raffaele90 ha scritto: Dal terzo anno in avanti invece, ho cominciato a studiare "robaccia inutile", divina commedia e simili e ho proseguito fino al quinto anno studiando "italiano ARGUTO" di grandi poeti e scrittori mentre già mi ero scordato i fondamenti della grammatica italiana, l' uso corretto della punteggiatura e quasi tutti i miei compagni di classe scrivevano ancora come fossero alle elementari. Ricordo di aver avuto pesanti diverbi con la mia insegnante di italiano quando gli facevo notare che per non fare figuracce sul posto di lavoro, mi avrebbe fatto più comodo conoscere un po meglio la lingua italiana e molto meno invece, Dante Alighieri e altri personaggi che nella vita non mi hanno insegnato assolutamente nulla;
[/quote]Inglese? Divertente, ricordo che i miei compagni di classe conoscevano meglio l' inglese della loro lingua madre.
Sono abbastanza d'accordo con il resto del discorso, ma su queste due affermazioni, a meno di non aver frainteso, mi trovi in completo disaccordo.
L'inglese deve, o dovrebbe, essere insegnato di più e meglio di come viene fatto finora (ok, dipende da scuola a scuola...). nel mondo di oggi è fondamentale, sul lavoro e nella vita, e vedere persone che escono dalla scuola senza saperlo parlare correttamente almeno a livello base (e parlo anche di gente che si laurea in materie dove dovrebbe essere un must) non è molto consolante. Il confronto con alcuni paesi europei, soprattutto scandinavi, è impietoso...
E sull'insegnamento di Dante e di altri poeti italiani direi che ti sbagli... concordo sul fatto che la lingua italiana è la priorità (anche perché leggere Dante senza saperla bene non è facile, se ci si vuol capire qualcosa ) ma da qui a dire che Dante non andrebbe conosciuto o studiato ce ne corre... Anzi, direi che andrebbe studiato meglio di come si vede fare a volte, e lo dice uno che nella vita fa tutt'altro...
Tornando in argomento, sto provando anch'io a convertire qualche adepto regalando qualche penna scolastica.. Vediamo come va C'è da dire che alcuni colleghi spesso hanno "paura" del regalo, e preferiscono rifiutare, anche se poi quando lascio lì la penna la prendono e la provano