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Metodo di studio

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
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Fenice

Metodo di studio

Messaggio da Fenice »

Ciao a tutti.
Vorrei sapere da voi che metodo di studio utilizzate / utilizzavate per studiare.
Il mio metodo dà ottimi frutti, ma è lungo come la fame e rallenta il mio percorso didattico.
Fino a che punto?
Beh, sono al 3° anno di università e mi mancano ancora 3 esami del 1° anno e 3 esami del 2° anno.
Vi basta?
Fino ad ora ho scaricato le videolezioni del professore, sbobinando parola per parola e poi, finito tutto il lavoro di trascrizione, faccio i riassunti.
Finiti i riassunti si passa allo studio "serio" con tanto di ripetizione ad alta voce o a mente.
Ho provato con le mappe mentali, ma non è così semplice usarle, soprattutto se non si è mai fatto!
Meglio le mappe concettuali (che però sono uno schema del riassunto, e il riassunto è un risultato della sbobinatura).
Insomma, un processo lungo che mi porta a dare 2 esami all'anno.
Vero che sono mamma, vero che sono una studente-lavoratrice, ma ... devo imparare a ottimizzare il tempo di studio.
Spesso mentre studio mio figlio mi interrompe perché devo aiutarlo nei SUOI di compiti o nel SUO di studio, quindi il metodo sopraindicato mi permette di fare questo tipo di interruzioni (finché sbobino o finché faccio i riassunti, ma quando passo alla fase "studio serio" no, ovviamente).

Voi avete un metodo più valido e più "snello"?

Appunti a mano e poi scritti a computer o appunti scritti direttamente a mano "in bella copia" (come si diceva una volta?).

Come fate / facevate voi?
Grazie per l'aiuto.
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Capisco le difficoltà della mamma e del poco tempo.

Io afferravo un filo e lo seguivo se qualcosa non mi quadrava, su tutti i libri che avevo a portata di mano. E su quelli che c'erano in biblioteca. Al tempo non c'era wikipedia.
E se non ci riuscivo a capire, andavo dal prof di turno e chiedevo spiegazioni. L'esatto contrario dell'efficienza temporale.

E' una cosa che pero' ha pagato sulla distanza.

Considera che la mente ha i suoi tempi.
La velocità spesso è a danno della comprensione. Lo vedo di anno in anno.
La pubblicità 30 esami in trenta giorni, mi è sempre sembrata una presa di ----------

PS
sono attualmente sull'altro lato della barricata dove ti trovi tu ;)
Gli studenti migliori son quelli che ci mettono un po' piu' di tempo. Salvo le dovute eccezioni. Quelle che io chiamo la sconfitta della didattica. Quelli/quelle bravi/e di natura a cui studiare riesce facile e potrebbero benissimo fare da soli/e.

Dimenticavo..... la presenza di compagni/e con cui discutere e studiare era il miglior sistema che usavamo per velocizzare senza perdere in profondità, anzi.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Fenice

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Messaggio da Fenice »

Purtroppo la possibilità di un "gruppo di studio" è inesistente.
L'università è telematica e dovrei trovare qualcuno del mio polo esterno che faccia gli stessi esami che devo sostenere io.
Non mi agevola il fatto di essere "un orso", e quindi poco socievole.
Inoltre, durante la sessione d'esame a cui partecipo (quando partecipo) vedo ragazzi che sostengono l'esame scritto con me con l'auricolare, per cui non studiano nulla ma si fanno dettare tutto, oppure copiano sotto-banco che è una bellezza.
Tali metodi non li ho mai utilizzati e non ho mai affinato neppure la tecnica della "cartuccera" con l'effetto che non prenderò mai una laurea in copiatura.
(In compenso il "Fenomeno" è un campione in quest'arte).
Detto ciò, la strada la percorro "in solitaria" e, come detto, essendo mamma e lavoratrice, è tutta in salita soprattutto se il mio metodo di studio mi fa perdere un sacco di tempo.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Cara Barbara, la laurea te la meriti solo per l'impegno che ci stai mettendo, gestire casa-lavoro-famiglia-università-tutto il resto dev'essere un'impresa titanica!!!
Il mio metodo era piuttosto "snello" e mi ha accompagnata fin dai primi anni di liceo e anzi, addirittura prima; credo che derivi da un esercizio che ci faceva fare una bravissima insegnante delle medie che ci mandava in giro a fare "i giornalisti".
Prima lettura con focalizzazione dei punti chiave. Intanto crei nella mente la struttura e le connessioni logiche principali e assimili la logica o il percorso (ciò dipende se la materia è scientifica o se si tratta di altro). Seconda lettura per le ramificazioni, i nessi , le cause-effetto, gli accadimenti legati o derivati dal fatto principale. Terzo passo sono le nozioni a corollario, più o meno dipendenti dal fatto principale o le applicazioni pratiche della formula o del principio, se si tratta di una materia scientifica.
Questa struttura "ad albero" con tre ordini diversi di nozioni (tronco-rami-foglie!) la trovo molto efficace, così come non ho mai speso troppo tempo a prendere appunti - ascoltavo molto a lezione, scrivevo solo le cose più importanti e mi preoccupavo di apprendere il meccanismo, il percorso, poi una volta a casa trascrivevo tutto il resto, dettagliatamente. Altri appunti da sola, riassunti o cose del genere non ne ho mai presi perché mi portavano via moltissimo tempo ed ero più presa a far filare il discorso che a memorizzare le cose.
Tuttavia forse ciascuno di noi ha bisogno di trovare il suo metodo.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da raimondosdc »

