Concordo, secondo me fanno la cosa più semplice, valutano la risposta del mercato. Se a parità di prezzo la versione a cartuccia vende molto più di quella a pistone, dopo un po' la seconda smettono di produrla. Io ho notato che i giapponesi e gli americani tendono a preferire le cartucce e i converter, che garantiscono maggiore praticità e flessibilità (puoi passare dall'uno all'altro rapidamente). C'è anche da dire che negli USA al di fuori delle grandi città gli inchiostri sono introvabili.piccardi ha scritto:Ogni tanto questa cosa ritorna.ander75it ha scritto:Bella penna e bei pennini. Unica cosa, per quei soldini potevano metterci uno stantuffo!
Lo stantuffo a quanto pare affascina solo noi europei. I giapponesi e gli americani lo gradiscono assai meno rispetto alla praticità delle cartucce, che su una penna di uso "comune" e non di rappresentanza sono un vantaggio.
Personalmente sono assolutamente convinto che non è una questione di soldi (la Noodlers a stantuffo costa una decina di euro, meno di un CON70 della Pilot) ma di scelte commerciali.
Simone
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Recensione Sailor Sapporo
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E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Io sulla mia Sapporo l'unica cosa che apprezzo della mancanza dello stantuffo è che, non essendoci, non si può guastare o, più semplicemente, necessitare di manutenzione... Per il resto la quantità di inchiostro della cartuccia/converter uno che scrive molto la fa fuori in brevissimo tempo (pennino M), e se la penna la si porta in giro può essere seccante...
Rosario
A differenza di quanto accade per il collezionista di orologi - o di automobili, di donne... -, di un collezionista di penne si potrà sempre dire che ha troppe penne per poche idee. (R.G.)
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Già,ma non si può avere tutto...FryOne ha scritto:Io sulla mia Sapporo l'unica cosa che apprezzo della mancanza dello stantuffo è che, non essendoci, non si può guastare o, più semplicemente, necessitare di manutenzione... Per il resto la quantità di inchiostro della cartuccia/converter uno che scrive molto la fa fuori in brevissimo tempo (pennino M), e se la penna la si porta in giro può essere seccante...
Alessandro
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Ma infatti la mia non voleva essere una critica alla penna. Semmai - magari mi sbaglio - ma a me pare che molti dei converter in circolazione potrebbero essere più capienti di quanto non siano (là dove le dimensioni della penna lo permettano ovviamente). Come il Pilot CON-70 per intenderci - e sempre che le entusiastiche recensioni che ho letto in rete non esagerino.vikingo60 ha scritto:Già,ma non si può avere tutto...FryOne ha scritto:Io sulla mia Sapporo l'unica cosa che apprezzo della mancanza dello stantuffo è che, non essendoci, non si può guastare o, più semplicemente, necessitare di manutenzione... Per il resto la quantità di inchiostro della cartuccia/converter uno che scrive molto la fa fuori in brevissimo tempo (pennino M), e se la penna la si porta in giro può essere seccante...
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Concordo con tutte quante le cose che dite, però un po' mi rammarico lo stesso, perchè specie nelle versioni demo delle penne, il converter mi rattrista un po'! Il mega serbatoio è molto più bello e adatto a mostrare gli inchiostri colorati. Quando ho scritto il mio commento avevo proprio in mente la Sapporo demonstrator.
Recensione Sailor Sapporo
Premetto che il mio commento è da "principiante", ossia da una persona che ha da poco iniziato a cimentarsi con i sistemi di caricamento che prevedono tanto di calamaro.
Quando ho scelto la Delta Blue Jay non ho avuto dubbi tra converter e pistone, ho scelto il converter!
E' vero che una penna a pistone ha una capienza maggiore di inchiostro (e per una studente è forse la scelta migliore) ma per una principiante non è così idoneo.
Mi spiego: la pulizia di una penna a cartuccia-converter è molto meno problematica, si svita il fusto, si toglie il converter, si pulisce le singole parti pennino - converter - fusto - tappo, e li si lascia ad asciugare su un asciugamano per un paio di giorni. - Fine.
Una penna a pistone non è così "smontabile" da un principiante, ed eventuali problematiche vanno risolte "in assistenza".
Ho acquistato da poco (grazie al prezioso ausilio del mio Sommo Maestro) un'Aurora 88 a pistone.
Il fatto di poter continuare a scrivere senza preoccuparmi di controllare ogni volta il livello dell'inchiostro, devo dire, è rassicurante! (con i miei appunti devo ricaricare il converter dopo ogni lezione), ma ho avuto "problemi tecnici" dovuti a (boh) "erogazione" (credo), scriveva solo se aprivo leggermente il fondello, altrimenti dopo 5 facciate smetteva di scrivere.
