Kaigelu 356

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stefmas
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Kaigelu 356

Messaggio da stefmas »

Come forse sapete sono sempre alla ricerca di penne economiche interessanti, e qualche tempo fa un amico mi ha mostrato questa Kaigelu 356… Attratto dall’estetica, che mi è subito piaciuta, gli ho chiesto di provarla; la prima impressione è stata discreta, nonostante una certa pesantezza… Devo dire che in passato ho acquistato e provato molte penne cinesi, con alterne fortune, ma non avendo mai provato una Kaigelu e avendo letto in rete delle esperienze positive mi sono subito deciso ad acquistarla, visto che in rete il prezzo, spedizioni incluse, rimane sotto la decina di euro.

Dopo un’attesa molto lunga (circa 5 settimane…) ho finalmente avuto la penna tra le mani. L’impressione è che si sia davanti ad una penna di qualità superiore rispetto alla media delle penne cinesi che si trovano in giro su internet.
La penna dà una sensazione di robustezza, e nonostante la clip “stile Parker” è marchiata con lo stemma del canguro, simbolo della casa produttrice, sia sul cappuccio che sul pennino.
La chiusura del cappuccio è a pressione, e da subito non mi è piaciuta: il cappuccio resta ben calzato, ma è duro sia da aprire che da richiudere. La parte finale del fusto, dove si poggiano le dita, è placcata con un nero lucido che stona con il fusto della penna e dà una sensazione di precarietà nel tempo che riduce la gradevolezza dell’insieme.

Deciso a provarla (senza alcun lavaggio) , ho subito innestato una cartuccia presa dal mio barattolo in vetro rimpinguato dall’ultimo viaggio in Germania (per cui devo ancora ringraziare Phormula, per avermi aperto il meraviglioso mondo delle cartucce ultraeconomiche.. :D). La penna in realtà è arrivata provvista anche di converter, anch’esso marchiato con il canguro, ma ho preferito provarla con una cartuccia “da ufficio”. Prima di scrivere è stato necessario tenerla per un po’ a testa in giù, per permettere all’inchiostro di bagnare l’alimentatore e arrivare al pennino.
L’impressione di scrittura conferma quanto avevo già sperimentato. Il pennino è rigido, ma scorre bene sulla carta, anche su retro di carta da fotocopia e con un inchiostro sicuramente non al top.

Dopo qualche cartuccia e qualche settimana di utilizzo veniamo ai giudizi:

Estetica 7/10

Come sempre questo giudizio è molto soggettivo. Personalmente è una penna che esteticamente mi piace molto, e questo è stato uno dei motivi che mi ha attratto. La sensazione complessiva è quella di una penna robusta, e il fusto e il cappuccio satinati formano un insieme armonico con le rifiniture metallizzate. Come ho già accennato non mi piace invece la parte del fusto su cui si poggiano le dita, e nello stesso nero è ripresa anche la parte terminale del cappuccio, dove compare il simbolo della casa. In generale è una penna con un aspetto abbastanza diverso dalle penne cinesi da pochi euro che ho comprato in passato, molto sobria e classica, che non stona in un ambiente da ufficio. Il simbolo della casa aiuta a renderla un po’ più caratteristica, invece che la solita banale copia della classica Parker come indicherebbe la clip.

Qualità 7/10

E’ una penna a cartuccia/converter, molto pesante soprattutto se utilizzata con il cappuccio calzato. L’impressione generale è quella di una penna solida, tranne per la parte del fusto in cui si appoggiano le dita, che mi dà l’impressione di potersi graffiare e di perdere il colore da un momento all’altro. Anche la chiusura, che spesso in alcune penne cinesi è un punto critico, dà una sensazione di solidità, anche se come dicevo è un po’ dura. Nel complesso buona, soprattutto rispetto al prezzo.

Pennino e Scrittura 8/10

Questa è stata una piacevole sorpresa.. Il pennino scorre bene sulla carta, anche usando un inchiostro qualsiasi, cosa necessaria per una penna “da battaglia”, sebbene non sembri volare come alcune penne giapponesi. L’alimentatore è abbastanza generoso, ma non eccessivamente, e assicura un tratto uniforme e sicuro.
La misura del pennino non è indicata, ma direi che si tratta di un M europeo, con una dimensione non eccessiva ma che mal di adatta a chi adora i tratti ultrafini. Sono curioso di giocare con un po’ di inchiostri diversi per vedere quanto questi impattano sul tratto.
La penna non presenta false partenze, nemmeno dopo essere stata qualche giorno inattiva sulla scrivania (me la sono scordata in ufficio nel we …) o essere stata a testa in su nel taschino. Nel complesso quindi una buona esperienza.