Il metodo di Irish è simile al mio, nel senso che io a lezione prendevo/prendo appunti annotando i concetti fondamentali (all'università aiutano molto le slides che evitano di dover scrivere facendo spesso perdere il filo del discorso).Poi nello studio a casa rapida lettura degli appunti e del testo, sul quale annoto i punti chiave. comparazione con gli appunti, eventuale ausilio di altri testi se ci sono parti poco chiare e via con lo studio. Facendo così non dovevo imparare a memoria (cosa che mi riesce davvero male) ma solo studiare. Purtroppo ho il brutto vizio di soffermarmi troppo su alcuni argomenti, magari confrontando vari autori o varie teorie ad esempio, e questo mi fa perdere un po' di tempo.
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Messaggio da Ottorino »

Acapulco85 ha scritto: Purtroppo ho il brutto vizio di soffermarmi troppo su alcuni argomenti, magari confrontando vari autori o varie teorie ad esempio, e questo mi fa perdere un po' di tempo.
VIZIO ??? PERDERE TEMPO ???

Direi abitudine e impiego fruttuoso del tempo. Poi ce ne sarà un po' meno. Usalo tutto !!
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da raimondosdc »

Ottorino ha scritto:
Acapulco85 ha scritto: Purtroppo ho il brutto vizio di soffermarmi troppo su alcuni argomenti, magari confrontando vari autori o varie teorie ad esempio, e questo mi fa perdere un po' di tempo.
VIZIO ??? PERDERE TEMPO ???

Direi abitudine e impiego fruttuoso del tempo. Poi ce ne sarà un po' meno. Usalo tutto !!
Dovevo usare il virgolettato...Pardon :) Comunque è vero, meglio sfruttarlo ora, perché già si sta assottigliando il tempo, tra lavoro, studio, tempo libero...
Grazie :)
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Messaggio da stefmas »

Premetto che ho sempre pensato che il metodo di studio è difficile da insegnare, perché è molto personale e quelloc he è adatto per uno non lo è per l'altro...

Io ho sempre (salvo impossibilità rare..) studiato sugli appunti presi a lezione. Su quelli ho sempre fatto poca fatica... Prendere gli appunti mi aiuta a memorizzare. Poi prendo in mano gli appunti e iniziavo a ripetere, le prime volte leggendo quasi tutto, poi pian piano senza leggere... In passato, soprattutto per cose corpose, facevo anche degli schemini (ma proprio logici, per punti..): mi ricordo quando al liceo studiai tutto Hegel, riassumendolo in due pagine di schemi :D
Fenice

Metodo di studio

Messaggio da Fenice »

Il metodo di Daniela sembra "lungo", in realtà, a ben vedere, è più "snello" del mio!
Mò ci provo con diritto romano, poi vi faccio sapere come va. :D
Grazie a tutti per l'aiuto.
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Buono studio ;)
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Messaggio da Corrado »

Premettendo che, secondo me, il metodo di studio dipende anche dalla materia che è oggetto dello studio stesso e bisogna trovare quello che è più adatto a sé, vorrei darti due consigli.

