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Classifica dei marchi, top five

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piccardi
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

Yurigia ha scritto:Comunque io vedo per quanto mi riguarda molta ipocrisia a riguardo dei giudizi su questo marchio... come per Rolex negli orologi c'è la tendenza da parte di molti (non sto parlando di te naturalmente che tecnicamente vcedo che sei molto esperto) a snobbare il marchio proprio perchè il più famoso e quindi ci si vuole discostare da esso e curandosi solo di marchi più di nicchia... se questi marchi nei rispettivi campi sono i poiù rinomati significa che in passato qualcosa di migliore degli altri l'avranno avuto no..??
Si esiste una certa tendenza antisnobistica, che in parte condiziona anche me. Inoltre c'è, da parte dei collezionisti americani, una certa tendenza ad ignorare quel che non è americano, e penso che un po' gli roda aver perso quello che era un loro primato.

Comunque secondo me la ragione del loro successo è principalmente dovuta al fatto hanno avuto una idea eccellente prima degli altri: quella di puntare alla fascia alta del mercato ed all'oggetto di distinzione, facendo leva su una tradizione di qualità senz'altro indiscutibile, uscendo dalle secche della produzione di massa e dell'usa e getta (anche se poi fanno comunque produzione di massa e le Montblanc le trovi pure alla Metro...).

Ma questo l'han fatto per primi e si son saputi riposizionare sul mercato con grande abilità, proponendosi come marchio esclusivo, da questo deriva la loro fama e questo secondo me gli va riconosciuto, dato che oggi la Montblanc è per molti il sinonimo della penna di qualità, quando ricordo bene che quando ero piccolo non era affatto così, allora la marca principe era la Parker, che oggi è sempre meno significativa, anche se nella storia della stilografica conta infinitamente di più della Montblanc o di qualunque altra ditta europea.

Comunque, oltre ad un po' di antisnobismo, nel caso della Montblanc mi danno fastidio alcune esagerazioni, quella della "precious resin" che va (andava?) in frantumi è una, ma anche mistificazioni come quella di spostare al 1906 la loro data di fondazione (la compagnia è stata fondata nel 1909, che Eberstein producesse nel garage di casa, o quel che era, non qualifica). O come quella di pretendere che la linea Meisterstruck è in produzione dal 1924 (mettendo sul sito una foto di una 149 che è del 1952) come se si fosse trattato sempre dello stesso modello.
Yurigia ha scritto: Però se parliamo di vintage secondo me poche reggono il confronto con Montblanc... mi capitano a volte delle safety datemi da persone che le hanno trovate in un cassetto e che le hanno ferme da decenni interi... basta metterle 10 minuti in acqua e tornano a funzionare praticamente a piena funzionalità... :shock: qui a mio avviso la qualità non si discute. Ma è un'opinuione personale...
Sulla qualità delle antiche non discuto, resta una delle mie marche preferite, per robustezza, precisione della realizzazione tecnica e qualità generale sono quasi imbattibili (la Soennecken infatti non è da meno). Difettano un po' nell'innovazione, specie sul piano stilistico, e sul piano estetico sono un po' monotone, almeno per i miei gusti. Ciò non toglie che sulla qualità fossero anni luce avanti a qualunque penna americana dello stesso periodo, ed anche a buona parte di quelle europee.

Ciao
Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da benhur »

Ciao, mi riallaccio al discorso delle marche top five per dire che secondo la mia modesta opinione, considerando pennini, materiali, finiture e soprattutto qualità di scrittura, la classifica potrebbe essere questa:

1) Sailor
2) Pelikan
3) Aurora
4) Pilot
5) Delta

in particolare Sailor per i pennini, Pelikan e Aurora pari merito per affidabilità e tecnica, Pilot per l'equilibrio generale ed il buon rapporto qualità - prezzo, Delta per design e "innovazione" (gamma vasta, sistemi di caricamento diversi, grande qualità di scrittura per alcuni modelli).

Se la classifica fosse più ampia inserirei anche Stipula; se notate tutte le case elencate producono modelli con caricamento a stantuffo.
Ho invece escluso Montblanc, Montegrappa e Visconti perché le ritengo sopravvalutate e le classiche Parker e Waterman perché vivono di rendita e oggi hanno solo un "nome", che difendono anche male.

Ruben
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

Nep ha scritto:Secondo voi esperti, quali sono le 5 marche al top nella produzione odierna di stilografiche?
Mi piacerebbe avere una classifica top five su cui indirizzare la mia attenzione per futuri acquisti. :)
Grazie mille a tutti!