Conclusioni

La Kaigelu 356 è stata una piacevole sorpresa, soprattutto per uno come me sempre interessato a provare penne economiche, senza la paura di lasciarle in giro o di prestarle o regalarle, e con sempre a portata di mano il barattolo di cartucce standard.

Esteticamente la trovo superiore non solo ad altre penne economiche di produzione cinese, ma anche ad alcune tedesche di fascia bassa: sicuramente è più gradevole della Safari e di alcune Online (almeno per me), e dà una sensazione di serietà che alcune di queste penne non hanno. C’è da dire che rispetto a queste è sicuramente meno originale e più classica, e non è detto che per tutti sia un vantaggio.

Da un punto di vista di scrittura mi ci sono trovato molto bene.. Non ho fatto però sessioni lunghe (massimo una mezz’ora abbondante di appunti), quindi non so se alla lunga stanca la mano. Credo comunque che usata senza cappuccio, come sono solito fare con tutte le penne, non crea particolari problemi. La sensazione restituita è un po’ diversa da quella di altre penne, ma la scrittura è gradevole e senza interruzioni.

Il costo è ridotto, siamo sicuramente sotto i 10 euro, e devo dire che la penna li vale tutti. E’ quindi entrata a pieno diritto tra le penne che ruoto “giornalmente” in ufficio (una cartuccia per uno non fa male a nessuno), che oltre a lei prevede: Online College blu, Faber Castell Loom, Online dicuinonricordoilnome, Brunnen nera. Vediamo se resisterà nel tempo 
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vikingo60
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Kaigelu 356

Messaggio da vikingo60 »

Complimenti per la recensione e per la penna!Devo però dire che la somiglianza con la Parker Sonnet è impressionante:sarà solo un'imitazione o entrambe le penne vengono dalla stessa catena di montaggio? :?:
Alessandro
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nello56
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Messaggio da nello56 »

Ottima ed interessante recensione. Bravissimo!
Stavo pensando di acquistarla,ma grazie alla Tua accurata descrizione, ho visto che è
analoga alla Baoer 388 che già ho e quindi...
Della Kaigelu, mi piacerebbe trovare la 316. Anche questa con una "vaga rassomiglianza" alla parker Duofold.
(vedi http://www.penlibrary.com/html/Parker_Kaigelu.html)

vikingo60 ha scritto:Devo però dire che la somiglianza con la Parker Sonnet è impressionante
ed infatti, non a caso il nome completo è: Kaigelu 356 Sonnet. :lol:
Nello
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Messaggio da stefmas »

vikingo60 ha scritto:Complimenti per la recensione e per la penna!Devo però dire che la somiglianza con la Parker Sonnet è impressionante:sarà solo un'imitazione o entrambe le penne vengono dalla stessa catena di montaggio? :?:
Si, la somiglianza è impressionante... Devo dire che la Sonnet non l'ho mai avuta, e l'ho provata troppo tempo fa per giudicarla.. Se mi ricapita però ci farò caso e valuterò :D

Personalmente credo che se alcuni produttori cinesi di penne di buona qualità tirassero fuori qualche prodotto un po' più originale avrebbero comunque successo, ma forse la cosa è vera solo tra noi "malati".. . Per il grande pubblico le copie hanno più appeal...
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Messaggio da AeRoberto »

Se scrive male è la stessa linea di montaggio, altrimenti no :lol:
Scherzi a parte, è effettivamente molto simile alla Sonnet, anche se di meno rispetto alla Baoer 388, a volte mi piacerebbe prenderne una per confrontarla con la Sonnet originale, credo che ci sarebbero diverse sorprese.
stefmas
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Messaggio da stefmas »

AeRoberto ha scritto:Se scrive male è la stessa linea di montaggio, altrimenti no :lol:
Scherzi a parte, è effettivamente molto simile alla Sonnet, anche se di meno rispetto alla Baoer 388, a volte mi piacerebbe prenderne una per confrontarla con la Sonnet originale, credo che ci sarebbero diverse sorprese.
appena ho modo lo faccio...
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Messaggio da nello56 »

AeRoberto ha scritto:a volte mi piacerebbe prenderne una per confrontarla con la Sonnet originale,
Và bene, appena ho un attimo farò le foto "comaprative" della sonnet e della baoer.
A parte essere più lunga di qualche mm, ed aver la fascia sul capuccio un poco più bassa...è lei!

