Parker Sonnet pennino acciaio inossidabile
- vito72
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Kasumi si ottimi coltelli da cucina non avevo ricollegato! Comunque a me quelle penne almeno alcuni modelli ricordano un poco delle sailor poi non so, non sono un grande conoscitore ne di penne nè tanto meno di penne giapponesi non essendo attratto dai tratti EF vado proprio al limite per un F europeo. Ma gli inchiostri che io sappia alcuni se li producono da se resta spesso un poco misterioso. Comunque dipende da che penna vuoi che tipologia, ma io ste kasumi per adesso le lascerei se dovessi spendere quella cifra prenderei altro. Poi mi pare che tu preferisci il caricamento a cartuccia vero? Non so ci sono le delta con quella cifra prendi una bella penna italiana, ma pure una pelikan.. Insomma potresti scegliere o addirittura spendere meno.
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Non è che voglio riaprire la faida cartucce vs. stantuffo... considero solo che 100 euro per una penna a cartuccia sono IMHO eccessivi, specie con un pennino in acciaio, a prescindere da tutto il resto. Su una penna a stantuffo c'è da tenere in conto tutta la meccanica, e in qualche modo giustifico un certo costo costruttivo, o quantomeno commerciale. Ma una a cartuccia è semplicemente un fusto vuoto!
Poi vabbè, per me la stilografica è a stantuffo, punto. Le altre sono imitazioni
Poi vabbè, per me la stilografica è a stantuffo, punto. Le altre sono imitazioni
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Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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Ma tu sei un cultore della penna stilografica. Appartieni ad un'altra classe di utenti, quelli che hanno un'esperienza consapevole del prodotto penna stilografica non solo come strumento di scrittura ma anche come strumento artigiano, con la sua tecnica e la sua evoluzione. Tu godi di ogni piccolo rito legato alla scrittura, come un sommelier conosce e può apprezzare ogni dettaglio di un buon vino.
Io non ho questa pazienza e questo amore per la stilografica da dedicare alla fase di ricarica più del tempo di un cambio cartuccia. Chiedo alla penna comfort e praticità ed in questo la cartuccia è stata la rivoluzione che ha portato la stilografica al passo coi tempi, per cui la puoi vedere ancora in giro utilizzata nelle scuole o in qualche ufficio, non solo per chi la usa come fermacarte di lusso e, al massimo, appone qualche firma di tanto in tanto.
Per questo seguo con interesse i vostri consigli perché possa apprezzare anche io quel che adesso mi sfugge. Amo la cartuccia che mi permette di usare ovunque una stilo, probabilmente col tempo capirò anche il piacere della boccetta d'alchimista e, potrei anche adottarla, ma permettetemi, deve essere un piacere consapevole, come un punto d'arrivo e di partenza a sua volta.
Io non ho questa pazienza e questo amore per la stilografica da dedicare alla fase di ricarica più del tempo di un cambio cartuccia. Chiedo alla penna comfort e praticità ed in questo la cartuccia è stata la rivoluzione che ha portato la stilografica al passo coi tempi, per cui la puoi vedere ancora in giro utilizzata nelle scuole o in qualche ufficio, non solo per chi la usa come fermacarte di lusso e, al massimo, appone qualche firma di tanto in tanto.
Per questo seguo con interesse i vostri consigli perché possa apprezzare anche io quel che adesso mi sfugge. Amo la cartuccia che mi permette di usare ovunque una stilo, probabilmente col tempo capirò anche il piacere della boccetta d'alchimista e, potrei anche adottarla, ma permettetemi, deve essere un piacere consapevole, come un punto d'arrivo e di partenza a sua volta.
