Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Staccando l'ombra da terra
- gandalff
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Staccando l'ombra da terra
@raffaele
Il termine artefatto mi induce la sensazione di artificioso, non naturale, contraffatto. Per l'uomo il volo non è un atto naturale quindi per poterlo fare sarà sempre necessario un qualche artificio, in questo senso il deltaplano e il parapendio sono artificiosi come l'aliante o l'ULM. Per quanto riguarda il volo in se ti riporto delle parole tratte dal sito della FIVV: Mentre in tutti gli sport motoristici, prima o poi, la spinta del motore crea abitudine e smette di stupire, l’emozione che prende il pilota di volo a vela è intensa e infinita: l’atmosfera è viva e gli comunica sensazioni che lo avvicinano agli uccelli più maestosi; il pilota di volo a vela non è solo un pilota, è un uomo con le ali.. Non Saprei spiegarti meglio la sensazione che si può provare librandosi nel cielo sfruttando solo il movimento dell'aria, esattamente come i grandi predatori. D'altra parte tantissime volte si condividono le termiche con loro, salendo di quota naturalmente portati dal vento. Per quanto riguarda la motocicletta, non ho mai provato una sensazione di maggior padronanza rispetto all'automobile anzi, a volte, mi sentivo forse meno in controllo. Quello che mi fa preferire la motocicletta (per il divertimento) è la maggiore sensazione di immersione nel paesaggio, il maggiore coinvolgimento nel viaggio. Volare con un aliante mi dava esattamente le stesse sensazioni. Però probabilmente chi vola con un aereo a motore ha mille altre motivazioni.... Volare è una cosa innaturale, si devono vincere le leggi della fisica e del buon senso, ognuno di noi ne trae sensazioni profonde che derivano dall'atto di volare in se; la scelta della modalità esecutiva dipende poi da mille fattori e la maggior parte delle volte è legata a questioni occasionali (presenza di strutture di un certo tipo, amici che praticano una determinata disciplina......). L'essenza del volo è lo staccarsi dalla terra, superare i limiti che la natura ci ha imposto e sentirsi un uccello libero nel cielo, non simularlo. Lo strumento con cui si realizza è secondario.
@daniela
I record sono quelli che hai citato (chiaramente a 14000 metri di quota si va con impianti ad ossigeno), la cosa più sorprendente è che, a seconda delle capacità, si può volare dall'alba al tramonto solo sfruttando il vento, ci sono piloti che hanno percorso tutta la penisola da nord a sud in un giorno.
Il termine artefatto mi induce la sensazione di artificioso, non naturale, contraffatto. Per l'uomo il volo non è un atto naturale quindi per poterlo fare sarà sempre necessario un qualche artificio, in questo senso il deltaplano e il parapendio sono artificiosi come l'aliante o l'ULM. Per quanto riguarda il volo in se ti riporto delle parole tratte dal sito della FIVV: Mentre in tutti gli sport motoristici, prima o poi, la spinta del motore crea abitudine e smette di stupire, l’emozione che prende il pilota di volo a vela è intensa e infinita: l’atmosfera è viva e gli comunica sensazioni che lo avvicinano agli uccelli più maestosi; il pilota di volo a vela non è solo un pilota, è un uomo con le ali.. Non Saprei spiegarti meglio la sensazione che si può provare librandosi nel cielo sfruttando solo il movimento dell'aria, esattamente come i grandi predatori. D'altra parte tantissime volte si condividono le termiche con loro, salendo di quota naturalmente portati dal vento. Per quanto riguarda la motocicletta, non ho mai provato una sensazione di maggior padronanza rispetto all'automobile anzi, a volte, mi sentivo forse meno in controllo. Quello che mi fa preferire la motocicletta (per il divertimento) è la maggiore sensazione di immersione nel paesaggio, il maggiore coinvolgimento nel viaggio. Volare con un aliante mi dava esattamente le stesse sensazioni. Però probabilmente chi vola con un aereo a motore ha mille altre motivazioni.... Volare è una cosa innaturale, si devono vincere le leggi della fisica e del buon senso, ognuno di noi ne trae sensazioni profonde che derivano dall'atto di volare in se; la scelta della modalità esecutiva dipende poi da mille fattori e la maggior parte delle volte è legata a questioni occasionali (presenza di strutture di un certo tipo, amici che praticano una determinata disciplina......). L'essenza del volo è lo staccarsi dalla terra, superare i limiti che la natura ci ha imposto e sentirsi un uccello libero nel cielo, non simularlo. Lo strumento con cui si realizza è secondario.
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I record sono quelli che hai citato (chiaramente a 14000 metri di quota si va con impianti ad ossigeno), la cosa più sorprendente è che, a seconda delle capacità, si può volare dall'alba al tramonto solo sfruttando il vento, ci sono piloti che hanno percorso tutta la penisola da nord a sud in un giorno.
Su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere - L. Wittgenstein
Pietro
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Non posso che concordare con quanto dice gandalff nel primo intervento, riprendendo un discorso al momento della sua presentazione: il volo a vela è senz'altro il più puro.
Ho volato praticamente con tutto... Una vita fa. L'unica "macchina volante" che non amo è l'elicottero, rispetto all'aeroplano, lo trovo "poco istintivo"... Gli strumenti? Prima di iniziare ti spaventano, anche perché pensi che, in fondo, sia grazie a loro che l'aereo vola e che non imparerai mai ad usarli... Con tutte quelle regolazioni e tarature... Poi impari ad usarli, ti rendi conto che guardi quello o quelli giusti al momento giusto e, addirittura, ne vorresti qualcuno in più.. Ricordo emozioni fortissime, da lunghe e silenziose planate a decolli mozzafiato schiacciato al seggioolino, da dolci manovre che ti portano a danzare, quasi a dipingere la traiettoria nel cielo, a manovre secche, fatte quasi d'istinto... Sono sensazioni che non ti lasciano mai, anche se, come me, è tanto che non voli più.
Provaci, non te ne pentirai!
Ho volato praticamente con tutto... Una vita fa. L'unica "macchina volante" che non amo è l'elicottero, rispetto all'aeroplano, lo trovo "poco istintivo"... Gli strumenti? Prima di iniziare ti spaventano, anche perché pensi che, in fondo, sia grazie a loro che l'aereo vola e che non imparerai mai ad usarli... Con tutte quelle regolazioni e tarature... Poi impari ad usarli, ti rendi conto che guardi quello o quelli giusti al momento giusto e, addirittura, ne vorresti qualcuno in più.. Ricordo emozioni fortissime, da lunghe e silenziose planate a decolli mozzafiato schiacciato al seggioolino, da dolci manovre che ti portano a danzare, quasi a dipingere la traiettoria nel cielo, a manovre secche, fatte quasi d'istinto... Sono sensazioni che non ti lasciano mai, anche se, come me, è tanto che non voli più.
Provaci, non te ne pentirai!
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Sono con te al 100%. L'ho sempre trovato una macchina strana che non mi ha ma ispirato una grandissima fiducia. In fondo capire perché vola un aereo è abbastanza intuitivo, così come vengono naturali ed intuitive le manovre per farlo volare. l'elicottero per me richiede un atto di fedeSilente ha scritto: L'unica "macchina volante" che non amo è l'elicottero, rispetto all'aeroplano, lo trovo "poco istintivo"...