P.S.
Un paio di miei conoscenti, che si reputano abbastanza esperti in fatto di penne, mi dicono che Mont Blanc sia oggi sopravvalutata, è vero?
Ciao Ruben,
non sono un "esperto", ma concordo con chi ti ha detto che le Montblanc sono sopravvalutate !!
per i miei gusti i marchi sono :
1) Pelikan
2) Aurora
3) Omas (produzione fino al 2000)
4) Delta
5) Pilot, Sailor
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

benhur ha scritto:Ciao, mi riallaccio al discorso delle marche top five per dire che secondo la mia modesta opinione, considerando pennini, materiali, finiture e soprattutto qualità di scrittura, la classifica potrebbe essere questa:

1) Sailor
2) Pelikan
3) Aurora
4) Pilot
5) Delta

in particolare Sailor per i pennini, Pelikan e Aurora pari merito per affidabilità e tecnica, Pilot per l'equilibrio generale ed il buon rapporto qualità - prezzo, Delta per design e "innovazione" (gamma vasta, sistemi di caricamento diversi, grande qualità di scrittura per alcuni modelli).

Se la classifica fosse più ampia inserirei anche Stipula; se notate tutte le case elencate producono modelli con caricamento a stantuffo.
Ho invece escluso Montblanc, Montegrappa e Visconti perché le ritengo sopravvalutate e le classiche Parker e Waterman perché vivono di rendita e oggi hanno solo un "nome", che difendono anche male.

Ruben
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

Mah, le classifiche sono sempre parziali, ad esempio potrei tirar fuori questa:

1) Soennecken
2) Chilton
3) Montblanc
4) Pilot
5) Eversharp

ma la domanda sarebbe comunque migliori in che senso?

Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da robi996 »

Ciao Simone,dal mio punto di vista migliore sarebbe una penna con le seguenti qualità:
Costo molto basso,
Leggera ma non troppo,
pennino scorrevole e flessibile,
materiale resistente agli urti
caricamento funzionale e senza alcun tipo di problema
discreta grandezza
facilità di pulizia
valore economico che si rivaluta nel tempo.........


.....poi mi sveglio tutto sudato e tengo in mano una bic a sfera :lol: :lol: :lol:

Scherzi a parte penso sia una valutazione tutta personale,anche se rimanago dell'idea che una penna antica di buona fattura da 10 a 0 ad una penna moderna.....Da quando nelle fabbriche sono entrati i torni e le frese a controllo numerico tutta la magia delle penne è andata perduta.

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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da benhur »

Ciao, in effetti il termine "migliore" è evanescente, soggettivo, condizionato da gusti, esperienze e valutazioni del tutto personali; ma forse vi è anche un criterio vagamente oggettivo per considerare una penna, se non come la migliore, come valida dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo.

Ho capito che in questo settore, come del resto in molti altri, non è assolutamente detto che ciò che costa di più abbia anche un "valore" superiore.

A mio modo di vedere la penna stilografica ben progettata, ben realizzata e ben riuscita deve soddisfare alcuni criteri minimi che sono,
innanzitutto 1) la capacità di svolgere bene il suo compito essenziale, quello di scrivere.
La stilo che non ha incertezze di tratto, che ha un flusso di inchiostro adeguato (né limitato né eccessivo) e che scorre sulle carte più diverse senza problemi ed utilizzando gli inchiostri più vari, è una penna riuscita.
2) Se poi è anche maneggevole, non stanca nelle lunghe sessioni di scrittura ed ha un'autonomia adeguata è ancora più apprezzabile.
3) Se infine è costruita bene, è robusta, è esteticamente appagante, siamo vicini alla perfezione, perfezione che poi si raggiunge se il costo non è proibitivo, se lo strumento è affidabile e dispone di un'assistenza post vendita adeguata. Ciliegina sulla torta: essere una penna abbastanza significativa dal punto di vista storico e con un deprezzamento contenuto, ancora meglio se nel tempo è destinata a diventare un classico...

Mi rendo conto che tutto ciò fa parte più del dover essere che dell'essere e che definire un particolare modello come valido è più semplice che individuare una casa (che produce diversi modelli) come valida, visto che magari qualche penna, da essa produtta, è riuscita meglio di qualche altra.

Ma credo che nel complesso, considerando tutti parametri di cui sopra, sia possibile individuare dei costruttori che quantomeno tendono a soddisfarli tutti quanti ed essi sono, a mio modesto avviso, quelli che ho elencato nel mio precedente post.

Un caro saluto a tutti.

