Parker Sonnet pennino acciaio inossidabile
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Parker Sonnet pennino acciaio inossidabile
Recensione della Parker Sonnet versione III A made in france, modello base con pennino in acciaio inossidabile misura f, ricarica a cartuccia e converter incluso.
Il costo della penna è di circa 100 euro.
Lo stile della penna è quanto di più classico e banale possa esserci ma in quanto tale non stanca facilmente, fusto e cappuccio in lega d'acciaio sono satinati color argento, finiture cromate.
La qualità dei materiali e l'assemblaggio sono di buona fattura, in tre mesi di utilizzo intenso mai una perdita, il fusto in metallo si avvita al gruppo scrivente che è anche l'unica parte in plastica della penna, questo ha per me un innegabile qualità trasmettendo al tatto una sensazione calda che aiuta nella scrittura, almeno per me che non amo toccare il metallo, freddo e sgradevole quando lo si impugna, non a caso anche l'elsa di una spada viene sempre foderata per agevolare l'impugnatura.
Prova di scrittura: uso costante per lavoro su un periodo di tre mesi e su diversi tipi di carta.
Fintanto che ho usato la cartuccia originale Parker colore nero (in dotazione con la penna) avevo spesso difficoltà a scrivere dopo qualche giorno di inutilizzo, la scrittura era poco fluida con la sensazione che il pennino "graffiasse" sul foglio e mi stancavo sulle lunghe sessioni.
Allora mi sono deciso a provare le cartucce Aurora nero king size e magicamente ogni problema si è risolto. A distanza di un paio di mesi posso anche dire che l'inchiostro Aurora mantiene un colore più deciso e scuro mentre il Parker tende ad essere un pelo più sbiadito. Ora la penna non ha mai false partenze e scorre sul foglio fluida quanto una roller.
Decisamente un acquisto consigliato.
P.S. Proverò successivamente la mia stilo anche con l'inchiostro Parker quinx e il nero della lamy
Il costo della penna è di circa 100 euro.
Lo stile della penna è quanto di più classico e banale possa esserci ma in quanto tale non stanca facilmente, fusto e cappuccio in lega d'acciaio sono satinati color argento, finiture cromate.
La qualità dei materiali e l'assemblaggio sono di buona fattura, in tre mesi di utilizzo intenso mai una perdita, il fusto in metallo si avvita al gruppo scrivente che è anche l'unica parte in plastica della penna, questo ha per me un innegabile qualità trasmettendo al tatto una sensazione calda che aiuta nella scrittura, almeno per me che non amo toccare il metallo, freddo e sgradevole quando lo si impugna, non a caso anche l'elsa di una spada viene sempre foderata per agevolare l'impugnatura.
Prova di scrittura: uso costante per lavoro su un periodo di tre mesi e su diversi tipi di carta.
Fintanto che ho usato la cartuccia originale Parker colore nero (in dotazione con la penna) avevo spesso difficoltà a scrivere dopo qualche giorno di inutilizzo, la scrittura era poco fluida con la sensazione che il pennino "graffiasse" sul foglio e mi stancavo sulle lunghe sessioni.
Allora mi sono deciso a provare le cartucce Aurora nero king size e magicamente ogni problema si è risolto. A distanza di un paio di mesi posso anche dire che l'inchiostro Aurora mantiene un colore più deciso e scuro mentre il Parker tende ad essere un pelo più sbiadito. Ora la penna non ha mai false partenze e scorre sul foglio fluida quanto una roller.
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Altre due foto della Sonnet
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Ciao, secondo me le nuove parker costano troppo, 100 euro non le vedo poche. Comunque in merito all'inchiostro parker in cartuccia è vero anche io notavo proprio quella fastidiosa granulosità di scorrimento come se scrivessi su dei granelli di sabbia. Molto meglio con il lamy che però mi ha dato questo problema sulle parker,
viewtopic.php?f=12&t=3898
ti invito a leggere la discussione, anche se non è stato riscontrato da tutti.
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Sono d'accordo che cento euro non siano pochi ma da quel che si vede in giro, i brand italiani superano facilmente quella cifra e sono comparabili per qualità. Forse solo le giapponesi hanno alternative valide in quella fascia di prezzo offrendo pennino in oro 14kt. E non credo sia un caso che sono difficili da reperire. Che poi sia effettiva la differenza nella qualità della scrittura tra un pennino in acciaio e uno in oro o palladio, questo non sono in grado di verificarlo con la mia esperienza.
