il suo diario.
So che è un esempio un po' stupido/infantile, ma non saprei in che altro modo farmi capire efficacemente!
« Ricorda, ricorda, il 5 Novembre.
Polvere da sparo, tradimento e complotto.
Non vedo alcuna ragione per cui la Congiura delle Polveri dovrebbe mai essere dimenticata! »
Ookami Kirai
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Anche perché con il pollice marrone che mi ritrovo sarebbe più difficile che fare esercizi di calligrafia..... faccio seccare anche le piante grasse!!!!OokamiKirai ha scritto:Ahahahah coltivare margherite! Non mi aspettavo questa battuta, a momenti mi capottavo dalla sedia!
Perché stupido o infantile? se ti piace quella grafia prova ad imitarla. Con l'esercizio si acquisiscono gli automatismi che ti permettono di portare quei caeatteri anche nella scrittura quotidiana.Non riesco a trovare quella adatta a me, trovo sempre qualche difetto, qualcosa che non mi rappresenta, una lettera che mi viene spontaneo fare in un modo ma che vorrei fosse totalmente diversa!
Per intenditori: Il mio ideale di scrittura è un po' quello che viene fatto vedere in Harry Potter e la camera dei segreti, quando Tom Riddle parla attraverso il suo diario.
So che è un esempio un po' stupido/infantile, ma non saprei in che altro modo farmi capire efficacemente!
Però penso che la grafia quotidiana debba essere spontanea, debba rappresentare quello che sei e quello che è l'umore del momento. Parti da quella che ti piace di più, ma adattala alla tua personalità, la tua grafia deve essere tua.
Su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere - L. Wittgenstein
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