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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Colore ammissibile per firma?
- Phormula
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Colore ammissibile per firma?
Probabilmente si, ma dal momento che non si può pretendere che chi ci sottopone il modulo da firmare sia un esperto, come per i bollettini postali (che vanno tassativamente compilati con inchiostro nero o blu-nero), chi ti sottopone il modulo da firmare applica il principio di precauzione e ti chiede di firmare con un inchiostro di un colore che sa non avere problemi anzichè con uno che potrebbe non averne.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- fabri00
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Le lampade di molti fax e fotocopiatrici sono a luce verde, a differenza delle lampade degli scanner che sono a luice bianca.badnews ha scritto:Ecco, ma questo criterio porrebbe semmai requisiti di gradazione: a questo punto una firma verde scuro o marrone ha la stessa "faxabilità" di una blu.Phormula ha scritto:Per il colore, qualsiasi tonalità dal blu al nero, va bene. In teoria si potrebbe firmare anche con altri colori, ma questo potrebbe creare problemi se il documento deve essere digitalizzato o mandato via fax, perchè la scansione in bianco e nero potrebbe rendere la firma scarsamente leggibile.
Quindi il verde per fax e fotocpiatrici è il colore più difficile da riprodurre.
Neofita a chi ?
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Confermo.Fabilus ha scritto:
Per quanto ne so il valore della firma è o dovrebbe essere del tutto indipendente dal colore con cui è fatta.
Per la validità della "firma", l'unico requisito essenziale è l'autenticità della sottoscrizione (oltre che la capacità di intendere e volere di chi la verga, assumendo la paternità della dichiarazione sottoscritta).
Per curiosità, ho peró fatto una ricerca nella mia banca dati e le uniche norme, che si occupano di qualità e caratteristiche inchiostri, sono quelle relative alla tecnica redazionale degli atti notarili (destinati ad essere conservati in eterno).
Se interessa, posso postare qualche stralcio.
Buona notte a tutti.
e interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo
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in genere su documenti come i registri di classe viene usato il nero o il blu, anche se mi sono accorto di una certa tendenza a usare inchiostri cancellabili con un correttore "pirat" o addirittura con una normale gomma (in caso di penne non stilografiche)
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Dico anch'io la mia. Credo che l'uso di usare inchiostri blu o neri o comunque non rossi o simili fosse dovuta all'impossibilità di fotocopiare o riprodurre queste colorazioni (i materiali foto-sensibili non vedevano il rosso e le lunghezze d'onda vicine), da cui la "cristallizzazione" di questa prassi.
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Hai un riferimento legislativo o circolare per la compilazione dei bollettini postali?Phormula ha scritto:Probabilmente si, ma dal momento che non si può pretendere che chi ci sottopone il modulo da firmare sia un esperto, come per i bollettini postali (che vanno tassativamente compilati con inchiostro nero o blu-nero), chi ti sottopone il modulo da firmare applica il principio di precauzione e ti chiede di firmare con un inchiostro di un colore che sa non avere problemi anzichè con uno che potrebbe non averne.
Ciao
Antonio
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Mi auto rispondo sul retro dei bollettini c'è scritto che vanno compilati in nero o in blu.bades ha scritto:Hai un riferimento legislativo o circolare per la compilazione dei bollettini postali?Phormula ha scritto:Probabilmente si, ma dal momento che non si può pretendere che chi ci sottopone il modulo da firmare sia un esperto, come per i bollettini postali (che vanno tassativamente compilati con inchiostro nero o blu-nero), chi ti sottopone il modulo da firmare applica il principio di precauzione e ti chiede di firmare con un inchiostro di un colore che sa non avere problemi anzichè con uno che potrebbe non averne.
