Voglio presentarvi una stilo che da qualche anno fa parte del mio "parco macchine" e che uso regolarmente con soddisfazione: la Stipula Da Vinci Carbon T.
E' una delle poche penne attuali con pennino retrattile, in ricordo delle safety degli albori e le fanno compagnia ad esempio la Boheme di Mont Blanc e la Dialog 3 di Lamy.
Non ho mai avuto occasione di provare la Dialog ma la Boheme da me posseduta qualche anno fa non mi aveva sicuramente entusiasmato...
Posso invece affermare che a mio avviso i materiali e la qualità costruttiva della Stipula sono davvero notevoli.
Ecco qualche dato dimensionale:
Lunghezza (pennino retratto): cm. 13,5
Diametro max. del fusto: cm. 1,6
Peso con converter: gr. 67
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter (quest'ultimo non filettato
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La Da Vinci in mano risulta piuttosto imponente e la sua impugnabilità è ottima grazie alla forma "anatomica" della sezione che si restringe in corrispondenza dell'appoggio di indice e pollice tornando poi ad allargarsi verso il terminale metallico da cui fuoriesce il pennino.
La fibra di carbonio con la quale è costruita la penna è stata lasciata al naturale, senza lucidatura o trattamenti superficiali e questo ne fa apprezzare la sua setosità e piacevolezza al tatto, risultando alla vista di un caldo grigio opaco.
Il meccanismo di estrazione del pennino è davvero molto fluido e preciso ed è bello vedere la mezzaluna metallica posta nella parte anteriore della penna che ruota su se stessa mentre il pennino fuoriesce dal fusto senza effettuare rotazione.
In questa versione della Da Vinci il pennino è il T-flex in titanio fornito in unica misura medio/fine che, con un po' di pressione, si allarga fino a diventare un medio piuttosto corposo (rimando a questo proposito alla recensione della Modello T effettuata da Piccardi con foto della prova di scrittura: il pennino è lo stesso).
Anche la progettazione della clip è molto particolare ed ingegnosa infatti essa ruota in parte intorno al fusto della penna ed effettuando questa rotazione si avvicina e si allontana al fusto stesso "pinzando" e rilasciando la stoffa del taschino in cui la penna è inserita.
Una bella penna in conclusione, con soluzioni tecniche particolari, precisione estrema nella lavorazione e che non passa inosservata quando viene utilizzata in pubblico (ma questo non lo considero un pregio...
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