




Sei la prima persona ad averlo visto che ne consiglia la visione: un mio amico carissimo è entrato in depressione dopo il film.Andrea_R ha scritto:Chiunque capiti al cinema in questi giorni non deve assolutamente perdersi La migliore offerta di Tornatore, vi farà rimanere così ---->![]()
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Beh, Picnic ad Hanging Rock è proprio ambientato nel giorno di San Valentino!Irishtales ha scritto:Andrea_R ha scritto:....
Stasera serata pre-sanvalentiniana, ...
Posso capirlo, prima di uscire dalla sala cercavo a tentoni la mia mandibola, demolisce ogni cosa: denaro, amicizia, amore, ma basta non voglio anticiparti nullaIrishtales ha scritto:Sei la prima persona ad averlo visto che ne consiglia la visione: un mio amico carissimo è entrato in depressione dopo il film.Andrea_R ha scritto:Chiunque capiti al cinema in questi giorni non deve assolutamente perdersi La migliore offerta di Tornatore, vi farà rimanere così ---->![]()
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Ormai sono troppo curiosa: devo vederlo.
Allora, i pop-corn li hai comprati?Irishtales ha scritto:Marco, non riesco ancora a crederci e finché non lo vedrò non voglio farmi illusioni: è probabile, molto probabile a giudicare dagli spezzoni visti su youtube, che Pic Nic ad Hanging Rock sia uno dei film che vidi in tv anni ed anni fa (già iniziato...) e di cui non riuscii mai più a conoscere il titolo!!!
L'ho trovato a PG in centro, sabato vado a prenderlo, finalmente!
Ottimo, allora buon divertimento!!Irishtales ha scritto:Il tempo di una pizza e poi a casa dolce casa a vedere il film...sto contando i minuti!!!!
Domani resoconto (recensione)... ormai sono certa: è il film che cercavo senza conoscere nè titolo nè regista nè attori...
Daniela, ho visto questo film 4 volte, ed ogni volta mi è sembrato di vederlo per la prima volta, ma non avrei mai saputo descriverlo così bene, condivido ogni sfumatura della tua "interpretazione".Irishtales ha scritto: Pic Nic ad Hangign Rock (di Peter Weir, dramm. Australia, 1975)
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E' chiaramente solo la mia personale interpretazione, maturata anche grazie alla musica che accompagna e lascia presagire, racconta e trasmette a volte più della pur azzeccatissima fotografia, o del susseguirsi di quell'insieme concatenato di frasi ed eventi che riduttivamente potremmo chiamare trama.
Chi se l'è perso e ama il cinema impegnato, la bella fotografia e un certo sognante intimismo, deve assolutamente vedere questo film!
Caro Andrea, infine l'ho visto! Ieri sera. Mi è piaciuto, per l'estetica: Tornatore come già scrissi, ha la straordinaria capacità di confezionare bellissimi contenitori. Poi a mio modesto parere, gli riesce molto difficile riempirli. E qui si arriva al “sodo”...A parte le critiche degli amici che lo avevano visto, non ho voluto leggere nulla in merito al film per non farmi influenzare.Andrea_R ha scritto:prima di uscire dalla sala cercavo a tentoni la mia mandibola, demolisce ogni cosa: denaro, amicizia, amore, ma basta non voglio anticiparti nullasolo, sono curioso di sapere se a te piacerà
Bella recensione. Ho visto anche io questo film, vorrei aggiungere che è un film principalmente costruito sul significato della nostra memoria, e sulla catarsi del male che abbiamo fatto, unica strada per giungere alla pace, quella interiore.Irishtales ha scritto:Ieri sera abbiamo deciso di rivedere un film di qualche anno fa (2005) che abbiamo amato ed amiamo particolarmente. Così, visto che a mio avviso si tratta di un film meraviglioso, di quelli assolutamente imperdibili, ho deciso di “recensirlo”...
“Ogni cosa è illuminata” è la storia di un ragazzo ebreo americano, Jonathan, che decide di percorrere a ritroso il lungo viaggio di suo nonno, scomparso di recente, verso la natia Ucraina.
Jonathan è interpretato da un magistrale Elijah Wood, che sa trasmettere tutta la limpidezza, la grazia e la purezza del personaggio. Ed è un personaggio così delicato e sofisticato che si fa fatica a ridurlo in parole. Si definisce un collezionista. Colleziona in modo maniacale oggetti appartenuti alle persone che ama ed ha amato, in maniera tale che all'inizio del film sembra quasi una patologica e preoccupante forma di feticismo, ma non appena la narrazione rivelerà la profondità e l'intensità del significato che egli attribuisce ad ognuno degli oggetti tanto amorevolmente raccolti, la sua attitudine verrà percepita in modo completamene opposto. Jonathan è un collezionista di memorie. Colleziona il Passato, da cui inevitabilmente discende ogni aspetto del presente, che altro non è che il trait d'union che ci permette di lasciare una traccia, “nel caso un giorno qualcuno venisse a cercare”...
Non mi soffermo sulla trama per non togliere il gusto del film a chi non ha avuto la fortuna di vederlo e volesse rimediare.
Moltissimi dei significati di questo film mi hanno colpita, in particolar modo l'aver messo in risalto come una circostanza tragica e identica, abbia su due individui differenti (con un passato differente) degli effetti - e degli epiloghi - opposti (i nonni dei due giovani protagonisti).
Come un animo puro e nobile riesca a vedere, attraverso il tempo, cose che non conosce e che come per magia riesce a “sentire”, non contaminato o meglio corrotto dalla vita.
E come “ciò che è stato” getti continuamente la sua luce attraverso gli orizzonti dell'esistenza: “ogni cosa è illuminata dalla luce del passato”, dirà Alex, alla fine del film. Il passato non è quindi visto come qualcosa di oscuro e ormai dimenticato o imperscrutabile; è al contrario quella luce indispensabile a far chiarezza sul presente e sul futuro e ad illuminare la via, a dare spessore, a riempire di significato qualsiasi cosa o oggetto, anche una semplice manciata di terra.
Poetico e profondo, colpisce anche per quel velo di ironia che lo attraversa, all'inizio in modo chiaro e palese (impareggiabile la cagnetta Sammy Davis Jr Jr, “guida-per-ciechi-ufficiosa” o il vegetarianesimo di Jonathan liquidato dagli accompagnatori ucraini come una specie di malattia mentale; le Malboro offerte alla gente lungo la strada, insomma l'ironia sugli stereotipi bipartisan non manca!) e nella seconda parte in modo ben più sottile e meno “facile” ma ancor più delicato e toccante.
In ultimo mi ha colpito perché da quando l'ho visto la prima volta, anni fa, ho capito qual'è il motivo per cui, istintivamente, anche io sono una ...”collezionista” esattamente alla maniera di Jonathan....