Ciao
Antonio
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Si, è scritto sul retro, i bollettini, così come la posta in genere, vengono gestiti da sistemi OCR, per cui altri colori possono comportare errori di lettura.bades ha scritto:
Mi auto rispondo sul retro dei bollettini c'è scritto che vanno compilati in nero o in blu.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Gli scanner industriali, ossia non quelli che abbiamo a casa o in ufficio per uso sporadico o occasionale, possono essere dotati di lampade rosse o verdi. Ciò che accade, in sostanza, è che la carta bianca viene inondata di luce rossa (o verde) e quindi il sensore la legge come "tutta rossa" (o verde) tranne alcuni elementi in altri colori; poi provvede il software dello stesso scanner a rendere l'immagine bianca rimuovendo il colore rosso (o verde) e sostituendolo col bianco. Pertanto se qualcosa è scritto in rosso (o verde) viene rimosso dall'immagine scandita.
Avete presente le ricette mediche? Vi siete chiesti perché siano stampate dall'IPZS principalmente in rosso (verde per alcune regioni), con pochi elementi in nero? Il motivo è il seguente: quando di quelle ricette verrà fatta la scansione, tutti gli elementi in rosso saranno rimossi dall'immagine che sarà salvata nel file, per ottenere file più leggeri, anche perché quegli elementi grafici non sono significativi ai fini della comprensione di ciò che è scritto perché standard su tutte le ricette e sempre nelle stesse posizioni; se si vuole comprendere che una certa scritta è una data si va a cercare nella posizione della data, non si ha necessità di trovare l'etichetta "data" stampata.
Se ricordate in passato anche le dichiarazioni dei redditi (i modelli 740) contenevano elementi prestampati verdi. Per lo stesso motivo. Quei modelli erano sottoposti alla lettura ottica in scanner dotati di lampade verdi
Che poi è il motivo per cui sono stampati in rosso molti moduli di quelli in cui viene chiesto di "annerire" la casellina di interesse, quali le schedine di alcuni giochi d'azzardo, i modelli dei quiz di molti concorsi o test di ammissione, e così via. Chi come me ha fatto il servizio di leva, ricorderà anche i questionari somministrati nei primi giorni per la valutazione psicologica della recluta.
Dunque se state compilando o sottoscrivendo un modulo o documento che non serve solo a voi ma potrebbe essere soggetto a scansione non solo a casa vostra come pro memoria, ma da soggetti esterni ai fini della digitalizzazione, conservazione o trasmissione, evitate gli inchiostri rossi e verdi. Di qualunque gradazione.
Ma credo che sia esperienza comune di aver visto anche dei "led" a luce azzurrina. E' una tecnologia più recente rispetto agli scanner tradizionali, ma si pone lo stesso problema. La carta bianca viene illuminata di celeste e poi il software converte il celeste in bianco, senza che ce ne accorgiamo neanche. Quindi vanno evitati i turchese, che non possono essere letti dagli scanner industriali più recenti.
Avete presente le ricette mediche? Vi siete chiesti perché siano stampate dall'IPZS principalmente in rosso (verde per alcune regioni), con pochi elementi in nero? Il motivo è il seguente: quando di quelle ricette verrà fatta la scansione, tutti gli elementi in rosso saranno rimossi dall'immagine che sarà salvata nel file, per ottenere file più leggeri, anche perché quegli elementi grafici non sono significativi ai fini della comprensione di ciò che è scritto perché standard su tutte le ricette e sempre nelle stesse posizioni; se si vuole comprendere che una certa scritta è una data si va a cercare nella posizione della data, non si ha necessità di trovare l'etichetta "data" stampata.
Se ricordate in passato anche le dichiarazioni dei redditi (i modelli 740) contenevano elementi prestampati verdi. Per lo stesso motivo. Quei modelli erano sottoposti alla lettura ottica in scanner dotati di lampade verdi
Che poi è il motivo per cui sono stampati in rosso molti moduli di quelli in cui viene chiesto di "annerire" la casellina di interesse, quali le schedine di alcuni giochi d'azzardo, i modelli dei quiz di molti concorsi o test di ammissione, e così via. Chi come me ha fatto il servizio di leva, ricorderà anche i questionari somministrati nei primi giorni per la valutazione psicologica della recluta.
Dunque se state compilando o sottoscrivendo un modulo o documento che non serve solo a voi ma potrebbe essere soggetto a scansione non solo a casa vostra come pro memoria, ma da soggetti esterni ai fini della digitalizzazione, conservazione o trasmissione, evitate gli inchiostri rossi e verdi. Di qualunque gradazione.
