Dopo un’attesa molto lunga (circa 5 settimane…) ho finalmente avuto la penna tra le mani. L’impressione è che si sia davanti ad una penna di qualità superiore rispetto alla media delle penne cinesi che si trovano in giro su internet.
La penna dà una sensazione di robustezza, e nonostante la clip “stile Parker” è marchiata con lo stemma del canguro, simbolo della casa produttrice, sia sul cappuccio che sul pennino.
La chiusura del cappuccio è a pressione, e da subito non mi è piaciuta: il cappuccio resta ben calzato, ma è duro sia da aprire che da richiudere. La parte finale del fusto, dove si poggiano le dita, è placcata con un nero lucido che stona con il fusto della penna e dà una sensazione di precarietà nel tempo che riduce la gradevolezza dell’insieme.
Deciso a provarla (senza alcun lavaggio) , ho subito innestato una cartuccia presa dal mio barattolo in vetro rimpinguato dall’ultimo viaggio in Germania (per cui devo ancora ringraziare Phormula, per avermi aperto il meraviglioso mondo delle cartucce ultraeconomiche..
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L’impressione di scrittura conferma quanto avevo già sperimentato. Il pennino è rigido, ma scorre bene sulla carta, anche su retro di carta da fotocopia e con un inchiostro sicuramente non al top.
Dopo qualche cartuccia e qualche settimana di utilizzo veniamo ai giudizi:
Estetica 7/10
Come sempre questo giudizio è molto soggettivo. Personalmente è una penna che esteticamente mi piace molto, e questo è stato uno dei motivi che mi ha attratto. La sensazione complessiva è quella di una penna robusta, e il fusto e il cappuccio satinati formano un insieme armonico con le rifiniture metallizzate. Come ho già accennato non mi piace invece la parte del fusto su cui si poggiano le dita, e nello stesso nero è ripresa anche la parte terminale del cappuccio, dove compare il simbolo della casa. In generale è una penna con un aspetto abbastanza diverso dalle penne cinesi da pochi euro che ho comprato in passato, molto sobria e classica, che non stona in un ambiente da ufficio. Il simbolo della casa aiuta a renderla un po’ più caratteristica, invece che la solita banale copia della classica Parker come indicherebbe la clip.
Qualità 7/10
E’ una penna a cartuccia/converter, molto pesante soprattutto se utilizzata con il cappuccio calzato. L’impressione generale è quella di una penna solida, tranne per la parte del fusto in cui si appoggiano le dita, che mi dà l’impressione di potersi graffiare e di perdere il colore da un momento all’altro. Anche la chiusura, che spesso in alcune penne cinesi è un punto critico, dà una sensazione di solidità, anche se come dicevo è un po’ dura. Nel complesso buona, soprattutto rispetto al prezzo.
Pennino e Scrittura 8/10
Questa è stata una piacevole sorpresa.. Il pennino scorre bene sulla carta, anche usando un inchiostro qualsiasi, cosa necessaria per una penna “da battaglia”, sebbene non sembri volare come alcune penne giapponesi. L’alimentatore è abbastanza generoso, ma non eccessivamente, e assicura un tratto uniforme e sicuro.
La misura del pennino non è indicata, ma direi che si tratta di un M europeo, con una dimensione non eccessiva ma che mal di adatta a chi adora i tratti ultrafini. Sono curioso di giocare con un po’ di inchiostri diversi per vedere quanto questi impattano sul tratto.
La penna non presenta false partenze, nemmeno dopo essere stata qualche giorno inattiva sulla scrivania (me la sono scordata in ufficio nel we …) o essere stata a testa in su nel taschino. Nel complesso quindi una buona esperienza.
Conclusioni
La Kaigelu 356 è stata una piacevole sorpresa, soprattutto per uno come me sempre interessato a provare penne economiche, senza la paura di lasciarle in giro o di prestarle o regalarle, e con sempre a portata di mano il barattolo di cartucce standard.
Esteticamente la trovo superiore non solo ad altre penne economiche di produzione cinese, ma anche ad alcune tedesche di fascia bassa: sicuramente è più gradevole della Safari e di alcune Online (almeno per me), e dà una sensazione di serietà che alcune di queste penne non hanno. C’è da dire che rispetto a queste è sicuramente meno originale e più classica, e non è detto che per tutti sia un vantaggio.
Da un punto di vista di scrittura mi ci sono trovato molto bene.. Non ho fatto però sessioni lunghe (massimo una mezz’ora abbondante di appunti), quindi non so se alla lunga stanca la mano. Credo comunque che usata senza cappuccio, come sono solito fare con tutte le penne, non crea particolari problemi. La sensazione restituita è un po’ diversa da quella di altre penne, ma la scrittura è gradevole e senza interruzioni.
Il costo è ridotto, siamo sicuramente sotto i 10 euro, e devo dire che la penna li vale tutti. E’ quindi entrata a pieno diritto tra le penne che ruoto “giornalmente” in ufficio (una cartuccia per uno non fa male a nessuno), che oltre a lei prevede: Online College blu, Faber Castell Loom, Online dicuinonricordoilnome, Brunnen nera. Vediamo se resisterà nel tempo