Invece trovo molto interessante la discussione sugli inchiostri, che nel caso delle stilografiche, si sta dimostrando l'elemento più importante. Non solo per il comfort che può dare in fase di scrittura ma anche per la qualità intrinsca che uno scritto realizzato con una stilografica deve mostrare se confrontato con una biro o una roller. Già in questo senso è difficile vedere differenze nette nella qualità degli inchiostri... Un demerito delle stilo o l'effetto degli investimenti sulle roller che stanno spingendo il mercato?
Per conto mio, uso la penna esclusivamente per lavoro quindi l'affidabilità e il comfort di scrittura sono i parametri fondamentali, le discriminanti nella scelta di un prodotto anziché un'altro. Per questi motivi il caricamento a cartridge è imprescindibile. Anche se non nascondo l'interesse per la boccetta che fa tanto Scrooge...
Invece trovo molto interessante la discussione sugli inchiostri, che nel caso delle stilografiche, si sta dimostrando l'elemento più importante. Non solo per il comfort che può dare in fase di scrittura ma anche per la qualità intrinsca che uno scritto realizzato con una stilografica deve mostrare se confrontato con una biro o una roller. Già in questo senso è difficile vedere differenze nette nella qualità degli inchiostri... Un demerito delle stilo o l'effetto degli investimenti sulle roller che stanno spingendo il mercato?
Per conto mio, uso la penna esclusivamente per lavoro quindi l'affidabilità e il comfort di scrittura sono i parametri fondamentali, le discriminanti nella scelta di un prodotto anziché un'altro. Per questi motivi il caricamento a cartridge è imprescindibile. Anche se non nascondo l'interesse per la boccetta che fa tanto Scrooge...
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Mi permetto di correggerti.Mariano21 ha scritto: Invece trovo molto interessante la discussione sugli inchiostri, che nel caso delle stilografiche, si sta dimostrando l'elemento più importante.
Inchiostro alimentatore e punta del pennino devono lavorare tutti insieme.
Non c'e' un elemento piu' importante.
E' una cooperazione.
Il fatto che si attribuisca piu' importanza all'inchiostro dipende dal fatto che è la cosa piu' facile da cambiare/modificare per l'utente normale.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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I gusti sono gusti e non si discute, comunque per non scomodare i marchi italiani potremmo spostarci in Germania e portare a casa una splendida lamy scala per circa 75 euro con scelta di pennini per tutti i gusti, inoltre intercambiabili a mano anche dall'utente meno addentrato in poco più di 30 secondi, se poi, a voler risparmiare potresti fermarti alla lamy studio, stessa scelta e discorso per i pennini poco meno di 40 euro, ho menzionato questi due modelli perchè grosso modo appartengono alla stessa classe della tua penna, ma costano meno e sono rigorosamente made in Germany.
Attezione non ho niente contro la parker,nè patteggio per lamy, tanto è che ne ho due di parker e non ho nessuna lamy invece. Sto solo provando a fare una discussione obbiettiva il più possibile.
Attezione non ho niente contro la parker,nè patteggio per lamy, tanto è che ne ho due di parker e non ho nessuna lamy invece. Sto solo provando a fare una discussione obbiettiva il più possibile.
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La Sonnet è una bellissima penna, purtroppo su molti esemplari la qualità di alcuni dettagli è molto bassa; penso ad esempio all'anellino alla base della sezione, dove la placcatura tende a staccarsi e l'anellino a corrodersi, inoltre il sistema di chiusura del cappuccio si consuma abbastanza facilmente (e devo ancora trovare il metodo per ripararlo
), ma il problema più grosso restano le cartucce di Quink nero, a mio parere uno dei colori peggiori sul mercato, specialmente in cartucce, fortunatamente ci si può montare cartucce Lamy o Aurora.
Per quanto riguarda la scrittura ho solo i pennini in oro, trovo che il Fine sia un po' troppo Medio, però il flusso mi sembra giusto. A conti fatti per me è una penna che andrebbe in una fascia di prezzo più bassa, soprattutto visto che cosa offre il mercato, anche se alcuni modelli recenti mi sembrano realizzati con una qualità leggermente migliore.
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Per quanto riguarda la scrittura ho solo i pennini in oro, trovo che il Fine sia un po' troppo Medio, però il flusso mi sembra giusto. A conti fatti per me è una penna che andrebbe in una fascia di prezzo più bassa, soprattutto visto che cosa offre il mercato, anche se alcuni modelli recenti mi sembrano realizzati con una qualità leggermente migliore.
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Aggiungo che, almeno nella versione roller, la sezione si allenta e fa ballare il cappuccio.