Questo episodio mi ha un po' scoraggiato sulle penne a pistone, nel senso che eventuali problematiche non sono di così pronta risoluzione come nel caso di una penna a converter o a cartucce.
Devo tuttavia confessare che quando ho avuto in mano una penna a pistone, l'ho guardata, rigirata, ammirata, caricata e mentre scrivevo ogni tanto "buttavo l'occhio" e la guardavo e ... mi sentivo una bambina che era appena entrata nel mondo dei grandi (avete presente la sensazione di quando per la prima volta il papà ti dà le chiavi della sua "ammiraglia"? )
Quando ho scelto la Delta Blue Jay non ho avuto dubbi tra converter e pistone, ho scelto il converter!
E' vero che una penna a pistone ha una capienza maggiore di inchiostro (e per una studente è forse la scelta migliore) ma per una principiante non è così idoneo.
Mi spiego: la pulizia di una penna a cartuccia-converter è molto meno problematica, si svita il fusto, si toglie il converter, si pulisce le singole parti pennino - converter - fusto - tappo, e li si lascia ad asciugare su un asciugamano per un paio di giorni. - Fine.
Una penna a pistone non è così "smontabile" da un principiante, ed eventuali problematiche vanno risolte "in assistenza".
Ho acquistato da poco (grazie al prezioso ausilio del mio Sommo Maestro) un'Aurora 88 a pistone.
Il fatto di poter continuare a scrivere senza preoccuparmi di controllare ogni volta il livello dell'inchiostro, devo dire, è rassicurante! (con i miei appunti devo ricaricare il converter dopo ogni lezione), ma ho avuto "problemi tecnici" dovuti a (boh) "erogazione" (credo), scriveva solo se aprivo leggermente il fondello, altrimenti dopo 5 facciate smetteva di scrivere.
Questo episodio mi ha un po' scoraggiato sulle penne a pistone, nel senso che eventuali problematiche non sono di così pronta risoluzione come nel caso di una penna a converter o a cartucce.
Devo tuttavia confessare che quando ho avuto in mano una penna a pistone, l'ho guardata, rigirata, ammirata, caricata e mentre scrivevo ogni tanto "buttavo l'occhio" e la guardavo e ... mi sentivo una bambina che era appena entrata nel mondo dei grandi (avete presente la sensazione di quando per la prima volta il papà ti dà le chiavi della sua "ammiraglia"? )
- Phormula
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Si, le penne a pistone sono amanti fascinose ma capricciose, come certe dive del passato.
Oltre che di manutenzione più complicata, sono maggiormente propense a perdite o variazioni di flusso.
E' questione di fisica, l'alimentatore funziona per un misto di gravità, differenza pressione e capillarità. Maggiore la capacità del serbatoio, maggiore la differenza tra quando la penna è completamente carica e quando è quasi vuota. Questo nulla toglie al fascino delle penne a pistone, io sono fortunatissimo possessore di queste penne e le utilizzo con piacere, ma quanto a costanza del flusso, la Lamy Safari da una manciata di Euro è un'altro pianeta, il flusso è costante e rallenta solo quando la cartuccia sta per finire. Però, stando a sentire chi ha convertito la Safari in eyedropper, con il fusto pieno di inchiostro il flusso diventa incostante.
Oltre che di manutenzione più complicata, sono maggiormente propense a perdite o variazioni di flusso.
E' questione di fisica, l'alimentatore funziona per un misto di gravità, differenza pressione e capillarità. Maggiore la capacità del serbatoio, maggiore la differenza tra quando la penna è completamente carica e quando è quasi vuota. Questo nulla toglie al fascino delle penne a pistone, io sono fortunatissimo possessore di queste penne e le utilizzo con piacere, ma quanto a costanza del flusso, la Lamy Safari da una manciata di Euro è un'altro pianeta, il flusso è costante e rallenta solo quando la cartuccia sta per finire. Però, stando a sentire chi ha convertito la Safari in eyedropper, con il fusto pieno di inchiostro il flusso diventa incostante.
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La praticità del converter/cartucce è indiscussa soprattutto fuori casa, io se uso il converter mi porto sempre una o due cartucce di riserva (stesso inchiostro) nel caso dovessi rimanere a secco, però il caricamento a pistone/stantuffo mi affascina.
Luca
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Ciao!
Riapro questo thread per chiedervi una cortesia: qualcuno potrebbe postare alcune foto di qualcosa scritto con la Sailor Sapporo con pennino Medio o Medio-Fine? Magari su carta quadrettata... così da avere un riferimento...
Grazie!
Cordialità
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- Alexander
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Non è carta quadrettata, ma puoi guardare qui:Flamingo ha scritto:Ciao!
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http://www.gouletpens.com/Nib_Nook_s/1114.htm
Potrai anche fare un confronto con la Prera se vuoi.
"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
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Un capolavoro di penna! Io l'adoro!