Vi prego di segnalarmi i punti in cui risultassi carente o, viceversa, troppo “pesante” nella descrizione e, se vorrete darmi qualche consiglio, sarò ben felice di accettarlo.

Guardando l'indice delle recensioni, vedo che non è recensita la Montblanc Boheme. Possedendone una nella versione Platinum big size, potrei iniziare da questa.
Si tratta di una penna con caricamento a cartuccia, pennino in oro bianco 18K retrattile, finiture in platino.
La penna è stata acquistata prima di Natale, per caso, da un amico di un conoscente, che voleva disfarsene, in quanto ricevuta in regalo da persona ormai non più gradita.
Visto il prezzo “irrisorio” (rispetto ai listini) di 190 euro, cui mi veniva proposta e l'assenza della controscatola e del libretto, dopo un'attenta perizia del mio rivenditore di fiducia, mi sembrava un delitto lasciarla e quindi, rimandano al prossimo stipendio un lavoretto di carrozzeria all'auto (una Stilo... Per rimanere in tema), ho deciso di acquistarla.
La penna è davvero di grandi dimensioni, la potete confrontare con una Pelikan M800 Souveran e una M200. Personalmente trovo che se la Boheme classica, ben più piccola, anche se relativamente grossa (cicciotta) sia molto fine ed elegante, questa risulti essere davvero mastodontica, complice anche il cappuccio, che si allarga verso il basso, aumentando lo spessore della penna.
Guardandola, si possono notare, oltre alla classica stellina Montblanc intarsiata nel cappuccio, l'assenza della pietrina sintetica che si trova nelle altre Boheme all'estremità della clip, il cui colore caratterizza il nome della penna. Questa è una Platinum e questo materiale domina un po' in tutta la penna.
Il corpo ed il cappuccio sono in resina, sull'anellino di raccordo di tenuta della clip al cappuccio, sono incisi il numero di serie e la scritta “GERMANY”, mentre la scritta “Pix” si trova nella parte posteriore della clip (non è immediato trovarla).
Il fondello della penna presenta una filettatura dove può essere avvitato il cappuccio. Personalmente trovo che, con il cappuccio calzato, la penna diventi troppo pesante e, vista anche la sua lunghezza, che risulti essere sbilanciata, rendendo un po' difficile tenerla in mano e scrivere. Viceversa, senza cappuccio, non stanca affatto e risulta essere ben bilanciata.
Tornando al fondello, questo può ruotare per estrarre o retrarre il pennino. L'operazione, qualora si avviti il cappuccio viene comandata dalla sua rotazione. Una volta estratto completamente il pennino, l'asse della clip e del pennino stesso coincidono quasi perfettamente, dando l'idea, come d'altra parte ritengo il meccanismo di estrazione del pennino ed il fondello stesso, di una progettazione molto accurata e curata nei particolari.
Ovviamente il pennino può essere estratto anche ruotando il fondello tra le dita.
Coloro i quali, come me, fossero degli affascinati sostenitori dei sistemi di caricamento a stantuffo o a depressione, che comportano una certa “manualità” nell'operazione di ricarica e danno un tocco d'epoca alle nostre penne, non rimarranno delusi di fronte al caricamento a cartuccia di questa penna. Per inserire od estrarre la cartuccia, bisogna infatti: aprire il fondello (vedi foto), ruotarlo (nel senso dello svitare), facendo arretrare ulteriormente il blocco del pennino e permettendo così alla cartuccia esaurita di spuntare per circa un centimetro e procedere quindi alla sua sostituzione... L'operazione inversa, fino al click finale, secco, di chiusura del fondello, ripristinerà la penna in posizione di scrittura. La parziale estrazione della cartuccia può essere effettuata anche per controllare il livello di inchiostro rimasto, la penna manca infatti di qualunque finestrella di controllo. Penso che, anche a causa del meccanismo di rotazione non sarebbe stato facile realizzarla e, soprattutto, posizionarla appena sopra l'impugnatura della penna e, personalmente, ritengo che anche dal lato estetico vada bene così.
La penna accetta cartucce “internazionali”, tipo Pelikan, di misura corta o lunga. Nella prova di scrittura, ho usato una cartuccia Pelikan corta ricaricata con inchiostro Quink Parker nero.
L'impugnatura della penna è impreziosita da tre anellini platinati. La veretta centrale, più grossa, riporta la scritta “MONTBLANC BOHEME”.
Il pennino è di dimensioni ragguardevoli, in oro 18K platinato monocolore e lavorato a mano. Guardandolo alla lente si può notare che appare tagliato, con delle sezioni anche nette.
Il pennino, con foro di sfiato circolare, riporta i tradizionali fregi della Casa, con scritta “4810”, stella con “M” inscritta e dicitura 18K, MONTBLANC, 750 poste una sotto l'altra. Non è riportata la misura del pennino (o magari è sotto la fascetta di raccordo al blocco pennino stesso). Al momento dell'acquisto, non vi era nemmeno l'etichetta. Dal tratto (ma qua chiedo l'aiuto degli esperti), dire che si tratta di un B o di un BB, misure che non amo particolarmente, ma che, visto che c'è, tanto vale apprezzarne i vantaggi. La scrittura non è facilissima. Sono critiche le ripartenze dopo brevi soste e le partenze in genere. Quando parte, comunque, la scrittura risulta fluida e morbida, il flusso un po' abbondante, la modulazione che si riesce a dare alla scrittura... Sorprendente. Non è un pennino flessibile, anzi è piuttosto rigido, ma morbidissimo nella sensazione di scrittura.
Non è magari l'ideale per scrivere un appunto velocemente, ma di sicuro, per scrivere una lettera o riordinare degli appunti in una stesura definitiva, può aiutare a conferire un tocco di classe ai propri scritti.
Credo, e qua chiedo la vostra opinione, che la scelta del pennino vada fatta soprattutto in relazione al momento della giornata in cui intendiamo usare la nostra penna. Vi assicuro che, dopo una giornata lavorativa, alla sera, in pieno relax, magari con un qualcosa di succulento: da un pezzo di buon cioccolato fondente, a un sigaro profumato, un liquore od un buon vino da centellinare (propendo per il cioccolato, non fumando e bevendo pochissimo), la “bella grafia” che ci regala un pennino del genere possa contribuire a riconciliarci col mondo... E anche con le ripartenze stentate di questo “prezioso strumento di scrittura”...


Vi chiedo ora un consiglio: come la pulireste? La mia angoscia è che immergendo il pennino in acqua, questa, per capillarità, salga fino a bagnare il meccanismo interno.


Mentre attendo le vostre indicazioni prendo in mano la Kaigelu 316 arrivata ieri dopo più di un mese di attesa.