Non mi sono azzardato con l'attack. La gommalacca non basta. Dovro' provare con il collente pece + olio di ricino.
Non mi sono azzardato con l'attack. La gommalacca non basta. Dovro' provare con il collente pece + olio di ricino.
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A parte le lamy - posseggo una joy - cosa altro consigliate in quella fascia di prezzo? Una sailor? Qualcuno conosce le kasumi? http://www.platinumpen.ru/
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La mia no, anche se ha il problema che l'impugnatura nera ruota intorno all'anima di metallo. Prova il collante, in genere sulle filettature fa miracoli.Ottorino ha scritto:Aggiungo che, almeno nella versione roller, la sezione si allenta e fa ballare il cappuccio.
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Ma non comprendi che questa meravigliosa penna che possediamo è unica in ogni suo esemplare?AeRoberto ha scritto:La mia no, anche se ha il problema che l'impugnatura nera ruota intorno all'anima di metallo. Prova il collante, in genere sulle filettature fa miracoli.Ottorino ha scritto:Aggiungo che, almeno nella versione roller, la sezione si allenta e fa ballare il cappuccio.
Non mi sono azzardato con l'attack. La gommalacca non basta. Dovro' provare con il collente pece + olio di ricino.
La tua ha il vantaggio di ruotare intorno all'asse dell'anima di metallo, quindi ti permette di fare le "O" due volte più velocemente di una qualsiasi montblanc o aurora!
Qualcuno addirittura lamenta che il cappuccio col tempo si allarga, vuol dire che è una penna che respira!!!! Dopo le scarpe anche le penne vogliono respirare!
È mi meraviglio che i fortunati possessori a cui cambia autonomamente di colore sulle zone cromate, lamentino come difetto una evidente qualità. Allora quando le mogli e le fidanzate cambiano colore ai capelli, anche in quel caso vi lamentate come fosse un difetto? La Sonnet lo fa gratis!
In che mondo viviamo!!!
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Non è bello acquistare una penna che si deteriora in poco tempo a prescindere dal prezzo. Non conosco le Kasumi, forse gli altri si come paese di produzione dice Giappone alcuni modelli sono belli ma andiamo sui 10000 rubli non sono mica pochi!
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Come ho detto tempo fa in una recensione,la Parker sembra aver molto migliorato il modello Sonnet.I modelli prodotti negli anni '90 erano letteralmente disastrosi,in quanto andavano facilmente incontro a corrosione.Rimane il problema dell'inchiostro Parker Quink nero,di pessima qualità.All'inconveniente si può ovviare usando le cartucce Aurora,perfettamente compatibili,oppure caricando la penna con il converter,sempre con l'inchiostro nero Aurora.
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Perfettamente d'accordo, ma purtroppo la questione prezzi qui da me è imparagonabile al resto d'Europa. Giusto per fare un esempio, le penne che sono oggetto del topic sulle più brutte e costose limited edition, qui le trovi facilmente e si vendono!!!vito72 ha scritto:Non è bello acquistare una penna che si deteriora in poco tempo a prescindere dal prezzo. Non conosco le Kasumi, forse gli altri si come paese di produzione dice Giappone alcuni modelli sono belli ma andiamo sui 10000 rubli non sono mica pochi!
Il mio post precedente era ironico chiaramente.
Comunque queste kasumi appartengono al gruppo kasumi che produce coltelli di lusso, evidentemente hanno ampliato il core business anche sul versante penne. Diecimila rubli sono circa duecentocinquanta euro, che qui sono percepiti come prezzo medio basso. Sarebbe interessante capire che gliele produce, la sailor o la pilot, in quanto sono abbastanza sicuro che le comprano da qualcuno e le vendono con il loro brand.
Ultima modifica di Mariano21 il martedì 4 giugno 2013, 5:40, modificato 1 volta in totale.
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Infatti, pur non avendo esperienza con le stilografiche posso dire che l'inchiostro Aurora ha fatto miracoli.vikingo60 ha scritto:Come ho detto tempo fa in una recensione,la Parker sembra aver molto migliorato il modello Sonnet.I modelli prodotti negli anni '90 erano letteralmente disastrosi,in quanto andavano facilmente incontro a corrosione.Rimane il problema dell'inchiostro Parker Quink nero,di pessima qualità.All'inconveniente si può ovviare usando le cartucce Aurora,perfettamente compatibili,oppure caricando la penna con il converter,sempre con l'inchiostro nero Aurora.
Ma le cartucce Visconti e delta, le monteverde, montegrappe, montblanc sono prodotte direttamente dalle case madri o prodotte da altri e brandizzate successivamente?