Scala di Mohs...

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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Andrea_R

Scala di Mohs...

Messaggio da Andrea_R »

...per i materiali di cui sono fatte le penne, esiste o è stilabile qualcosa del genere?
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Questi esperimenti...non hanno nulla a che vedere con l'ingessatura di cui abbisogna la tua Reform 1745, vero?! 8-)
A parte gli scherzi, credo esistano molti dati sui materiali, è certo però che la durezza è solo una delle caratteristiche del materiale costitutivo di una penna che devono essere vagliate per definirne la durevolezza e la resistenza.
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Ehm... beccato! :D
Comunque si guardando in giro qualcosa c'è (anche in italiano)ma mi rendo conto ora che per la varietà di materiali usati e del loro stesso decadimento nel tempo è praticamente impossibile
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nello56
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Messaggio da nello56 »

Ciao Andrea,
partendo dall'inizio, lo strumento per misurare la durezza delle materie plastiche è il durometro (banale eh?!) :shock:
La scala utilizzata è la Shore D (c'è anche una scala shore A usata per gomme ed affini).
Il discorso del decadimento delle plastiche è abbastanza lungo e complesso.
Al di là di certi parametri comuni quali: calore, ossigeno,UV,atmosfera più o meno aggressiva (zolfo o solventi),
per ogni materia esistono delle tabelle di compatibilità chimica.
Nel caso delle penne, direi che, se non le lasci proprio sotto il solleone, normalmente gli UV sono trascurabili,
però non penso che tu possa togliere loro l'ossigeno e tenerle a temperatura controllata.
Come citato in un sito che si occupa di addittivi per materie plastiche, gli antiossidanti sono fondamentali
(...Calore ed ossigeno, provocano all’interno della matrice polimerica una reazione a catena incontrollata che è alla base della formazione di radicali liberi, con la conseguente perdita di lucentezza, trasparenza, formazione di incrinature superficiali, sfarinamento ed ingiallimento del prodotto finito....).
Inoltre, per esperienza fatta, anche un accoppiamento non appropriato di materie plastiche, in presenza di
calore ed umidità può generare fenomeni di degrado. A me era capitato che, pezzi in policarbonato trasparente immagazzinati da mesi,
presentassero delle crepe che erano state prodotte dalla pellicola antistatica (difettosa) che serviva aproteggerli da graffi.
(per formazione di acido cloridrico).
Direi che dovresti sapere quali sono i materiali in gioco e cercare le tabelle di compatibilità specifiche...e che comunque è sempre un terno al lotto!
La plastica è indistruttibile...salvo quando ti servirebbe che lo fosse! :lol:
Nello
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