Il primo: secondo me perdi tempo con le sbobinature. Non uso volutamente il virgolettato perché secondo il mio modesto parere è sbagliato il concetto che sta alla base di questa pratica: si "usa" il professore al posto del libro, assumendo implicitamente che ciò che dice sia LA verità. Se il fine è "passare l'esame" probabilmente è un metodo efficace. A seconda del professore, potrebbe essere addirittura necessario ignorare il libro e studiare invece a memoria ciò che lui ha detto a lezione (o nelle videolezioni), ma secondo me è comunque sbagliato. Credo che lo scopo dell'università non sia solo quello di farti imparare delle nozioni, ma quello di aiutarti a sviluppare un senso critico, che sia supportato da ciò che hai appreso durante gli studi. Da ciò che scrivi, penso che tu sia d'accordo con me.
Lo studio approfondito di uno o più testi richiede, nella peggiore delle ipotesi, lo stesso tempo richiesto dalle sbobinature ma produce, secondo me, un risultato nettamente migliore.

Il secondo consiglio: cerca di non essere troppo severa con te stessa. Sei una mamma a tempo pieno, lavori, ti occupi di una famiglia e studi. Sei indietro di 5 esami nel tuo percorso di studi, non credo che ti possa o debba lamentare. La perfezione non è di questo mondo (per fortuna)!
Su quest'ultimo punto: non vorrei aver frainteso il tuo messaggio, se l'ho fatto prendi l'ultimo "consiglio" come un semplice attestato di stima per ciò che riesci a fare.

Un piccolo PS sugli appunti, per evitare le orribili e lunghissime sbobinature: prova a lasciare il quarto in basso della pagina in bianco e prendi appunti nello spazio rimanente su quelli che, secondo te, sono i punti chiave della lezione che stai ascoltando. Quando è finita, negli spazi bianchi, cerca di fare un riassuntino che descriva compiutamente quello che gli appunti hanno "stilizzato". Ti aiuterà a capire se hai capito e sarà un primo passo nella memorizzazione della lezione. Possibilmente cerca di non farlo subito (aspetta un'ora, mezz'ora, mezza giornata), in modo da avere il tempo di riordinare le idee e non rischiare di riportare pari pari ciò che hai sentito dire dal professore poco prima ;)
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Messaggio da Silente »

Innanzitutto complimenti per riuscire a studiare gestendo lavoro e famiglia. 8-)
Premesso che anch'io ritengo che il metodo di studio sia personale e che dipenda molto dalla materia oggetto di studio, ho sempre focalizzao la mia attenzione partendo dal particolare per comprenderlo in modo sistematico e poter passare al generale in fase finale.
Sono laureato in una materia scientifica (fisica con indirizzo teorico) e quando studiavo per me era essenziale innanzitutto comprendere i concetti chiave di un argomento per poterli poi tradurre spesso in argomentazioni di carattere matematico, perdendo un po' il contatto con la realtà, ma senza tuttavia perderla di vista.
In parole povere, organizzavo lo studio in tre fasi: prima lettura e riordino degli appunti. In questa fase entravo nella "logica" dell'esame che stavo preparando. Seconda lettura con analisi dei contenuti sotto i vari aspetti e approfondimenti in altre fonti (libri ed articoli scientifici: negli anni '80 internet non ce lo sognavamo neanche). In questa fase spesso nascevano i collegamenti e le trasversalità (importantissimi per poter argomentare in sede d'esame). Infine, terza lettura: ripasso e consolidamento degli argomenti acquisiti. Molto breve: al massimo due giorni per rivedere l'intero programma per sommi capi... Quindi esame.
In seguito mi sono trovato a dovermi preparare per corsi e concorsi: dalle prove al corso ufficiali da militare, alle abilitazioni all'insegnamento e al concorso per dirigente scolastico, quindi ad affiancare alla parte prettamente scientifica una parte "normativa", cioè un qualcosa che esulava completamente dalla mia formazione precedente. Tuttavia, ho visto che con questa "tecnica delle tre passate", in cui la seconda è quella dove si studia veramente, riuscivo comunque a penetrare nei meandri degli argomenti ed a comprenderli. Bisogna quindi, secondo me, trovare un filo conduttore che permetta di avere una visione ampia ed organica della disciplina che si sta preparando e, soprattutto, credo che siamo padroni della materia quando sappiamo muoverci agevolmente dentro di essa, senza trascurare anche la componente storica, che ci aiuta a comprendere come e perché nascono certe idee. Infine non bisogna sottovalutare la "trasversalità" ed i collegamenti all'interno della disciplina stessa fino ai collegamenti con le altre materie.
Twice the pride, double the fall [Count Dooku]
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