Ma credo che sia esperienza comune di aver visto anche dei "led" a luce azzurrina. E' una tecnologia più recente rispetto agli scanner tradizionali, ma si pone lo stesso problema. La carta bianca viene illuminata di celeste e poi il software converte il celeste in bianco, senza che ce ne accorgiamo neanche. Quindi vanno evitati i turchese, che non possono essere letti dagli scanner industriali più recenti.
- amelillo
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Ciao a tutti.
Tiro su di nuovo questo thread perché giusto in questi giorni mi è capitato un fatto.
Lavoro nella pubblica amministrazione e ho ricevuto un richiamo scritto perché a quanto pare il superiore non gradisce il fatto che io firmi con colori inconsueti. Letteralmente mi si "ricorda che nei documenti ufficiali gli unici colori ammessi sono il nero e il blu".
Il punto è che questa asserzione è del tutto infondata.
In primo luogo perché non esiste nulla definibile "documento ufficiale". Per capirsi, il richiamo fa riferimento a documenti come un elenco di presenze, il verbale di una riunione, disposizioni interne sullo svolgimento di un lavoro e cose del genere. Non si sta parlando di emissione passaporti, per la quale invece il problema sussisterebbe perché in altri paesi invece ci sono norme che regolamentano il modo in cui debbano essere apposte le firme.
Poi perché l'unica norma italiana a regolamentare la redazione di documenti e atti è il DPR 455/2000 conosciuto anche come "T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa" che all'aticolo 7 comma 1 stabilisce "Le leggi, i decreti, gli atti ricevuti dai notai, tutti gli altri atti pubblici, e le certificazioni sono redatti, anche promiscuamente, con qualunque mezzo idoneo, atto a garantirne la conservazione nel tempo." Fanno eccezione gli atti notarili per i quali vige il Regolamento Notarile che ne prescrive espressamente l'indelebilità e non certo il colore.
Tutto questo aprirebbe una discussione piuttosto tecnica sulla possibilità di alterare o cancellare una firma e sulla capacità di questo o quell'altro inchiostro di resistere a tali contraffazioni. Tuttavia allo stesso tempo apre anche la porta a (cito) "qualunque mezzo idoneo" incentrando il nocciolo della questione sulla conservazione nel tempo e non sull'opera dolosa di terzi.
Quindi, in sostanza, poco importa se il mio inchiostro è bulletproof, archival o no. L'importante è che non sia cancellabile con una comune gomma, più per cautela mia che altro, e che non sbiadisca nel tempo.
Io avrei avuto una gran voglia di rispondere per le rime ma penso che invece ignorerò bellamente questa raccomandazione continuando a firmare con la prima penna che trovo in borsa (sono tutte stilografiche e gli inchiostri sono i più disparati) finché non succederà di dover passare a vie di fatto citando la legge.
Del resto ci sarebbe molto da obiettare: degli inchiostri che uso correntemente, quello con la più ostinata resistenza a ogni tentativo di alterazione è il Lexington Gray, col quale mi è stato persino fatto firmare un atto di matrimonio in Inghilterra con la Mont Blanc dell'ufficiale del Registrar's Office.
Sarà abbastanza "ufficiale" come documento?
Tiro su di nuovo questo thread perché giusto in questi giorni mi è capitato un fatto.
Lavoro nella pubblica amministrazione e ho ricevuto un richiamo scritto perché a quanto pare il superiore non gradisce il fatto che io firmi con colori inconsueti. Letteralmente mi si "ricorda che nei documenti ufficiali gli unici colori ammessi sono il nero e il blu".
Il punto è che questa asserzione è del tutto infondata.
In primo luogo perché non esiste nulla definibile "documento ufficiale". Per capirsi, il richiamo fa riferimento a documenti come un elenco di presenze, il verbale di una riunione, disposizioni interne sullo svolgimento di un lavoro e cose del genere. Non si sta parlando di emissione passaporti, per la quale invece il problema sussisterebbe perché in altri paesi invece ci sono norme che regolamentano il modo in cui debbano essere apposte le firme.