- vikingo60
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@ Mariano21:
Inchiostri e cartucce vengono prodotti da pochi produttori e rivenduti con i vari marchi;la cosa non è del tutto chiara,ma sembra che ogni Casa fornisca le proprie specifiche al produttore per avere l'inchiostro che vuole.Fino agli anni '90 era diverso:la Sheaffer produceva l'inchiostro in proprio negli Stati Uniti;la Parker lo produceva in Inghilterra.la Waterman in Francia e via di seguito.Con l'accorpamento di alcuni marchi,ora alcuni inchiostri vengono prodotti nelle stesse fabbriche con etichette diverse:è il caso dell'inchiostro Parker che ora viene prodotto in Francia negli stessi stabilimenti che producono il Waterman (aggiungo,tra l'altro,che la qualità del Parker nero è di molto peggiorata).Gli inchiostri tedeschi sembra invece che vengano prodotti dallo stesso produttore che fabbrica gli inchiostri Pelikan (in Germania vengono prodotti Cross e Faber Castell,anche se con prezzi molto diversi).
Non sono sicuro se l'Aurora lo produca o meno da sola;gli altri marchi italiani si appoggiano anche essi a produttori esterni.
Curioso è il caso dell'inchiostro Monteverde,peraltro ottimo:sulla confezione esterna c'è scritto Made in USA,mentre sulla bottiglia c'è scritto Made in Germany.
Inchiostri e cartucce vengono prodotti da pochi produttori e rivenduti con i vari marchi;la cosa non è del tutto chiara,ma sembra che ogni Casa fornisca le proprie specifiche al produttore per avere l'inchiostro che vuole.Fino agli anni '90 era diverso:la Sheaffer produceva l'inchiostro in proprio negli Stati Uniti;la Parker lo produceva in Inghilterra.la Waterman in Francia e via di seguito.Con l'accorpamento di alcuni marchi,ora alcuni inchiostri vengono prodotti nelle stesse fabbriche con etichette diverse:è il caso dell'inchiostro Parker che ora viene prodotto in Francia negli stessi stabilimenti che producono il Waterman (aggiungo,tra l'altro,che la qualità del Parker nero è di molto peggiorata).Gli inchiostri tedeschi sembra invece che vengano prodotti dallo stesso produttore che fabbrica gli inchiostri Pelikan (in Germania vengono prodotti Cross e Faber Castell,anche se con prezzi molto diversi).
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Alessandro
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Platinum, uno dei marchi d'eccellenza giapponese, produce le famose NakayaMariano21 ha scritto: Comunque queste kasumi appartengono al gruppo kasumi che produce coltelli di lusso, evidentemente hanno ampliato il core business anche sul versante penne. Diecimila rubli sono circa duecentocinquanta euro, che qui sono percepiti come prezzo medio basso. Sarebbe interessante capire che gliele produce, la sailor o la pilot, in quanto sono abbastanza sicuro che le comprano da qualcuno e le vendono con il loro brand.
Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Quindi è un buon acquisto? A livello di una sailor?gbiotti ha scritto:Platinum, uno dei marchi d'eccellenza giapponese, produce le famose NakayaMariano21 ha scritto: Comunque queste kasumi appartengono al gruppo kasumi che produce coltelli di lusso, evidentemente hanno ampliato il core business anche sul versante penne. Diecimila rubli sono circa duecentocinquanta euro, che qui sono percepiti come prezzo medio basso. Sarebbe interessante capire che gliele produce, la sailor o la pilot, in quanto sono abbastanza sicuro che le comprano da qualcuno e le vendono con il loro brand.
Saluti, Geraldo.
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Dalla tua esperienza quindi aurora black forever come nero?vikingo60 ha scritto:@ Mariano21:
Inchiostri e cartucce vengono prodotti da pochi produttori e rivenduti con i vari marchi;la cosa non è del tutto chiara,ma sembra che ogni Casa fornisca le proprie specifiche al produttore per avere l'inchiostro che vuole.Fino agli anni '90 era diverso:la Sheaffer produceva l'inchiostro in proprio negli Stati Uniti;la Parker lo produceva in Inghilterra.la Waterman in Francia e via di seguito.Con l'accorpamento di alcuni marchi,ora alcuni inchiostri vengono prodotti nelle stesse fabbriche con etichette diverse:è il caso dell'inchiostro Parker che ora viene prodotto in Francia negli stessi stabilimenti che producono il Waterman (aggiungo,tra l'altro,che la qualità del Parker nero è di molto peggiorata).Gli inchiostri tedeschi sembra invece che vengano prodotti dallo stesso produttore che fabbrica gli inchiostri Pelikan (in Germania vengono prodotti Cross e Faber Castell,anche se con prezzi molto diversi).