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Messaggio da maczadri »

La somiglianza con la Sonnet è impressionante, oltre a qualche foto tra le penne riusciresti a farne una con un test di scrittura tra le due.
Luca
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Messaggio da nello56 »

Come avevo promesso, ho fatto qualche foto comparativa tra la Parker Sonnet e la Baoer 388.
(premetto che in qualche altro sito, questa comparazione è già stata fatta, quindi quello
che propongo non è una novità. Le foto sono originali e le penne raffigurate sono di mia proprietà)
Non starò a fare recensioni in quanto, entrambe le penne sono già state recensite in maniera
esaustiva ed accurata. Dalle foto di Stefmas possiamo dedurre che anche la Kaigelu 356 dovrebbe essere analoga alla Baoer.
Diciamo che personalmente concordo con chi ha provato queste penne: ottimo rapporto qualità prezzo,
e se vuoi "massacrare " il pennino per imparare... a 4 euro cadauna...si può fare serenamente!
(Roberto...pensaci e prepara il flessibile! :lol: )

@Luca
Allego un test di scrittura comparativa senza alcuna velleità "calligrafica". Un semplice confronto tra pennini/alimentatori.
(se vuoi una comparazione "seria" devi chiedere a Daniela!)
Personalmente trovo il pennino M della Sonnet estremamente morbido (alla flessione), ed a volte meno gestibile in una grafia minuta.
Il pennino M della Baoer ha un flusso generoso ed una flessibilità più controllata. Ovvero, se scrivi usando il solo
peso della penna, ottieni una scorrevolezza ed un tratto più contenuto; se lo premi il tratto un poco si allarga...soprattutto se hai
modificato il pennino. In ogni caso è questione di pennino e di gusti.

Nello
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Messaggio da vikingo60 »

E dire che si tratta di una Sonnet di fascia superiore;quelle di fascia inferiore,con pennino in metallo,sono identiche alle cinesi.
Alla fine magari sarà vero anche che la Parker,almeno per un certo periodo in cui hanno dato guai (ora mi risultano andare molto bene),ha fatto costruire le Sonnet in Cina.
Ciò spiegherebbe le dorature che svanivano in 20 giorni,gli anellini alla base del pennino corrosi completamente in circa 10 giorni,e altre amenità del genere.
Alessandro
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Messaggio da Andrea_R »

Complimenti per la recensione a Stefmas e per la grafia a Nello :mrgreen:
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Messaggio da Irishtales »

Nello, complimenti per la grafia!!! ;)
Se non fossi già saldamente d'istanza nel Gruppo Reparto Tecnico, saresti da arruolare nel Gruppo Calligrafi!
Belle foto, bella recensione e bella comparazione. Le linee sobrie delle tre penne me le rendono piacevoli, non fosse per il pennino che forse ha un tratto troppo marcato per me, che mi sto abituando sempre più ai tratti EF made in Japan...
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da maczadri »

Grazie per le foto era proprio quello che intendevo, comunque complimenti per la tua grafia. Hai scritto pennino modificato, cosa ha fatto di preciso.
Luca
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Messaggio da AeRoberto »

Effettivamente si potrebbe fare qualcosa, più sulla Kaigelu che sulla Baoer, visto che la seconda ha il pennino placcato con il flex farei saltare via tutta la doratura. Avevo una mezza idea (tra le tante che non porterò mai a termine) di provare a tagliare via un po di materiale sulle spalle e dietro la punta. Comunque per quanto costano veramente si può pensare di prenderle per fare esperimenti
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Messaggio da nello56 »

maczadri ha scritto:Hai scritto pennino modificato, cosa ha fatto di preciso.
Semplicemente spianato l'iridio in punta secondo i dettami di questo articolo:
http://www.marcuslink.com/pens/aboutpen ... g-tan.html
Ora, a vederlo ed a leggerlo è molto semplice; arrivare ad un risultato decente un poco meno.
Lente e micromesh...e tutte le volte che comincia ad andare bene e dai ancora un "colpetto" fai danni!
(Ecco perchè utilizzare delle penne low-cost per farsi le ossa).
Però, se ti piace "trafficare", la soddisfazione di scrittura che ti dà un pennino stub o italic (anche se non ancora perfetti!)
è veramente tanta. (Corri seriamente il rischio di limare di tutto e di più!)
AeRoberto ha scritto:visto che la seconda ha il pennino placcato con il flex farei saltare via tutta la doratura
Roberto, Ti assicuro che non sarebbe un problema insormontabile.Puoi sempre rifare la doratura estetica.
In allegato la foto di un pennino in acciaio e altri due pennini "trattati" in casa con le solite soluzioni in commercio!
AeRoberto ha scritto:Avevo una mezza idea (tra le tante che non porterò mai a termine) di provare a tagliare via un po di materiale sulle spalle e dietro la punta
Che è la stessa idea che ho avuto io per l'ultima baoer sana rimastami! :lol:
Nello
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