Per quanto riguarda l'aliante lo ritengo un volo estremamente formativo perché, a parte i primi voli che in realtà sono semplici planate dal punto di sgancio alla testata della pista, richiede sempre una accurata pianificazione del volo, la conoscenza perfetta della meteorologia e di tutti i fenomeni collegati, la conoscenza dell'orografia e delle caratteristiche del terreno, spirito di osservazione, intuizione ma, soprattutto, una costante ed accurata gestione dell'energia che è un problema che il pilota di aerei a motore spesso non si pone, o lo fa in maniera superficiale avendo a disposizione una bella riserva di energia chimica.
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Concordo assolutamente.gandalff ha scritto:una costante ed accurata gestione dell'energia che è un problema che il pilota di aerei a motore spesso non si pone, o lo fa in maniera superficiale avendo a disposizione una bella riserva di energia chimica.
A proposito dell'elicottero, invece, va ricordato che è talmente complicato gestire la portanza dell'ala rotante, pensiamo al cerchio di inversione, tanto per dirne una, alla necessità dell'anticoppia, per dirne un'altra, che non possiamo illuderci che sia facole da pilotare, con comandi "istintivi", come quelli dell'aereo...
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Infatti è per questo che ritengo il volo dell'elicottero in un certo senso innaturale e, per questo, forse più complicato dell'aereo.
In fin dei conti l'aliante basta assecondarlo e non violentarlo
Il mio istruttore, durante i primi voli, mi ripeteva sempre come un mantra: l'aliante sa volare da solo, impara a capirlo e ad assecondarlo....... a parlarne mi fa tornare una voglia.....
In fin dei conti l'aliante basta assecondarlo e non violentarlo