Non sono sicuro se l'Aurora lo produca o meno da sola;gli altri marchi italiani si appoggiano anche essi a produttori esterni.
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Non le conosco direttamente, da quanto leggo in rete sono delle ottime penne, magari qui sul forum c'e' qualcuno che le ha provate e che puo' portare la sua esperienza diretta.Mariano21 ha scritto:
Quindi è un buon acquisto? A livello di una sailor?
Credo pero' che la conversazione si stia spostando un po' troppo dall'argomento iniziale; Potresti iniziare un nuovo argomento e vedere se qualcuno piu' preparato di me ti risponde.
Saluti, Geraldo.
Geraldo
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Ciao.
Per tornare all'argomento e aggiungere un dato statistico, io ho la stessa penna, identica a quella in foto. Solo col pennino M.
Ce l'ho da diversi anni ed è ancora perfetta, anche se devo ammettere di non averla mai sottoposta ad un uso particolarmente intenso.
Devo anche dire che, con un minimo di cura, scrive sempre bene.
Un saluto.
Per tornare all'argomento e aggiungere un dato statistico, io ho la stessa penna, identica a quella in foto. Solo col pennino M.
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Devo anche dire che, con un minimo di cura, scrive sempre bene.
Un saluto.
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No, Nakaya è una compagnia a parte, fondata (ed attualmente composta) da ex dipendenti della Platinum, le aziende sono completamente distinte e separate, anche se condividono molto.gbiotti ha scritto:Platinum, uno dei marchi d'eccellenza giapponese, produce le famose NakayaMariano21 ha scritto: Comunque queste kasumi appartengono al gruppo kasumi che produce coltelli di lusso, evidentemente hanno ampliato il core business anche sul versante penne. Diecimila rubli sono circa duecentocinquanta euro, che qui sono percepiti come prezzo medio basso. Sarebbe interessante capire che gliele produce, la sailor o la pilot, in quanto sono abbastanza sicuro che le comprano da qualcuno e le vendono con il loro brand.
Saluti, Geraldo.
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Giuso. Mi ha confuso il fatto che il nome originale della Platinum fosse appunto Nakaya.AeRoberto ha scritto: No, Nakaya è una compagnia a parte, fondata (ed attualmente composta) da ex dipendenti della Platinum, le aziende sono completamente distinte e separate, anche se condividono molto.
Grazie per la correzione.
Saluti, Geraldo.
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E' un errore molto comune (lo credevo anche io prima di conoscere la verità), tant'è che il fondatore della Nakaya è l'attuale presidente della Platinum, ed è il nipote del fondatore della Platinum, gli artigiani della Nakaya sono ex dipendenti Platinum andati in pensione. Ovviamente le Nakaya usano cartucce platinum e i converter (decorati anche quelli) sono originariamente Platinum. E' una strana storia, ma a me piace molto, soprattutto l'idea che la conoscenza degli artigiani della Platinum non sia andata persa con la loro pensione, ma continui a regalarci opere d'arte.gbiotti ha scritto:Giuso. Mi ha confuso il fatto che il nome originale della Platinum fosse appunto Nakaya.AeRoberto ha scritto: No, Nakaya è una compagnia a parte, fondata (ed attualmente composta) da ex dipendenti della Platinum, le aziende sono completamente distinte e separate, anche se condividono molto.
Grazie per la correzione.
Saluti, Geraldo.
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Attualmente penso che il migliore inchostro nero in circolazione sia proprio quello Aurora.
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Alessandro