Ruben
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

benhur ha scritto: Ma credo che nel complesso, considerando tutti parametri di cui sopra, sia possibile individuare dei costruttori che quantomeno tendono a soddisfarli tutti quanti ed essi sono, a mio modesto avviso, quelli che ho elencato nel mio precedente post.
Dovremo concordare sul fatto che dissentiamo.

Per quanto mi riguarda dei criteri che poni l'unico che ha un minimo di oggettività è il non avere incertezze di tratto, tutti gli altro sono fortemente soggettivi.

Il flusso adeguato su quale criterio lo qualifichi tale? Ad esempio tutte le Delta che ho provato avevano indistintamente un flusso esagerato. Scorrevoli certo, ma se fai uscire tanto inchiostro è facile. A chi piace una bella scrittura intensa le trova perfette, io che voglio finezza e precisione le trovo ... rozze. Ma questo non solo per Delta, non ho ancora trovato una italiana (attuale) che sia in grado di scrivere fine in maniera decente. Al più si arriva a un tratto medio appena passabile per i miei gusti. E lo stesso vale per tutte le europee. Se poi volessi avere un vero flessibile...discorso totalmente chiuso su tutta linea delle moderne.

La maneggevolezza e il non stancare di nuovo sono vaghi. A me le penne leggere non piacciono perché non avendo massa sufficiente mi richiedono uno sforzo maggiore per tenerle ferme. E quelle sottili avendo dita abbastanza grosse le trovo scomode. Ma chi ha una mano piccola avrebbe probabilmente esigenze (legittimissime) totalmente diverse dalle mie. E la maneggevolezza dipende tantissimo dalle abitudini di come si impugna la penna, e di nuovo andiamo nel soggettivo.

Costruita bene è un'altro di questi criteri vaghi, per me una delle penne meglio costruite in assoluto è la Lamy Safari, semplice, economica, robusta. Per cui bene rispetto a cosa? all'uso di materiali costosi? alla produzione artigianale (che non come diceva Roberto non esiste più da decenni)? Ad aver messo decorazioni, arabeschi, satinature, brillantini, intarsi, ecc.? Ad aver usato un sistema di caricamento piuttosto che un'altro? Al fatto che si è usato un materiale più o meno resistente? Ma trovare plastiche fragili ci vuole proprio il genio Montblanc con la loro vecchia resina preziosa che andava in frantumi quasi a guardarla.

E l'autonomia adeguata? Per la maggior parte delle persone che conosco una cartuccia di inchiostro è più che sufficiente, per cui avere o meno uno stantuffo serve solo a fargli perdere tempo per caricare e ripulire il pennino dopo aver tuffato la penna nella boccetta o a non scrivere proprio perché la boccetta d'inchiostro non te la porti dietro come le cartucce. Ma a me non basta, e le trovo brutte anche se pratiche. Ma mi piacciono ancor meno le ridiezioni senza significato di caricamenti superati (come la levetta o il pulsante di fondo) che hanno la stessa autonomia delle cartucce senza i loro vantaggi e che tutto giudicherei fuorché innovativi.

Sull'esteticamente appagante poi si potrebbe discutere per secoli. Io ad esempio non prenderei mai in considerazione proprio per motivi estetici una delle attuali Pelikan MXXX eccetto le 150/200. Avendo riempito le penne di verette nei posti più improbabili han rovinato una delle linee più belle che siano mai state realizzate, ed avendo in testa l'originale le versioni attuali mi sconfortano. Riprendere (e in molti casi rovinare per la frenesia di "arricchire") le linee classiche oggi mi fa solo girare verso le penne a cui ci si è ispirati. Ma l'estetica è il regno del gusto, e de gustibus...

Il costo è un'altro dei criteri variabili, il costo di una Safari è forse inadeguato? Scrive forse peggio di una Pelikan, di una Aurora, di una Montblanc, di una Visconti, di una Delta? Dalle prove che ho fatto direi proprio di no (di una Sailor o di una Pilot invece si), ma non mi sognerei neanche di dire che ha lo stesso valore o che il prezzo è più adeguato di quello di una M151, perché poi alla fine il costo più o meno adeguato dipende tutto rispetto a cosa lo valuti. E l'assistenza post-vendita francamente per me non rientra minimamente nei criteri di valutazione: per quanto mi riguarda una penna attuale che ne ha bisogno si qualifica semplicemente come un fallimento, ma di nuovo andiamo in un campo di valutazione soggettiva.

Per questo poi la lista che ho fatto prima era più che altro una provocazione, anche perché delle citate 3 produttori su 5 non esistono neanche più...

Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da robi996 »

Bella sta discussione,
Simone ma tu che ditta conosci che fa ancora artigianalmente le penne? A me risulta ,che a parte qualche piccola produzione ,tutti si siano gettati nella tornitura elettronica,gran parte dei barilotti e conduttori sono prodotti in serie da qualche ditta europea(una italiana) ,per i pennini non sono competente, io ho visto di persona solamente la produzione propria di Montblanc e Pelikan,in parole povere le moderne fabbriche sono più che altro centri di assemblaggio dei vari pezzi,è normale che ciò che ne risente è la qualità.
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

Diciamo che invece della "classifica dei marchi" poteva essere ..che ne so... le 5 attrici che ti piacciono di più, oppure i 5 brani musicali !!!
Per me va vista in questo senso!
Opinioni "strettamente" personali.
Io adoro la Pelikan M1000...mi fa impazzire proprio perchè è enorme la penna ed ha mezzo ettaro di pennino....
Ho un carissimo amico che ama le penne piccole...
non mi sognerei mai di fargli cambiare idea....rispetto le sue preferenze ..
non è la ricerca della "verità assoluta" (che in questo caso non esiste !!!!!)
ecco...diciamo che è un semplice esercizio ed una trovata per far scrivere un pò di post e conoscerci meglio

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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

robi996 ha scritto:Bella sta discussione,
Simone ma tu che ditta conosci che fa ancora artigianalmente le penne? A me risulta ,che a parte qualche piccola produzione ,tutti si siano gettati nella tornitura elettronica,gran parte dei barilotti e conduttori sono prodotti in serie da qualche ditta europea(una italiana) ,per i pennini non sono competente, io ho visto di persona solamente la produzione propria di Montblanc e Pelikan,in parole povere le moderne fabbriche sono più che altro centri di assemblaggio dei vari pezzi,è normale che ciò che ne risente è la qualità.
Non conosco nessuna azienda, a parte singoli artigiani, che faccia le penne artigianalmente. Per questo avevo sparato un elenco pensato al passato. A livello di pennini credo che chi faccia una produzione ancora artigianale sia la Sailor con il lavoro di Nobuyoshi Nagahara, che comunque non trovi sulle penne di serie (e costa uno sproposito). Penso siano a produzione artigianale anche le lavorazioni Maki-e di alto livello, ma sono decorazioni, sul piano costruttivo cambia ben poco.

Ma alla fine prendo in mano la mia Patrician con pennino flessibile e tutta la produzione moderna scompare.

Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

rembrandt54 ha scritto: Io adoro la Pelikan M1000...mi fa impazzire proprio perchè è enorme la penna ed ha mezzo ettaro di pennino....
Mah, enorme...

Una Waterman 20 è enorme. Una Montblanc numero 12, una Dunn Oversize, una Namiki Urushi Emperor (per citarne una che è ancora in produzione) sono enormi. Per intedersi, dimensioni da chiuse vanno oltre i 16 cm (le prime due parecchio oltre...).

Per le dimensioni del pennino una volta che hai visto un 10 Waterman il resto son formiche.

Una Pelikan 1000 è solo una penna di dimensioni superiori alla media, e se ben ricordo è comunque leggermente più piccola di una 149. Dopo di che entrambe sono molto al limite dell'usabilità, le penne grandi, per quanto anche a me piacciano più delle piccole, spesso non sono maneggevoli, pesano e stancano nello scrivere.

Ciao
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da robi996 »

Simone ho appena trovato una gigante abbastanza rara,è una Arthur A. Waterman n° 8 eyedropper, interessante la scritta sul fusto, e cioè sotto il suo nome scrive che non ha niente a che fare con la L.E. Waterman,ho trovato notizie che la scritta fù autorizzata dal giudice dopo una causa sulla proprità del nome.
La penna purtroppo non ha il cappuccio, cosi è lunga 13 cm, con cappuccio oltre 16 cm.
Con il tempo vedrò di sistemarla
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

La conosco, l'azienda è famosa (beh, relativamente), sono noti per l'uso del brevetto del caricamento a torsione (http://www.freepatentsonline.com/0744642.pdf). Le loro penne sono di qualità un po' più bassa rispetto alle L.E. Waterman ma niente male comunque. Ne ho una anche io recuperata da un rigattiere sulla costa californiana qualche secolo fa quando ancora facevo il fisico...

In effetti in quegli anni a inizio del secolo scorso ci sono state parecchie penne giganti (altre famose le giant red e le giant black della Parker). Ma battere una Waterman 20 la vedo complicata, certo ne han certo fatte anche di più grandi, ma solo a scopi promozionali, non vendute davvero nei negozi...

Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da robi996 »

Credimi comunque la Patrician è una delle migliori in assoluto, io la volevo vendere ma la tengo, scrive che è un piacere
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