Poi perché l'unica norma italiana a regolamentare la redazione di documenti e atti è il DPR 455/2000 conosciuto anche come "T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa" che all'aticolo 7 comma 1 stabilisce "Le leggi, i decreti, gli atti ricevuti dai notai, tutti gli altri atti pubblici, e le certificazioni sono redatti, anche promiscuamente, con qualunque mezzo idoneo, atto a garantirne la conservazione nel tempo." Fanno eccezione gli atti notarili per i quali vige il Regolamento Notarile che ne prescrive espressamente l'indelebilità e non certo il colore.
Tutto questo aprirebbe una discussione piuttosto tecnica sulla possibilità di alterare o cancellare una firma e sulla capacità di questo o quell'altro inchiostro di resistere a tali contraffazioni. Tuttavia allo stesso tempo apre anche la porta a (cito) "qualunque mezzo idoneo" incentrando il nocciolo della questione sulla conservazione nel tempo e non sull'opera dolosa di terzi.
Quindi, in sostanza, poco importa se il mio inchiostro è bulletproof, archival o no. L'importante è che non sia cancellabile con una comune gomma, più per cautela mia che altro, e che non sbiadisca nel tempo.
Io avrei avuto una gran voglia di rispondere per le rime ma penso che invece ignorerò bellamente questa raccomandazione continuando a firmare con la prima penna che trovo in borsa (sono tutte stilografiche e gli inchiostri sono i più disparati) finché non succederà di dover passare a vie di fatto citando la legge.
Del resto ci sarebbe molto da obiettare: degli inchiostri che uso correntemente, quello con la più ostinata resistenza a ogni tentativo di alterazione è il Lexington Gray, col quale mi è stato persino fatto firmare un atto di matrimonio in Inghilterra con la Mont Blanc dell'ufficiale del Registrar's Office.
Sarà abbastanza "ufficiale" come documento?
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Stavo riguardando anche io con interesse e, sapendo che sono conformi alla normativa ISO in materia di firma documenti, ho aperto la pagina di De Atramentis, linea Dokumentus. In bella mostra ci sono inchiostri di ogni colore, persino giallo, grigio chiaro e BIANCO!
https://www.de-atramentis.com/en/docume ... 84/?page=3
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Non è una raccomandazione; come hai detto tu, è un richiamo scritto, che è un provvedimento disciplinare, neanche di quelli leggeri......amelillo ha scritto: [CUT..............]
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[CUT]
Lavoro anche io lì, e ne sento di ogni, funzionari (e soprattutto) membri di staff che citano norme e principi che non esistono, o affermano che lo dice la legge.
Peccato (per loro) che, essendo io incardinato in una avvocatura, l'affermazione "lo dice la legge" provochi in me e nel mio staff ferini sogghigni e la lapidaria domanda "quale legge dice ciò" ???
Dal punto di vista "stilografico", nessuno (nella mia amministrazione) ha mai contestato l'uso dei colori; addirittura l'avvocatura usa colori diversi a seconda del servizio che inserisce le annotazioni....
(il pusher di questa cosa, lo ammetto, sono stato io.....)
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)- Monet63
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E' una cosa intelligentissima; facevamo la stessa, identica cosa noi a bordo (nave militare).rolex hunter ha scritto: ↑lunedì 21 novembre 2022, 17:28 Dal punto di vista "stilografico", nessuno (nella mia amministrazione) ha mai contestato l'uso dei colori; addirittura l'avvocatura usa colori diversi a seconda del servizio che inserisce le annotazioni....
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L’opera d’arte è sempre una confessione.
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La cosa che più mi mette di buon umore è il fatto che qui ci stiamo facendo delle grasse risate.
Io lascerò che certe convinzioni rimangano tali, riservandomi di citare il testo unico nel momento in cui si renderà letalmente necessario ^_^
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- amelillo
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Però la ISO 12757-2 a cui fa riferimento l'azienda riguarda la qualità dell'inchiostro con caratteristiche "archival" per le penne a sfera e non mi risulta ci sia nulla di analogo per le stilografiche.