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L'elicottero è anche per me il meno affascinante mezzo con cui volare. Però ho sempre ammirato in particolar modo chi riesce a pilotare un elicottero, anche perché spesso si tratta di piloti che oltre a dover gestire un mezzo certamente molto "tecnico", al contempo devono fronteggiare emergenze come incendi, soccorsi in situazioni pericolose e in condizioni metereologiche avverse, etc...
La mia fissazione però sono i vecchi biplani, inutile che vi spieghi perché, avendo già accennato ai libri del mitico Richard...
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Condivido, Daniela, l'elicottero è davero difficile da "gestire". Dopo è comunque questione di pratica (numero di ore di volo effettuate)... Il biplano è una macchina stupenda...
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Se non avesse il motore sarebbe perfettaSilente ha scritto:Il biplano è una macchina stupenda...

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So che vi farà ridere ma...una delle componenti più attraenti per me è proprio la parte meccanica! Probabilmente, viste le scelte personali che ne sono via via scaturite, ce l'ho nel dna la smania di capire gli ingranaggi, di smontare e rimontare tutto, di capire come funziona ogni pezzo e come tutte le parti collaborano assieme. L'idea (romantica, d'altri tempi se vogliamo) del pilota-meccanico di trabiccoli dell'aria, capace di un looping perfetto ma anche di riparare un'ala danneggiata, cattura la mia immaginazione. Passerei metà del tempo a volare e l'altra metà negli hangar ad osservare ( = a rompere) ai meccanici, poco ma sicuro, se mi fosse permesso...
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Daniela
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Ma figurati se ci fa ridereIrishtales ha scritto:So che vi farà ridere ma...una delle componenti più attraenti per me è proprio la parte meccanica! Probabilmente, viste le scelte personali che ne sono via via scaturite, ce l'ho nel dna la smania di capire gli ingranaggi, di smontare e rimontare tutto, di capire come funziona ogni pezzo e come tutte le parti collaborano assieme. L'idea (romantica, d'altri tempi se vogliamo) del pilota-meccanico di trabiccoli dell'aria, capace di un looping perfetto ma anche di riparare un'ala danneggiata, cattura la mia immaginazione. Passerei metà del tempo a volare e l'altra metà negli hangar ad osservare ( = a rompere) ai meccanici, poco ma sicuro, se mi fosse permesso...

Piuttosto visto il tuo amore per la smania di capire gli ingranaggi, la meccanica, etc. perché non la sfoghi con gli orologi meccanici? Cercare di comprendere il funzionamento di certi movimenti è un'impresa al limite dell'umano

* fra l'altro il Palatino Linotype è il font che, al lavoro, uso per tutti i miei prodotti al computer, è infinitamente più bello del Times New Roman e si distingue. (Non mi è concesso di usare Zapfino, ma mi piacerebbe

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Ah, colta in pieno!
Passione per gli orologi. Adoro i mantel clock, ma quelli più antichi, del periodo non oltre l'Art Deco.
Predilezione assoluta per quelli con carillon Westminster.
Aeroplani.
Mi "accontenterei" di riuscire a pilotare questo:
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Beh. gli orologi mi piacciono tutti, a partire da quelli solari che sono piccole opere d'arte per arrivare ai meccanici moderni.....
E della purezza di forme di questo che mi dici?
Praticamente sono la stessa cosa........
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Io volevo fare il pilota, anzi, a modo mio lo sono diventato. Volo privato B17G Zurigo-Roma del 25 giugno ripreso nell'istante in cui attraversa la alpi a 21.000ft. Ovviamente il pannello comandi è tutto cliccabile e le dinamiche di volo sono molto convincenti, con tanto di autopilota antidiluviano degli anni '40 che comunque fa il suo sporco lavoro. Le condizioni meteo rispecchiavano quelle reali ed erano scaricate da Jeppesen. Per me è incredibile quello che riescono a fare oggi i simulatori di volo. Così, tanto per fare un pò d'esercizio.

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Se tu volessi provare il brivido del volo a vela ti consiglio Condor
http://www.postfrontal.com/condor/index.php
E' la cosa più vicina alla realtà che abbia mai provato.
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